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martedì, 16 Settembre 2025
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Prevenzione e contrasto della violenza di genere: approvata mozione di Ricci

Mozione approvata all’unanimità

L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la mozione del consigliere regionale Fabrizio Ricci (AVS) concernente “l’adozione e l’implementazione di iniziative urgenti per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere”. Prima del voto finale è stato approvato un emendamento proposto dalla minoranza e accettato dalla maggioranza. 

L’atto, illustrato in Aula dal consigliere Ricci, impegna la Giunta a “rafforzare le campagne di comunicazione e sensibilizzazione sul tema del contrasto alla violenza maschile sulle donne, promuovendo la diffusione e facendo sì che le comunicazioni istituzionali rivolte in particolare alle cittadine umbre, nonché ogni sito web riconducibile all’ente Regione, riporti chiari riferimenti al numero 1522 (numero nazionale antiviolenza e antistalking) ed al numero verde regionale 800 861126 (Telefono Donna), al fine di garantirne la massima pubblicità. Ma anche a implementare il sistema regionale umbro di prevenzione e contrasto della violenza di genere, adottando iniziative di sostegno, anche economico, a Case rifugio e Centri Antiviolenza. Inoltre impegna l’Esecutivo a promuovere programmi di educazione all’affettività, al consenso e al rispetto nelle scuole di ogni ordine e grado all’interno di tutto il territorio regionale, in collaborazione con famiglie e istituzioni, anche mediante lo strumento dei patti educativi. Si vuole anche introdurre e favorire strumenti di inserimento lavorativo e abitativo per le donne che intraprendono un percorso di fuoriuscita dalla violenza nei Centri Antiviolenza della rete territoriale umbra; sviluppare e migliorare il sistema di raccolta e rilevazione dati dell’osservatorio della Regione Umbria Serena, indispensabile al fine di supportare le politiche regionali di contrasto alla violenza di genere, rendendo disponibili i risultati in apposita sezione del portale web della Regione Umbria; predisporre un bilancio di genere regionale, come strumento indispensabile al fine di analizzare e valutare le politiche adottate e le spese sostenute dalla Regione in un’ottica di genere, allo scopo di promuovere la parità, contrastare le discriminazioni ed ogni forma di violenza, anche economica, nei confronti delle donne”. 

“Avremmo voluto – ha proseguito Ricci – discutere prima questa mozione. Affrontare questo tema è urgente e necessario. Nella nostra regione il fenomeno della violenza di genere appare in crescita. L’inizio del 2025 è scioccante per la nostra regione: in 3 mesi ben 3 femminicidi, che si vanno ad aggiungere ad una lunghissima scia di violenza: nel 2024 109 donne ammazzate in Italia, una ogni 3 giorni. Una strage sistemica che affonda le sue radici nella natura patriarcale della nostra società e in una cultura che propugna il corpo della donna come merce da usare e buttare. Avere un presidente del consiglio donna non sta cambiando in meglio le cose. L’ultimo Global gender gap index del World economic forum, ci vede scivolare all’87esimo posto nella classifica mondiale, su 146 paesi. Una donna su 3 nel corso della sua vita subisce una forma di violenza. In Umbria la situazione è particolarmente preoccupante. Nel periodo tra il luglio 2023 e giugno 2024, il dato relativo ai reati del ‘codice rosso’ è di oltre 1.200, con 496 maltrattamenti in famiglia; 297 delitti contro la libertà sessuale e 417 reati di stalking. Nel 2023, le chiamate al 1522 sono aumentate del 20% rispetto all’anno precedente mentre, nel corso del medesimo anno, i Centri Antiviolenza umbri hanno accolto circa 800 donne. Questi numeri ci impongono di agire con urgenza”.

INTERVENTI

Eleonora Pace (FdI): “Chiedo di sospendere la seduta per lavorare su alcuni emendamenti per arrivare ad un atto condiviso. Leggendo il titolo della mozione tutto mi aspettavo tranne che nell’illustrazione si facesse un intervento politico. Capisco che si digerisca con difficoltà che il primo premier donna in Italia si chiami Giorgia Meloni. Ma illustrare un atto di indirizzo su un tema come questo, che chiede misure urgenti, tirando in mezzo una invettiva politica sembra puntare ad una chiusura istantanea da parte della minoranza. Ma sul tema della prevenzione e del contrasto della violenza di genere abbiamo sempre cercato di lavorare in maniera sinergica tra maggioranza e minoranza, anche nella passata legislatura”.  

Maria Grazia Proietti (Pd): “Sono soddisfatta di aver trovato una posizione comune, soprattutto su temi come questo. Condivido l’approccio centrato sulla prevenzione, investire sull’educazione, su relazioni sane fin dall’infanzia. Serve una rete che ci deve proteggere. La violenza è anche verbale. E in questi ultimi tempi l’abbiamo vista usare anche in consessi istituzionali, come la settimana scorsa a Terni”. 

