L’Assessorato all’Ambiente del Comune di Todi e Gesenu Spa organizzano un incontro con la cittadinanza per promuovere la pratica del compostaggio dei rifiuti organici domestici e per distribuire i composter agli utenti che ne hanno fatto richiesta durante l’attivazione del servizio di raccolta porta a porta; in tale occasione le famiglie residenti a Todi, che non l’abbiano ancora fatto, potranno comunque richiedere gli specifici contenitori da posizionare nell’ambito dei terreni di loro pertinenza. Il compostaggio è un processo di trasformazione naturale di elementi biodegradabili, favorito dalla compostiera fornita in dotazione alle singole utenze per praticare questa attività di recupero degli scarti di cucina e dei prodotti dell’orto o giardino. Il composto finale sarà adatto per migliorare la fertilità dei terreni. Un contributo allo sviluppo dell’ampio piano di raccolta differenziata che intende eliminare l’utilizzo delle discariche e favorire il riciclo di ogni materiale e sostanza da non intendersi più come rifiuto, ma come nuova utile risorsa. Sabato 27 giugno, dalle ore 10,00 alle 12,00, presso il CENTRO DI RACCOLTA DI TODI, nella Zona Industriale località Ponte Rio, sarà possibile conoscere la metodologia più corretta per raccogliere i propri rifiuti organici destinati a trasformarsi in eccellente fertilizzante autoprodotto. All’incontro interverranno rappresentanti dell’amministrazione comunale, tecnici di Gesenu e un esperto agronomo che fornirà preziosi consigli, verrà distribuita in omaggio ai partecipanti all’iniziativa della “composta” realizzata da Gesenu presso l’impianto specializzato di Pietramelina. Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Clienti GEST: tel. 800 66 70 36 (da rete fissa) e 075/5917125 (da cellulare) da lunedì a venerdì 8.30-13.00 e 15.00-17.00, sabato 8.30-13.00; Fax 075/6910312; e-mail ufficioclienti@gestumbria.it.
Ponte San Giovanni: una gru incustodita preoccupa i residenti
Una enorme gru è quanto è rimasto del cantiere, fermo da mesi, sui palazzi in costruzione nella area ex De Megni tra via Manzoni e via Adriatica a Ponte San Giovanni. La foto la ritrae con il braccio verso ovest, ma non è escluso che dopo poche ore, a seconda del vento, i residenti di via Manzoni o di via Adriatica se la trovino proprio sopra il loro tetto. Il cantiere è fermo.
“La ditta è fallita e chi ha dato la caparra per acquistare un negozio o un appartamento ha perso anche quella, oltre alla prospettiva di insediarsi nel nuovo e all’apparenza piacevole complesso residenziale”,
ci dicono in via Manzoni.
“Perché – aggiungono – se ci sono gli operai che lavorano anche le attrezzature e tutta l’area è sotto controllo, ma così, con i lavori fermi e il cantiere invaso dalle erbacce, se ci fosse un cedimento del terreno o un qualsiasi altro pericoloso inconveniente, nessuno è presente per avvisare e chiamare immediatamente chi di dovere”.
Già ma in questi casi chi deve controllare, oppure il controllo e le verifiche arriveranno, puntualmente, dopo che qualcosa è successo e magari qualcuno ci ha perso la vita o ha dovuto subire dei danni? Certo ogni giorno gli abitanti di Ponte San Giovanni, e non solo loro, si trovano a farsi delle domande e a chiedersi: “di chi è la responsabilità, chi dovrebbe intervenire?”
