Non ha tradito le attese degli oltre 50 soci dei Panathlon Club Perugia e Clitunno l’interclub dedicato ad illustri ospiti del tiro con l’arco e degli sport invernali paralimpici. Soddisfazione dei due presidenti Mario Provvidenza e Francesco Emanuele che, alternandosi al microfono, hanno condotto la serata presentando i vari ospiti. Mario Scarsella, presidente nazionale FitArco, presidente Archery Europe e vice presidente Archery World ha illustrato la situazione del tiro con l’arco in Italia e nel mondo rispondendo a interessanti domande da parte di alcuni soci dei due club. “Il nostro sport è uno sport “minore”, quindi abbiamo dovuto concentrare al massimo le partecipazioni e la durata degli eventi nazionali e internazionali per avere, comunque, una visibilità televisiva e mediatica che compensi l’immagine dei nostri sponsor senza illuderci di poter “combattere” con il calcio”. Convincente e trascinante l’intervento di Tiziana Nasi sul “Futuro dello sci paralimpico e situazione dello sci per disabili in Italia”. La sua competenza deriva da decine di anni di impegno a fianco di questi atleti e non per nulla è presidente nazionale della Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici ed è stata responsabile dei giochi invernali di Torino alcuni anni fa. Toccanti e partecipate le parole di Giordano Tomasoni, atleta paralimpico di sci nordico alle recenti Olimpiadi di Sochi. Costretto su una sedia a rotelle per una lesione al midollo spinale ha voluto dimostrare, prima a se stesso e poi a tanti giovani che spesso incontra, la possibilità di praticare gli sport più vari. “Io amante della neve pratico lo sci nordico, ma ho vinto un giro d’Italia ciclistico per atleti disabili, ho praticato il calcio, la pallacanestro, il tiro con l’arco, la pallavolo, l’atletica con piacere e con soddisfacenti risultati non solo dal punto di vista sportivo. L’importante è mettersi in gioco e puntare dirittoa un obiettivo, e spero di trasmettere il mio entusiasmo a tutti i giovani “normali” come ero io prima e a chi non ha più quella che tutti considerano “normalità”. Il tradizionale scambio di omaggi ha concluso la serata con l’impegno, da parte dei due presidenti, di continuare in questi “interclub” tra Perugia e Clitunno con soluzioni logistiche a metà strada tra Perugia e Foligno.
Tutto in una partita: Pallavolo Perugia si gioca la salvezza
Sarà un sabato sera al cardiopalma quello che attende Pallavolo Perugia. Al “Capitini” (ore 21) la Floreale di coach Braghiroli si gioca la stagione al cospetto della più quotata VideoMusic Castelfranco, formazione pisana ancora in lotta per la promozione diretta. Le perugine, invece, pur avendo collezionato ben trentasei punti, non hanno ancora la certezza della salvezza e per restare in B2 devono almeno conquistare un punto e sperare che Fiorentina Rinascita perda in maniera “secca” contro Cecina, la pretendente più accreditata per la vittoria finale. Una situazione piuttosto complicata e per certi versi impensabile fino a qualche settimana fa, quando la Floreale era ben lontana dalla “zona rossa”. Un paio di passi falsi, su tutti quello in casa di Marsciano e una rincorsa entusiasmante messa a segno da Fiorentina Rinascita, hanno reso più tortuosa la strada alle “fioraie”, che pagano anche un avvio di stagione non certo entusiasmante.
“Al di là di come andrà a finire – ci tiene a precisare il Presidente Renzo Mastroforti – il bilancio di questo campionato resta positivo. In altri gironi con trentasei punti saremmo a ridosso della zona play-off, mentre nel nostro dobbiamo sudare fino all’ultimo per centrare la salvezza. Un’eventuale retrocessione? Non cambierà i nostri programmi, visto che si potrebbero aprire le porte per un possibile ripescaggio. Ad ogni modo, credo che le ragazze faranno una grande partita contro Castelfranco e si conquisteranno sul campo la meritata permanenza in questa categoria”.
Alla vigilia dell’ultima delicata sfida stagionale i pensieri positivi arrivano anche dal Ds Mario Salibra.