Simona Meloni (assessore): “Ringrazio l’Aula per aver trovato la quadra su un tema che ha sempre trovato motivo di unione. I dati per l’Umbria non sono confortanti: un aumento di dati che ci deve far tenere l’attenzione alta. L’Umbria ha una lunga tradizione con una legge del 2016 tra le prime approvate. Per il 2025 stiamo lavorando per rafforzare la prevenzione e la formazione, con percorsi di educazione e rispetto. Lanceremo la campagna ‘L’Umbria contro ogni forma di violenza’. Stiamo lavorando per integrare i percorsi di presa in carico e raccolta dati. Vogliamo istituire il centro regionale di competenza sulla violenza di genere. Vogliamo legare le politiche contro la violenza di genere al nuovo piano socio sanitario. La violenza non è un tema di parte ma una responsabilità comune. Il contrario della violenza è l’ascolto. Dobbiamo ascoltare chi ha il coraggio di rompere il silenzio. Stiamo rafforzando il territorio per aprire un punto di sostegno alle donne dove manca, come nella Media Valle del Tevere”.

Tommaso Bori (assessore): “In Umbria c’è molto da fare su questo tema. Centrale è l’autonomia economica della donna: in Umbria una donna su due non lavora non per scelta. Su quello dobbiamo agire. Le politiche regionali si devono concentrare sul tema del lavoro rispetto all’occupazione femminile. L’educazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro tante volte viene negata. Lì dobbiamo agire. Anche sull’educazione alla non violenza nei social. Una recente analisi dei social mostra come i commenti che riguardano le donne per la metà sono di spregio e di violenza. Abbiamo cercato di fare la nostra parte anche da un punto di vista economico. I centri antiviolenza in Umbria sono 10. Noi abbiamo confermato le risorse nonostante i tagli al bilancio. E siamo la Giunta che rifinanzia la legge sulle discriminazioni in base all’orientamento sessuale”. 

Sarah Bistocchi (presidente Assemblea legislativa): “Sono molto sensibili a questo tema da sempre. La violenza è tante cose e colpisce tanti tipi di persone. Spesso i più deboli, spesso le donne. Quella del femminicidio è una violenza profonda. Anche nelle scuole si leggono episodi di cronaca inquietanti. Questo significa che neanche le nuove generazioni si salvano senza l’intervento della politica. Le istituzioni possono fare molto perché tutto ciò che è culturale e sociale, come il femminicidio, è un fatto politico. E allora riguarda tutti noi. Avrei votato la mozione di Ricci, ma ancora più convintamente voterò un testo frutto del lavoro comune di tutta l’Aula”.

Stefania Proietti (presidente Regione): “Grazie all’Aula per questo lavoro. Voglio ricordare le tre straordinarie donne umbre che hanno trovato la morte per femminicidio da inizio anno: Elisa, Laura e Ilaria. Anche per loro oggi qui non esistono distinzioni politiche ma solo il dovere civico e morale di fare azioni comuni per combattere questa piaga. È una sofferenza indicibile essere la Regione su questo triste podio di femminicidi. Questo atto congiunto e unanime volge lo sguardo verso i giovani”

   

Culla per la vita: promossa mozione promossa da Fdi con emendamenti della maggioranza

Foto| regione Umbria

Si puntualizza l’importanza della presa in carico delle donne per prevenire al massimo il ricorso a tali strutture, del ‘parto in anonimato’ e della localizzazione delle culle presso le strutture ospedaliere dotate di un punto nascita

 L’Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato, con 17 voti favorevoli sia della maggioranza che dall’opposizione e 2 non partecipanti al voto (Fabrizio Ricci-Avs e Sarah Bistocchi-Pd), una mozione promossa dai consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia, Eleonora Pace (primo firmatario), Paola Agabiti e Matteo Giambartolomei sul tema delle ‘Culle per la vita’ per impegnare la Giunta ad “affiancare i soggetti titolati affinché venga ripristinata la piena funzionalità delle culle per la vita già presenti nel nostro territorio regionale; a mettere in atto una campagna informativa, in sinergia con le varie associazioni di sostegno alla natalità e con gli ordini professionali, affinché le donne in attesa che per i più svariati motivi si trovano impossibilitate a prendersi cura del nascituro, abbiano chiara la conoscenza di questo servizio”.

Rispetto al testo originario, con gli emendamenti apportati si puntualizza “l’importanza della presa in carico delle donne per prevenire al massimo il ricorso a tali strutture, del ‘parto in anonimato’ già previsto per legge e della localizzazione delle culle presso le strutture ospedaliere dotate di un punto nascita”.

Illustrando l’atto, Pace ha ricordato che “la culla per la vita prevede l’installazione di una serie di dispositivi come, ad esempio, il riscaldamento, il presidio di controllo h24 e una rete con il servizio del soccorso medico, che consente un tempestivo intervento per la salvaguardia del bambino. Ad oggi in Italia si contano circa sessanta installazioni e di queste in Umbria ce ne sono tre, ma solo due sono attive: una è presente, infatti, all’ospedale di Città di Castello e l’altra al Centro ‘Daniele Chianelli’ in prossimità dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia a Perugia, mentre la culla di Terni è stata inaugurata, ma non è più operativa. Dare la possibilità alle madri, che per diverse motivazioni non possono prendersi cura dei propri figli, di lasciarli in un luogo sicuro e protetto, dove potranno ricevere tempestivamente cure e sostentamento, è un atto fondamentale di civiltà per tutelare i neonati, soggetti fragili per eccellenza. L’importanza di garantire questo servizio va di pari passo con la necessità di prevedere interventi di manutenzione per potenziare le installazioni già presenti nella nostra regione, garantendo loro piena funzionalità, e con la necessità di implementarle, prevedendo nuove installazioni in altri luoghi di cura e, ancor meglio, in ogni struttura ospedaliera regionale. Fondamentale è poi garantire un’adeguata e completa diffusione mediatica dell’argomento, attraverso campagne informative alla popolazione promosse dai siti istituzionali, dai presidi sanitari presenti nei territori con l’ausilio sia del personale sanitario che delle associazioni di volontariato”.

