I Carabinieri della Compagnia di Gubbio hanno identificato e denunciato due soggetti, un 18enne e un 43enne, originari della Campania, ritenuti responsabili di tentata truffa in concorso.
Nei giorni scorsi, dopo che erano giunte al Numero Unico di Emergenza – NUE – 112 nella stessa mattinata numerose segnalazioni da parte di persone anziane che riferivano di essere state contattate da sedicenti “marescialli” che chiedevano denaro e oro per rilasciare propri congiunti coinvolti in sinistri stradali, i Carabinieri hanno immediatamente attivato il piano ricerche designato per questo tipo di reati, riuscendo a individuare in breve tempo una vettura di interesse operativo.
Sin da subito, gli occupanti hanno destato sospetti nei militari, che li hanno sottoposti a controllo, accertando che i due, residenti in Campania, non erano in grado di fornire una spiegazione plausibile della loro presenza in quel territorio.
Nel corso di ulteriori verifiche, i Carabinieri sono riusciti a risalire a un’anziana 92enne di Gubbio che, contattata poco prima telefonicamente da un “finto maresciallo”, le aveva chiesto del denaro per il rilascio del figlio che aveva causato un incidente stradale.
I militari si sono subito recati a casa della donna, che nel frattempo aveva già preparato denaro e oro da consegnare ai malviventi, rassicurandola sulle buone condizioni del figlio e chiarendole che si trattava di un tentativo di truffa.
Al termine degli accertamenti, i due soggetti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Perugia per l’ipotesi di reato anzidetta.
L’intervento dei Carabinieri, che ha evitato all’anziana signora e a possibili altri malcapitati di essere defraudati di denaro ed effetti personali, si inserisce in una ormai consolidata strategia operativa attuata dalla Compagnia Carabinieri di Gubbio per il contrasto a questo tipo di reati.
Gubbio: tentano di truffare un’anziana, rintracciati e denunciati dai Carabinieri
Al Teatro Clitunno di Trevi va in scena “Amy Winehouse. L’amore è un gioco a perdere”
La musica e la tragica storia della più incredibile voce soul del terzo millennio interpretata da Melania Giglio.
Lo spettacolo è nell’ambito della stagione “Atto III°”
La musica e la tragica storia della più incredibile voce soul del terzo millennio saranno protagoniste sabato 15 febbraio, alle ore 21, al Teatro Clitunno. A Trevi andrà in scena l’atteso “Amy Winehouse. L’amore è un gioco a perdere” di e con Melania Giglio nel ruolo di Amy e con Marco Imparato nel ruolo di Tyler James, chitarre e voce, Lorenzo Patella nel ruolo di Andrew Morris, chitarre, corno francese e voce (regia Daniele Salvo, scene Fabiana Di Marco, costumi Daniele Gelsi, produzione Bis Tremila). Le canzoni che si ascolteranno durante lo spettacolo saranno quindi tutte rigorosamente eseguite dal vivo: “Back to black”, “Rehab”, “You know I’m no good”, “Love is a losing game” e molte altre.
Lo spettacolo, che ripercorre le tappe umane e musicali più significative di questo straordinario talento, purtroppo fragile e votato all’autodistruzione, è un nuovo appuntamento della stagione “Atto III°” realizzata per il terzo anno consecutivo da Tec – Teatro al Centro (TEC), realtà costituita dal Teatro Belli di Antonio Salines (Roma), Teatro di Sacco (Perugia), Magazzini Artistici (Narni e Roma) e Povero Willy (Terni), in collaborazione con il Comune di Trevi.
Quello di Amy Winehouse è stato un desiderio di autoannientamento che risulta davvero incomprensibile se paragonato all’unicità della sua vocalità, al genio compositivo di questa vera artista così profondamente innamorata della musica. Di lei ecco il ricordo di uno dei suoi più cari amici, Tyler James: “Amy odiava essere famosa. Non accettava la fama, che era come una prigione. Cercava di sottrarsi a tutto quello che la fama comportava, desiderava trovare un modo di fuggire. Lei mi diceva sempre che nella vita conta solo essere felici e l’unica cosa che importa è l’amore. Più di ogni altra cosa voleva una famiglia, essere moglie e avere figli. Tutto ciò che desiderava era la normalità”.