“Sono fiducioso, perchè ho visto un gruppo coeso e una grande voglia di fare bene. Sinceramente non mi aspettavo di arrivare a questa situazione, ma sapevamo della complessità e difficoltà di questo girone. Il progetto Pallavolo Perugia proseguirà anche in caso di una non auspicabile retrocessione”.
Per evitarla, Braghiroli si affiderà allo stesso sestetto presentato sabato scorso a Cecina: Bertinelli in regia e Fiorini opposto, Castellucci e Rossit a posto quattro, Morelli e Pero centrali, Mastroforti libero.
“Sarà durissima – ammette il tecnico biancorosso – ma in una partita può succedere di tutto e a noi potrebbe andare bene anche un punto. Ci teniamo a conquistare questo importante obiettivo”.
L’Italia riparte dalla terra, la Cia porta in Expo il futuro
In aumento le imprese “under 35” e l’86 per cento degli italiani consiglierebbe a un figlio di farsi agricoltore. Ma il settore ha ancora troppi ritardi: per superarli serve integrare le filiere e restituire protagonismo ai coltivatori. La Cia-Confederazione italiana agricoltori ha portato in Expo il futuro dell’Italia. Lo ha fatto il 5 maggio all’Expo-presenti per l’Umbria il presidente regionale Cia, Domenico Brugnoni e la presidente regionale Agia, Clelia Cini-presentando le migliaia di giovani agricoltori che aderiscono all’Agia nel corso dell’evento “Giovani: il vivaio da coltivare per far crescere il Paese” come la forza viva per costruire un cambiamento profondo nel modello economico verso uno sviluppo armonico e sostenibile. Non è un progetto ambizioso, ma la rappresentazione della realtà costruita con un impegno costante. Mai come in questo momento l’agricoltura è percepita dagli italiani come un valore da difendere e da rimettere al centro dello sviluppo. Lo ha rilevato uno studio del Censis in collaborazione con Cia significativamente intitolato: “Un futuro per l’Italia: perché ripartire dall’agricoltura”. Ebbene, bastano pochi dati estratti da questa analisi per confermare come agricoltura e giovani non siano più antitetici, ma anzi che gli “under 35” vedono nei campi un valore da tutelare e una prospettiva di lavoro. Del resto -come ha affermato il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino- “nelle nostre aziende, se sarà restituita centralità al settore primario e se soprattutto ci sarà una forte integrazione di filiera e una visione dell’agricoltura come motore di ricerca, come produttore di turismo, come attore della tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale del Paese, siamo in grado di creare in cinque anni oltre 100mila posti di lavoro”. Occorre ripartire da qui, ad esempio dal dato certificato dal Censis secondo il quale per il 27,2 per cento dei nostri connazionali, e molto di più tra i giovani (41 per cento), il legame con la dieta mediterranea e i prodotti agroalimentari di eccellenza del “made in Italy” è un fattore di orgoglio, superato soltanto dal patrimonio artistico e culturale (66,9 per cento dei giovani). Ma non basta. Si deve considerare che, di fronte al desiderio espresso da un proprio figlio o nipote di lavorare in agricoltura, ben l’85 per cento degli italiani consiglierebbe loro di seguire la propria volontà. E che l’agricoltura sia percepita come un valore è confermato dal fatto che il 39,7 per cento degli italiani, specialmente quelli del Centro (44,5 per cento), è convinto che l’Italia possa superare la crisi affidandosi all’agricoltura e all’agroalimentare. Se questo è il contesto, guardando ai giovani si scopre che complessivamente un italiano su due (50 per cento) coltiva un orto, e tra i giovani la quota è persino più elevata (51,2 per cento), anche se in buona parte lo fa saltuariamente (34,9 per cento); ancora di più sono coloro che nutrono la passione per il giardinaggio (70,1 per cento). Ed ecco che il rapporto con l’agricoltura diventa meno sporadico e si converte in voglia di “intraprendere”. Infatti oggi le imprese agricole “under 35” sono in crescita costante e segnano importanti mutamenti: i giovani prendono in affitto le terre per espandere le dimensioni aziendali, oltre un quarto di loro segue coltivazioni biologiche, quasi tutte le imprese “under 35” seguono protocolli di ricerca e risultano fortemente innovative anche in virtù dell’alta qualificazione degli imprenditori. Sono queste imprese il volto nuovo dell’agricoltura