Il 2015 è ”l’anno zero” per la nuova Rock in Umbria
Da uno dei migliori esponenti del rock internazionale fino a grandi rappresentanti dell’elettronica e della consolle, dal miglior indierock italiano in circolazione fino agli interpreti più interessanti della scena musicale umbra di oggi e di ieri: sono queste le coordinate musicali che caratterizzano il ritorno di Rockin’Umbria in programma ad Umbertide dal 23 al 26 luglio 2015. Questa storica rassegna vuole rientrare, da quest’anno in punta di piedi ma con una quattro giorni di tutto rispetto per la sua 23esima edizione, nei grandi circuiti nazionali e internazionali ospitando il meglio della scena rock italiana e straniera. Con l’obiettivo anche di promuovere l’Umbria attraverso la grande musica. Edizione 2015 che in un certo senso fa ripartire “da zero” una manifestazione dalla lunga e gloriosa storia, iniziata nel lontano 1984: per alcuni anni il festival si è fermato, interrotto nel 1998 è ripartito poi nel 2005, per poi sospendersi nuovamente dopo l’edizione del 2012. Oggi la neonata Fondazione “SergioPerLaMusica”, dopo il successo della prima edizione di Moon in June all’Isola Maggiore, ha trovato la forza e il coraggio di far ripartire con grande spirito il festival, iniziando a mettere le basi anche per il consolidamento della manifestazione negli anni futuri. Una ripartenza quindi dalla città, Umbertide, dove tutto è nato negli ormai lontani anni ’80 e con il sostegno del Comune di Umbertide, della Regione Umbria e dell’Arci. Quello che in quel periodo è stato uno dei primi e più innovativi festival rock italiani e che ha cercato da allora di crearsi un’identità nel segno di progetti ispirati alla promozione delle nuove tendenze della cultura musicale contemporanea e giovanile in Italia, vuole quindi riproporre ancora oggi gli stimoli più interessanti della scena musicale attuale. Puntando sempre alla valorizzazione di tutto il patrimonio “underground”, ben oltre la canonica definizione di rock. Insomma, torna quindi un festival dall’importante passato e dalla forte identità artistica e culturale, una delle storiche kermesse musicali italiane che con passione cercherà in futuro di continuare a dire la sua nel panorama musicale nazionale e internazionale, affrontando però anche le sfide del nuovo millennio. Non è dunque casuale la scelta di riprendere quel filo rosso, interrotto per la seconda volta un paio di anni fa, con un artista che rispecchia le caratteristiche di quanti già in passato (senza contare tutte le formazioni più importanti della scena rock italiana) hanno calcato i palchi di Rockin’Umbria, tra Umbertide e Perugia: tra gli altri, Robert Wyatt, John Cale, David Byrne, Daevid Allen, Todd Rundgren, Rem, Africa Bambaataa, Tuxedo Moon, Siouxsie & the Banshees, Living Colour, Ali Farka Tourè, David Sylvian, Robert Fripp, Penguin Cafè Orchestra, Caravan, Laika, Elvis Costello, Mike Patton, Kings of Convenience, Silver Jews, Micah P. Hinson, Van Der Graaf Generator, Nick Cave, The Veils, Joan As Police Woman, Marianne Faithfull, Patti Smith. Per il suo rilancio quindi Rockin’Umbria ha scelto uno dei migliori songwriter contemporanei. Sarà infatti Sun Kil Moon, pseudonimo di Mark Kozelek, il nome di punta di questa “edizione zero”. L’appuntamento con Kozelek è in programmagiovedì 23 luglio, primo giorno del festival, alle ore 21.30 nella suggestiva cornice di piazza San Francesco (18 euro + diritti di prevendita online su Ticket Italia), spazio che di nomi importanti della scena rock italiana e internazionale nel corso degli anni ne ha ospitati tanti. Sun Kil Moon lo scorso anno con il disco “Benji” è stato acclamato dalla stampa di tutto il mondo (l’autorevole rivista americana Pitchfork lo inserito nella classifica dei migliori album del 2014 e nella top 100 dei dischi dell’ultimo decennio), con Kozelek che così ha confermato una fama che negli anni si era consolidata con una serie di dischi eccellenti. Già leader dei Red House Painters, band di culto della musica indipendente, Mark Kozelek ha intrapreso da anni la carriera solista pubblica sia album a suo nome che vari dischi sotto la sigla Sun Kil Moon. È con questo progetto, caratterizzato da un’evoluzione artistica straordinaria, che si è guadagnato la stima degli addetti ai lavori, conquistando anche un pubblico sempre più vasto. Di recente è uscito il suo nuovo album “Universal Themes” e per l’occasione l’artista ha intrapreso un tour europeo che lo porterà quindi ad esibirsi anche ad Umbertide per Rockin’Umbria. Insieme a lui ci saranno Dave Devine e Neil Halstead alla chitarra e Mike Stevens alla batteria. Molto probabile anche la presenza di