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Brufa: inaugurazione dell’opera permanente dello scultore Paolo Pasticci

Il 21 Agosto 2015, alle ore 17.30, a Brufa (PG), in Piazza Mario Raspa, si è tenuta l’inaugurazione dell’opera permanente dello scultore Paolo Pasticci, artista invitato dalla Pro Loco della frazione del Comune di Torgiano, per festeggiare la 29a edizione di “Scultori a Brufa. La Strada del Vino e dell’Arte”. “Macina umana” è il titolo dell’opera di Paolo Pasticci, una scultura in bronzo del diametro di 82 cm. che è stata collocata nel centro del borgo, sul pozzo adiacente alla Piazza Mario Raspa. L’inaugurazione ha avuto un gran successo di pubblico e di autorità presenti; all’evento hanno preso la parola la Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria Donatella Porzi,  l’Assessore alla Cultura della Regione Umbria Fernanda Cecchini, il Sindaco del Comune di Torgiano Marcello Nasini, lo scultore Paolo Pasticci, il critico d’arte Andrea Baffoni, il Presidente della Pro Loco di Brufa Massimo Fico. A proposito della scultura, il critico d’arte Andrea Baffoni, curatore anche della mostra personale di Pasticci che si tiene presso la Sala polivalente “Ex Perla” di Brufa fino al 30 Agosto prossimo, dichiara:

“Il soggetto, uno dei più trattati dall’artista, si ispira alla forma rannicchiata del corpo umano, evidenziando il rapporto uomo-natura nella forma essenziale della ruota, e interpretato nell’accezione arcaica della macina da mulino. Nella sua ricerca lo scultore individua il tema di una fisicità plasmata in forme geometriche irregolari: la mano o l’intero corpo, come egli stesso descrive, divengono “scaglie, macine, come quelle che si trovano nelle groppe dei monti”. La forma segue un principio metamorfico che narra del processo circolare cui sottostà l’intero universo, dove tutto si muove in senso orbitale: satelliti, pianeti, stelle, galassie e l’intero cosmo. Una “ruota della vita”, una “macina” che rimescola continuamente atomi e particelle, creando e disgregando, perpetrando la memoria degli elementi. Anche il tema del “positivo e negativo” allude al concetto di circolarità, nel dualismo uomo-donna, in primo luogo, ma più in generale nei concetti di vita-morte; bene-male; luce-ombra; materia-antimateria”.

La mostra personale di Pasticci propone 20 sculture, quasi tutte realizzate in legno, suo materiale prediletto, ed alcuni studi preparatori, che ripercorrono le varie stagioni dell’artista. Lavori datati dalla metà degli anni Sessanta ad oggi: dai primi soggetti d’ispirazione post-cubista, alle famose scaglie, fino al tema della “macina umana” e dei più recenti “pianeti bilanciati”. Paolo Pasticci (Perugia, 1943), compie gli studi all’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia. Nel 1966 inizia la carriera di insegnante presso l’Istituto d’Arte di Roma II come professore di Decorazione Plastica. Nel 1975 è invitato a partecipare alla Quadriennale di Roma. Successivamente entra in contatto con architetti romani come Lo Savio, Pellegrin, Zevi, Fanasca, Domenicucci, e gli umbri Leoncilli, Massi e Canonico. Da questo momento inizia fecondi rapporti di collaborazione che gli permettono di operare nel settore del design e arredamento di interni, vedendosi pubblicate alcune opere come esempio di scultura d’ambiente su numerose riviste di architettura: “Maison et Jardin” (novembre 1973); “Casa Vogue” (dicembre 1978). Nel 1977 riceve la nomina ad Accademico di merito, e nel frattempo il suo lavoro si sposta sempre più verso l’osservazione della natura giungendo ad un personale lessico ispirato al tema del frammento, o “scaglia”. Negli ultimi anni Pasticci ha trasferito gran parte del proprio lavoro nel nuovo studio di Casaglia fondando, nel 2005, l’associazione Casagliart inaugurata dalla mostra collettiva “In ordine sparso” cui prendono parte amici artisti, tra cui Umberto Raponi, Bruno Marcelloni, Graziano Marini, Angelo Cucciarelli. Nel 2006 il Comune di Perugia gli commissiona l’opera Grifo rampante su Ruota della Vita, che viene collocata sulla rotonda in zona Rimbocchi della città.

