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Todi: Cimitero Nuovo, conclusi lavori di manutenzione per oltre 120mila euro

È di oltre 120.000 euro l’investimento per i lavori di manutenzione straordinaria effettuati sul Cimitero Nuovo urbano di Todi. Gli interventi, finanziati con risorse proprie del bilancio comunale, hanno interessato la zona del viale a destra rispetto all’ingresso principale, dove è stata realizzata una nuova linea fognaria ed una nuova pavimentazione per migliorare sia il sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche che per garantire una più sicura percorribilità pedonale del viale. Gli interventi ultimati sul Cimitero Nuovo sono stati oggetto della visita di venerdì 30 ottobre 2015 effettuata dal Sindaco di Todi Carlo Rossini insieme ai tecnici comunali del Servizio Opere Pubbliche, ai rappresentanti dell’impresa tuderte esecutrice dei lavori ed al direttore del cantiere ing. Fabrizio Gentili. La cooperativa che ha la gestione dei cimiteri è intervenuta sulle 18 strutture comunali, ed in particolare sul Cimitero Nuovo ha effettuato la sostituzione dei cordoli delle aiuole di ingresso, l’imbiancatura degli ambienti interni alla chiesa e la sostituzione della fontanella adiacente alla chiesa.

“L’Amministrazione – commenta il Sindaco di Todi Carlo Rossini – continua nel programma di riqualificazione dei cimiteri, a partire da quello Nuovo urbano, sul quale abbiamo già effettuato diversi interventi di manutenzione: rifacimento dell’asfaltatura del parcheggio antistante, messa in sicurezza di una parte dell’edificio d’ingresso e lavori di manutenzione straordinaria sulle pavimentazioni dell’ingresso. Ora l’attenzione si sposta sulla riqualificazione dei tre blocchi di loculi, per i quali è in corso una prima progettazione preliminare degli interventi che contiamo di realizzare almeno partendo dal blocco maggiormente compromesso. Avendo riavviato il meccanismo della concessione di nuovi loculi, contiamo di disporre di risorse a seguito di questa operazione. In quest’ottica stiamo definendo le pratiche per la concessione di alcune decine di loculi al Cimitero Vecchio urbano, dove risultano pendenti pratiche molto vecchie dalle quali potrebbe emergere la disponibilità di nuovi loculi. Oltre a quelli sul Cimitero Nuovo urbano – continua il Sindaco – sul fronte dell’edilizia cimiteriale stiamo investendo risorse importanti anche nelle frazioni: tra qualche giorno partiranno i lavori nel cimitero di Canonica-Pontecuti per 260.000 euro, sono stati già stanziati circa 400.000 euro per realizzare nuovi loculi nei tre cimiteri frazionali di Casemasce, Torregentile e Asproli-Porchiano e stiamo individuando le risorse necessarie per fare altrettanto anche a Pantalla, Ilci, Collevalenza e Pian di San Martino. Sono state portate avanti pratiche amministrative di retrocessioni di aree, cioè i casi di cittadini che avevano acquistato loculi o realizzato cappelline e deciso poi di ridarle indietro, che erano ferme da diversi anni. Gli uffici comunali hanno ultimato l’archiviazione elettronica di tutti i contratti cimiteriali, ora completamente informatizzati, e stanno inoltre completando un piano di interventi che interesserà anche altre strutture cimiteriali del territorio. Complessivamente – conclude il Sindaco – tra gli stanziamenti fatti ed i lavori in partenza supereremo il milione di euro di investimenti nei cimiteri. Tutto questo – conclude il Sindaco – viene fatto nel presupposto che la cura dei cimiteri è un segno di civiltà”.