che è orientata alla tutela della biodiversità, al mercato, alla ricerca e all’integrazione di filiera e che poggia su un alto livello di qualificazione professionale. Sempre dalla ricerca Cia-Censis si evince che dal 2010 sono nate quasi 117mila nuove attività, di cui 106mila in ambito agricolo e quasi 11mila in quello agroalimentare. I due settori insieme hanno rappresentato l’area di attività prescelta dal 10,1 per cento degli imprenditori che hanno avviato un’azienda negli ultimi tre anni. E, se si osserva l’anzianità delle imprese agricole e agroalimentari, la quota di quante sono nate dopo il 2010 è pari al 14,2 per cento; mentre nell’agroalimentare il dato sale al 18,1 per cento. Sono stati quasi 17mila gli “under 30” che hanno avviato un’impresa agricola a partire dal 2010. Il che significa, che su 100 start-up, 15 sono state create da giovanissimi. Nell’agroalimentare, il loro contributo alla creazione di nuova impresa è arrivato al 18,3 per cento, mentre in agricoltura è stato del 14,9 per cento. Guardando ai settori agricoli e agroalimentari in cui si sono concentrate le nuove iniziative imprenditoriali, l’86,7 per cento ha riguardato le coltivazioni agricole. Nel 9,7 per cento si è trattato di nuove attività legate all’allevamento, mentre nel 9,2 per cento di agroalimentare. Tra le attività più gettonate spiccano la coltivazione di cereali, legumi da granella e semi oleosi (quasi 24 mila nuove aziende, pari al 21,7 per cento del totale delle aziende avviate in agricoltura dal 2010 in poi), coltivazione di ortaggi, meloni, radici (13mila), coltivazione di uva (12mila), coltivazioni miste di cereali (11mila) coltivazioni di frutti oleosi (quasi 10mila), coltivazioni associate all’allevamento (6mila). Da segnalare anche le quasi 5mila nuove imprese di produzione di prodotti di panetteria freschi e le circa 3mila di floricoltura. In più se tra gli imprenditori con più di 40 anni la maggioranza (38 per cento) ha al massimo la licenza elementare, e il 31,2 per cento quella media, tra i giovani imprenditori agricoli il livello medio di istruzione cresce sensibilmente. Tra i 25-39enni il 45,3 per cento è in possesso di un diploma di scuola superiore e l’11,2 per cento ha una laurea. E tra quanti decidono di intraprendere l’attività agricola prima dei 25 anni, ben il 65,3 per cento ha un diploma superiore e il 5,2 per cento è già laureato. E questo provoca un effetto di trascinamento e di attrazione. Tra 2009 e 2013, mentre diminuisce del 13,8 per cento il numero degli immatricolati nelle Università italiane – passato da circa 294mila a 253mila (41mila in meno), aumenta di misura quello degli iscritti alle facoltà collegate al settore primario: +43,1 per cento per scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali, +22,9 per cento per scienze e tecnologie alimentari, +18,6 per cento per scienze e tecnologie agrarie e forestali. E’ questo il futuro che la Cia porta in Expo, convinta che dai giovani verrà la spinta a superare i troppi gap che ancora frenano il settore agricolo italiano. Perché se è vero che è percepito come un comparto d’eccellenza, è altrettanto vero che sconta ancora troppi ritardi e un fortissimo potenziale inespresso. L’Italia agricola, nel 2013, ha registrato un valore aggiunto superiore ai 30 miliardi di euro, con una quota sul valore aggiunto nazionale del 2,1 per cento. Il volume di lavoro coinvolto nel settore è pari a 928mila occupati. E tuttavia, pur essendo quella italiana la seconda agricoltura d’Europa, lo Stivale si collocava nel 2013 “solo” al sesto posto tra i Paesi europei per volume di esportazione preceduto, nell’ordine, da Paesi Bassi (63 miliardi), Germania (61), Francia (55), Spagna (33) e Belgio (31). E anche se si guarda al valore che l’export agricolo e agroalimentare ha su quello complessivo delle nostre esportazioni, esistono ancora molti margini di miglioramento: se in Italia l’export agricolo e agroalimentare pesa per il 7,7 per cento, in Spagna si arriva al 14,1 per cento, in Francia e Paesi Bassi al 12,6 per cento. Per migliorare questa performance servono integrazioni di filiera, più dinamismo delle aziende, più valore aggiunto nelle produzioni, una visione dell’agricoltura come settore multifunzionale. Esattamente ciò su cui puntano la Cia e la sua associazione di giovani imprenditori agricoli-Agia.
