Umbriafiere: “Tutelare e valorizzare il polo fieristico in vista della ripartenza”

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Umbriafiere: “Tutelare e valorizzare il polo fieristico in vista della ripartenza”. Lo dichiara il Senatore Luca Briziarelli (Lega)

“Tutelare il sistema fieristico umbro, che è tra le eccellenze del nostro territorio, deve essere tra le priorità perché quando usciremo dalla pandemia servirà un tessuto economico forte in termini di promozione in Italia e all’estero”.

   

Sono le parole del Senatore, Luca Briziarelli a margine dell’incontro avvenuto con il Presidente di UmbriaFiere, Lazzaro Bogliari che ha chiesto l’intervento dei Parlamentari del territorio.

“Il polo fieristico umbro promuove manifestazioni che rivestono una importanza a livello nazionale, come ad esempio AgriUmbria. È un comparto che a livello nazionale conta circa 570 mila addetti e imprese che non solo generano oltre 65 miliardi, ma sono soprattutto la finestra per il Made in Italy e la vetrina delle nostre eccellenze nel mondo. Eppure il Governo Conte ha previsto interventi tardivi e insufficienti, mentre Paesi come la Germania hanno già provveduto ad indennizzare il 100% delle imprese. Per fortuna l’approccio a livello regionale si è dimostrato decisamente diverso, grazie all’impegno della Presidente Donatella Tesei, che sta seguendo personalmente la questione, e dell’assessore Michele Fioroni che sta portando avanti il progetto “Umbria Virtual Trade Show”: un Polo multimediale per la produzione di eventi fieristici digitali a supporto dell’internazionalizzazione alternative alle fiere solo fisiche e che non a caso è stato inserito tra i progetti per il PNRR che la Regione ha elaborato e selezionato. Pur considerando positiva l’azione che sta svolgendo l’Umbria a sostegno del settore, è evidente che alcune questioni possono essere affrontate e risolte solo a livello nazionale. Tre le priorità da sottoporre al Governo non appena si sarà insediato: sbloccare le decine di milioni fermi per assenza di decreti attuativi. Individuare risorse anche per il 2021 e prevedere l’esenzione del pagamento della Tari visto che gli eventi non si sono svolti (prevedendo ovviamente un rimborso ai comuni per il minor gettito), definire una strategia per il rilancio del settore, valutando ad esempio le opportunità offerte dal digitale, grazie al quale si possono realizzare progetti che coniugano il rispetto delle norme di sicurezza igienico-sanitaria con la necessità di una ripartenza vera, con garanzia di sostegno ad iniziative che vanno in questa direzione”.