Lo spettacolo – Un appartamento a Londra, al numero 30 di Camden Square. Penombra. Divani, piante, chitarre, libri. Nel buio una telefonata: il suono squarcia il silenzio e risveglia Amy. E’ un risveglio elettrizzante. Una notizia incredibile e sorprendente accende la giornata della diva di una luce nuova. Dopo anni d’inferno forse la sua esistenza può ricominciare. Forse un raggio di luce illumina il suo salotto cupo, denso di sogni e suoni. Amy è eccitata come una bambina. Chiama tutte le persone che ancora le sono vicine per condividere la grande novità. L’amico di sempre, Tyler James, corre immediatamente da lei. Amy non può fare a meno di scrivere anche al suo ex marito, Blake, nonostante sia già stata denunciata per stalking dalla nuova moglie di lui. Ma Amy è così, non può non dare la notizia al suo grande amore di sempre.
Cerca di entrare nell’appartamento anche suo padre, Mitch Winehouse. Ma Amy preferisce lasciarlo fuori. Mitch ha la cattiva abitudine di frequentare la figlia seguito dalle telecamere. Meglio evitare. Da mesi la casa di Amy è assediata dai paparazzi. I tabloid di mezzo mondo sono ferocemente a caccia di sue notizie. Per mantenere l’ordine nel caos del piccolo appartamento interviene più volte la sua efficientissima guardia del corpo, Alan Morris, l’unico di cui Amy si fidi in quegli anni fragili e tormentati. Toccherà a lui mantenere un minimo di disciplina in quella giornata di gioia e follia. Sono ore piene di vita, indimenticabili. Amiche d’infanzia che suonano alla porta, chitarre che improvvisamente intonano canzoni nuove e clamorosi successi degli anni passati, giornalisti a caccia di scoop che tentano di irrompere in casa, familiari più o meno molesti che ancora reclamano ruoli e presenza nella vita di Amy.
Alla fine di questa giornata pazza ed eccitante, Alan manda tutti fuori di casa. Da mesi mette a letto Amy. Da mesi si assicura che Amy mangi. Da mesi è diventato come un fratello per lei. Come un fratello, si preoccupa che Amy resti viva. Oggi ordinerà per lei una cena indiana. Gliela porterà in camera. Amy sta facendo qualcosa che di solito non fa mai. Sta guardando se stessa su YouTube. Sta guardando se stessa in concerto. Alan lascia Amy per la notte. Sembra serena, in pace. Non si risveglierà mai più. La più grande voce soul del terzo millennio si è spenta per sempre.
PRENOTAZIONI E COSTI
Biglietti: Intero € 18 – Ridotto € 15 (under 26 e over 65). Prevendite online su circuito VivaTicket. Informazioni e prenotazioni: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 al numero 375 6245808. Ritiro biglietti prenotati al botteghino del teatro il giorno dello spettacolo dalle 19 alle 20.45. Per ulteriori informazioni info@teatroclitunnotrevi.it.
Il programma dettagliato sul sito ufficiale www.teatroclitunnotrevi.it
Educazione e sicurezza stradale: il progetto del Rotary club Perugia Trasimeno con il liceo ‘Alessi’ di Perugia e Satiri auto
In programma una serie di incontri con Polizia Stradale, Vigili del Fuoco, Croce Rossa e Ordine degli Avvocati di Perugia – La seconda edizione coinvolge 30 ragazzi del quarto e quinto anno con l’obiettivo di sensibilizzare sui rischi che si corrono quando sono alla guida di un veicolo
Ha preso il via nei giorni scorsi la seconda edizione del progetto ‘Educazione e Sicurezza stradale’ promosso dal Rotary Club Perugia Trasimeno, con il contributo di Satiri Auto (Gruppo Rossi Mercedes-Benz) e di Susa spa, e rivolto agli studenti del Liceo scientifico ‘Galeazzo Alessi’ di Perugia.
“Il crescente numero di incidenti stradali, in prevalenza dovuti alla velocità, alla guida distratta e al mancato rispetto dei segnali, impone uno sforzo corale – ha sottolineato il presidente del club Emilio Quartucci – non solo per assicurare una maggiore conoscenza delle norme, ma soprattutto per stimolare la consapevolezza che da comportamenti sbagliati possono derivare effetti drammatici per sé stessi e per gli altri. Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, il nostro Club ha così voluto rinnovare l’attenzione verso i giovani del nostro territorio con l’obiettivo di sensibilizzarli sui rischi che si corrono quando si è alla guida di un veicolo”.
