La tradizione umbra si incontra con quella armena e ucraina
Tappe a Moiano, Gioiella, Camucia, Cortona e Villastrada, gran finale a ferragosto alla Rocca medievale
(AKR) – CASTIGLIONE DEL LAGO – La Rassegna Internazionale del Folklore di Castiglione del Lago dal 1978 si propone come occasione d’incontro, di confronto e di scambio culturale tra gruppi folkloristici di tutto il mondo allo scopo di promuovere la conoscenza delle tradizioni, sviluppare l’amicizia tra i popoli e operare assieme a favore della pace e della fratellanza, mantenendo e valorizzando le ricchezze immateriali di ogni popolo. Per il “Gruppo Folkloristico Agilla e Trasimeno” è stata una missione perfettamente riuscita, a detta di tutti, in questi 47 anni di spettacoli che hanno portato sulle rive del lago la musica e le tradizioni da ogni parte del mondo.
Introduce la XLVI edizione della RIF il presidente storico di Agilla e Trasimeno Giancarlo Carini. «La RIF ha un forte valore culturale in quanto rappresenta un momento significativo di incontro, scambio e conservazione delle tradizioni popolari di diverse comunità del mondo. La nostra rassegna contribuisce alla preservazione del patrimonio immateriale (danze, canti e musiche) che rischierebbe altrimenti di scomparire. In più il suo carattere internazionale permette l’incontro tra gruppi proveniente da diversi Paesi, favorisce la conoscenza reciproca, educa alla tolleranza e al rispetto delle differenze culturali attraverso il contatto umano. La rassegna diventa quindi un luogo dove la diversità è vista come ricchezza, e non come ostacolo. Eventi di questo tipo hanno un valore educativo specialmente per le nuove generazioni: avvicinano i giovani alla storia e antropologia delle culture, favoriscono una formazione civica basata sull’inclusione e il rispetto, stimolano la curiosità verso il mondo». Ma la Rassegna del Folklore è molto di più di uno spettacolo: da quasi 50 anni ha anche un ruolo importante nella promozione del territorio portando al Trasimeno tanto pubblico eterogeneo che può vedere sul palco culture vive e vitali; la RIF è un ponte tra culture, un custode della memoria collettiva e uno strumento potente di educazione e coesione sociale.
Nell’edizione 2025 si celebra l’incontro tra culture, musiche e tradizioni di tre Paesi ricchi di storia e identità: Italia, Ucraina e Armenia. «Proprio in questi anni segnati da sanguinosi conflitti bellici – afferma Carini – abbiamo bisogno più che mai di occasioni che uniscano, che facciano riscoprire la bellezza dell’incontro, del dialogo e della condivisione. E quale linguaggio è migliore di quello del folklore per raccontare ciò che siamo?». In questa edizione prosegue il gemellaggio all’interno dei paesi membri dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia“: è la volta di Castiglione del Lago e Spello che insieme danno ancora più forza al valore culturale e ambientale dell’iniziativa: un modo per unire tradizioni, paesaggi e comunità in una unica narrazione di bellezza e appartenenza, valorizzando anche i territori, il paesaggio e l’identità profonda dei luoghi.
La presentazione dei gruppi.
Il collettivo folkloristico “Yagidka” di Snovsk nell’Ucraina settentrionale, a 30 chilometri da Russia e Bielorussia, è guidato dalla fondatrice Svitlana Horbatovych, Onorevole Operaia della Cultura dell’Ucraina. Il collettivo di danza Yagidka è stato fondato nel 1983 ed è stato presto premiato con il titolo di “esemplare”; da oltre 12 anni si è esibito brillantemente in concorsi e festival nazionali e internazionali; negli anni prebellici ha vinto per diversi anni premi nazionali per la migliore coreografia esibendosi allo stesso periodo in Polonia, Austria, Turchia, Repubblica Ceca, Francia e Germania. Nonostante il grave conflitto bellico il gruppo non ha mai interrotto la propria attività con concerti ed esibizioni trasmesse sui canali social.