29a edizione di “SCULTORI A BRUFA, LA STRADA DEL VINO E DELL’ARTE”:

promossa ed organizzata dalla Pro Loco di Brufa

in collaborazione con il Comune di Torgiano – Città del Vino;

con il sostegno e patrocinio della Regione Umbria

con il sostegno della Camera di Commercio di Perugia

sponsor: Megacolor Geniale – Ticchioni – MPM snc – Banca Popolare di Spoleto

La manifestazione fu ideata dalla Pro Loco di Brufa nel 1987: invitando uno scultore all’anno ad esporre i propri lavori per le strade che dominano i vigneti e le piazzette del borgo e acquisendo un’opera per ciascun artista, è arrivata alla 28a edizione con risultati entusiasmanti. Oramai, durante tutto l’anno, molti turisti e collezionisti arrivano a Brufa per visitare le sculture all’aperto in permanenza e per il mondo dell’arte l’iniziativa è un appuntamento consolidato. In questo paesaggio sono state inserite le sculture degli artisti: Massimo Pierucci, Marcello Sforna, Mario Pizzoni, Agapito Miniucchi, Giuliano Giuman, Aurelio De Felice, Bruno Liberatore, Nino Caruso, Loreno Sguanci, Umberto Mastroianni, Mirta Carroli, Carlo Lorenzetti, Joaquín Roca-Rey, Nicola Carrino, Giuliano Giuliani, Gino Marotta, Eliseo Mattiacci, Mauro Staccioli, Valeriano Trubbiani, Pietro Cascella, Teodosio Magnoni, Federico Brook, Umberto Corsucci, Ettore Consolazione, Beverly Pepper, Federica Marangoni, Marco Mariucci, Tito Amodei. Brufa è un piccolo centro del Comune di Torgiano, sulle cui colline sono situati i vigneti della prestigiosa produzione enologica torgianese; domina la piana del Tevere e la pianura di Assisi fino a Foligno. Fa parte della dorsale Torgiano – Brufa – Miralduolo – Torgiano, dove si sviluppa “La Strada del Vino e dell’Arte”. “Scultori a Brufa”  è nell’ambito della 47a edizione di “BRUFA IN FESTA”, che si tiene dal 21 al 30 Agosto 2015. IN CARTELLONE: intrattenimento musicale nelle tre “taverne” (taverna, tavernetta al Castello e Giardino del Vino), teatro e la terza edizione della “Maratona dell’Arte” (30 agosto 2015, percorso fra i vigneti). Da segnalare tra le iniziative di “Brufa in Festa, la quarta edizione del GRAN CONCERTO VOCALE E STRUMENTALE con la partecipazione straordinaria di Frate Alessandro Brustenghie il maestro del Alessandro Zucchetti che si è tenuto sempre venerdì 21 Agosto, dalle ore 21, presso il Sagrato della Chiesa di Sant’Ermete e il Parco delle Sculture.

STORIA DI BRUFA

II centro abitato di Brufa si trova in posizione strategica su un colle di circa 300 m slm fra la pianura del Tevere e la piana di Assisi. Nel territorio è attestata la presenza romana ed etrusca da numerosi rinvenimenti. Tra XII e XIII secolo l’intera area è interessata da un notevole riassetto urbanistico promosso dal comune di Perugia nell’ambito di un progetto di costituzione e consolidamento del proprio territorio, indirizzato alla difesa dei confini e all’incremento demografico; infatti proprio la costituzione dei centri di Torgiano e Brufa, ora citato come Castel Grifone, avvenuta nel 1274 e nel 1276 conferma questa volontà di fortificare il confine con il territorio di Assisi caratterizzato fino alla metà del Duecento solo dalla presenza di ville. Il territorio di Torgiano e in particolare Castel Grifone sono ricordati per un’importante battaglia combattuta nel 1367 fra le truppe del Papa Urbano V, guidate dal famoso capitano Giovanni Acuto (John Hawkwood), e le milizie del comune di Perugia guidate dall’Anichino; lo scontro fu fatale per Perugia che perse il dominio dell’Umbria. Nel 1415, prigioniero in una torre del castello, Giovanni da Capestrano ebbe la visione di San Francesco che lo spinse sulla via della santità. La storia del castello di Brufa si lega, nella seconda metà del Milleseicento, a quella di Andrea Angelini Bontempi, musicista, architetto, pittore, letterato, uomo di grande cultura e di grande ingegnosità, che a Brufa aveva acquistato fabbricati e terreni; qui morì nel 1705 e fu sepolto nella chiesa dei S.S. Cosma e Damiano da lui stesso fatta edificare nel castello; la chiesina è andata distrutta e le spoglie sono state trasferite nella chiesa principale dedicata al patrono del paese S. Ermete che si trova all’esterno della cinta muraria. La chiesa è già menzionata nel 1568 quando il vescovo Della Corgna fa trasferire qui il fonte battesimale e venne edificata su un terreno di proprietà dei Cavalieri di Malta che ne conserverà il diritto di patronato fino al 1925. Accanto alla chiesa nel 1896 viene fatto erigere il campanile alto 25 metri.