INTERVENTI:

Fabrizio Ricci (AVS) ha spiegato il motivo della sua contrarietà all’atto, che ha portato alla decisione di non partecipare al voto: “Qualsiasi discussione su questo tema non può non partire dalla legge italiana, che non prevede la ‘Culla per la Vita’ ma parla di ‘Parto in anonimato’. Un diritto che troppo spesso non è riconosciuto. Sarebbe dovere delle istituzioni renderlo noto. Questo però non c’entra con la ‘Culla per la Vita’, che pone una serie di problematiche giuridiche e di sicurezza. Parlando di numeri: le culle termiche presenti in Italia sarebbero circa 60, un dato che non è certificabile. Spesso sono culle prodotte da movimenti pro-life che le utilizzano come megafono per le proprie istanze. Quello per la culla per la vita risulta più uno spot che una campagna nell’interesse delle donne e dei bambini. Abbiamo bisogno di una seria campagna per dire che il ‘Parto in anonimato’ è un diritto, come vera manifestazione di impegno per la vita. Noi ci diciamo pronti a lavorare in questa direzione”.

Maria Grazia Proietti (Pd): “Si tratta di un tema estremamente delicato. Condividiamo tutti l’obiettivo di tutelare la vita, salvaguardare i neonati e sostenere le madri in seria difficoltà. Se vogliamo promuovere davvero la cultura della nascita dobbiamo evitare risposte parziali e simboliche. La ‘Culla per la Vita’ può avere un ruolo se inserita in un contesto di politica in favore delle donne e delle madri che non ne stigmatizzi le scelte individuali, ma le accompagnino e le sostengano. Su questi temi che riguardano la vita delle persone vorrei che ci fosse un confronto serio e azioni concrete come: potenziare il percorso del parto in anonimato, agganciare la misura politica e strutturale contro la povertà, creare una rete di prese in carico per le fragilità socio sanitarie, tempestive e adeguate informazioni alla donna in periodo di gravidanza. Propongo il rinvio della mozione in commissione per delineare gli aspetti tecnici e risolverne le criticità. In questo modo potremmo presentare all’Aula un testo più completo e condiviso. Lavoriamo insieme per realizzare un gesto meritorio nel rispetto per la vita e per le donne, dove possa esserci un posto per la ‘Culla per la Vita’”.

Tommaso Bori (PD): “Nel caso in cui una donna non fosse messa in condizione di essere assistita durante il parto ci sarebbero alti rischi di mortalità. Il Parto in anonimato concede alla madre di mantenere l’anonimato, di tornare sui suoi passi oppure di procedere con il totale anonimato in spazi riservati. Sul tema delle ‘Culle per la Vita’ invito i proponenti ad accettare la proposta della consigliera Proietti, un approfondimento con i professionisti dell’ambito socio sanitario credo che sarebbe più che doveroso”.

Eleonora Pace (FDI): “L’atto impegna la Giunta ad esprimere una posizione, favorevole o contraria a una richiesta. Se ci sono approfondimenti da fare facciamoli ora, come già successo, si sospendono i lavori e si cerca, ora, una posizione unanime sul tema. Il dispositivo della mozione non comporta un gravoso impegno economico, se ne può discutere adesso”.

L’invito di Pace è stato accolto e, dopo una sospensione dei lavori d’Aula per approfondire il testo, la mozione è stata emendata con l’intervento dei consiglieri di maggioranza: è stato introdotto un passaggio che definisce “fondamentale implementare il servizio di presa in carico delle donne al fine di prevenire al massimo il ricorso a queste strutture; di prevedere l’installazione delle culle per la vita presso le strutture ospedaliere dotate di un punto nascita e di promuovere una campagna informativa che favorisca la conoscenza in primis della possibilità del parto in anonimato, previsto dal Dpr. 396/2000 e anche di questo ulteriore servizio anonimo e sicur

   

Respinta la mozione di sfiducia contro Bori

Mozione promossa dai consiglieri di opposizione (prima firmataria Laura Pernazza-FI)

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto la mozione di censura nei confronti dell’assessore al bilancio Tommaso Bori promossa dai consiglieri di opposizione. Contrari alla mozione di censura tutti i consiglieri di maggioranza (12), favorevoli quelli di opposizione (8). Bori si è astenuto.

