“Progetto integrato d’area del bacino del Trasimeno”

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Meloni (Pd) annuncia interrogazione

“Il Progetto integrato d’area del bacino del Trasimeno (ITI) sembra essere escluso dalla programmazione regionale per i fondi strutturali europei 2021-2027: se così fosse, la Regione si appresta a compiere una scelta sbagliata che rischia di arrecare un grave danno al territorio”.

   

È quanto dichiara la vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Simona Meloni (Pd), annunciando un’interrogazione sul tema.

“Nonostante le richieste pervenute a più riprese dall’Unione dei Comuni del Trasimeno – sottolinea la consigliera Dem – non appare ancora chiaro se la programmazione UE della Regione Umbria potrà prevedere una specifica Strategia di sviluppo per il territorio del Trasimeno, visto che ad oggi non è stato attivato alcun tavolo di co-progettazione a tale scopo. Peraltro i tempi stringono e già il prossimo 11 novembre si terrà una riunione del Comitato di Sorveglianza per i POR FESR e FSE della Regione Umbria, a cui saranno presenti anche i rappresentanti delle Autorità europee e nazionali, e in quella occasione sarebbe importante ribadire l’interesse del territorio del Trasimeno a proseguire nel periodo 2021-2027 il ‘Progetto integrato d’area per il bacino del Trasimeno’, avviato con l’ITI Trasimeno nel periodo 2014-2020. Al momento, però – aggiunge Meloni – tutto lascia presagire il contrario, visto che nel documento regionale ‘Verso il Quadro Strategico Regionale 2021-2027’ non è stato fatto alcun riferimento a questo strumento e neppure nell’informativa presentata a dicembre scorso, in cui fu solo accennata una possibile continuità ma riferendosi alle sole esperienze di Agenda Urbana e Aree Interne, escludendo di fatto il ‘Progetto integrato d’area per il bacino del Trasimeno’ che ha avuto il merito di finanziare in pochi anni oltre 15 milioni di euro di interventi sul territorio, di cui 5,5 milioni provenienti dal POR FESR, 2 milioni dal POR FSE e 7,5 milioni dal PSR FEASR. Appare inoltre poco convincente l’eventuale alternativa, ovvero quella di inquadrare una possibile Strategia di sviluppo territoriale per il Trasimeno, nell’ambito della Strategia nazionale per le Aree Interne, finanziata da fondi strutturali europei e da fondi nazionali, in quanto i parametri sono stati finora definiti a livello nazionale e orientano l’intervento su aree particolarmente svantaggiate per la carenza di alcuni servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità) oltre per il fatto che, nella scorsa programmazione, l’area del Trasimeno non aveva comunque i requisiti di ‘svantaggio’ necessari per essere inserita nella Strategia Nazionale. Inoltre, grazie al programma ITI, l’Unione è stato accreditato organismo intermedio. Tradotto: può essere il diretto attuatore di risorse europee, con bandi, controlli e rendicontazioni che anche oggi, per esempio con le risorse del Fondo Sociale Europeo, sono in grado di agire più direttamente e da vicino nei bisogni delle comunità. Il tutto in modo molto più veloce, mantenendo la direzione progettuale che deve essere preventivamente condivisa e approvata dalla Regione, ma consentendo la piena e proficua spesa delle risorse assegnate. Mi auguro quindi che – conclude Simona Meloni – data l’importanza della posta in gioco, tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, visti i risultati conseguiti in passato, esortino la Giunta regionale a ripetere la Programmazione integrata sul Trasimeno anche nel 2021-2027 perché ciò non significherebbe, necessariamente, andare a confermare le scelte politiche compiute dalla precedente amministrazione regionale: una nuova visione dello sviluppo del territorio può essere infatti espressa anche attraverso nuovi contenuti di un Programma integrato che, se vuole, la Regione ha il potere di definire in ogni suo aspetto”.