Sanità, lavoro e salari al centro dell’agenda 2024 della Cisl

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Foto Ansa

Il sindacato pensa a proprio piano sociale

   

Sanità, politiche del lavoro e salari bassi sono i principali temi che la Cisl dell’Umbria mette al centro del dibattito nell’anno appena iniziato.

“Si è chiuso un 2023 difficile con situazioni di criticità”, ha detto in una conferenza stampa il segretario generale Angelo Manzotti, annunciando l’intenzione di “abbozzare un nostro piano sociale da sottoporre a tutti gli schieramenti politici, considerando che nella regione è già partita la campagna elettorale”.

In primo piano la Cisl mette “la questione sanità, diventata ingestibile” con una

“giunta regionale in affanno”. Il sindacato, che chiede un cambio di passo, evidenzia che “sono stati attuati i piani dei servizi, delle terapie, si sta discutendo della rete ospedaliera, ma non c’è il piano sanitario regionale. Ci troviamo a fare i conti – sostiene ancora la Cisl – con liste di attesa che aumentano, e qui vorremmo che si allacci un rapporto di sinergia con i medici di medicina generale”.

Emersa anche la necessità di “creare un percorso di formazione per specialisti” e di dare applicazione ad accordi raggiunti in passato tra sindacato e Regione.

“E’ arrivato anche il momento di pensare ad un istituto della ricerca – ha sollecitato Manzotti -, l’Umbria è l’unica regione che non ce l’ha. Averlo, significa alzare il livello delle prestazioni, avere finanziamenti e attrarre persone che possono venire a curarsi nella nostra regione”.

Sul tema del lavoro, Manzotti evidenzia che l’Umbria

“è una delle poche regioni con lavoro precario, flessibile e poco retribuito”.

Lo scarto delle retribuzioni tra un lavoratore umbro e uno del centro-nord “è di 3.800 euro all’anno, e li dobbiamo recuperare”. La Cisl indica una soluzione nella

“contrattazione di secondo livello, che ad oggi riguarda il 30% dei lavoratori e va estesa al resto della platea”.

Durante la conferenza, cui hanno partecipato anche i segretari confederali Simona Garofano, Gianluca Giorgi e Riccardo Marcelli, la Cisl ha spiegato che sta

“ragionando su come poter creare le condizioni che possano premiare le imprese che vanno in questa direzione e che rispettano i contratti e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.