Steve Shelley (Sonic Youth) alla seconda batteria. Al termine del concerto seguirà la proiezione del film “Youth” di Paolo Sorrentino (candidato agli oscar 2015), in collaborazione con il Cinema Metropolis di Umbertide. Molto probabile la presenza ad Umbertide dello stesso regista per un inedito incontro con Kozelek. Il musicista dell’Ohio, infatti, oltre a far parte della colonna sonora con alcuni brani appare in una delle prime scene del nuovo film di Sorrentino interpretando se stesso con chitarra e voce. Ma il cartellone della manifestazione musicale sarà ancora una volta “multigenerazionale”, con il concerto di una storica figura del panorama musicale mondiale come Sun Kil Moon affiancato però dalle esibizioni delle più interessanti realtà umbre e nazionali che si stanno mettendo in luce negli ultimi periodi, per quanto riguarda soprattutto la scena musicale alternativa. Ecco allora che venerdì 24 luglio dalle ore 20.30 sempre in piazza San Francesco (ingresso gratuito) sarà dato spazio alle nuove tendenze musicali della regione con “Umbria Calling”, un progetto che fin dalle prime edizioni di Rockin’Umbria ospita i gruppi e i musicisti umbri che più di tutti si sono distinti. Sul palco saliranno Mulholland Drive e The Rust and The Fury, entrambi usciti con due bellissimi album tra i più interessanti della scena regionale e non solo. Grazie a Rockin’ Umbria nel corso degli anni ad Umbertide sono nate anche tante band rock e new wave. I ragazzi di allora (oggi 40/50enni) saliranno quindi ancora sul palco, dalle ore 21.45 con l’appuntamento “Rockin’Umbria: The Legacy 1985-2015” per rendere omaggio con le loro cover ad alcuni dei grandi artisti ospitati dal festival (David Byrne, Rem, Patti Smith, Litfiba, Robert Wyatt, ecc…), riproponendo così quanto già fatto nel marzo scorso durante uno degli appuntamenti a sostegno della Fondazione “SergioPerLaMusica”. I rockers di Umbertide, sede storica del festival che ha visto Sergio Piazzoli come uno dei fondatori, rilanciano così una serata all’insegna non solo del ricordo ma soprattutto della rievocazione di un momento importantissimo per la cultura giovanile underground, che ha portato l’Umbria nelle prime pagine dei giornali nazionali. L’omaggio a 30 anni di musica che è passata per Rockin’Umbria avrà come protagoniste le seguenti band: Stroncabilly Blues Band, Crimson, Fools On The Hill, Baron Cole, Feedback & friends. Rockin’Umbria, inoltre, prevede all’interno del suo cartellone anche l’Italian Party targato To Lose La Track. Insieme a molti membri della “famiglia”, l’etichetta discografica indipendente umbertidese festeggerà i 10 anni di attività grazie ad una lunga giornata in programma domenica 26 luglio (ingresso gratuito) a partire dalle ore 17 e con il meglio che la scena indierock italiana può offrire. Sul palco di piazza San Francesco suoneranno: Three In One Gentleman Suit, Capra (dei Gazebo Penguins), Chambers, Cosmetic, Valerian Swing. In quello allestito nel chiostro adiacente: Tiger! Shit! Tiger! Tiger!, Tante Anna, Die Abete, Girless And The Orphan, Lags, Urali. Lo scorso mese di marzo l’entourage di To Lose La Track, capitanato da Luca Benni, è stato in giro per lo stivale con molti dei gruppi del roster per festeggiare 10 anni di produzioni (iniziate dal garage di casa Benni fino al premio MEI nel 2013 come migliore etichetta indipendente italiana) con 10 live specialissimi sui palchi di Milano, Roma, Padova, Prato, Torino, Bologna, Firenze, Parma e Napoli. Ora quindi l’etichetta torna alla base, dove tutto è nato, ad Umbertide, con il festival Italian Party che dal 2003 è diventato l’appuntamento annuale fisso dei gruppi della scuderia e degli amici che girano intorno, fra bancarelle, dischi e magliette. La giornata di sabato 25 luglio, infine, sarà caratterizzata da un evento dedicato alla musica elettronica. Al Parco Ranieri dalle ore 21.30 (ingresso gratuito) andrà in scena “Rockin’Umbria Dance Department”: protagonisti in consolle saranno dj come Alexander Robotnick, Francesco Zappalà, Marco Cucchia, Viceversa, Lory, Antonio Marki, Manu P, Umbros Live. Per l’edizione 2015, anno della ripartenza, Rockin’Umbria quindi vuol tornare a far sentire la sua voce da dove è nata, Umbertide, ma in prospettiva il futuro previsto dalla Fondazione “SergioPerLaMusica” è quello che prevede il coinvolgimento anche dell’altra storica città, Perugia, che ha ospitato tante edizioni del festival, e di altre realtà umbre compresa Terni. L’Umbria del rock, insomma, punta a far risplendere il suo palcoscenico, dove grandi nomi della musica e della cultura nazionale e internazionale potranno proporre il proprio lavoro artistico.