La prima firmataria dell’atto, Laura Pernazza (FI), ha illustrato una ricostruzione dei fatti relativi alle comunicazioni in merito alla manovra fiscale varata dalla Giunta: “in data 18 marzo l’assessore Bori denunciava sul suo profilo instagram i 243 milioni di buco, un sistema al collasso; il 20 marzo diceva ‘siamo al lavoro per evitare il commissariamento della sanità umbra’; il 25 marzo ‘dopo anni di bugie e propaganda la verità nuda e cruda, disavanzo di 243 milioni di euro’. In commissione affermava che la cosiddetta ‘operazione verità’ ha portato dati sorprendenti in negativo, un ammanco di 90 milioni di euro. Il 24 marzo Bori ha annunciato l’esistenza di una relazione della Kpmg mai fornita alla minoranza. Nell’audizione del 3 aprile in commissione il documento non esiste, per ammissione della stessa Kpmg. Bori ribadiva ‘manovra necessaria per evitare il commissariamento e tasse al massimo per tutti’. Disavanzo di 34 milioni ma ribadiva, sempre su instagram, il disastro di 243 milioni di euro. Il 1 aprile l’incontro con il Mef dava un disavanzo certificato di 34 milioni. Bori però annunciava subito dopo un disavanzo di 73 milioni di euro, creato secondo lui dall’amministrazione precedente. L’8 aprile in una intervista viene inquadrato accanto a Bori il dossier Kpmg prime evidenze, la cui consultazione è stata impedita alla minoranza. Poi alla stampa veniva presentato un maxi emendamento per giustificare la manovra fiscale per un buco di bilancio di 90 milioni di euro. Il 14 aprile Bori parla dell’eliminazione di una ‘tassa occulta’ di 1000 euro a famiglia ma i dati veri dicono 300 euro pro capite. Non esiste nessun buco di bilancio né l’ammanco di 243 milioni di euro, come non esiste il documento della Kpmg. Affermazioni non corrispondenti al vero che hanno creato allarme sociale. Diffuse notizie false in maniera continuativa, ledendo l’immagine della Regione Umbria, una delle cinque regioni benchmark. Chiediamo che l’Assemblea legislativa censuri il comportamento dell’assessore e impegni la presidente della Giunta regionale a revocargli il mandato”.

Letizia Michelini (Pd): “L’unico comportamento da censurare è quello dei consiglieri di minoranza. 40 milioni spesi per la mobilità passiva solo nel 2024. Se i cittadini vanno a curarsi fuori regione si deve anche a questo. Poi il continuo valzer di direttori. L’ospedale da campo: siamo l’unica regione che ha ha adottato questa strategia. Perché quella cifra non è stata spesa per assumere medici e infermieri? L’elisoccorso è un altro affare che chiede vendetta: come si passa da mezzo milione di euro per un servizio in comune fra Umbria e Marche a spendere 6 milioni per avere l’elisoccorso in Umbria. Tanti motivi per censurare il vostro comportamento, invece continuate con l’ostruzionismo”.

Donatella Tesei (Lega): “L’ospedale da campo è stato acquistato con risorse di Banca d’Italia che chiese un progetto per combattere l’emergenza covid. La cifra vera, i dati sono pubblici, è 2 milioni di euro, pagati da Banca d’Italia. Continuiamo con le notizie non corrette. Noi aderimmo a un appello della Protezione civile nazionale. Una parte dell’ospedale da campo è stata destinata al terremoto in Turchia ma la gran parte è in dotazione alla sanità umbra. Sono state mostrate le slide ai giornalisti per giustificare la vostra manovra fiscale ma si è omesso di mostrare la pagina dove c’è scritto che il disavanzo è di 34 milioni. Non è possibile fare una manovra da 243 milioni di euro, non si è voluto mostrare la verità. Sono state dette falsità. La cifra di 34 milioni è quella certificata, se si volevano i dati bastava chiedere ad Agenas, ente certificato, non una società privata, altro che ente terzo. Il bilancio 2024 non aveva bisogno di questa manovra. Narrazione falsa, che fa venire meno la fiducia nell’assessore al bilancio”.

Luca Simonetti (M5s): “Per anni si è pensato di gestire un disavanzo strutturale ricorrendo a risorse destinate ad altro. I cittadini hanno potuto riscontrare i disagi e le difficoltà nel rivolgersi alla sanità pubblica. Noi governiamo da cinque mesi e i cittadini lo capiscono che la colpa non può essere della Giunta attuale. Gli unici che sono stati sfiduciati siete stati voi e se continuate a fare opposizione così la situazione non migliorerà. Io ribadisco la fiducia nell’operato di Bori e della Giunta”.

Bianca Maria Tagliaferri (Umbria domani-Proietti presidente): “il 28 aprile eravamo qui a discutere la mozione di sfiducia alla presidente Proietti e oggi la censura all’assessore Bori. Con tutto il rispetto ci vedo una posizione politica ma non dei fatti che possano condurre ad avallare la mozione di censura”.

Eleonora Pace (FDI): “Continuo a sentire attacchi ingiustificati. L’elisoccorso costa ora la metà rispetto a prima, i numeri declarati da Letizia Michelini sono falsi, i dati sono pubblici. Mi pare che la Corte dei Conti ha chiesto dei chiarimenti rispetto al valzer di cifre che avete diffuso. Gli enti certificatori hanno confermato che non c’è alcun buco da 243 milioni di euro. Abbiamo certamente commesso errori ma mai ci siamo sognati di fare quello che avete fatto voi, raccontare cose che non esistono. Menzogne smentite dall’unico ente certificatore accreditato, Agenas, e perfino dalla Kpmg, la società privata cui vi siete rivolti, spendendo 160mila euro anziché rivolgersi al personale della Regione che è sicuramente in grado di fornire tutti i dati utili a fare valutazioni politiche e amministrative. È stata screditata la Regione a livello nazionale. Se i direttori sanitari con noi se ne andavano via, con voi neanche ci vengono, non riuscite a trovarli. Per questo chiediamo rispetto per la nostra regione e le dimissioni dell’assessore Bori”.