“Satiri Auto – ha aggiunto il suo direttore generale Andrea Stefanoni – ha deciso si impegnarsi attivamente sul tema della sicurezza stradale. L’idea alla base di questa iniziativa è sensibilizzare i più giovani, soprattutto i neopatentati, ad avere una guida sicura e consapevole, attraverso corsi teorici, pratici, attività e testimonianze. La sicurezza stradale è un tema che non può più essere ignorato e tutti dobbiamo contribuire a creare un mondo che abbia strade più sicure per gli utilizzatori, siano essi pedoni, ciclisti o automobilisti”.
L’importanza del progetto e della collaborazione con le istituzioni scolastiche è stata ribadita dal dirigente del liceo ‘Alessi’, Silvio Improta che, nell’introdurre il primo incontro dedicato al Codice della strada ed alle sue recenti modifiche, ha confermato quanto sia importante far comprendere ai ragazzi che “la sicurezza è un bene comune e al tempo stesso una base sulla quale esercitare la propria libertà, perché per muoversi, guidare, viaggiare in sicurezza è essenziale”. La convinta adesione al progetto del Rotary Perugia Trasimeno, che coinvolgerà 30 ragazzi del quarto e quinto anno del liceo in procinto di prendere la patente, si pone proprio l’obiettivo di far comprendere ai giovani coinvolti l’importanza della sicurezza prima ancora di frequentare la scuola guida.
Il progetto, elaborato da un gruppo di lavoro del club composto dal past president Aurelio Forcignanò e dai consiglieri Alessandra Granaroli (tutor) e Luigi Gargiulo, è articolato in una serie di incontri programmati fino al mese di maggio. In collaborazione con la Polizia Stradale saranno affrontati i più delicati temi della sicurezza e le cause di incidente mentre con i Vigili del Fuoco e la Croce Rossa saranno approfonditi i comportamenti di primo soccorso da tenere in caso di incidente stradale. Dopo un focus sulle regole ed i comportamenti corretti da tenere alla guida delle moto, si svolgerà una speciale sessione in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Perugia in cui verrà simulato un processo penale per omicidio stradale in conseguenza di incidente. Gli studenti partecipanti al progetto, valido come Ptco (Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento), effettueranno poi alcune visite in aziende del settore automotive e un incontro con il Racing Team del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia. La fase finale coinvolgerà gli studenti più giovani delle Scuole primarie di Corciano e Magione con esercitazioni che si svolgeranno nel Parco didattico dell’Autodromo dell’Umbria a Magione, in cui i giovani liceali che hanno partecipato al progetto assumeranno il ruolo di tutor con i piccoli studenti.
Nel mese di ottobre 2025 verrà poi realizzato presso l’Autodromo dell’Umbria un corso di ‘Guida sicura’ tenuto dagli istruttori del Cness, Centro nazionale di Educazione e Sicurezza stradale riservato agli studenti in possesso di patente di guida che hanno partecipato con profitto al percorso formativo. Gli studenti partecipanti al progetto, grazie alla collaborazione e al supporto tecnico della Scuola umbra di amministrazione pubblica, dovranno anche cimentarsi nella realizzazione di un video di sensibilizzazione sull’educazione e sicurezza stradale, promuovendo nelle nuove generazioni e tra i coetanei l’adozione di comportamenti virtuosi, consapevoli e responsabili, orientati alla sicurezza propria e a quella degli altri. Il video potrà poi, in collaborazione con le Istituzioni del territorio, essere trasmesso nei siti della Regione e dei Comuni all’interno di una campagna sulla educazione e sicurezza stradale.
A Perugia niente sale pubbliche a nazifascisti, razzisti e antisemiti
Il Consiglio comunale ha approvato con 18 voti favorevoli e 10 contrari il regolamento per la concessione in uso temporaneo delle sale comunali
Il Consiglio comunale, presieduto da Elena Ranfa, nella seduta del 10 febbraio ha approvato con 18 voti favorevoli e 10 contrari il regolamento per la concessione in uso temporaneo delle sale comunali. Come spiegato dall’assessora al bilancio Alessandra Sartore, si tratta di uno strumento volto a garantire una maggiore trasparenza e uniformità nell’azione amministrativa dell’ente.
