Intitolata a Ponte San Giovanni una rotatoria a Luigi Persichini

441

In tanti hanno voluto omaggiare il “Sor Gigino”

   

Si è svolta domenica 2 luglio la cerimonia di intitolazione della rotonda ubicata all’intersezione tra via Manzoni e via del PonteVecchio alla figura di Luigi Persichini,

All’incontro hanno partecipato il sindaco Andrea Romizi, l’assessore ai servizi civici Edi Cicchi, le consigliere proponenti Roberta Ricci ed Elena Ranfa, i consiglieri Cristiana Casaioli, Lorenzo Mattioni e Paolo Befani, i familiari di Luigi Persichini, i rappresentanti delle associazioni del territorio e tantissimi cittadini.

“Luigi Persichini – ha sottolineato l’assessore Edi Cicchi – è stato per tantissimo tempo un punto di riferimento per i cittadini di Ponte San Giovanni, nonché un esempio virtuoso di quella quotidianità che può sembrare semplice e scontata, ma che invece è in grado di fare la differenza. Insomma una persona in gamba e seria”.

L’assessore Cicchi ha poi voluto ringraziare le consigliere Ricci e Ranfa per aver presentato la proposta di intitolazione, raccogliendo le sollecitazioni della gente, perché ciò dimostra attenzione nei confronti del quartiere.

A rappresentare la famiglia di Luigi Persichini è stata la figlia Gigliola che ha parlato di momento importante e di gesto meraviglioso da parte dell’Amministrazione comunale verso una persona timida e generosa che non ha mai voluto apparire.

“Gigino”, come era noto ai più, non si è mai tirato indietro nell’aiutare gli altri e per questo è stato benvoluto da tutti”.

Dopo i ricordi toccanti da parte della consigliera Ricci e dagli ex collaboratori di Persichini, è stato il sindaco Andrea Romizi a chiudere l’incontro sottolineando che sono proprio queste intitolazioni “di popolo” le più apprezzabili, perché è dalla gente che arriva la richiesta di ricordare personaggi, come Luigi Persichini, che hanno lasciato il segno sul territorio.

Il sindaco ha espresso particolare apprezzamento per la comunità di Ponte San Giovanni da sempre capace di esprimere l’attaccamento alla propria terra ed alle proprie identità con proposte come quella di oggi.

“Tra le figure preminenti di Ponte San Giovanni spicca con evidenza il Sor Gigino Persichini, persona di umanità straordinaria, un uomo di quotidianità che sa saputo lasciare a tutti quelli con cui ha interagito un bagaglio di ricchezze nell’animo. Credo che persone come lui siano i veri forti, perché hanno la capacità di raccogliere amicizie e consensi senza sgomitare. L’auspicio è che, anche grazie a questa intitolazione, Luigi Persichini possa rappresentare per le future generazioni un esempio virtuoso di valori come la generosità, l’impegno e l’amicizia che in lui si univano ad un’innata timidezza”.

I tanti cittadini presenti hanno voluto infine ricordare insieme a Luigi Persichini le persone scomparse che lo hanno accompagnato nel percorso di vita e di lavoro: la moglie Maria Pia, il genero, i dipendenti della sua attività tanto conosciuta in città.

BIOGRAFIA

Luigi Persichini nasce a Torgiano il 31 Agosto 1915 e poco più che ragazzo inizia la sua attività professionale con la stazione di rifornimento e con annesso esercizio di gommista, arrivando, dal 1946, a vendere addirittura il petrolio. Testimonianze fotografiche del tempo lo ritraggono con le taniche in mano proprio in Piazza Matteotti (ora Via Manzoni).

Si sposa nel 1949 con Maria Pia Palazzetti, appartenente ad una storica e conosciuta famiglia di Ponte San Giovanni, dalla quale avrà due figlie, Reana e Gigliola, che tutt’ora gestiscono l’attività di famiglia.

Uomo alla mano e generoso, ha dedicato la sua vita al lavoro.

Dalle prime ore della mattina e fino a tarda sera, “Gigino” era sempre alla sua pompa di benzina da cui si allontanava solo per fare due chiacchiere con i suoi concittadini o per prendere un caffè con i suoi collaboratori ed i negozianti della zona.

Sempre pronto nell’aiutare un amico o chi era in difficoltà, arrivava al punto di vendere “sulla fiducia “, appuntando i debiti dei compaesani su foglietti volanti che a volte andavano smarriti per distrazione o più spesso per sua  precisa volontà.

Questo è quanto ricordano di lui le tante persone che hanno lavorato negli anni nella sua azienda.

L’attività nel 1986 fu trasferita, a malincuore, a Collestrada a seguito della decisione del Comune di togliere il distributore dalla sede originaria.

Anche nella nuova sede, dove è proseguita l’attività di gommista ed autolavaggio, Luigi Persichini continuava a garantire, attraverso servizi di assistenza che seguiva personalmente, un continuo contatto con tanti concittadini che spesso si recevano da lui anche solo per salutarlo.

Come è stato ricordato da tante testimonianze successive alla sua morte, avvenuta il 27 marzo del 2009, grazie a lui molte persone hanno superato momenti difficili. Da vero cristiano e credente esemplare, ha saputo mettere in pratica i valori più autentici, aiutando la propria comunità di riferimento.

Oggi, a distanza di oltre 30 anni dalla chiusura del distributore e dal trasferimento dell’attività a Collestrada, la rotonda davanti alla sua abitazione viene ancora comunemente chiamata dai perugini “Rotonda Persichini”.