   

Expo Milano 2015: la città di Torino presenta CioccolaTò 2015

Riflettori puntati su CioccolaTò 2015, questa mattina sul palco del Cluster Cacao e Cioccolato, di cui Eurochocolate è Official Content Provider. L’evento, in programma dal 20 al 29 Novembre a Torino, all’insegna del claim Chocolate Exploitè stato presentato da Luisa Piazza, in rappresentanza dellaCittà di Torino. Sul palco, anche Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di Commercio di Torino, Federico Anzellotti, Presidente di Conpait conElena Bosco, ed Eleonora Simonetti, Resp. Coordinamento Cioccolatò. Proprio Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani), che oggi ha realizzato uno speciale dolce dedicato a CioccolaTò, sarà uno dei partner dell’edizione 2015, la cui immagine ufficiale interpreta la Mole Antonelliana attraverso un’esplosione di golosi cubotti di cioccolato che richiamano i colori di Expo Milano 2015. Un tributo volto a valorizzare ulteriormente la partecipazione della Città di Torino all’Esposizione Universale dov’è stata ben rappresentata nel contesto internazionale grazie alla sua presenza nel padiglione dei Distretti Italiani del Cioccolato. Organizzato con il patrocinio della Città di Torino, della Città Metropolitana di Torino, della Regione Piemonte, di Unioncamere Piemonte e della Camera di Commercio di Torino, CioccolaTò si avvale anche del contributo delle principali associazioni di categoria del territorio. Fra queste, Conpait che gestirà e promuoverà le attività del Polo DidatticoCioccolaTò vi aspetta a Torino dal 20 al 29 Novembre: non mancate!

   

Fabro, presentazione della 28esima Mostra Mercato Nazionale del tartufo

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Si avvia alla 28esima edizione la Mostra mercato nazionale del tartufo e dei prodotti agroalimentari di qualità di Fabro. Il centro storico del borgo ternano, da venerdì 6 a domenica 8 novembre si animerà di stand colmi di bontà gastronomiche umbre e italiane. Il protagonista indiscusso sarà il tartufo che si presenterà nelle sue ‘vesti nere e bianche’. Oltre 60 gli stand, una dozzina dei quali interamente dedicati al pregiato prodotto della terra. È stato il sindaco di Fabro Maurizio Terzino, a illustrare, venerdì 30 ottobre, il programma dell’evento che punta a superare il picco di 15mila presenze registrate lo scorso anno. Accanto a lui, Giancarlo Picchiarelli, vicepresidente dell’Associazione nazionale Città del tartufo, e Giuliano Polenzani, dirigente del Servizio politiche per innovazione, promozione e fitosanitarie della Regione Umbria. Presenti, inoltre, rappresentanti del Consorzio Itaca, organizzatore dell’evento insieme al Comune di Fabro. Immancabile, sabato 7 novembre, alle 16, in Piazza San Basilio, la realizzazione della frittata al tartufo gigante seguita dalla degustazione gratuita aperta a tutti. Occorrono 2.400 uova, 10 chilogrammi di tartufo e tanta abilità per cucinare la gustosa ricetta, a cui si aggiungono salsa e olio tartufati nella padella di ferro di 2,5 metri di diametro, realizzata da un artigiano locale. Trecento chili il peso totale della pietanza la cui preparazione è affidata a Mauro Mazzi. Lo chef, orgoglio di Fabro dopo aver dato prova della sua maestria cucinando per la nazionale di calcio italiana ai mondiali del 1994 negli Stati Uniti d’America, sarà affiancato da 6 volontari del paese, e una gru per girare la frittata.

“Uno spettacolo che vale la pena vedere – ha commentato Terzino – perché sarà ricco di sorprese. Altra novità è la gara di ricerca per cani da tartufo, a cura dell’Associazione Tartufai dell’Orvietano, domenica 8, che vedrà sfidarsi tartufai da tutta Italia con i loro amici a quattro zampe. Ognuno avrà a disposizione un ‘ring’ di 10 metri quadrati. Vincerà chi troverà più tartufi nel minor tempo possibile”.

A seguire la competizione, in diretta, anche Davide Mengacci e Michela Coppa, per la trasmissione ‘Ricette all’Italiana’, in onda su Rete 4. Nel programma, spazio anche, nella sala consiliare comunale, ai convegni, “Verso il marchio d’area: prospettive e strategie”, sabato 7 novembre, alle 11, e “Storie di vino, quando l’enologia diventa recupero sociale”, domenica 8 sempre alle 11. Il primo approfondisce la strategia di promozione e valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze enogastronomiche.