Il Comune dispone di numerose sale utilizzate per le attività istituzionali e concesse temporaneamente a terzi per eventi aperti al pubblico relativi ad attività istituzionali, sociali, formative, politiche, sindacali, artistico-culturali e comunque consentite dalla legge. L’atto regolamentare, nel testo risultante anche da emendamenti apportati in commissione, mette in condizione l’utente esterno di conoscere le condizioni, i tempi e le modalità della concessione, evitando che si applichino regole non omogenee fissate dai singoli uffici. In particolare, il regolamento chiarisce le regole per l’accesso e le dichiarazioni che deve rendere il richiedente in ordine al rispetto delle regole democratiche e di non discriminazione; stabilisce e conferma la preferenza accordata alle attività dell’ente rispetto a quelle dei soggetti terzi e, tra queste ultime, l’applicazione del criterio cronologico di presentazione delle domande; individua alcune fattispecie che consentono la concessione gratuita delle sale; indica in maniera chiara e dettagliata gli obblighi e le responsabilità dei concessionari; rimanda ad apposito atto della giunta comunale l’indicazione delle sale a cui si applica il regolamento, dell’ufficio competente al rilascio della concessione e delle regole di dettaglio da applicarsi alla singola sala.
Più in dettaglio, il comma 3 dell’articolo 2 stabilisce che, “nell’ambito del perseguimento dei fondamentali principi costituzionali, non verranno concessi utilizzi per iniziative finalizzate alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi o che abbiano tra i loro fini l’apologia del fascismo o del nazismo o dell’antisemitismo”.
L’articolo 6 (Richiesta dei locali), al comma 3 lettera g, precisa inoltre che la domanda di concessione deve tra l’altro contenere, a pena d’esclusione fatta salva l’applicazione del soccorso istruttorio, la dichiarazione del richiedente di: “riconoscersi nei principi costituzionali democratici; non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste, neonaziste, razziste, in contrasto con la Costituzione e la normativa nazionale di attuazione della stessa, finalizzate alla ricostruzione del Partito Fascista; non perseguire finalità antidemocratiche, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza; garantire il rispetto della legge 20 giugno 1952, n. 645 (c.d. Legge Scelba) e dalla legge 25 giugno 1993 n. 205, (c.d. Legge Mancino); non utilizzare la sala per attività riguardanti il consumo di tabacco e/o prodotti alcolici, non distribuire materiale pornografico o legato al gioco d’azzardo; non perseguire atteggiamenti discriminatori e/o denigratori verso terzi”.
Riccardo Mencaglia (FdI) ha ricordato che in commissione il gruppo di FdI ha presentato emendamenti ispirati a risoluzioni del Parlamento europeo di cui ha richiamato alcuni punti (per approfondire le proposte di emendamento: https://perugiacomunica.comune.perugia.it/i-commissione-approvato-il-regolamento-per-la-concessione-delle-sale-comunali). A suo avviso, sarebbe stato necessario introdurre ulteriori specifiche prendendo atto del fatto che vi sono numerosi regimi dittatoriali o autoritari. Il Democracy Index dell’Economist – ha ricordato – su 167 paesi, ne classifica 59 come autoritari e tra questi il peggior punteggio va ad Afghanistan e Corea del Nord, dove il monopartitismo è sancito dalla Costituzione. Per Mencaglia si dovrebbe riconoscere che non esistono dittature giuste e sbagliate; portare in aula ordini del giorno che parlano di diritti, Europa, lotta alle discriminazioni e pace non ha senso se poi manca l’onesta intellettuale e la forza morale per condannare ogni forma di violenza, di dittatura e di privazione di diritti umani. Vista l’incompletezza del documento, ha annunciato voto contrario.