Contoterzisti Umbria: tutto pronto per la prima assemblea regionale
Sarà il centro congressi Umbriafiere di Bastia Umbra ad ospitare, domenica 10 maggio, la prima assemblea regionale di Contoterzisti Umbria, realtà aderente a Confagricoltura e all’Unione nazionale contoterzisti agromeccanici e industriali (Uncai). L’apertura dell’incontro, in programma nella sala Europa, è affidata a Marco Caprai, presidente di Confagricoltura Umbria, alle 10. Seguiranno gli interventi del presidente di Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti e di Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole della Regione Umbria. Alle 10.45 sarà la volta di Alfredo Monacelli, segretario generale di Confagricoltura Umbria, seguito dal direttore di Uncai Francesco Torrisi. Spetterà infine ad Aproniano Tassinari, presidente dell’organizzazione dei contoterzisti italiani, concludere i lavori alle 12.
A Perugia la quinta edizione di Prologo
Le Pro Loco protagoniste a Perugia. Dal 7 al 10 maggio le associazioni di diversi territori della provincia di Perugia si ritroveranno per dare corso alla quinta edizione di Prologo, manifestazione dedita alla promozione gastronomica e culturale, che presenta la stagione estiva delle sagre paesane. Dopo aver toccato i comuni di Torgiano, Corciano e Deruta, l’evento promosso dal Comitato Unpli del Perugino torna a Perugia e più precisamente nello splendido scenario dei “Giardini del Frontone”. Quattro giorni di eventi, arte, cultura e buona cucina, con sedici Pro Loco protagoniste. Dopo i “Tavoli di lavoro monotematici”, svoltasi nella mattinata di giovedì 7 maggio, dedicati a migliorare il rapporto con gli alimenti poco graditi, nella giornata di venerdì 8 maggio la “kermesse” entrerà nel vivo con l’apertura di una mostra mercato e di disegno e una serie di visite guidate alla chiesa di San Domenico. Alle 18 è prevista l’inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità, poi spazio allo stand gastronomico e allo spettacolo in vernacolo perugino di Mariella Chiarini. Sabato 9 maggio la giornata si aprirà con il tiro a segno e proseguirà con la premiazione della mostra di disegno e alcuni appuntamenti culturali con la chiesa di San Pietro. Poi spazio ai bambini con uno spettacolo di Mario Mirabassi e alla danza, con lo “Studio Danza Morlacchi di Perugia”. All’ora di cena non mancheranno le gustose pietanze preparate dalla pro loco e la musica dal vivo. Domenica la giornata conclusiva e un interessante convegno la sede del Comando Legione Carabinieri Perugia dal titolo: “Linee guida per crescere insieme valorizzando il territorio”.
LE SEDICI PRO LOCO PARTECIPANTI CON I LORO “PIATTI TIPICI” – Balanzano (ripieni di verdure), Brufa (antipasto), Castelleone (cannibale), Chiugiana (penne alla chiugianese), Civitella D’Arna (ci-vitellina), Deruta (ciaramicola), Fratticiola Selvatica (fagioli con cotiche), Mugnano (torciglione e gelsomini), Pila (torta al testo con prosciutto), Ripa (antipasto zafferano e tartufo), Ripabianca (coratina d’agnello), San Martino in Campo (polenta della scartocciatura), San Martino dei Colli (risotto al Sagrantino) Sant’Angello di Celle (birbanti), Sant’Enea (bruschetta con barbozzo), Torgiano (supplì).