“La nostra è un’area che comprende quattro province (Terni, Perugia, Siena e Viterbo) e tre regioni (Umbria, Lazio e Toscana) – ha aggiunto Terzino –. Territori molto simili per profumi, colori e sapori. Vogliamo creare un marchio d’area che li valorizzi e a questo proposito stiamo collaborando con i Comuni di Ficulle, Montegabbione, Parrano, Monteleone d’Orvieto, con alcuni della bassa Toscana e dell’Alto Lazio”.

Domenica 8 novembre, alle 17.30, in piazza Carlo Alberto, si procederà, infine, con la consegna del premio ‘Vanghetto d’oro’ a Riccardo Cotarella, imprenditore umbro e presidente di Assoenologi.

“Fabro si è presentato a Expo due volte – ha raccontato Picchiarelli –, nelle giornate organizzate dalla nostra associazione a Cascina Triulza, con uno spettacolo folkloristico, e successivamente per presentare la mostra mercato. La vetrina internazionale di Expo si è rivelata importante per i nostri associati che spesso, essendo piccoli, non riescono a far conoscere al grande pubblico le loro specificità”.

“Le eccellenze enogastronomiche sono tra i fattori attrattivi dell’Umbria – ha dichiarato Polenzani – e per questo, come Regione, diamo importanza a politiche di promozione territoriale. Con il Psr 2007-2013 abbiamo fatto investimenti importanti, ultimamente abbiamo finanziato 40 iniziative che si svolgono tra ottobre e novembre, tra cui quella di Fabro, perché crediamo che meritino di essere sostenute nel tempo”.

   

Eurochocolate chiude in dolcezza Expo Milano 2015

Eurochocolate, Official Content Provider del Cluster Cacao e Cioccolato, conclude nel segno della solidarietà la sua avventura a Expo Milano 2015. Un bancale di cioccolato offerto grazie alla collaborazione con le aziende che hanno animato il Cluster sarà, infatti, donato ai detenuti degli Istituti Penitenziari che hanno collaborato con il sito espositivo.

“In questo modo – commenta Eugenio Guarducci, Presidente di Eurochocolate – vogliamo esprimere la nostra vicinanza ai detenuti che stanno affrontando un percorso rieducativo finalizzato al pieno reinserimento nella società civile. Dalla nostra terrazza dei Distretti Italiani del Cioccolato si scorgono le finestre della Casa di Reclusione di Bollate e ogni mattina entrando da Cargo 10 lasciamo alle nostre spalle  l’ingresso di questo luogo che non ci ha lasciato indifferenti”.

“Siamo grati ad Eurochocolate per la bella iniziativa», sostiene Cosima Boccoliero, Direttore Aggiunto del Carcere di Bollate. «Il tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita” è anche una sfida che si gioca sul terreno della solidarietà. Per questo è particolarmente significativo che Eurochocolatee le principali aziende del Cluster abbiano pensato anche ai detenuti del carcere”.

“Expo 2015 ha costituito per l’Amministrazione Penitenziaria e per le persone di cui si occupa una grande opportunità e una grande risorsa – sostiene Aldo Fabozzi Provveditore Regionale di Milano – non soltanto perché ha permesso ad un centinaio di detenuti di sperimentarsi concretamente in una attività lavorativa, ma anche perché ha favorito conoscenza e scambio di esperienze attraverso cui sono stati superati scontati pregiudizi. L’iniziativa di Eurochocolate è per noi testimonianza concreta della reciprocità possibile e dello scambio di valore tra società e mondo penitenziario”.

Il bancale sarà donato agli Istituti Penitenziari, domani sabato 31 ottobre alle ore 12.00, nel corso di una breve cerimonia che si svolgerà presso il Teatro del Cluster Cacao e Cioccolato.