Nilo Arcudi (Tp-Uc): “E’ impressionante l’approccio che si è avuto in questi mesi. Avete fatto azioni legittime, ma costruire una comunicazione per cui serviva creare una situazione di allarme gigantesco in Umbria per giustificare la manovra fiscale è scorretta dal punto di vista politico, etico, di rispetto istituzionale. Quando ormai c’era piena consapevolezza da parte di tutti rispetto a un quadro che si era chiarito, l’assessore Bori volutamente ha continuato a dare numeri impressionanti. È inaccettabile. Non fa più opposizione ma governa: basta propaganda e disinformazione. Il suo nuovo ruolo non lo consente. Il suo è un approccio del tutto inadeguato. L’assessore è in difficoltà rispetto a una materia che non conosce. C’è una difesa d’ufficio scontata da parte dei capigruppo. Ma la comunità la viviamo quotidianamente. La sfiducia all’assessore Bori gliela danno i cittadini. Si percepisce. Perché la prima proposta di manovra era 10 volte superiore al presunto buco. Questa vicenda ci racconta che la manovra fiscale più grande della storia dell’Umbria è nata su informazioni del tutto non veritiere. E questo mina la credibilità delle istituzioni e della politica. L’inizio di legislatura non è stato positivo. Assessore, la invitiamo a cambiare approccio: non è più all’opposizione ma sta governando”. 

Fabrizio Ricci (AVS): “Questa è l’ennesima iniziativa della minoranza fotocopia della precedente, che non ci porta a discutere di come migliorare la vita dei nostri concittadini. Rischiamo di essere ripetitivi. Non siamo stati noi i primi a parlare di buco di bilancio o di disavanzi. Nella mozione si arriva a imputare all’uso dei social la colpa dell’aumento della mobilità passiva della nostra Regione, che invece è il risultato dell’indebolimento della sanità regionale sotto la precedente Giunta. Nella mozione si parla di Umbria come regione benchmark. Ma io non ho trovato molte conferme. Anzi, l’ultimo rapporto del Crea, ad esempio, ci colloca al sestultimo posto in Italia. Ma anche nelle pagelle sui lea del Ministero della Salute siamo indietro. Venire a predicare di una narrazione distorta per poi farne una discutibile non è il massimo della coerenza. Noi abbiamo il dovere di voltare pagina. Come Avs respingiamo questa mozione, come un ennesimo tentativo di distogliere l’attenzione dai disastri del passato”.

Cristian Betti (Pd): “A ogni consiglio torniamo sulla manovra, su Kpmg, continuando a impantanare ogni discorso. Siamo passati dalla mozione di sfiducia alla presidente alla censura per il vicepresidente, magari arriverà una mozione di antipatia per Cristian Betti. Io credo che se dieci regioni su venti sono costrette a ricorrere alla manovra fiscale per far fronte a problematiche come quelle sulla sanità significa che fare quello che serve può essere impopolare ma facendo quello che serve si è nel giusto, lavorando per rimettere in piedi una regione. Il coraggio dimostrato da Proietti e Bori nell’affrontare da subito una sfida così difficile vuol dire che non ci tireremo mai indietro. Proporre di togliere le deleghe al vicepresidente Bori non è utile perché l’attenzione con cui sta approcciando le deleghe che gli sono state affidate va sottolineata. Il vicepresidente sta anche lavorando a una riorganizzazione complessa della macchina regionale. Giriamo pagina adesso, ce n’è bisogno per tutti, anche per la minoranza. Anziché fare mozioni di sfiducia e di censura vi invito a dare il vostro contributo al piano sociosanitario”.

Enrico Melasecche (Lega): “La sensazione è che siate stati costretti ad arrivare a mezzanotte per trattare questa mozione. Avete avuto paura e avete deciso di aspettare il buio, per far assistere al dibattito solo gli addetti ai lavori. Pensate così che tutto passi in cavalleria. Ma aspettate che i ricchi umbri che prendono 28mila euro si accorgano delle tasse che avete messo. Pensate che gli umbri siano stupidi ma non è così. Siete stati bravi: avete impostato da un anno a questa parte una campagna elettorale incessante per raccontare che la sanità è una tragedia. Continuate a parlare male della nostra sanità. Ma la cosa da sottolineare è il motivo per cui siamo qui: il modo di fare politica dell’assessore Bori. Dire sistematicamente bugie e menzogne, che poi racconta sui social. Alla lunga questo si paga. Lei Assessore avrebbe dovuto chiedere scusa per le sciocchezze che ha raccontato. La politica umbra è ridotta a dire menzogne. Dire bugie non porta consenso”.