Castelnuovo di Assisi: nuovo week end con la ”Festa della Lavanda”
Nel fine settimana di sabato 27 e domenica 28 giugno torna a Castelnuovo di Assisi lo spettacolo floreale della Festa della lavanda, mostra mercato allestita nei due ettari di terreno coltivati con una vasta varietà di lavanda: filari viola, bianchi, blu e rosa. Nell’area, anche un giardino di salvie ornamentali e un campo di erbe aromatiche. Il tutto, sullo sfondo della città serafica. Accanto agli stand del ‘Lavandeto di Assisi’, ci saranno anche quello del Museo della scuola di Castelnuovo e un’esposizione di vivaisti specializzati con collezioni botaniche rare e artigianato di qualità. La manifestazione prevede anche numerose iniziative collaterali. Tra queste, visite guidate gratuite ai campi di lavanda, al giardino degli aromi e delle salvie ornamentali e la distillazione della lavanda e di piante aromatiche effettuata con un piccolo alambicco. Inoltre, diversi i corsi a cui potersi iscrivere: cesteria, macramè, pittura botanica, tisane, unguenti e oleoliti, e riconoscimento di erbe spontanee. In programma anche due concorsi, uno fotografico, l’altro, ‘Il bouquet più bello’, che prevede la realizzazione di un mazzo di fiori di lavande. Previste, poi, visite guidate al centro storico di Assisi e al Museo diocesano. Tra le attività anche passeggiate a cavallo per adulti e bambini, a cura del maneggio di Cannara Piandarca horses, o in carrozza. Ogni sabato sera, inoltre, si potrà degustare su prenotazione, nei ristoranti ‘Tenuta del Perugino’ e ‘Valle del Subasio’, una cena a tema con piatti conditi con erbe aromatiche e dolci alla lavanda.
Sviluppo rurale: riunito il Comitato della sorveglianza Psr
“L’Umbria costruisce il futuro dell’agricoltura per i prossimi cinque anni partendo da solide basi: da una parte i frutti del lavoro svolto e degli investimenti del precedente Programma di sviluppo rurale per la competitività delle imprese agricole e agroalimentari, l’innalzamento della qualità delle produzioni e la diffusione di una rete di servizi sul territorio rurale e dall’altra la sicurezza che ci deriva dall’approvazione del nuovo Programma di sviluppo rurale, con una maggiore dotazione finanziaria rispetto a quello che si conclude”.
L’assessore regionale Fernanda Cecchini, alla sua prima uscita pubblica in questo ruolo dopo le elezioni e la riconferma nella Giunta regionale con la delega alle Politiche agricole, ha rimarcato così l’importanza dei risultati conseguiti e della programmazione futura intervenendo stamani alla seduta annuale del Comitato di Sorveglianza del Programma di sviluppo rurale 2007-2013, che ha il compito di accertare l’effettiva attuazione del programma di sviluppo rurale e che si è riunita nella sede dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, a Perugia.
“La Regione Umbria – ha sottolineato l’assessore Cecchini – è fra le prime cinque alle quali fra fine maggio e giugno la Commissione europea ha approvato il Programma di sviluppo rurale. Forti di questo e prendendo ad esempio il percorso svolto fino ad oggi, siamo nelle migliori condizioni per guardare al futuro. Nel 2014 e nel primo semestre del 2015 – ha aggiunto – è stata impressa un’accelerazione all’attività legata al Psr per garantire la piena efficacia e il completo impiego di tutte le risorse pubbliche”.
“È necessario – ha proseguito – ancora mettere in atto ogni possibile azione per la massima utilizzazione delle risorse assegnate che sono pagabili da Agea, l’organismo pagatore del Psr, entro il 31 dicembre 2015. Ma allo stesso tempo abbiamo già attivato i bandi della nuova programmazione relativi a ‘investimenti’, a sostegno degli investimenti che migliorano le prestazioni e la competitività delle imprese agricole e agroalimentari, e all’intero arco delle misure a superficie, che riguardano premi per impegni ambientali, biologico, benessere animale, indennità compensative per zone montane e svantaggiate e che l’Umbria è al momento l’unica ad aver attivato completamente. Sono state queste le misure che negli anni precedenti hanno ottenuto la maggiore adesione da parte delle imprese. Ripartiamo perciò da qui per continuare un lavoro che in realtà non si è mai interrotto per la crescita della nostra agricoltura e lo sviluppo economico e occupazionale dell’Umbria”.