   

MielinUmbria alla sua XVIII^ edizione a Foligno

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Il piccolo laborioso insetto dell’alveare, l’ape, e l’eccellenza agroalimentare che si produce grazie alla sua attività tornano al centro dell’attenzione a livello regionale, con Mielinumbria, evento dedicato al mondo dell’apicoltura in programma a Foligno da venerdì 6 a domenica 8 novembre. Manifestazione, organizzata dall’Associazione produttori apistici umbri, che ha per la sua diciottesima edizione il patrocinio di Comune di Foligno, Regione Umbria e Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche. I dettagli del programma sono stati illustrati, venerdì 30 ottobre, a Perugia, da Vincenzo Panettieri, presidente di Apau, alla presenza di Giovanni Patriarchi, assessore a sviluppo economico e agricoltura del Comune di Foligno, Giuliano Polenzani, dirigente del servizio Politiche per l’innovazione e fitosanitarie della Regione Umbria, e Carmen Maresca in rappresentanza dell’istituto zooprofilattico. Il cartellone di Mielinumbria si poggia sui suoi tradizionali pilastri, la Mostra mercato del miele, che sarà inaugurata venerdì 6 novembre, alle 16, in piazza della Repubblica, e aperta nei due giorni successivi dalle 9, e il convegno che permette di fare il punto sull’apicoltura in Umbria, in programma sabato alle 9.30 nella sala Grande di palazzo Trinci. Si aggiungono, nella proposta, le degustazioni guidate ‘I fiori del miele’, sabato alle 17 e domenica alle 17.30 sempre in piazza della Repubblica. In vetrina ci saranno le produzioni delle migliori aziende umbre del settore, non solo mieli ma anche altri prodotti dell’apicoltura tra cui l’idromele. In discussione, nel convegno ‘Apicoltura in Umbria: fattori di crisi e opportunità di crescita’, lo stato del settore apistico regionale e le linee di sviluppo che la Regione Umbria intende proporre in campo agricolo. Il confronto permetterà di discutere anche delle minacce sanitarie all’apicoltura.

“L’apicoltura in Umbria – ha spiegato Panettieri – conta circa 1.300 apicoltori e quasi 32mila alveari  per una produzione annua lorda vendibile di miele che si attesta tra i 3 e i 4 milioni di euro, escluso indotto. È un comparto che non ha solo un valore economico ma consente azioni di monitoraggio ambientale. Un’attività antica, quella dell’apicoltura, che si dimostra attuale e sostenibile per la sua attenzione a biodiversità e preservazione dell’ambiente. L’Umbria si distingue per la qualità e la bontà del miele, la cui produzione quest’anno non è stata abbondante. Qualità non solo organolettica ma legata alla salubrità del prodotto. Da indagini scientifiche condotte a livello nazionale, infatti, si è visto che i mieli umbri sono indenni da inquinamenti e rischi ambientali. Se non vengono messe in campo politiche adeguate, rischiamo che il patrimonio apistico umbro sia dimezzato nell’arco di 10 anni”.

“Come associazione – ha concluso Panettieri – cerchiamo di tenere alta  l’attenzione anche a livello internazionale. Apau è stata promotrice del Forum sullo sviluppo dell’apicoltura nel Mediterraneo ed è capofila di FedApiMed”.

“L’apicoltura rappresenta un valore – ha aggiunto Polenzani – e ha necessità di rinnovarsi. Mi associo alla speranza che il settore venga valorizzato e come Regione proseguiremo a sostenere Mielinumbria”.

“La manifestazione è un patrimonio da portare avanti – ha aggiunto Patriarchi –. L’apicoltura è una tradizione del territorio e come amministrazione stiamo puntando su eventi che hanno qualità intrinseca e promuovano uno sviluppo sostenibile”.

“Il problema sanitario nelle api esiste – ha concluso Maresca – ed è globale. L’istituto collabora con la Regione e con Apau con cui ha una convenzione tecnico-scientifica. Abbiamo anche attivato a Terni un centro di diagnostica per poter sviluppare nuove tecniche ed interventi rispetto alle esigenze del territorio”.