Tommaso Bori (Assessore al bilancio): “Stiamo ancora discutendo su cosa è stato detto, scritto, un continuo voler analizzare che credo sia solo un pretesto da parte dei consiglieri di destra per distrarre i cittadini. Dovremmo discutere di come migliorare la situazione per i cittadini anziché fare processi, perché anche i cittadini sono stanchi di sentire sempre le stesse cose. Non ci faremo trascinare in questo vortice. L’odio nei confronti della presidente Proietti e del sottoscritto vi costerà. Vorremmo lavorare insieme per efficientare il sistema sanitario regionale e non permettere che qualcuno rinunci a curarsi. Al di là delle parole la realtà è una sola, quella certificata dal Mef, al 31 dic 2024 il disavanzo di 34 milioni e fabbisogno di 39 per ricapitalizzare. 243 milioni di disavanzo complessivo e 153 di gestione sanitaria, con i tagli del governo Meloni da affrontare. Avete approvato il documento previsionale prima per evitare la tagliola del governo annunciata a fine anno. Diverse regioni hanno affrontato manovre fiscali, altre non hanno potuto farlo, perché hanno già le aliquote al massimo, non possono aumentarle. Dove avreste trovato i 5,5 milioni di euro da accantonare per il 2025 e i 26 milioni del biennio successivo? Tutte le Regioni rischiano un tracollo di fronte a questo. Vogliamo risolvere il problema alla radice, non raschiando il barile ma trovando risorse per poter continuare a offrire i servizi ai cittadini. Sui numeri abbiamo sbagliato: non mille euro a famiglia il costo pro capite ma 245. Resta il fatto che un paziente su dieci rinuncia a curarsi, migliaia di famiglie sono in povertà per pagarsi terapie e esami medici. Tanti hanno sottoscritto assicurazioni private. Mobilità passiva anche per operazioni semplici. Il ricorso al privato è la vostra eredità. Durante il vostro mandato 21 direttori si sono susseguiti in una vera e propria fuga dell’Umbria che ha reso il sistema instabile. Avete lavorato senza un piano sanitario, solo una bozza senza alcun accenno alla salute mentale e con la riduzione dei distretti territoriali da 12 a 4. Abbiamo fatto una scelta precisa per migliorare l’assistenza sanitaria pubblica, nella consapevolezza che la situazione non si poteva tamponare o coprire con risorse destinate ad altro. Manovra fatta entro il 15 aprile per evitare il termine oltre il quale sarebbe scattato il pericolo commissariamento. Una scelta emergenziale e inevitabile”.

Stefania Proietti: “Ribadisco con convinzione la mia fiducia nei confronti dell’assessore Bori. Mal si comprende questo modo di creare un caso su questioni che sappiamo tutti benissimo essere reali. Non si poteva colmare il disavanzo strutturale in un altro modo. Altre regioni sono state costrette a fare una manovra fiscale. Ora voltiamo pagina, ripartiamo. Usiamo un linguaggio nuovo per portare la regione fuori da questa fase critica. Per risollevare la regione serve un grande patto di coesione, servono le riforme, che dobbiamo fare insieme, in una leale collaborazione istituzionale”

   

Perugia, nominato il nuovo Collegio dei revisori dei Conti

L’assemblea elegge presidente Andrea Nataletti

E’ costituito da Andrea Nataletti (presidente), Stefano Antonini e Fausto Marchetti il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia di Perugia, per il triennio dal 28.05.2025 al 27.05.2028.

E’ quanto deliberato oggi dal Consiglio provinciale. Nella seduta odierna infatti l’assemblea di Piazza Italia ha provveduto a eleggere il presidente nella figura appunto di Nataletti, scelto tra una rosa di sette nominativi. Inoltre il Consiglio ha preso atto dell’esito del procedimento di estrazione dei nominativi dei candidati, aventi i requisiti per la nomina, dei due membri componenti del Collegio, avvenuto presso la Prefettura di Perugia in seduta pubblica il giorno 25.03.2025. Estrazione da cui sono usciti i nomi di Antonini e Marchetti.

   

Cgil Umbria negli ospedali di Perugia e Terni per invitare a donare e a votare ai referendum

Iniziativa che ha visto in prima linea donne e uomini del sindacato. La segretaria Paggio: “Votare, come donare, un gesto di solidarietà verso chi ha bisogno e da solo non ce la fa”

 