Quanto allo stato di attuazione, illustrato dal coordinatore regionale Ciro Becchetti, Autorità di gestione del Psr, ammonta a circa 655 milioni di euro la spesa pubblica del Programma di sviluppo rurale (Psr) dell’Umbria 2007-2013 erogata dall’inizio della programmazione. Nel corso del 2014 sono stati pagati altri 80 milioni di euro agli agricoltori umbri e altri beneficiari, cui si aggiungono ulteriori 45 milioni di euro pagati nel primo semestre 2015 che, sommati ai pagamenti delle annualità precedenti, collocano la spesa del Psr dell’Umbria ad oltre l’83% dell’intera dotazione programmata. Degli 80 milioni pagati nel 2014, circa il 50 per cento riguardano misure ad investimenti anche attraverso l’introduzione di innovazioni e la restante parte è stata erogata per gli interventi a carattere ambientale. Ciò assume particolare rilevanza in quanto, è stato rilevato, nonostante l’andamento recessivo dell’economia che si è registrata anche nel 2014, numerose imprese del settore agricolo ed agroalimentare hanno comunque investito per il miglioramento della propria competitività e per innovare le proprie aziende. Dei 170 bandi pubblici emanati dall’avvio del programma, le domande di aiuto presentate fino ad oggi da imprese agricole e altri beneficiari sono circa 48.000 di cui oltre 43.000 interamente finanziate. A queste devono aggiungersi oltre 10.000 domande finanziate ogni anno agli agricoltori umbri che riguardano il pagamento delle misure agroambientali per la conferma degli impegni assunti nelle annualità precedenti. Il buon livello delle domande fino ad oggi finanziate (90%) dimostra, è stato evidenziato, da un lato la buona capacità progettuale dei soggetti che, a diverso titolo, hanno presentato le domande di aiuto a valere sui singoli bandi attuativi e, dall’altro, all’efficace azione di governo del programma messo in atto da tutti coloro che hanno contribuito, in vario modo, alla sua attuazione. Per raggiungere la piena utilizzazione delle risorse assegnate al Psr dell’Umbria è necessario in quest’ultimo semestre un ulteriore sforzo: dei 786 milioni di spesa pubblica recata complessivamente dal Psr Umbria 2007-2013 – ormai tutti già impegnati – restano da rendicontare ad Agea, organismo pagatore del Psr, entro il 31 dicembre 2015, ancora 130 milioni di euro. Nel corso della seduta del Comitato di Sorveglianza, sono state inoltre illustrati numeri e obiettivi del nuovo Programma di Sviluppo Rurale dell’Umbria 2014-2020, approvato formalmente il 12 giugno scorso dalla Commissione Europea e dotato di 877 milioni di euro di finanziamenti pubblici europei, nazionali e regionali. L’attuazione, è stato ricordato, è già in corso in ragione di regolamenti comunitari che prevedono la continuità di alcune azioni agroambientali e la possibilità anche per il sostegno agli investimenti di aumentare gli impegni del Programma 2007-2013 oltre i limiti originari in maniera da realizzare un “overbooking” di iniziative che potranno essere soddisfatte proprio con le risorse della nuova programmazione. L’Umbria, è stato rilevato, è stata particolarmente attenta e sollecita nella utilizzazione di questa previsione regolamentare e ha messo in campo una ampia serie di iniziative che hanno consentito alle imprese di non subìre un vuoto di un anno nell’avvio delle misure dovuto ai tempi lunghi della conclusione del processo di approvazione del Programma. Il nuovo Psr si caratterizza per almeno tre aspetti fondamentali. Innanzitutto rappresenta un Programma di grandi dimensioni finanziarie e complessità di obiettivi che consente di affrontare non solo le tradizionali politiche agricole, ma anche quelle per l’Umbria nel suo insieme di territorio fortemente rurale. In secondo luogo, il programma dell’Umbria dedica all’innovazione una quantità di risorse più che doppia rispetto alla media delle altre regioni italiane. Alle risorse della priorità specifica vanno aggiunte quelle per la realizzazione della banda larga che ammontano a più di 36 milioni di euro. Infine, le risorse per l’ambiente ammontano a più del 40% del totale con un impatto sulla tutela e la qualificazione delle risorse naturali, la protezione dell’ambiente e la prevenzione dei cambiamenti climatici di grande rilevanza. Alla riunione del Comitato di sorveglianza del Psr 2007-2013 hanno preso parte, fra gli altri, Cynthia De Sanctis della società Agriconsulting di Roma, valutatore indipendente del Psr dell’Umbria, e Giulio Cardini in rappresentanza del Ministero delle Politiche agricole. Nel rapporto annuale di Agriconsulting sui principali risultati del programma, per quanto riguarda una delle priorità quali il miglioramento delle capacità professionali e il sostegno al ricambio generazionale si evidenzia che in 7825 (il 98% del valore obiettivo della misura 111) hanno concluso con successo un percorso formativo in materia agricola o forestale e che, sempre entro il 31 dicembre 2014, hanno aderito al sostegno per l’insediamento di giovani agricoltori garantito dalla misura 112 in 397 (il 10 per cento dei giovani rilevati dal censimento Istat 2010). I nuovi insediamenti hanno prodotto effetti economici favorevoli: le aziende beneficiarie del pacchetto giovani aumentano di dimensioni (+7 per cento) e occupazione (+33 per cento), la produzione lorda totale mostra incrementi pari al 28 per cento.