   

Sono fuori pericolo i 5 ustionati rimasti coinvolti in un’esplosione

Sono fuori pericolo cinque degli ustionati per l’incendio seguito a un’esplosione avvenuta il 13 agosto scorso in un’abitazione di Colombella. Lo riferisce l’Azienda ospedaliera di Perugia dove erano stati ricoverati inizialmente e si trovano attualmente due di loro mentre gli altri tre sono stati trasferiti in strutture specializzate. Resta grave – spiega l’ufficio stampa – solo una donna ricoverata ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Niguarda di Milano.

   

Divertimento e avventura al Quasar Village fino a domenica 30 agosto

Un parco divertimenti a misura di bambino. Così, fino a domenica 30 agosto, si presenta il Quasar village, a Ellera di Corciano, a tutti i piccoli che, insieme alle loro famiglie, frequentano la struttura commerciale. Sono infatti stati allestiti e sono accessibili gratuitamente il percorso acrobatico Adventure park e la parete attrezzata Arrampicata al cubo. Due attività che aiutano a sviluppare agilità ed equilibrio, tra divertimento e sana competizione, sotto la guida di istruttori e la obbligatoria supervisione dei genitori. La prima è riservata a bambini che abbiano un’altezza compresa tra i 115 e i 170 centimetri, un’età maggiore di 5 anni e un peso non superiore ai 60 chilogrammi. La seconda a bambini tra i 4 e i 12 anni con un percorso da scegliere tra quelli indicati sulla parete.

   

Hispellvm: con la vittoria della gens Flavia si chiude il sipario dell’edizione del 2015

Con l’assegnazione dello stendardo alla gens Flavia è calato ieri il sipario sull’edizione 2015 di Hispellvm. Nell’affollata arena dei giochi in via della Liberazione, le gentes Iulia Flavia e Flaminia si sono sfidate nelle spettacolari gare di corsa delle bighe, tiro alla fune e lotta greco romana i cui punteggi finali hanno decretato la superiorità della gens Flavia che si è aggiudicata il prestigioso stendardo disegnato dal maestro Massimo Botti. La magia dell’antica Roma, viste anche le presenze durante i 4 giorni dell’evento, si conferma in tutto il suo splendore e mette a segno un’edizione da record contraddistinta da un’attenta ricostruzione storico-filologica che ha riportato le lancette all’epoca di maggior lustro di Spello, il 336 d.C.. La messa in scena della processione sacra con oltre 300 figuranti, la scenografica esibizione a Villa Fidelia delle Equites Legionis e della Legio XII PPF, il Convivivm Romano  e  per finire delle emozionanti esibizioni nell’Arena dei Giochi., hanno  permesso di rivivere i fasti imperiali dell’antica Hispellvm. Il tutto, grazie al grande impegno gentes Flavia, Iulia e Flaminia che, con grande passione, oltre a essere protagoniste dei vari spettacoli, in diversi angoli di Spello hanno dato vita a scene di vita quotidiana, a riti e rievocazioni di pratiche antiche e suggestive come  la celebrazione di un funerale, il rito della cremazione  e il rituale del fuoco e delle vestali. Grande successo di pubblico anche per i ludi scenici con le due compagnie teatrali, Progetto teatro Italiano e la Compagnia teatrale La Piazzetta,  che in diversi appuntamenti hanno rappresentato l’Aulularia e il Miles Gloriosus, le commedie fra le più famose di Plauto.

“Con l’edizione 2015 Hispellvm si annovera di diritto nella lista delle rievocazioni storiche dell’Umbria – ha commentato il sindaco Moreno Landrini -. E’ nostro dovere continuare a lavorare per un’aderenza storica sempre più puntuale che sarà possibile grazie alla passione,  spontaneità e volontà dimostrate dall’Associazione Hispellvm, dalle Gentes, dalla Legio XII PPF e dagli Equites Legionis che ringrazio a nome  mio e della città per il contribuito fornito”.