Edilizia scolastica: la Giunta regionale approva il piano triennale 2015-2017
La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato il Piano triennale 2015-2017 di interventi per l’edilizia scolastica per la cui attuazione la Regione potrà stipulare mutui trentennali con oneri di ammortamento a carico dello Stato. Sono 127 le domande di intervento valutate idonee e finanziabili e inserite nel Piano, su un totale di 139 presentate al Servizio regionale Istruzione da 65 Enti locali (Comuni e Province). Erano ammissibili a finanziamento i progetti esecutivi e quelli immediatamente cantierabili, i progetti appaltabili sugli immobili di proprietà di enti locali; previsti interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento sismico, miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, completamento dei lavori già iniziati e non completati per mancanza di finanziamento, ampliamento degli edifici, costruzione di nuovi edifici e palestre scolastiche o miglioramento delle palestre scolastiche esistenti. Sulla base dei risultati dell’istruttoria, svolta con il supporto di un’apposita task force, è stato definito l’ordine di priorità dei progetti. Il Piano triennale verrà trasmesso al Ministero dell’Istruzione, Università e ricerca e, per conoscenza, a quelli dell’Economia e delle finanze e delle Infrastrutture e trasporti. L’elenco dei progetti ammessi a finanziamento sarà pubblicato dopo che verrà formalizzato l’esatto ammontare delle risorse destinate all’Umbria a seguito del riparto nazionale. Negli ultimi cinque anni, per l’edilizia scolastica sono stati investiti in Umbria complessivamente 41 milioni di euro tra fondi comunitari, regionali e statali, che hanno permesso di effettuare 300 interventi. I nuovi interventi che potranno essere realizzati con le risorse rese disponibili da “decreto mutui” hanno la finalità principale della completa fruibilità degli edifici scolastici, la loro sicurezza, la riduzione dei rischi e la manutenzione.
Ritornano gli appuntamenti con “Uniti nello sport per vincere nella vita”
Saranno circa quattrocento gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado dei Comuni di Bastia Umbra e di Magione che prenderanno parte alla quinta edizione di “Uniti nello sport per vincere nella vita”, la manifestazione organizzata dal Comitato Italiano Paralimpico (Cip) dell’Umbria in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, Telethon, Inail e le amministrazioni coinvolte. I ragazzi potranno cimentarsi nell’arrampicata sportiva, nel tiro con l’arco, nella palla a mano in carrozzina, nel tiro a segno con pistola elettronica, bocce, lancio freccette, passeggiate a cavallo e calcio a 5, con un campo completo di recinzione gonfiabile. Due le tappe in programma: il 12 maggio a Bastia Umbra (piazza Mazzini) ed il 22 maggio a Magione (piazza Matteotti). Il programma prevede il ritrovo delle società e delle scuole dalle ore 8,30. Alle 9 è previsto il saluto delle autorità a cui seguiranno le esibizioni sportive, che termineranno intorno alle 12. L’evento è stato presentato giovedì 7 maggio, presso la sala Giunta del palazzo del Coni Umbria di Perugia, da Francesco Emanuele, presidente Cip Umbria, Filiberto Franchi, assessore allo sport del Comune di Bastia Umbra, Cristina Tufo, assessore agli eventi del Comune di Magione, Paolo Gallina in rappresentanza di Telethon e l’atleta Luca Panichi. La conferenza stampa è stata aperta da Francesco Emanuele che ha illustrato il programma della manifestazione e sottolineando la collaborazione con Telethon che durante i due giorni sarà presente nelle piazze per promuovere la ricerca. “E’ bello vedere due Comuni – ha detto il presidente del Cip Umbria – che si attivano per iniziative come questa. Che sostengono la ricerca e la promozione dello sport integrato”. Filiberto Franchi ha esordito ringraziando il Cip per “aver scelto Bastia Umbra tra i due Comuni da coinvolgere nell’iniziativa. Abbiamo 52 società sportive – ha proseguito Franchi – frequentate anche da disabili. Tra di loro c’è Fabrizio Galli che promuove tutti i tipi di sport per disabili all’interno delle nostre associazioni. Per quanto riguarda Telethon siamo onorati di ospitarlo in quanto è una colonna portante nella ricerca”. Subito dopo Paolo Gallina ha ribadito i fondi che arrivano a Telethon vengono assegnati entro i 120 giorni dal loro arrivo in banca. “Il lavoro che siamo facendo – ha detto Gallina – è rivolto ai 5 milioni di bambini che sono malati”. L’assessore di Magione, Cristina Tufo, ha dichiarato: “mi sono impegnata molto perché a questo evento non si poteva dire di no. Ringrazio gli sponsor per aver contribuito all’aspetto ludico dell’iniziativa mentre i tecnici del Comune di occuperanno di quello logistico. Manifestazioni come questa trasmettono un messaggio forte e tanto entusiasmo”. “Queste due giornate sono molto significative – ha concluso Luca Panichi – per vari motivi. Il primo è che le amministrazioni coinvolte hanno attivato un percorso culturale all’interno del sociale. Promuovono l’integrazione tramite lo sport. Sono un importante connubio con la ricerca per migliorarsi ed essere se stessi. Manifestazioni come questa – ha concluso Luca – stimolano le altre realtà del territorio per condividere e promuovere i valori giusti”.