Sigillo: Chiusa la nona edizione del Premio Giulia Spigarelli
Chiusa, a Sigillo, la nona edizione del Premio Giulia Spigarelli, riservato agli alunni più bravi, ma anche più buoni, del locale Istituto scolastico comprensivo. Bravi e buoni come lo era Giulia, cui il Premio è intitolato: un’alunna sempre preparata, generosa e sorridente, nonostante la grave malattia che l’affliggeva dalla nascita. E, come ogni anno, la premiazione è avvenuta martedì 23 giugno, giorno del compleanno di Giulia, che quest’anno avrebbe compiuto ventidue anni, presso la Sala congressi della scuola dell’infanzia di Sigillo. Erano ventitré, in totale, i finalisti di quest’edizione, 10 per la scuola primaria (Cecilia Troiani, Lucia Cherubini, Arianna Gubbini, Chiara Teti, Elisa Cambiotti, Sara Monacelli, Chiara Carletti, Gabriele Marcucci, Martina Martinelli, Giulia Tarsi) e 13 per quella secondaria (Giulio Ferretti, Roberta Tobia, Giorgia Bellucci, Camilla Monacelli, AishaAmanaa, Ana Marian, Francesca Fumanti, Margherita Marzolini, Arianna Spigarelli, Antonio Gabriele, Matilde Colini, Denise Bei, Ilaria Marini). Tutti, dopo esser stati selezionati dai rispettivi consigli di classe in base al rendimento e al voto di comportamento (entrambi non inferiori a 9/10), sono stati selezionati in base aduna prova scritta: nella mattinata dello scorso 8 giugno, hanno dovuto dar prova della loro abilità di scrittura e creatività, ma anche delle loro doti morali, realizzando in quattro ore un racconto nel quale dovevano inventare e mettere nero su bianco la storia (con tanto di morale, come tutte le storie…) che avrebbero raccontato ad un bambino di sei anni loro affidato in una serata con black out, senza internet e videogiochi. Alla fine, la Commissione giudicante ha individuato come vincitrici due ragazze: per la scuola primaria Giulia Tarsi, di Sigillo; per la scuola secondaria di I grado, Denise Bei, che frequenta la scuola secondaria di Costacciaro ma abita a Scheggia. Ad entrambe, sorprese ed emozionate per l’inattesa vittoria, durante la cerimonia di premiazione, il sindaco di Sigillo, Roberto Colini, e la dirigente dell’ISC Sigillo, Ortenzia Marconi, oltre alla targa, hanno consegnato la borsa di studio di 500 euro, raccolta grazie alle donazioni di tanti enti e privati. Oltre alla famiglia di Giulia Spigarelli, quest’anno sono arrivate donazioni anche dal Teatro Giovane di Sigillo, dall’Università degli Uomini Originari di Costacciaro, dalla Federcaccia di Sigillo, dall’Avis di Sigillo, di Fossato di Vico e di Scheggia, dall’Associazione Culturale “Ad Ensem” di Scheggia, dalla sig.ra Simona Bellucci, da “I Rifiuti Puliti” di Scheggia, dalla Parrocchia Sant’Andrea di Sigillo, dall’Associazione MTB di Sigillo, dal Personale dell’Amministrazione comunale di Scheggia e, infine,dal Comune di Costacciaro. Ad Erika Chinaia, di Scheggia, la menzione speciale, in quanto alunna segnalata ma già vincitrice del premio quando frequentava la scuola primaria: ha ricevuto un buono acquisti di 100 euro spendibile presso la cartolibreria di Sigillo ed una targa, offerta – come le altre – dal comune di Sigillo. Durante la cerimonia di premiazione, alla presenza di un numerosissimo ed attento pubblico, è stato anche proiettato un video, realizzato da Francesco Mariani, un ragazzo appena quindicenne che si è diplomato l’anno scorso e che ha generosamente regalato il suo tempo e la sua abilità nel sapersi muovere tra i vari programmi di montaggio e di conversione con la collaborazione, come attrice, della piccola Nicole Facchini, della scuola primaria di Costacciaro. Nel video, il cui scopo era di mostrare il “meglio” dei giovani della fascia appenninica, sono stati presentati i principali progetti realizzati dalle scuole dell’Istituto comprensivo di sigillo: da “Scrittori di classe”, con il premio conquistato dalle scuole secondarie di Fossato di Vico, al Premio Unesco vinto dalla primaria di Fossato di Vico; dagli spot pubblicitari e dal corso di guide turistiche realizzati dalla scuola secondaria di Costacciaro al meraviglioso video musicale Io mi chiamo Francesco e sono un figo pazzesco girato dalla scuola secondaria di Scheggia e che, in questi giorni, spopola su Youtube. Inoltre, a metà serata, la giovanissima alunna della quarta classe scuola primaria di Fossato di Vico, Stella Merano, ha deliziato i presenti con la sua straordinaria voce, cantando una difficile canzone di Giorgia, fra l’entusiasmo del pubblico. Ha chiuso, Alessia Fumanti, amica di Giulia Spigarelli, che ha rivolto a tutti i presenti la sua testimonianza sul significato del Premio Giulia Spigarelli, invitando tutti i giovani a dare il meglio di sé in un mondo che, al contrario, punta sempre a dare di sé la peggiore immagine possibile.
