Monta la protesta a Preci: nel mirino i tecnici comunali

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I cittadini di Preci denunciano la cattiva gestione dell’emergenza terremoto da parte delle istituzioni locali che sembrano prendersela comoda per quanto riguarda le verifiche degli immobili, ancora in corso a distanza di cinque mesi dall’ultima scossa di fine ottobre.
Il Comitato Piedivalle nel Cuore, nato su iniziativa degli abitanti del piccolo borgo, ha denunciato attraverso una lettera aperta indirizzata al sindaco un mancato sopralluogo da parte del responsabile pubblico che era stato fissato tempo e disdetto all’ultimo momento. Attualmente non ne è stato fissato un altro. Occorre ricordare che i sopralluoghi a cui si riferiscono i cittadini in protesta, riguardano controlli inerenti alla sicurezza di prime e seconde case.

Nella missiva scritta dal Comitato è possibile leggere:

“Finalmente, dopo mesi di attesa, i responsabili dei sopralluoghi convocavano peraltro senza alcuna possibilità di procrastinare tale evento, alcuni dei proprietari di case site nella cosiddetta ‘zona rossa’ di Piedivalle. Dopo ore di inutile attesa, al freddo e senza la possibilità di usufruire di servizi igienici, dopo aver richiesto informazioni, si veniva a sapere che i sopralluoghi non sarebbero stati eseguiti in quanto uno dei tecnici incaricati era caduto in malattia”.

Di fronte alle rimostranze di cittadini, l’atteggiamento degli addetti ai lavori è continuato ad essere, a detta loro, superficiale e minimalista nel fornire le spiegazioni inerenti all’utenza.

La richiesta che viene fatta al Sindaco di Preci è quella di intervenire tempestivamente, senza ulteriori ritardi.

“Caro sindaco è inaccettabile questa assoluta mancanza di organizzazione nel non aver previsto la possibilità di avvalersi di altra persona qualificata al posto di quella malata. Al fatto che la sua amministrazione, venuta a conoscenza (sempre ammesso che ciò sia successo) dell’assenza del tecnico incaricato, sia rimasta inerte senza che alcuno si preoccupasse di avvisare le persone convocate”, scrivono i cittadini.