È nata la Fondazione “Sergio per la musica”
Un nuovo punto di riferimento in Umbria per la musica e la cultura in generale: è la Fondazione “Sergio per la musica” che ora è finalmente realtà, dopo sette mesi di cammino, costituita per onorare la memoria di Sergio Piazzoli e dedicata all’amore che il compianto promoter perugino aveva per la musica. Davanti al notaio Marco Carbonari, nel tardo pomeriggio di ieri (mercoledì 6 maggio) è nata così la Fondazione di partecipazione, con un patrimonio fondativo indisponibile di 22.000 euro e forte di un’adesione popolare senza precedenti che ha permesso di arrivare a 914 sottoscrizioni, un risultato straordinario ed unico a livello nazionale. A seguire si è svolto subito il primo consiglio di amministrazione con gli 11 consiglieri nominati: Virgilio Ambroglini (presidente), Gabriele Violini (vice presidente), Renzo Patumi (responsabile amministrativo), Gregorio Alteri, Marco Bencivenga, Andrea Baffoni, Patrizia Brutti, Patrizia Marcagnani, Noemi Marziani, Annalia Sabelli Fioretti, Silvia Silvi. “Una giornata storica per la musica e la cultura umbra in generale e un obiettivo importante raggiunto in cui pochi credevano”, ha affermato subito dopo la nascita il neo presidente Ambroglini. Il cda, in questa prima seduta, ha ribadito il progetto musicale e culturale da dedicare all’Umbria con le quattro linee guida (Luoghi della Cultura, Isola Maggiore, Rockin’Umbria e Università del Suono) presentate alla prima assemblea generale ed approvate dai quasi 400 soci intervenuti al teatro Lyrick ad Assisi lo scorso 29 marzo, per proseguire dopo i dovuti omaggi e commemorazioni “per Sergio” e da ora in avanti solo “con Sergio ed oltre la sua follia”. Per inquadrare l’orizzonte ampio e vasto a cui la Fondazione volge lo sguardo c’è l’articolo 3 dello Statuto che nero su bianco recita così: “La Fondazione vuole sviluppare il progetto culturale e musicale ereditato dal patrimonio ideale di Sergio Piazzoli, realizzato nel corso degli anni, per perseguire la felicità della nostra società e ampliare la formazione intellettuale e civile della comunità umbra attraverso occasioni di crescita collettiva”. La Fondazione, come sempre da Statuto e tra le altre cose, nel perseguimento dei suoi scopi istituzionali: intraprende iniziative volte ad affermare, diffondere e sostenere i valori della cultura e in particolare di quella musicale in tutte le sue forme espressive; promuove attività tese alla conoscenza ed al godimento delle medesime forme culturali e in particolare quelle musicali attraverso eventi e progetti di natura pubblica; promuove e favorisce attività di ricerca, studio e consultazione, per sviluppare la conoscenza delle idee e delle azioni che possano meglio perseguire gli scopi istituzionali della Fondazione; promuove, progetta e organizza, anche su commessa o sulla base di appositi finanziamenti, attività formative, corsi, convegni e seminari nelle discipline di suo interesse, sia in via diretta sia a mezzo di enti, strutture e organismi pubblici o privati ai quali può aderire. Nominato anche il comitato artistico collettivo composto da 16 persone: Robert Wyatt (presidente onorario della Fondazione), Vinicio Capossela, Vittorio Nocenzi, Cristina Donà, Patrizia Marcagnani (coordinatrice), Emanuele Bettucci, Maurizio Bigio, Fabrizio Croce, Marco Cucchia, Piero Giacchè, Leonardo Malà, Danilo Nardoni, Carlo Pedini, Stefano Tofi, Matteo Tiecco, Giovanni Tarpani. Nei prossimi giorni sarà subito convocato per poter così iniziare ad elaborare i progetti più imminenti della Fondazione: il nuovo evento Moon in June, in programma all’Isola Maggiore il 19, 20 e 21 giugno, e lo storico festival di Rockin’Umbria, che tornerà ad Umbertide per quattro giorni dal 23 al 26 luglio. Il “viaggio” della Fondazione, oltre a queste due prime direzioni intraprese, si caratterizzerà per il futuro, e sempre con l’obiettivo “di condividere ed includere per far nascere in maniera partecipativa cose impensabili”, anche con altri due itinerari: quello dei Luoghi della Cultura, per fare del Teatro Turreno di Perugia una “casa della musica”, e dell’Università del Suono, per puntare alla fruizione contemporanea della musica attraverso la formazione e la divulgazione rivolte soprattutto ai giovani.