   

Al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale stagionale 2015-2016

Sebbene alcuni sintomi pseudo influenzali abbiano già costretto a letto alcuni umbri, è dall’inizio di dicembre che il vero virus dell’influenza stagionale inizierà a colpire la popolazione con un picco previsto, come al solito, tra metà gennaio e metà febbraio e una coda a fine marzo. Nella USL Umbria 1 la campagna di vaccinazione  antinfluenzale 2015/2016, raccomandata ai soggetti di età superiore a 65 anni e a quelli a rischio per patologia e professione, prenderà il via operativamente il 5 novembre. Lo comunica il servizio di igiene e sanità pubblica della USL Umbria 1, ricordando ai cittadini che la vaccinazione è il mezzo disponibile più efficace per prevenire l’influenza, ridurre le complicanze in caso di contagio e contenere la circolazione dei virus influenzali. È utile vaccinarsi ogni anno in quanto il virus dell’influenza tende a modificarsi e pertanto la composizione del vaccino viene regolarmente aggiornata. Il vaccino contro l’influenza è gratuito, garantisce una buona protezione ed è assolutamente sicuro.

“Ricordo ai cittadini – spiega Massimo Gigli, responsabile del servizio di igiene e sanità pubblica della USL Umbria 1 – che nessuna delle morti sospette registrate nel 2014 si è rivelata imputabile al vaccino Fluad, così come confermato dall’ISS (Istituto Superiore della Sanità) e dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), che a fine dicembre 2014 avevano comunicato l’esito favorevole di tutte le analisi effettuate sui lotti sospetti, ribadendo la sicurezza estrema del vaccino Fluad”.

Nonostante l’allarmismo, poi rientrato, legato del vaccino Fluad, in Umbria l’anno scorso il fenomeno di riduzione delle vaccinazioni nella popolazione anziana per fortuna è stato arginato, e la campagna vaccinale  ha registrato un’adesione intorno al 61%, più bassa di circa il 4-5% rispetto all’anno precedente, ma comunque superiore a molte altre regioni italiane, dove il calo ha superato anche il 15-20%. Bisogna anche considerare l’alto impatto sociale, economico e sanitario dell’influenza, che ogni anno provoca un alto numero di decessi, soprattutto in soggetti di età superiore a 65 anni con condizioni croniche di base (circa 8mila persone in Italia e 40mila inEuropa) e numerosi ricoveri derivanti da complicazioni.  Le aspettative per quest’anno è di avere sicuramente un’adesione maggiore alla vaccinazione. Si ricorda  che l’obiettivo è sempre quello  di raggiungere un’adesione alla campagna vaccinale che copra almeno il 75% degli ultrasessantacinquenni, come raccomandato dal  Ministero della Salute .

“In generale  non ci aspettiamo variazioni di rilievo rispetto all’andamento dell’influenza nella stagione scorsa – aggiunge il dottor Massimo Gigli –  Si prevede che l’influenza anche quest’anno metterà a letto circa  80-90mila persone in Umbria e fino a 4-5 milioni in Italia. La composizione del vaccino trivalente per la stagione 2015-16 conterrà il già conosciuto ceppo A/H1N1 California , una nuova variante antigenica di sottotipo H3N2 (A/Switzerland) e una nuova variante di tipo B (B/Phuket). In relazione al fatto che negli ultimi anni ha circolato in maniera importante anche una seconda variante del virus B, responsabile in particolare dei casi influenzali nei soggetti più giovani, si è previsto l’utilizzo anche di un vaccino quadrivalente contenente  quest’ultima variante virale da utilizzare particolarmente nei bambini e  nelle persone appartenenti alle categorie a rischio al di sotto dei 65 anni. Il vaccino quadrivalente può comunque essere tranquillamente somministrato anche nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età”.

Per altre informazioni rivolgersi al proprio medico di famiglia o al servizio di igiene e sanità pubblica territoriale.