Geotermia a Castel Giorgio: gli Enti locali vanno al Tar
Venerdì 19 è stato consegnato dall’Avv. Nicoletta Tradardi al TAR del Lazio il ricorso contro il decreto di compatibilità ambientale emesso dal Ministro dell’Ambiente Galletti per l’impianto geotermico di Castel Giorgio per conto dei Comuni di: Acquapendente (Sindaco Alberto Bambini); Allerona (Sindaco Sauro Basili); Bolsena (Sindaco Paolo Equitani); Castel Giorgio (Sindaco Andrea Garbini); Montefiascone (Sindaco Luciano Cimarello); Castel Viscardo (Sindaco Daniele Longaroni); Orvieto (Giuseppe Germani) e della Provincia di Viterbo (Presidente Mauro Mazzola). Il ricorso è contro i Ministri dell’Ambiente, dei Beni Culturali, dello Sviluppo economico e contro le Regioni Umbria e Lazio, nonché nei confronti della ITW LKW Geotermia Italia S.p.A. al fine di ottenere l’annullamento e/o la riforma del parere favorevole e di tutte le determine e pareri connessi alla Valutazione di Impatto Ambientale relativi al progetto dell’impianto pilota geotermico denominato Castel Giorgio, in Comune di Castel Giorgio (Terni) presentato dalla Società ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. Il ricorso è composto da 41 pagine nelle quali vengono dettagliatamente contestati tutti gli aspetti legali che hanno indebitamente determinato il decreto di compatibilità ambientale del progetto, nonché i danni e rischi ambientali quali l’inquinamento delle falde, la sismicità indotta e provocata, gli aspetti paesaggistici, ecc. L’esecuzione del progetto geotermico è stata momentaneamente sospesa per un intervento delle Commissioni Parlamentari congiunte Ambiente (VIII) e Attività Produttive (X) che hanno chiesto al Governo – con una Risoluzione approvata all’unanimità in data 15.04.15 – una nuova regolamentazione in merito alla geotermia (avviare
“le procedure di zonazione del territorio nazionale, al fine di individuare le aree potenzialmente sfruttabili sotto il profilo geotermico”; emanare “le linee guida a cura del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente per individuare nell’ambito delle aree idonee i criteri generali di valutazione, tenendo conto delle implicazioni che l’attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro – sismicità”
richiedendo che tali implicazioni siano oggetto di particolare disamina in sede di VIA (valutazione di impatto ambientale). Inoltre la Risoluzione parlamentare sostiene che le autorizzazioni – comprese quelle dei procedimenti in corso come nel caso di Castel Giorgio – debbono tener conto delle prescrizioni previste nelle linee guida, da emanarsi entro 6 mesi dal 15.04.15. La valutazione di VIA ed il provvedimento finale di compatibilità ambientale contro cui si ricorre è avvenuto senza tener conto delle norme ancora da emanarsi, ovvero della necessità di una appropriata regolamentazione della materia, pur essendo questo un argomento di dibattito, anche nelle Commissioni Parlamentari, e, quindi, ben conosciuto da parte dei soggetti interessati e dai Ministeri competenti.
“Il decreto di compatibilità ambientale” – prosegue il ricorso – “è stato emesso in data 03.04.2015, nelle more della stesura ed approvazione della citata Risoluzione; ed è revocabile in dubbio che gli organi di Governo non fossero a conoscenza della attività delle Commissioni parlamentari VIII e X della Camera dei Deputati”.
Il quarto punto della Risoluzione esplicita che nella VIA si tengano in particolare conto gli elementi di rischio citati (bilancio idrologico complessivo, rischio di inquinamento delle falde, qualità dell’aria, induzione di micro sismicità) e richiede che le emanande linee guida prevedano espressamente che nella Via si tenga conto di tali parametri.
“Con ogni probabilità” si legge nel ricorso- “quanto meno a seguito dell’emanazione delle Linee Guida, l’esito della VIA in discussione si rivelerà inappropriata. Le preoccupazioni dei ricorrenti Comuni non sono, quindi, isolate o pretestuose, poiché sono in discussione importanti elementi di rischio”.