Per Leonardo Varasano (Progetto Perugia), malgrado l’approvazione di emendamenti, restano questioni in sospeso. Il consigliere ha richiamato un’affermazione del 21 gennaio, quando la giunta ha comunicato l’avvio dell’iter per il regolamento; in quella comunicazione si faceva riferimento all’articolo 6, comma 3, laddove si richiede la dichiarazione di adesione ai principi costituzionali e democratici. Una norma che Varasano ha definito legittima, ma anche tale da stimolare una riflessione. La sindaca – ha notato il consigliere – ha parlato di una grave mancanza, ma negli anni scorsi, pur in mancanza del regolamento, non ci sono state iniziative da parte di gruppi sovversivi né adunanze sediziose: già c’erano accorgimenti. Certe dichiarazioni – ha proseguito – hanno provocato polemiche perché a monte c’è una lezione di libertà completamente ignorata che proviene dall’illuminismo e dal liberalismo. Poi ha annunciato voto contrario.
Niccolò Ragni (Pd) ha sostenuto che gli emendamenti presentati da FdI contengono elementi non condivisibili anche dal punto di vista storiografico: a suo avviso, non si può aderire al paradigma del totalitarismo, con una equiparazione tra nazismo, fascismo e movimento comunista, che è in via di revisione da parte della storiografia contemporanea e che va rifiutato anche considerando il ruolo avuto dal movimento comunista in Italia. L’articolo 6, comma 3 lettera g, mette al riparo dalle espressioni di una cultura nazista e fascista, ma anche da gravi violazioni dei diritti umani e della libertà perpetrate da regimi di sinistra nel corso del Novecento: ciò – ha concluso – assorbe le critiche dell’opposizione e rende non necessarie ulteriori specifiche.
Secondo Nilo Arcudi (Perugia Civica) un dibattito ispirato da un approccio ideologico è privo di utilità per i cittadini. Il regolamento, a suo avviso, non dovrebbe essere uno strumento per tentare di rivendicare che qualcuno è più antifascista di altri. Perugia – ha detto – è una città civile che si richiama ai valori costituzionali e tentare di mettere bandierine serve solo a dividere la comunità. Ha quindi invitato a superare le ideologie e ad amministrare con concretezza la città.
Elena Fruganti (FdI) ha espresso alcuni rilievi rispetto alla ricostruzione di Ragni asserendo che le considerazioni storiografiche rischiano comunque di portare fuori strada l’assise. Per la consigliera l’opposizione non ha avuto problemi a esprimere una ferma condanna dei regimi anti-democratici di ogni matrice e ha invitato la maggioranza a fare lo stesso. Il mancato accoglimento degli emendamenti proposti da Mencaglia – ha concluso – fa sì che l’atto resti incompleto e che quindi non possa essere avallato.
Edoardo Gentili (Forza Italia) ha affermato che probabilmente c’era davvero bisogno del regolamento. La mancanza di un elenco delle sale a cui si riferisce, tuttavia, anzitutto rende evidente un problema di metodo. La vera questione da affrontare, inoltre, a suo avviso era legata al deposito cauzionale, scomoda barriera d’ingresso. Per questo il consigliere aveva lanciato l’idea di un’assicurazione per danni nei confronti del bene che poteva essere sostitutiva del deposito cauzionale per alcune sale. Resta poi ancora da capire se le scelte saranno in capo a un dirigente o alla politica. Gentili ha colto tra l’altro l’occasione per auspicare che non si vada verso un aumento dei costi di utilizzo delle sale. Ad ogni modo – ha concluso – si è persa l’occasione per riconciliare una città ancora molto spaccata; il comma 2 dell’articolo 1 era già sufficientemente esplicativo stabilendo che le iniziative ospitate non possono contrastare con la legge e lo statuto comunale.
Chiara Calzoni (Perugia Civica), preannunciando a sua volta un voto contrario, ha evidenziato che il regolamento presenta criticità che impongono una riflessione. E’ inaccettabile – ha detto – vincolare la concessione di spazi pubblici sulla base di una impostazione ideologica. Mentre dovrebbe essere condannata ogni forma di totalitarismo e di discriminazione, in questo caso – reputa la consigliera – si condannano in maniera selettiva solo alcune dittature. Formulazioni basate su criteri di parte creano il rischio che si possano negare spazi pubblici sulla base di una valutazione non oggettiva né imparziale.