   

La Fondazione olandese “Arte senza Frontiere” a Perugia

Il presidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni ha incontrato Wilma e Martin Impelmans, rispettivamente presidente e direttore generale della “Fondazione Arte senza Frontiere”, un Ente olandese il cui fine è quello di scambi artistici e culturali per promuovere la conoscenza  di artisti stranieri in Italia e italiani all’estero. I signori Impelmans hanno proposto al presidente Mencaroni la possibilità di organizzare nella struttura del Centro Servizi Galeazzo Alessi, di proprietà della Camera di Commercio, una grande mostra di pittrici olandesi, russe e francesi affiancate da artisti umbri. “Arte senza Frontiere” organizza in Europa grandi eventi artistici con pittori e scultori professionisti di notevole valore. In Umbria, in occasione del Nero di Norcia, hanno allestito nel museo della Castellina mostre di artisti e artigiani olandesi ottenendo un grande consenso di pubblico e di critica. La proposta rivolta al presidente Mencaroni, cui farà seguito un preciso e dettagliato progetto, può avere interessanti risvolti non solo artistici e culturali ma anche di promozione turistica per la città di Perugia e per la Regione e costituire un ulteriore veicolo di valorizzazione e diffusione delle eccellenze perugine e umbre per quanto riguarda l’enogastronomia, l’olio extravergine di oliva DOP Umbria, l’artigianato artistico. Lo scorso anno Impelmans ha organizzato vicino a Rotterdam una grande mostra del pittore spoletino Sergio Bizzarri accompagnata da apprezzatissime degustazioni di prodotti della Valnerina. Wilma e Martin Impelmans sono stati accompagnati a visitare le sale del Centro Servizi Alessi e sono rimasti entusiasti della struttura e della posizione strategica proprio nel Centro Storico di Perugia. La mostra di cui si è parlato e che richiede una accurata preparazione è prevista per maggio-giugno o agosto-settembre del prossimo anno.

   

Camminata pellegrinaggio per San Bartolomeo

Nel viaggio di ritorno da Torgiano a Ponte San Giovanni ci sarà, in territorio di Miralduolo,   anche la consueta “sosta tecnica” al posto di vendita degli ortaggi colti direttamente dai clienti, un’idea simpatica di Mario Gigliarelli che ogni anno ospita i “pellegrini di San Bartolomeo” offrendo una fresca fetta di cocomero prima dei due chilometri finali del percorso fino alla chiesa parrocchiale di Ponte San Giovanni. Complessivamente sono una quindicina di chilometri attraverso suggestive strade poderali lungo il Tevere, costeggiando campi di granturco, di tabacco, di orti prosperosi, di vigneti curati e carichi di uva, di frutteti invitanti, incontrando casolari ristrutturati e altri ancora fatiscenti. La “guida”, come al solito, sarà affidata ad Antonello Palmerini, presidente della Pro Ponte, e a don Gianluca Alunni, parroco di Ponte San Giovanni, cui è affidato il compito della conduzione del rosario e della recita delle litanie. La camminata – pellegrinaggio è entrata ormai nella tradizione dei festeggiamenti di San Bartolomeo, patrono di Ponte San Giovanni e di Torgiano ma anche di molte altre località dell’Umbria, italiane e straniere, soprattutto in Austria e Germania dove molti paesi e città venerano questo Santo. Quest’anno hanno dato la loro adesione gruppi di fedeli di Foligno e di Città di Castello, ma a Palmerini e a don Gianluca, sono giunti messaggi di solidarietà e di complimenti per l’iniziativa che potrebbe diventare interregionale, coinvolgendo anche paesi dell’Abruzzo e delle Marche. Oggi si parte alle 14.30 dalla chiesa di Ponte San Giovanni alle 14.30, arrivo a Torgiano ore 17.00, breve sosta, ripartenza alle17.30 e arrivo previsto intorno alle 20.00: breve cerimonia religiosa, accensione del fuoco della solidarietà e “cena convenzionata” alla Festa del Settembre Ponteggiano.

   

Morto nello schianto tra un camion e una moto

Vigili del Fuoco a lavoro per i danni causati dal vento

Un cinquantunenne di Bastia Umbra è morto dopo che la moto sulla quale viaggiava è finita sotto a un autocarro nei pressi di Borgo Cerreto di Spoleto. La dinamica è al vaglio dei carabinieri. L’incidente è avvenuto sulla strada 685 che in quel momento era anche bagnata per la pioggia. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco.