APPROFONDIMENTI. A chi è raccomandata la vaccinazioneIl vaccino è raccomandato in generale a chi ha compiuto 65 anni,  ai bambini e adulti affetti da malattie croniche e da particolari patologie, ai contatti familiari di persone ad alto rischio, ai lavoratori che svolgono attività di primario interesse (es. operatori sanitari, forze dell’ordine, insegnanti ecc.) e alle donne nel 2° e 3° trimestre di gravidanzaQuando vaccinarsi. Per avere un’adeguata protezione durante il decorso della stagione epidemica, la USL Umbria 1 consiglia di vaccinarsi prima possibile, preferibilmente entro la fine di novembre. Il picco è ugualmente previsto nell’ultima settimana di gennaio e nelle prime due settimane di febbraio, anche se, in linea con le ultime stagioni post pandemiche,   si ritiene che possa esserci una importante coda finale dell’influenza nel mese di marzo. Dove vaccinarsi. Tutti i cittadini con età  superiore o uguale a  65 anni nonché le persone di età inferiore a 65 anni ma appartenenti alle categorie a rischio (*) e i contatti familiari di persone ad alto rischio (al fine di tutelare meglio la persona assistita) potranno vaccinarsi presso l’ambulatorio del  proprio  medico di famiglia, mentre gli assistiti che non siano in grado di  camminare saranno vaccinati nel proprio domicilio sempre dal proprio medico di famiglia. I bambini con patologie croniche potranno essere vaccinati presso i Centri di Salute con presentazione della certificazione del pediatra attestante la patologia. Per i bambini dopo i 6 mesi di vita e al di sotto dei 9 anni di età con patologie croniche, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino a distanza di almeno 4 settimane.  Le donne al 2° o 3° trimestre di gravidanza per le quali è consigliata la vaccinazione antinfluenzale, potranno rivolgersi al proprio medico di famiglia o ai Centri di Salute del loro territorio, con la certificazione medica  attestante la settimana di gestazione. Le persone addette ai servizi di primario interesse (operatori sanitari, forze di polizia, vigili urbani, vigili del fuoco, personale della scuola, veterinari, allevatori) potranno vaccinarsi presso i medici di medicina generale, i centri di salute o i servizi sanitari di riferimento lavorativo. Categorie a rischio. Rientrano nelle categorie a rischio coloro che soffrono di: a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO); b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30 e gravi patologie concomitanti); d) insufficienza renale cronica; e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; f) tumori; g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; j) patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari); k) epatopatie croniche.

   

Nuovo piano sociale regionale, avviata la fase di concertazione e partecipazione

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“Con il nuovo Piano sociale regionale vogliamo costruire insieme un modello umbro che, tenendo conto dell’attuale contesto di crisi e dei mutamenti sociali così come dell’esperienza positiva fin qui maturata in Umbria, si basi sui principi dell’equità, della centralità della persona e dei territori, la responsabilizzazione dei cittadini e un rinnovato protagonismo delle istituzioni, a cominciare dai Comuni. Possiamo farlo, con il contributo di tutti”.

Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini, intervenendo stamani a Villa Umbra alla giornata di lavoro durante la quale è stata presentata la proposta del nuovo Piano, preadottata dalla Giunta regionale, dando avvio al percorso di concertazione e partecipazione che si concluderà ai primi di dicembre con la presentazione alla comunità regionale e il successivo invio all’Assemblea legislativa. Alla giornata di lavoro hanno preso parte oltre duecento fra sindaci e assessori comunali in rappresentanza di Comuni e Zone sociali, rappresentanti di Onlus, Organismi della cooperazione, Associazioni, Enti di promozione sociale, Fondazioni, Organizzazioni del volontariato, Usl, Sindacati, Enti di patronato, Organizzazioni di categoria e soggetti pubblici e privati interessati.

“Un’ampia partecipazione – ha rilevato l’assessore – che conferma la volontà comune di contribuire alla costruzione e all’attuazione di un Piano corrispondente ai bisogni della comunità regionale. Possiamo contare sulla grande opportunità che ci deriva dalla programmazione comunitaria: per il settennato 2014-2020 abbiamo destinato il 23 per cento delle risorse disponibili, 55 milioni di euro, agli interventi nel sociale – ha ricordato – quasi raddoppiando gli investimenti fin qui garantiti. Risorse che vogliamo impiegare, è la sfida che ci troviamo di fronte, per dare risposte ai nuovi bisogni di giovani, anziani, famiglie, persone in difficoltà, per il contrasto alla povertà e la coesione sociale”.

L’assessore Barberini ha tracciato la “road map” del Piano sociale e della programmazione regionale.