Cesare Carini (Pensa Perugia), ringraziando Sartore per la sua relazione, ha sottolineato che il regolamento è uno strumento necessario proprio perché limita lo spazio di discrezionalità. Esso promuove la più ampia fruibilità delle sale comunali, sia pure nel rispetto dei principi costituzionali. Per il consigliere non si può mettere in discussione la riaffermazione dell’antifascismo, che è parte di tale patrimonio costituzionale. Valutazione positiva sul confronto in commissione, proficuo perché ha consentito di apportare correttivi suggeriti anche dall’opposizione.
Secondo Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica), il regolamento riflette la volontà di ricollegarsi alla Costituzione italiana e di porsi dalla parte della legalità. Di fronte a certi valori non si può parlare di battaglie del passato, perché la democrazia è sempre sotto attacco. Il testo finale, dunque, accoglie un legittimo richiamo normativo, non un approccio ideologico.
Anche secondo Lorenzo Falistocco (Avs) il regolamento non spacca la città, ma si limita ad affermare chiaramente quanto dice la Costituzione e di fronte a tale operazione non si può parlare di ideologia.
Per Marko Hromis (Pd) è importante ribadire che non si possono dare per scontati i valori che discendono dal dettato costituzionale. L’assenza di riferimenti al comunismo nel regolamento – ha asserito – è dipeso dal collegamento con il contesto nazionale, come normale in sede di elaborazione di un atto comunale; ad ogni modo, rimettere al centro il dna antifascista di Perugia non può significare voler dividere la città.
In sede di dichiarazioni di voto, hanno preso la parola anche Antonio Donato (M5s), Paolo Befani (FdI), Francesca Pasquino (Pd).
Perugia, arrestato per spaccio in Piazza Grimana
Sorpreso con 230 grammi di cocaina
I Carabinieri della Stazione Perugia-Fortebraccio hanno arrestato in flagranza di reato un 21enne, di origini albanesi, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno notato l’uomo nei pressi di Piazza Grimana che, accortosi della presenza dei militari, ha tentato di darsi alla fuga.
Raggiunto e fermato dagli operanti, è stato sottoposto a perquisizione nel corso della quale i Carabinieri hanno rinvenuto otto involucri termosaldati già pronti per lo spaccio contenenti cocaina.
Le operazioni di ricerca dei militari si sono estese al domicilio del giovane, ove sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 230 g. circa di cocaina, 1.300 euro in contanti, ritenuto provento dell’attività delittuosa, e materiale per il confezionamento della droga.
In forza di tali rilevanti elementi probatori, l’interessato è stato dichiarato in stato di arresto, provvedimento che è stato convalidato dal Giudice del Tribunale di Perugia, il quale ha disposto la custodia cautelare in carcere dello stesso.
Fermato alla guida con 25 dosi di cocaina: arrestato dai Carabinieri
Si tratta di un 34enne di origine albanese
I Carabinieri della Stazione di Bastia Umbra hanno arrestato in flagranza di reato un 34enne di origine albanese, ritenuto presunto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
L’uomo, fermato dai militari durante un controllo alla circolazione stradale e parso da subito nervoso e preoccupato, è stato sottoposto a perquisizione personale e veicolare, venendo trovato in possesso di 25 dosi già confezionate di cocaina, del peso complessivo di circa 12 g, nonché di 210 euro in contanti, ritenuto costituire il provento dell’attività delittuosa.
Accompagnato quindi in caserma, è stato tratto in arresto per l’ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio e trattenuto nelle camere di sicurezza della caserma di Santa Maria degli Angeli in attesa dell’udienza direttissima, all’esito della quale il GIP del Tribunale di Perugia ha convalidato l’arresto, condannando l’uomo a 8 mesi di reclusione.
Lo stupefacente e i contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio, sono stati sottoposti a sequestro.
Ospedale di Branca, donato casco refrigerante al reparto di Oncologia
La donazione è stata effettuata dall’Associazione eugubina per la lotta contro il cancro.
Al reparto di Branca sono circa 6.000 i pazienti in carico, oltre 300 effettuano chemioterapie e giornalmente vengono effettuate 14-15 chemioterapie endovena
Un’apparecchiatura che ha come obiettivo quello di contenere uno degli effetti collaterali più evidenti e temuti delle terapie oncologiche: l’alopecia. A questo serve il casco refrigerante “PaxmanScalp Cooler”, già in uso presso il reparto di Oncologia medica dell’ospedale di Città di Castello da circa 18 mesi, la prima in Umbria a beneficiare di tale dispositivo.
