Più di 2.500 assunzioni in Umbria nelle imprese culturali

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Giorgio Mencaroni riceve il nuovo Prefetto di Perugia

Difficili da reperire quattro profili su dieci

   

Nel 2022 le imprese culturali e creative dell’Umbria hanno programmato l’assunzione di 2.560 lavoratori (2.180 in provincia di Perugia e 380 in quella di Terni), il 4,2% della domanda di lavoro complessiva delle imprese dei settori industria e servizi della regione.

La percentuale è al 4,6 in provincia di Perugia e del 2,7 in quella di Terni.

Ad attivare la domanda di lavoro un insieme di imprese appartenenti ai quattro comparti “core” del sistema produttivo culturale e creativo: industrie creative, industrie culturali, patrimonio storico-artistico, performing arts e intrattenimento. A queste richieste in Umbria vanno aggiunte poi le 7.200 assunzioni (tutte in provincia di Perugia, nessuna in quella di Terni) collegate alle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale. In tutto si tratta di 9.760 assunzioni nel 2022, pari al 15,8% degli avviamenti complessivi al lavoro nei settori industria e servizi (19,6% in provincia di Perugia e 2,7% in provincia di Terni). Emerge dal volume “Imprese e professioni culturali e creative, 2022” del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal in collaborazione con il centro studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne. In tutta Italia nel 2022 complessivamente, le assunzioni relative alle imprese culturali e creative “core” e quelle del turismo a vocazione culturale in Italia valgono il 12,4% del totale, ben sotto il 15,8% dell’Umbria.

Il 40,6% delle assunzioni riguarda i laureati, mentre nel complesso dell’economia la quota è pari al 15,1%.  Particolarmente elevata è anche la richiesta di esperienza e quella di figure diplomate (36,6% delle assunzioni, contro il 28,7% dell’intera economia). A livello nazionale, tra le professioni maggiormente ricercate spiccano gli analisti e progettisti di software nel settore-grafico pubblicitario, seguiti dai tecnici esperti in applicazioni audio, video, gaming sempre nel settore grafico-pubblicitario. Nel 2022 la difficoltà di reperimento per le figure richieste dal settore è arrivata a riguardare il 39,1% delle assunzioni (+8,4 rispetto al 2021). L’incremento è del 9,8% sul 2021 per le assunzioni delle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale.

“Dati molto interessanti quelli del Sistema Informativo Excelsior sul 2022, che fanno emergere con chiarezza il discreto posizionamento dell’Umbria nelle assunzioni da parte delle imprese culturali e creative ‘core’ e l’eccellente posizionamento negli avviamenti da parte delle imprese legate al turismo a vocazione culturale”.

Lo sottolinea, in una nota della Camera di commercio dell’Umbria, il suo presidente, Giorgio Mencaroni.

“Eppure – prosegue – nonostante la nostra regione sia, nel complesso, ben sopra la media nazionale, ci sono spazi per migliorare ancora, rafforzando l’integrazione dell’offerta dell’Umbria, quindi la narrazione dell’Umbria che esce dalla sinergia del linguaggio creativo ‘core’, di quello turistico culturale, di quello ambientale, di quello enogastronomico, di quello spirituale e così via. Approfondendo, qualificando, creativizzando costantemente ognuno di questi segmenti, scovando nuove relazioni tra essi, come ad esempio nell’enogastronomia stiamo facendo con il vino, con l’olio e con tanti altri segmenti di questo nostro patrimonio. E in tutto ciò – suggerisce ancora Mencaroni – spingere gli imprenditori a fare di più, creare le condizioni per l’apertura di nuove imprese, curare l’humus per la nascita di nuove idee e nuove forme organizzative e di management. Il tutto in una visione integrata perché Il concetto di base è che, se uno più uno fa due, uno con uno invece fa sempre più di due. E questa maggiore integrazione può essere la strada perché il divario che i dati evidenziano tra le due province possa restringersi. Occorrono visioni, progetti e tenacia nel concretizzarli e nel portarli avanti, integrandoli tra loro e anche via via trasformandoli. In questo contesto, la Camera di commercio dell’Umbria c’è ed è in prima fila nel fare la propria parte”, concludo il presidente dell’ente camerale”.