   

TerniOn e la musica: si punta sempre più in alto

Eventi in serie nei tre giorni della manifestazione che quest’anno si terrà dal 18 al 20 settembre: TerniOn ha completato la propria metamorfosi e da ‘semplice’ notte bianca della città è diventato un vero e proprio festival che accoglie i ‘big’ della musica internazionale e un pubblico sempre più vasto, proveniente da ogni parte d’Italia. L’edizione 2014 è stata anche e soprattutto quella di Sinead O’Connor, protagonista di un concerto memorabile. Quest’anno al centro della scena ci sarà la musica di Alessandro Mannarino (venerdì 18 settembre, ore 21.30 piazza Europa), l’electro-swing di ‘The Sweet Life Society’ (sabato 19 settembre, ore 22 piazza San Francesco), il ‘main place’ della movida dove è atteso un dj di livello internazionale e il super-concerto del sabato sera (ore 23 in piazza Europa) con gli ‘Incognito’, gruppo britannico da anni protagonista dei generi acid-jazz e jazz-funk su scala mondiale.

‘Incognito’

Centinaia di concerti in decine di Paesi, 28 album pubblicati a partire dal 1981, collaborazioni ai massimi livelli (Earth Wind and Fire, Chaka Khan, George Benson solo per citarne alcuni) e brani indimenticabili, come la cover di ‘Don’t You Worry ‘Bout a Thing’ di Stevie Wonder. Gli ‘Incognito’ sono pronti ad incantare il pubblico di TerniOn con la loro infinita classe e quel sound inconfondibile che li ha resi celebri in tutto il mondo. A ridosso della tappa italiana, si esibiranno in Brasile, Cile, Argentina, Regno Unito, Estonia e Germania. Un tour incentrato sull’ultimo album del gruppo – ‘Amplified Soul’ – registrato nel leggendario Livingston Studio di Londra dove è stato mixato l’omonimo primo album dei Buena Vista Social Club che ha venduto milioni di copie nel mondo. I brani, ben sedici, creano un tappeto di grooves, soul e funky che sono il marchio caratteristico degli Incognito.

   

Grifo: quali strategie per il mercato?

Il Perugia si appresta a trascorrere l’ultima settimana priva di impegni ufficiali. Dalla prossima si inizierà a fare sul serio, con il campionato alle porte e l’esigenza di partire subito bene. La squadra sin qui non ha fatto male: ha vinto tutte le amichevoli, la prima ufficiale contro la Reggiana e “steccato” solo la difficile trasferta di San Siro contro il Milan. Bisoli sta cercando di trovare un’identità soprattutto a livello di spirito, utilizzando il materiale a disposizione con diversi accorgimenti tattici, nell’attesa di “buone nuove” dal mercato. Si è passati dall’iniziale 4-3-1-2, al 4-2-3-1, fino al 3-5-2 contro il Teramo. Soluzioni che testimoniano una certa flessibilità mentale dell’allenatore (che non va disdegnata) ma che allo stesso tempo hanno evidenziato alcune lacune strutturali. Come lo metti, lo metti, al Grifo manca qualcosa. A partire dal centrocampo, dove è piuttosto evidente l’assenza di almeno un paio di centrocampisti, che sappiano dare sostanza al gioco “a due” o creare l’alternativa per una mediana “a tre”. A voler essere pignoli dei due attesi, uno dovrebbe almeno garantire una certa qualità nel governare il pallone e dare corso alla manovra, perchè è difficile progettare un campionato di vertice in serie B con soli geometri e senza neanche un architetto. Bisoli, nel post Teramo, è stato piuttosto chiaro: “in mezzo siamo pochi pochi”. D’altronde, fatti salvi Rizzo, Salifu e Spinazzola (per altro adattato), restano a disposizione del tecnico emiliano i soli Filipe e Taddei (già inseriti nella lista dei partenti). Si attende un “guizzo” dalla società, anche se sull’argomento mercato è intervenuto nei giorni scorsi il Ds Goretti, ridimensionando le aspettative: “Un centrocampista e poi mercato praticamente chiuso”. Frase che ha anticipato quella di Bisoli e che lascia spazio a qualche perplessità. Non solo perchè un centrocampista, pur bravo che sarà, non risolverà i problemi del tecnico, ma anche perchè, a guardarlo bene, il Perugia ha bisogno di altro. Un vice Ardemagni e un difensore centrale, che possibilmente non abbia trascorsi da terzino destro. Senza dimenticare quella “ciliegina sulla torta”, a cui spesso ha fatto riferimento il neo allenatore e che potrebbe riguardare la zona offensiva. Dove bisogna realmente capire quanto potranno dare Lanzafame e Fabinho. Chissà se il Ds avrà voluto fare pretattica, magari abbassando il grado di importanza a qualche trattativa e di conseguenza le pretese della controparte. O chissà, se si è ancora una volta di fronte a due modi di “leggere la situazione”, con l’allenatore da una parte e la dirigenza, a contorno del Presidente (o tutti e due insieme), dall’altra. Eventualità quest’ultima, che visti i precedenti, non va certo augurata a Bisoli.