“Dopo questa giornata di studio e confronto, nel mese di novembre – ha detto – valorizzando la coprogettazione in attuazione del principio di sussidiarietà, gli uffici regionali continueranno a raccogliere proposte di modifiche e integrazioni, azioni di miglioramento, osservazioni con cui arricchiremo il testo attuale. Vogliamo procedere speditamente, recepire ogni contributo utile a miglioralo e se il Piano sociale sarà il primo ‘mattone’ proseguiremo nei primi mesi del 2016 con il Piano sanitario regionale e con il Prina, il Piano integrato per la non autosufficienza”.

L’assessore Barberini si è soffermato sul ruolo “potenziato rispetto ai precedenti Piani regionali” delle 12 Zone sociali e dei Comuni capofila, in cui si consolida l’Ufficio di Piano come struttura per la pianificazione sociale e sociosanitaria del territorio, prevedendo anche laboratori di comunità, “per una conoscenza e una capacità di intervento il più corrispondente possibile alla realtà e alle esigenze dei territori” e ha inoltre rimarcato l’importanza, non solo numerica con oltre 20mila addetti, del Terzo Settore, per la coesione sociale.

“L’Umbria  – ha detto – ha saputo costruire negli ultimi dieci anni una forte rete di assistenza sociosanitaria, la sfida dei prossimi anni è quella di costruire una rete orientata sui servizi sociali, in grado di sostenere le persone più in difficoltà. A questo concorreranno gli strumenti e le risorse che verranno attivate con la programmazione regionale, con leggi quali quella sulle politiche giovanili, con la partecipazione della Regione agli interventi del Piano nazionale per la lotta alla povertà che prevede lo strumento del ‘Ria’, il reddito per l’inclusione attiva”.

Un Piano sociale che sarà integrato e armonizzato con il Piano sanitario regionale, come ha rilevato il direttore alla Salute e Coesione sociale della Regione Umbria, Emilio Duca, che ha evidenziato gli aspetti dell’innovazione sociale e di un nuovo approccio ai servizi di welfare contenuto nel documento. Con il Piano, la Regione Umbria intende assumersi la responsabilità di costruire in modo condiviso e partecipato e ridefinire i “Liveas”, i livelli essenziali degli interventi e delle prestazioni da garantire su tutto il territorio “per arrivare a soglie essenziali valide per tutti, o differenziate solo in ragione di diverse caratteristiche ed esigenze delle popolazioni e territori”. Fra gli investimenti strategici previsti del Piano, c’è anche quello in monitoraggio e valutazione con il consolidamento del servizio sperimentale del “Siso”, il Sistema informativo sociale, per l’aggiornamento continuo delle informazioni, la sistematicità, la fruibilità e la comunicazione degli esiti al territorio. Le azioni tematiche del nuovo Piano, inserite nel contesto regionale e nello scenario nazionale ed europeo, si focalizzano sulle politiche per i giovani, per il contrasto alla povertà e per l’inclusione sociale, le politiche di integrazione dei migranti, per le persone e le famiglie, per le persone anziane, per favorire partecipazione e inclusione sociale e partecipazione delle persone disabili, cui si accompagnano la programmazione integrata per la non autosufficienza e le politiche di promozione e sostegno al Terzo settore con particolare riferimento all’impresa sociale”. La giornata di lavoro, aperta dall’amministratore unico della Scuola umbra di amministrazione pubblica Alberto Naticchioni che ha ricordato la collaborazione con la Regione per la predisposizione del Piano, è proseguita con un approfondimento e un confronto sui temi del Piano al quale sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Panicale Giulio Cherubini in rappresentanza dell’Anci (Associazione nazionale Comuni) Umbria; Carlo Di Somma, presidente regionale Federsolidarietà-Confcooperative; Giancarlo Billi, presidente del Cesvol-Centro servizi per il volontariato Perugia; Andrea Bernardoni, portavoce Forum Terzo Settore Umbria. Nel pomeriggio, il lavoro è proseguito con tre “focus group” cui hanno partecipato rappresentanti di Comuni, Zone sociali, e soggetti pubblici e privati interessati, incentrati sulla “governance delle rete dei servizi e degli interventi sociali”, sulle “azioni tematiche del Piano sociale regionale e il ruolo del volontariato” e su “innovazione sociale e il Terzo Settore”.