Il “Folk Dance Armenner” di Erevan capitale dell’Armenia è stato fondato nel 2000 e conta quasi 50 ballerini desiderosi di condividere le loro danze nazionali, tramandate di generazione in generazione, dal periodo precristiano fino ad oggi. Dai tempi del paganesimo la danza armena più diffusa è il Kochari, dedicata all’antico culto dell’Ariete: gli armeni credevano che se fossero stati coraggiosi come l’Ariete nessun pericolo li avrebbe minacciati. Nel 2017 questa danza è stata inserita dall’Unesco nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Il gruppo “Interamna Folk“, fondato come Associazione Culturale “Diversa-Mente”, nasce nel 2004 a Terni, con l’intento di recuperare il patrimonio musicale e coreutico del mondo popolare ternano e umbro a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 e farlo conoscere dentro e fuori la regione. Il nome richiama la denominazione antica di Terni, storicamente chiamata Interamna Nahars, ovvero terra tra i due fiumi. Il gruppo, composto da ragazzi tra i 20 e i 40 anni, nelle varie rappresentazioni in costume tradizionale ripropone quelli che erano i momenti più significativi della vita rurale, contadina e industriale della nostra terra creando occasioni di incontro fra generazioni diverse. Lo scopo del gruppo è quello di salvaguardare le tradizioni del passato e tramandarle a chi verrà in futuro: attraverso lo studio, la ricerca e il recupero di canti e balli popolari, vengono riproposti quelli che erano i momenti più significativi della vita contadina di un tempo, dalla battitura del grano, alla vendemmia, alla raccolta delle olive e altri momenti importanti che scandivano la stagionalità nel mondo rurale di una volta.
Il gruppo folcloristico “Agilla e Trasimeno” si forma nel 1957, allo scopo di mantenere vive alcune forme della cultura popolare e della civiltà contadina delle zone costiere del Lago Trasimeno; è composto da giovani di Castiglione del Lago, spinti dalla passione e dall’amore per il proprio popolo e le sue tradizioni. Il costume e quello semplice della gente delle rive del lago Trasimeno tra la fine dell’800 e i primi del ‘900. Le donne, strette in un bustino, hanno un grande fazzoletto sulle spalle e un grembiule in vita; gli uomini si presentano con panciotto e pantaloni fermi al polpaccio sostenuti da un’alta fascia in vita. Le musiche, i canti e i balli sono espressione e commento dei momenti più significativi della vita contadina, molto legata ai cicli naturali e alle stagioni: la vendemmia, la raccolta del grano e la trebbiatura. Le musiche eseguite con strumenti tradizionali quali fisarmonica, cembalo, chitarra, clarino, organetto e contrabbasso, fanno da accompagnamento per gli altrettanto tipici balli come: Sor Cesare, Punta e Tacco, Trescone, Lo Schiaffo e La Manfrina.
Prima del gran finale alla Rocca Medievale di Castiglione del Lago del giorno di Ferragosto ci saranno una serie di esibizioni itineranti con inizio sempre alle 21:15: domenica 10 agosto a Moiano e lunedì 11 agosto a Gioiella solo il gruppo ucraino Yagidka; martedì 12 a Camucia e mercoledì 12 a Cortona gli ucraini Yagidka e gli armeni Armenner; doppio appuntamento per giovedì 14 a Villastrada con gli Yagidka e al Camping Badiaccia di Castiglione del Lago con gli Armenner. Il 15 agosto a Castiglione del Lago a Palazzo della Corgna alle ore 11 tradizionale ricevimento delle autorità locali con scambio dei doni fra tutti 4 i gruppi: alle 12 sfilata per le vie del paese e breve esibizione in Piazza Mazzini. Serata alla Rocca Medievale con esibizione dei quattro gruppi.
Tutti gli spettacoli, compreso il finale alla Rocca Medievale, sono a ingresso gratuito e inizieranno sempre alle ore 21:15. (AKR)