Un aiuto alle imprese umbre dall’“energia cooperativa”
Ci sono anche le imprese associate a Confcooperative Umbria tra gli artefici del successo di Power Energia Soc. Coop., la cooperativa promossa da Confcooperative per realizzare un progetto nazionale finalizzato a fornire energia elettrica e gas alle imprese aderenti. Un successo che, a pochi giorni dalla chiusura formale dell’anno contabile 2014 con l’approvazione da parte dell’Assemblea dei Soci di un ottimo bilancio di esercizio, parla di risultati eccellenti in termini di risparmio e servizi per le imprese socie in fornitura con oltre 20 milioni di euro di fatturato complessivo e 110 GWh di energia fornita. Partito nel 2009, il progetto in questi anni ha avuto un trend di crescita costante con risparmi reali per la imprese in fornitura superiore al 10% rispetto ai competitors del mercato libero. E’ il perugino Lorenzo Mariani, Vice Presidente della cooperativa e Segretario regionale di Confcooperative Umbria, che ha aderito da subito con le proprie imprese associate, a spiegare che “ci rivolgiamo principalmente ma non esclusivamente ad imprese cooperative con il preciso intento di fornire ai soci non solo possibilità di risparmio nei consumi energetici ma anche di condividere un percorso di autentico partenariato: Power Energia per le imprese in fornitura non è un semplice fornitore ma è il proprio fornitore! Abbiamo sempre voluto differenziarci dagli altri operatori presenti sul mercato libero dell’energia puntando sulla consulenza energetica ed elevando sensibilmente l’asticella della qualità del servizio, della serietà e della trasparenza. Analisi professionale e dettagliata della situazione aziendale, leggibilità delle bollette, presenza fisica continuativa e niente numeri-verdi di servizio sono i nostri mantra e per tanti versi vengono anche prima delle stesse tariffe”. Un rapporto mutualistico societario a tutti gli effetti è quello che viene a crearsi con le cooperative e le altre realtà che scelgono Power energia. “E’ vero – conferma Mariani – e questo ci ha consentito rispetto ad altri competitors di crescere in maniera magari meno esplosiva ma costante, con un livello di recessi prossimo allo zero. A suggellare questo legame societario cooperativo, il bilancio degli ultimi dodici mesi ci ha consentito di ristornare alle imprese servite e divenute socie, con una quota minima di 25 euro, parte degli utili conseguiti”. La novità dietro l’angolo è adesso l’apertura al mercato domestico dell’elettricità e del gas. “E’ la nuova sfida che intendiamo affrontare” conclude Lorenzo Mariani. “Dopo aver oliato in questi anni i meccanismi e superato brillantemente le criticità che si sono presentate, ora siamo pronti per rendere possibile questa opportunità di risparmio anche alle famiglie in maniera seria e lo facciamo con un partner estremamente affidabile vicino ai nostri valori che ci garantisce tariffe estremamente vantaggiose. Il Progetto si sviluppa sempre in forma mutualistica, ovvero attraverso una cooperativa di utenti che oggi parte dall’energia e dal gas ma che estenderà la sua azione anche ad altre opportunità, servizi e prodotti ai propri soci e alle famiglie”. Per ogni informazione Confcooperative è a completa disposizione delle imprese e dei cittadini presso gli uffici di Perugia (Via della Pallotta n.12 – 075.5837666) e Terni (Via Donato Bramante n.3/D – 0744.300500) con il proprio referente del progetto Andrea Simoncini (simoncini.a@confcooperative.it).