   

Nell’aeroporto Internazionale dell’Umbria sono transitati 250 mila passeggeri

Aeroporto

L’aeroporto Internazionale dell’Umbria ha festeggiato il 30 ottobre, sul volo Alitalia AZ1656 per Roma Fiumicino e con destinazione finale Parigi, i 250.000 passeggeri transitati dal primo gennaio. Quota toccata con Nadege Figarol, giornalista francese, arrivata in Umbria grazie ai voli Alitalia che via Roma Fiumicino collegano l’aeroporto dell’Umbria ad oltre 120 destinazioni nazionali ed internazionali. Al suo arrivo presso lo scalo umbro, il personale Sase le ha consegnato un ricordo. (Fonte e foto Ansa.it)

   

“L’accensione dell’albero di natale più grande mondo sarà all’insegna della solidarieta’ internazionale”

Sarà  l’organizzazione umanitaria internazionale  ‘Medici senza Frontiere (Msf)’, premio Nobel per la pace 1999,  il soggetto individuato  quest’anno per  l’accensione  dell’Albero di Natale più grande del mondo, la sera del  7 dicembre.  « E’ una scelta ampiamente condivisa con gli ‘Alberaioli’ – commenta il sindaco Filippo Mario Stirati  –  che va in direzione del riconoscimento  del grande impegno e dell’operato di chi dedica giornalmente  la propria vita a sostegno dei più deboli e di quanti sono colpiti dalle conseguenze delle guerre nel mondo. Dopo Papa Francesco,  per la 35esima edizione,  è la scelta etica che va  nella direzione indicata dal Pontefice, di essere sempre vicini agli ultimi ».   Gli ‘Alberaioli’ sono al lavoro già da settimane sulle pendici del Monte Ingino per sistemare le luci dell’Albero di Natale più Grande del Mondo,  che quest’anno ha anche il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, chiesto dal sindaco Stirati nei mesi scorsi.  « Estrema concretezza senza alcun protagonismo  – si legge nel comunicato stampa degli ‘Alberaioli’ – sono elementi che caratterizzano l‘operato degli operatori umanitari di Msf;  indipendenza, neutralità e imparzialità sono i principi che hanno guidato fin dal 1971 ogni aspetto del loro lavoro. Tutti gli individui sono uguali davanti alla sofferenza: viene fornita assistenza medica gratuita di alta qualità alle persone che ne hanno bisogno, indipendentemente dal loro credo religioso o politico; nel reparto di un ospedale da campo di Msf, civili feriti possono trovarsi a fianco di soldati feriti della fazione opposta; le ostilità e le armi restano fuori dal cancello. Le donazioni dei privati sono la linfa vitale di Medici senza Frontiere Italia, rappresentando oltre il 99 per cento dei fondi raccolti: grazie all’indipendenza economica che deriva da questi contributi diventa possibile intervenire in modo rapido, efficace e indipendente nei contesti di maggiore urgenza in tutto il mondo. I principi di imparzialità e neutralità non sono sinonimo di silenzio: quando gli operatori di Msf sono testimoni di atti di violenza estrema verso persone o gruppi, lo denunciano pubblicamente, cercando di accendere i riflettori sui bisogni e sulle sofferenze inaccettabili delle persone, quando l’accesso alle cure mediche salva-vita viene ostacolato, quando le strutture sanitarie sono a rischio, quando le crisi sono dimenticate o quando gli aiuti umanitari sono inadeguati o sovradimensionati. Nel 1999 Msf  ha ricevuto il premio Nobel per la Pace in riconoscimento del suo “lavoro umanitario pioneristico realizzato in vari continenti”; oggi l’organizzazione è impegnata in più di 60 paesi con attività mediche che spaziano dalla gestione di ospedali, cliniche e centri nutrizionali, alla chirurgia di guerra e di routine, alla lotta alle epidemie e al supporto psicologico per le vittime di traumi ».