Questo apparecchio è stato donato in questi giorni al reparto di Oncologia del Presidio ospedaliero di Gubbio – Gualdo Tadino da Aelc (Associazione Eugubina per la lotta contro il cancro). Del valore di circa 47mila euro, l’acquisto è frutto di anni di raccolte fondi, iniziative e manifestazioni.
La cerimonia di presentazione del casco si è tenuta lunedì 10 febbraio presso l’Auditorium del nosocomio. Erano presenti Nicola Nardella, direttore generale dell’Usl Umbria 1, Benvenuto Procacci, presidente di Aelc, Vittorio Fiorucci, sindaco di Gubbio, Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino, Teresa Tedesco, direttore sanitario dell’ospedale di Branca, e Michele Montedoro, responsabile del reparto di Oncologia.
“Ringraziamo Aelc, il presidente Benvenuto Procacci e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa importante donazione che ci consentirà di migliorare l’umanizzazione del nostro ospedale mettendo sempre più al centro la persona con i suoi bisogni. Grazie alla donazione di questo dispositivo che consente di prevenire l’alopecia, uno degli effetti collaterali della chemioterapia che ha un forte impatto psicologico, sarà possibile migliorare il percorso di cura dei pazienti oncologici in carico al nostro reparto di oncologia. Ad oggi sono circa 6.000 i pazienti in carico, oltre 300 effettuano chemioterapie e giornalmente vengono effettuate 14-15 chemioterapie endovena“, hanno dichiarato il direttore generale Nicola Nardella e quello sanitario di Branca Teresa Tedesco.
“Come da evidenze consolidate in letteratura scientifica, il ‘PaxmanScalp Cooler’ – ha spiegato Michele Montedoro – consente a circa il 70% dei pazienti sottoposti a chemioterapia (intervallo variabile dal 90% al 40% in base al tipo di trattamento) di ridurre l’alopecia a un tasso di grado lieve o nullo, grazie al suo sistema di vasocostrizione che riduce l’afflusso ematico al bulbo pilifero tramite l’applicazione di un casco che mantiene una temperatura costante tra 0° e -4°. Nonostante il dispositivo non impatti sulle prospettive di guarigione del paziente oncologico è estremamente rilevante il ruolo che può esercitare tale apparecchiatura nella preservazione di una buona qualità di vita durante i trattamenti: aspetti sempre più di rilievo in tutto il mondo oncologico, che soprattutto nell’ultimo decennio ha investito particolare attenzione e risorse in tale settore. ‘PaxmanScalp Cooler’ è innegabilmente un valore aggiunto che va a testimoniare l’attenzione dei reparti di oncologia nel trattare non solo i pazienti per ‘la malattia oncologica’, ma prendendosi cura della persona nella sua integrità, alleviando l’ulteriore carico emotivo legato alla caduta dei capelli. L’ottimizzazione dei trattamenti, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti, può sicuramente aumentare l’aderenza alle cure auspicando un miglior risultato delle terapie e rinforzando ancora maggiormente l’alleanza terapeutica medico-paziente”.
“Questa è una bella ed importante giornata per Aelc – ha sottolineato infine Benvenuto Procacci – che arriva dopo anni di sforzi congiunti, di impegno costante e attento. È un giorno speciale per tutti i nostri soci, per i malati per le loro famiglie, per l’ospedale e per tutta la comunità. Consegniamo, infatti, ufficialmente al reparto di Oncologia dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino il ‘Paxman Scalp Cooler’. Questo casco refrigerante arriva all’ospedale di Branca dopo anni di raccolte fondi, iniziative, manifestazioni, supporto da parte di privati, di associazioni, contributi che, sommati ad anni di impegno intenso, completamente volontario, faticoso e costante, oggi ci vedono raggiungere l’obiettivo con grande gioia e soddisfazione”.
Ricci (Avs),“Case popolari, riforma giusta e necessaria nel rispetto dei principi costituzionali”
“In particolare – spiega Ricci – stupiscono gli attacchi un po’ sguaiati che arrivano dalla destra”
“L’intervento della Giunta regionale sulle case popolari è non solo giusto, ma necessario, a fronte di palesi elementi di incostituzionalità presenti nella legge scritta dalla destra nella passata consiliatura e di alcune scelte normative che penalizzano proprio le persone più bisognose di un alloggio di edilizia pubblica”. È quanto dichiara Fabrizio Ricci, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra all’Assemblea legislativa dell’Umbria.
