Art Bonus per l’Augusta

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La biblioteca che verrà

   

Si è svolto lunedì 5 giugno nella sala della Vaccara di Palazzo dei Priori l’evento curato da Art bonus Perugia in collaborazione con la Biblioteca Augusta dal titolo “Art Bonus per l’Augusta. La biblioteca che verrà” che si pone come obiettivo la ricerca di mecenati per il restauro di documenti e libri già in possesso dalla biblioteca e per l’acquisto di due manoscritti con le donazioni raccolte tramite l’Art Bonus.

L’evento si è aperto con i saluti da parte dell’assessore alla cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano, e della dirigente dell’Area servizi alla persona del Comune di Perugia, Roberta Migliarini, a cui sono seguiti gli interventi di Paolo Tiezzi Maestri, presidente della Società Bibliografica Toscana, con un intervento dal titolo: “Bibliofilia e Art Bonus, il contributo del volontariato”, Paolo Renzi, bibliotecario della Biblioteca Comunale Augusta, il quale ha illustrato uno dei libri in cerca di mecenati (“Una rarità bibliografica da riscattare: le Laude de le belle donne perusine”), e Francesca Grauso, conservatrice di manoscritti della Biblioteca Comunale Augusta, che ha illustrato i 14 libri e documenti oggetto di restauro.

GLI INTERVENTI

L’assessore alla cultura Leonardo Varasano ha introdotto il progetto Art Bonus, parlando dell’importanza delle donazioni da parte dei mecenati per i nostri beni culturali. Ha rimarcato come Art Bonus abbia già permesso a Perugia di restaurare beni di notevole spessore per la città e ha spiegato come l’acquisizione da parte del Comune dei testi presentati ne consentirebbe il loro rientro in patria, nonché la loro pubblica fruizione.

La dirigente Area servizi alla persona, Roberta Migliarini ha evidenziato che

“mentre prima si era portati a donare per qualcosa di tangibile, che potesse essere visto da tutti, Art Bonus fa sì che tutti quei beni custoditi gelosamente in stanze chiuse e allarmate possano far parte dell’immaginario comune e creare senso di appartenenza. Il mecenate, dunque, non è la semplice persona che guarda al proprio interesse, ma va oltre e fa sì che quel bene possa essere messo a disposizione per l’intera cittadinanza”.

L’avvocato Paolo Tiezzi Maestri, collezionista di libri antichi da 50 anni e fondatore della Società Bibliografica Toscana (associazione culturale istituita nel 2011 insieme ad un gruppo di amici), ha raccontato del suo amore, fin dalla tenera età, per i libri antichi, alimentato anche dalla famiglia e dai nonni, dove consultava spesso la biblioteca con testi storici della famiglia. L’associazione Società Bibliografica Toscana si è evoluta nel corso degli anni, collaborando anche con l’Accademia della Crusca.

Paolo Renzi nel suo intervento sul testo le “Laude de le belle donne perusine”, edito da Girolamo Cartolari nel 1526, ha ricordato ai futuri mecenati presenti in sala, che “si tratta dell’unica copia conosciuta al mondo scritta dal vicentino Camillo de Porti, pubblicata a Perugia nel 1526 dal tipografo Girolamo Cartolari”. L’opera descritta è divisa in due parti: la prima costituita da le “laude delle belle donne perusine”, in cui il poeta de Porti rende omaggio ad alcune nobildonne della Perugia, 75 stanze in terza rima riguardanti Ippolita Ranieri, Celantia Randoli, Margherita Baglioncella, Baptista Baldeschi, Camilla Crispolti, Isotta Croglia, Leonora degli Oddi, Ilaria de Leone, Julia Venciolina (Vincioli?), Agnola Alessandri, insieme ad altre dal nome incompleto.

La seconda parte è costituita dalle “Stantie de Meser Democrito, S.C. in laude de una de loro”, 19 stanze in ottava rima, seguite da un “Capitolo in Lode de gli occhi della sua donna”, 10 stanze in terza rima.

Il volume è un unicum, sconosciuto a tutti i repertori di edizioni perugine del Cinquecento, da quello di Giovan Battista Vermiglioli ai più recenti. L’edizione era invece citata come libro rarissimo già nei più famosi manuali di bibliofilia dell’Ottocento di Brunet e Graesse, conosciuto in un’unica copia posseduta dal noto collezionista e filologo inglese Richard Heber (1773-1833), poi passata nel mercato antiquario inglese e francese, ed ora in vendita a Milano da Chartaphilus.

Nell’ultimo intervento la conservatrice Grauso, ha illustrato i 14 libri in cerca di mecenati.

“Non si tratta di manoscritti qualsiasi – ha dichiarato – ma di testi che testimoniano la nostra città. Non possiamo tenerli segregati nei nostri depositi, questi libri devono essere studiati e hanno bisogno di cure”.

Valore stimato opere: Laude de le belle donne Perusine – 16.500 euro; Manoscritto musicale autografo di Francesco Morlacchi – 2.000 euro.