Un’iniziativa di sensibilizzazione alla donazione del sangue da una parte e all’importanza del voto ai prossimi referendum dell’8 e 9 giugno dall’altro. È quella che ha organizzato, in collaborazione con i Centri trasfusionali di Perugia e Terni, Cgil Umbria i cui iscritti, funzionari e dirigenti martedì 20 maggio sono stati negli ospedali dei due capoluoghi di provincia per sensibilizzare i cittadini alla donazione di sangue, gesto gratuito e di solidarietà dalla grande valenza sociale, ma anche, per invitarli, attraverso un’attività di volantinaggio e informazione, al voto ai prossimi referendum dedicati a lavoro e cittadinanza. All’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia erano presenti, tra gli altri, Maria Rita Paggio, segretaria generale di Cgil Umbria, e Michele Greco, responsabile organizzativo del sindacato. “Un’iniziativa importante – ha ribadito Maria Rita Paggio –: il primo obiettivo è dare una mano a chi ha bisogno per motivi di salute, il secondo è simbolico perché come è un dono quello del sangue, lo è votare anche per chi non può o da solo non ce la fa, come nel caso di chi non ha la cittadinanza o di chi ha problemi rispetto alla propria condizione di lavoro che non può cambiare se non partecipiamo tutti al voto. L’obiettivo è dire alle persone che, se anche non sono direttamente interessate ai contenuti dei referendum, partecipare al voto significa donare la possibilità a chi ha problemi di precarietà, rischio di vita sul lavoro o condizioni di sfruttamento, di poter cambiare questa condizione”. “Donare e votare – ha aggiunto Michele Greco – sono due obiettivi prioritari per noi. ‘Donare fa bene al quorum’ è il titolo della nostra iniziativa: siamo in piena campagna referendaria e tra le tante attività abbiamo pensato di fare anche questa che si concretizza nella donazione del sangue da parte di tutto il gruppo dirigente, funzionari e delegati della Cgil dell’Umbria”. “Donare è come votare – ha ribadito Greco –, esprime un senso di solidarietà verso chi sta in condizioni meno favorevoli e quindi ecco perché siamo qui davanti all’ospedale, per donare il sangue e fare un’operazione di informazione e di volantinaggio sui referendum dell’8 e 9 giugno che riguardano il lavoro e la cittadinanza, due condizioni che oggi sono in una criticità evidente e che mettono a rischio il futuro e la stabilità delle persone, delle famiglie e dei giovani. Un appello importante al voto anche perché questa condizione di silenzio da parte dei media e dei mezzi di emittenza pubblica è assordante. Stiamo nelle piazze e in mezzo alle persone a volantinare e a fare informazione, siamo fiduciosi sul raggiungimento del quorum ma la fiducia non basta perché bisogna lavorare giorno per giorno, porta a porta, in tutte le assemblee e le riunioni. La campagna è dura, siamo arrivati all’ultimo miglio quindi lo sforzo è tutto profuso a questo obiettivo: informare che ci sono dei referendum, richiamare al senso di responsabilità e quindi invitare ad andare al voto. Ovviamente per noi bisogna votare 5 sì per cambiare l’Italia e per migliorare le condizioni di chi sta peggio in questo Paese”.

   

Referendum abrogativi: agevolazioni tariffarie di viaggio per gli elettori

Referendum abrogativi: agevolazioni tariffarie di viaggio per gli elettori

agevolazioni tariffarie per viaggi effettuati in treno, nave, aereo o su rete autostradale

In occasione dei referendum abrogativi previsti domenica 8 e lunedì 9 giugno, tutti gli elettori italiani, residenti in Italia o all’estero, che si recheranno nel Comune di iscrizione elettorale per esercitare il diritto di voto, potranno usufruire di agevolazioni tariffarie per viaggi effettuati in treno, nave, aereo o su rete autostradale.

Le riduzioni, definite da apposite convenzioni tra il Ministero dell’Interno e le società di trasporto interessate, hanno l’obiettivo di favorire la partecipazione al voto, anche per chi deve affrontare spostamenti su lunghe distanze.

Le agevolazioni sono valide nei periodi precedenti e successivi alla consultazione, secondo modalità e limiti temporali specifici per ciascun mezzo di trasporto.

Trasporto ferroviario

Le società Trenitalia, Italo e Trenord offriranno riduzioni fino al 70% sul prezzo dei biglietti di andata e ritorno, su specifiche tratte e classi di servizio.

Periodo valido: dal 30 maggio al 19 giugno 2025.

I biglietti possono essere acquistati in biglietteria, agenzie autorizzate o, in alcuni casi, online.

È necessario esibire la tessera elettorale (vidimata al ritorno) o una dichiarazione sostitutiva.

Trasporto marittimo

La Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A., la GNV S.p.A., la Grimaldi Euromed S.p.A., la Società Navigazione Siciliana S.c.p.A. e la NLG – Navigazione Libera del Golfo, compagnie operanti sulle tratte nazionali, applicheranno una riduzione del 60% sulla tariffa ordinaria o la tariffa residenti, a seconda dei casi.

Le agevolazioni si applicano sulle tratte indicate dalla circolare ministeriale, tra cui Napoli-Cagliari-Palermo, Civitavecchia-Olbia, collegamenti con le isole minori siciliane, e Termoli-Isole Tremiti.

Trasporto autostradale

Gli elettori residenti all’estero avranno diritto all’esenzione dal pagamento del pedaggio su gran parte della rete nazionale.

Periodo valido: dal 3 al 14 giugno 2025.

È richiesto di esibire, a seconda del viaggio, la tessera elettorale vidimata, cartolina-avviso o attestazione consolare.

Trasporto aereo

La compagnia ITA Airways applicherà uno sconto di 40 euro su voli nazionali di andata e ritorno con tariffa minima di 41 euro.

I biglietti a tariffa ridotta possono essere acquistati tramite sito web o agenzia.

Lo sconto è valido per viaggi effettuati dal 1° al 16 giugno 2025.

Per conoscere nel dettaglio le condizioni, i canali di acquisto e la documentazione necessaria, si invita a consultare i siti ufficiali delle singole compagnie o la circolare della Prefettura in calce.

Ulteriori informazioni sono reperibili nell’apposita sezione dedicata ai referendum sul sito istituzionale del Comune di Perugia.

   

Tesei (Lega):“Liste di attesa, raggiunta la cifra record di 85mila”

“La gestione Proietti è un fallimento, nessuna trasparenza e numeri confusi in Aula”

“Le liste di attesa in Umbria sono salite al numero record di 85mila prestazioni nel mese di maggio 2025. Un dato sconcertante che segna un vero e proprio tracollo della sanità pubblica regionale sotto la guida della sinistra e della presidente Proietti. A febbraio 2025 erano già salite a 77mila, ma basta guardare al periodo in cui governava il centrodestra per capire la deriva: le prestazioni in attesa erano 44mila a settembre 2024, meno della metà di oggi. È evidente che il sistema sta andando fuori controllo nonostante i proclami trionfalistici della Proietti”. A intervenire è il consigliere regionale della Lega, Donatella Tesei.