“In particolare – spiega Ricci – stupiscono gli attacchi un po’ sguaiati che arrivano dalla destra, evidentemente ignara delle decisioni della Corte Costituzionale, che, con numerose pronunce, ha chiaramente sancito l’illegittimità delle norme che impongono un requisito di anzianità di residenza per l’accesso agli alloggi popolari, fissato addirittura a 5 anni in Umbria, perché palesemente in contrasto con i principi di eguaglianza e ragionevolezza. La Corte osserva infatti che ‘non si ravvisa alcuna ragionevole correlazione fra l’esigenza di accedere al bene casa, ove si versi in condizioni economiche di fragilità, e la pregressa e protratta residenza – comunque la si declini […] – nel territorio regionale’, anche perché ‘proprio chi versa in stato di bisogno si trasferisce di frequente da un luogo all’altro in cerca di opportunità di lavoro’”.
“Accanto a questo – continua Ricci – c’è poi l’odiosa norma del requisito relativo all’assenza di precedenti penali passati in giudicato, esteso all’intero nucleo familiare. Un criterio di matrice puramente ideologica, che ha finito per negare un diritto fondamentale a tante famiglie, escluse in blocco dall’accesso, perché uno dei componenti del nucleo aveva commesso in passato un reato, anche di lieve entità, ed era per questo stato condannato. Ora, è noto che l’articolo 27 della Costituzione sancisce che la responsabilità penale è personale. Giustamente, quindi, con la riforma avviata dall’assessore Barcaioli, il requisito dell’incensuratezza sarà limitato al solo richiedente diretto e non riguarderà i reati minori, mentre resterà valido per i reati associativi e quelli di particolare gravità”.
“Insomma, – conclude Ricci – parliamo di interventi di legalità, buon senso ed equità. D’altronde, sarebbe bastato ascoltare le organizzazioni degli inquilini, che quotidianamente si confrontano con i bisogni e le difficoltà delle persone in carne ed ossa. Loro lo hanno ripetuto fino alla nausea e in maniera corale: la legge va cambiata, perché il diritto alla casa deve essere riconosciuto in base a criteri oggettivi e legati alle effettive condizioni di bisogno. La giunta Proietti ha giustamente avviato un iter di modifica che è in linea con i principi costituzionali di uguaglianza e giustizia sociale e noi in Consiglio lo porteremo avanti”
Cascia accoglie Mogol e Terence Hill: un incontro speciale nel segno di santa Rita
I due ospiti d’eccezione in visita spirituale al Santuario di Santa Rita
Una visita inaspettata e dal forte valore simbolico ha segnato la mattinata di sabato al Santuario di Santa Rita. Due ospiti d’eccezione, il celebre autore Mogol e l’attore Terence Hill, sono giunti in città accompagnati dalle loro famiglie, accolti con grande calore dalla comunità religiosa e civile. La visita è stata organizzata da Daniela Gimmelli, moglie di Mogol, che ha voluto regalare al marito e al suo amico un’esperienza di raccoglimento e spiritualità in un luogo tanto significativo. Ad accoglierli, il sindaco di Cascia, Mario De Carolis, insieme a padre Giustino Casciano e alla nuova priora del santuario, suor Maria Grazia Cossu. L’incontro, caratterizzato da un’intensa atmosfera spirituale, ha permesso ai due artisti di immergersi nella storia e nella bellezza del santuario, rimanendo affascinati dalle opere d’arte custodite nella basilica. Mogol, già più volte ospite a Cascia, ha voluto condividere questa esperienza con il suo amico Terence Hill che ha vissuto con profonda emozione la visita. Dopo un momento di raccoglimento e dialogo con la comunità religiosa, gli ospiti, accolti con affetto anche dalle suore del monastero, hanno potuto assaporare le eccellenze gastronomiche del territorio, apprezzando i piatti tipici locali. L’incontro si è concluso con la promessa di un ritorno, segno del legame speciale che unisce Cascia a chi ne scopre la spiritualità e il fascino.