Per quanto riguarda la parte relativa al lago di Bolsena il ricorso rileva che fra la falda contenente i fluidi geotermici e quella superficiale utilizzata per alimentare la rete potabile ed irrigua, non è interposta una zona di copertura impermeabile, che impedisca la risalita dei fluidi geotermici. Il fluido geotermico contiene inquinanti molto pericolosi, fra i quali l’arsenico; perciò, il rischio di un aumento della concentrazione di arsenico nell’acqua potabile e nel lago è più che concreto, ed è dovuto alla risalita di piccole percentuali di fluido geotermico attraverso la roccia di copertura, causata dalla pressione di re-iniezione.Il lago di Bolsena è una riserva di acqua potabile per il viterbese, poiché contiene un basso livello di arsenico (a quanto consta, la Regione Lazio sta da tempo vagliando la possibilità di miscelare l’acqua del lago con quella della rete idrica del viterbese, ad alto contenuto di arsenico). Tutti questi elementi di valutazione sono stati erroneamente omessi dal Ministero all’Ambiente in sede istruttoria, così da ritenere “trascurabili” le eventuali (e, non oltre specificate,) incidenze. Si torna, infatti, a ribadire che il lago è un SIC e ora ZSC; l’impianto (se pure collocato in Umbria) re-inietta i reflui di fluido geotermico sotto il bacino idrogeologico del lago di Bolsena (che è nel Lazio), come ammette la stessa relazione della ITW-LKW : “… solo il tratto terminale della tubazione di re-iniezione e i pozzi di re-iniezione (sito CG 14) si collocano nell’area dove il drenaggio sotterraneo dell’acquifero delle vulcaniti è diretto verso il Lago di Bolsena” (cfr. relazione ITW&LKW, pag. 76). L’Unione Europea ha avviato una procedura di pre-infrazione (EU Pilot 4999/13/ENVI) a carico dell’Italia, per non avere provveduto a deliberare adeguate misure per conservare ed eventualmente ripristinare lo stato ecologico del lago di Bolsena. Dette misure sono in gran parte di competenza della Regione Lazio, che è l’organo che deve definirle, ma una piccola parte del bacino idrogeologico si trova in Umbria dove appunto sarebbe ubicato l’impianto di Castel Giorgio, l’autorizzazione per il cui esercizio è di competenza dello Stato. L’impianto di Castel Giorgio si trova a 6 km da Bolsena. L’effettiva origine dell’impatto ambientale è nel sottosuolo. L’impianto funziona utilizzando 9 pozzi profondi 1000 metri, in parte deviati, che si estendono intorno a raggio per alcuni chilometri quadri. I pozzi di re-iniezione sono pressurizzati e inquineranno l’acquifero lacustre sovrastante con arsenico e altre sostanza cancerogene: quindi, le misure di conservazione che lo Stato Italiano dovrà assumere per evitare la procedura di infrazione, dovranno necessariamente avere contenuti inibitori per l’impianto. La Commissione Europea è stata interessata della questione dall’Associazione Lago di Bolsena, i cui rappresentanti, nel corso di un’audizione del 5 maggio 2015tenuta a Bruxelles, hanno esposto l’avanzato stato autorizzativo dell’impianto di Castel Giorgio e le problematiche esistenti. Desta, quindi, perplessità (ed ancora maggiori ne sorgerebbero se l’impiantovenisse definitivamente autorizzato) la valutazione positiva di compatibilità ambientale assunta dal Ministero all’Ambiente, proprio mentre è in corso a carico dello Stato Italiano la detta procedura di pre-infrazione.
Seminario di Confindustria sull’ “Internazionalizzazione delle micro e piccole imprese”
Sono ancora i temi legati all’internazionalizzazione quelli che saranno approfonditi in occasione del seminario Internazionalizzazione delle micro e piccole imprese in programma venerdì 26 giugno alle 16 nella sede di Confindustria Umbria a Perugia. L’evento è organizzato da Agiconsul (Associazione dei giuristi e consulenti legali italiani) in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Umbria e Umbria Export, l’agenzia per l’internazionalizzazione di Confindustria Umbria. L’incontro, che analizzerà le modalità con le quali le micro e piccole imprese possono affacciarsi sui mercati internazionali, si pone due obbiettivi: evidenziare l’importanza dell’apertura ai mercati esteri e, soprattutto, illustrare soluzioni manageriali, contrattuali e fiscali, con particolare riferimento alle esigenze e alle esperienze dell’imprenditoria umbra. I lavori saranno aperti da Marzio Presciutti Cinti, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Umbria e Andrea Romizi, sindaco di Perugia. A coordinare l’incontro sarà Riccardo Cappello, presidente di Agiconsul. L’importanza dell’internazionalizzazione sarà affrontata da Enzo Faloci, Direttore Umbria Export. Massimiliano Toti, dell’area Internazionalizzazione Imprese del Gruppo Intesa Sanpaolo parlerà del supporto del gruppo Intesa Sanpaolo allo sviluppo del business internazionale. Fiammetta Modena, componente del Consiglio Direttivo Agiconsul si soffermerà sui contratti per l’internazionalizzazione delle imprese. I risvolti fiscali dell’impresa all’estero saranno approfonditi da Cinzia Tardioli, componente del laboratorio Athena. Il seminario sarà concluso dalla testimonianza di Antonio Alunni, presidente di Fucine Umbre srl e del Polo Aerospaziale dell’Umbria.