“Nel corso della seduta dell’Assemblea legislativa – commenta -, attraverso una interrogazione ho chiesto di sapere chiaramente il numero delle prestazioni sospese ad oggi, ma la Presidente ha eluso il tema, rispondendo con dati vaghi e numeri confusionari, anziché fornire risposte puntuali e documentate. Una strategia studiata per nascondere la verità, invece che affrontare con serietà un problema che tocca migliaia di cittadini umbri”.

“Nonostante le mancate risposte della presidente Proietti – continua Tesei – le prestazioni sospese in Umbria ad oggi risultano essere circa 85mila, un numero record, mai verificatosi prima nella storia di questa regione. La cosa più grave è che solo pochi giorni fa la Proietti dichiarava alla stampa di aver raggiunto ‘risultati straordinari’, sull’abbattimento delle liste di attesa e di aver risolto le criticità principali. Oggi i dati certificano l’esatto opposto: le liste sono cresciute in maniera esponenziale, non solo rispetto al periodo in cui governava il centrodestra, per cui risultano addirittura il doppio, ma anche rispetto al febbraio 2025. La situazione quindi è drammaticamente peggiorata in pochi mesi”.

“Promesse tradite, propaganda smentita dai numeri, totale mancanza di efficacia nelle soluzioni. Chi governa – conclude Tesei – ha il dovere di dire la verità ai cittadini e invece la presidente Proietti ha scelto la strada delle menzogne, della disinformazione e della mancata trasparenza. Gli umbri non meritano questo teatrino di parole vuote, meritano fatti, soluzioni e soprattutto rispetto”.

   

Gubbio: denunciato uomo che danneggiava gli pneumatici delle autovetture

Si tratta di un 65enne del posto

I Carabinieri della Stazione di Gubbio hanno denunciato in stato di libertà un 65enne del posto che aveva preso di mira le autovetture di cittadini eugubini, disseminando viti metalliche per strada.

L’uomo, in più di un’occasione, aveva gettato sul manto stradale di una via comunale delle viti metalliche con il palese scopo di arrecare danno agli pneumatici degli ignari utenti della strada, che percorrevano giornalmente un tratto di strada del centro eugubino.

I Carabinieri, a seguito delle diverse segnalazioni e denunce ricevute, hanno avviato un’indagine consistita in appostamenti, controlli sul luogo segnalato, effettuati con l’ausilio del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gubbio, e analisi di filmati di videosorveglianza che hanno ripreso uno sconosciuto mentre gettava in terra delle viti in metallo.

Proprio nel corso di uno dei pattugliamenti della zona, i militari hanno individuato il 65enne, il cui comportamento anomalo e nervoso all’atto dell’identificazione ha richiesto un controllo approfondito a seguito del quale i Carabinieri lo hanno confrontato e individuato nello sconosciuto che era stato ripreso nell’atto di gettare le viti in terra, risultate identiche a quelle rinvenute conficcate negli pneumatici delle autovetture delle vittime.

Per l’uomo è scattato il deferimento alla Procura della Repubblica di Perugia per le ipotesi di reato di danneggiamento e di getto di cose pericolose.

 

 

   

Infortuni sul lavoro e malattie professionali: Open Day patronato Acli

Il 22 maggio gli operatori saranno a disposizione gratuitamente

Gli uffici del Patronato Acli di Perugia e di Terni aprono le loro porte per l’ascolto dei lavoratori che richiedono assistenza in quanto soffrono di problemi di salute causati dall’attività di lavoro che stanno svolgendo o che hanno svolto.

L’iniziativa mira ad informare sui percorsi per ottenere il giusto indennizzo in caso di danno alla salute causata dal lavoro.

“Abbiamo scelto di dedicare dei veri e propri Open Day all’informazione ed alla sensibilizzazione sulla tutela dei diritti ed il loro riconoscimento per ottenere il giusto indennizzo dall’Inail nei casi di malattia professionale da lavoro, fare chiarezza sulla platea dei soggetti assicurati, ampliatasi nel corso del tempo nonché sugli eventi tutelati” dice la direttrice del Patronato Acli di Perugia, Paola Iannuzzi.

“Si tratta di eventi in continua crescita che, pertanto, meritano da parte del Patronato Acli la giusta attenzione e competenza” afferma la responsabile della sede di Terni, Marilena Settimi.

Gli operatori saranno a disposizione gratuitamente per una consulenza orientata alla trattazione delle malattie professionali maggiormente riconosciute e delle procedure per ottenere l’eventuale indennizzo, andando a fornire risposte personalizzate.

Per prenotare l’appuntamento: Perugia 075 5001118 perugia@patronato.acli.it

Perugia centro 075 5731528 perugiacentro@patronato.acli.it

Sede Gualdo Tadino 075 9140958 gualdotadino@patronato.acli.it

Sede Città di Castello 075 8558640 cittadicastello@patronato.acli.it

Sede Spoleto 0743 673144 spoleto@patronato.acli.it

Terni, 0744 407647 terni@patronato.acli.it