“L’accensione dell’albero di natale più grande mondo sarà all’insegna della solidarieta’ internazionale”

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Sarà  l’organizzazione umanitaria internazionale  ‘Medici senza Frontiere (Msf)’, premio Nobel per la pace 1999,  il soggetto individuato  quest’anno per  l’accensione  dell’Albero di Natale più grande del mondo, la sera del  7 dicembre.  « E’ una scelta ampiamente condivisa con gli ‘Alberaioli’ – commenta il sindaco Filippo Mario Stirati  –  che va in direzione del riconoscimento  del grande impegno e dell’operato di chi dedica giornalmente  la propria vita a sostegno dei più deboli e di quanti sono colpiti dalle conseguenze delle guerre nel mondo. Dopo Papa Francesco,  per la 35esima edizione,  è la scelta etica che va  nella direzione indicata dal Pontefice, di essere sempre vicini agli ultimi ».   Gli ‘Alberaioli’ sono al lavoro già da settimane sulle pendici del Monte Ingino per sistemare le luci dell’Albero di Natale più Grande del Mondo,  che quest’anno ha anche il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, chiesto dal sindaco Stirati nei mesi scorsi.  « Estrema concretezza senza alcun protagonismo  – si legge nel comunicato stampa degli ‘Alberaioli’ – sono elementi che caratterizzano l‘operato degli operatori umanitari di Msf;  indipendenza, neutralità e imparzialità sono i principi che hanno guidato fin dal 1971 ogni aspetto del loro lavoro. Tutti gli individui sono uguali davanti alla sofferenza: viene fornita assistenza medica gratuita di alta qualità alle persone che ne hanno bisogno, indipendentemente dal loro credo religioso o politico; nel reparto di un ospedale da campo di Msf, civili feriti possono trovarsi a fianco di soldati feriti della fazione opposta; le ostilità e le armi restano fuori dal cancello. Le donazioni dei privati sono la linfa vitale di Medici senza Frontiere Italia, rappresentando oltre il 99 per cento dei fondi raccolti: grazie all’indipendenza economica che deriva da questi contributi diventa possibile intervenire in modo rapido, efficace e indipendente nei contesti di maggiore urgenza in tutto il mondo. I principi di imparzialità e neutralità non sono sinonimo di silenzio: quando gli operatori di Msf sono testimoni di atti di violenza estrema verso persone o gruppi, lo denunciano pubblicamente, cercando di accendere i riflettori sui bisogni e sulle sofferenze inaccettabili delle persone, quando l’accesso alle cure mediche salva-vita viene ostacolato, quando le strutture sanitarie sono a rischio, quando le crisi sono dimenticate o quando gli aiuti umanitari sono inadeguati o sovradimensionati. Nel 1999 Msf  ha ricevuto il premio Nobel per la Pace in riconoscimento del suo “lavoro umanitario pioneristico realizzato in vari continenti”; oggi l’organizzazione è impegnata in più di 60 paesi con attività mediche che spaziano dalla gestione di ospedali, cliniche e centri nutrizionali, alla chirurgia di guerra e di routine, alla lotta alle epidemie e al supporto psicologico per le vittime di traumi ».