Il Comune di Todi e Palaexpo insieme per l’arte contemporanea

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Il Comune di Todi e all’Azienda Palaexpo di Roma daranno vita a una serie di attività mirate a valorizzare opere e protagonisti dell’arte contemporanea, entrando nel vivo della elaborazione creativa con progetti innovativi e sperimentali. L’obiettivo è quello di dotare la Città di una impresa permanente dedicata all’arte contemporanea capace di organizzare iniziative di natura diversa e di offrire ai cittadini e ai numerosi visitatori del nostro territorio una testimonianza costante della creatività attuale. Il progetto verrà avviato con un’iniziativa ideata da Giuseppe Cerasa intesa come una “necessaria” ricognizione sulle numerose ed eccezionali presenze artistiche dell’Umbria. Una sorta di “convocazione” di quanti con la loro presenza umana e con le loro opere hanno saputo e tuttora sanno mantenere viva la tradizione di una terra nella quale saldo e fertile è il dialogo tra cultura e natura e storia. L’iniziativa prevede una successione di mostre accolte nella Sala delle Pietre del Palazzo Comunale di Todi e dedicate agli artisti attivi in Umbria: coloro che qui sono nati o che qui hanno scelto di vivere e quanti hanno eletto l’Umbria a loro privilegiata dimora temporanea. Questa ricognizione si articolerà in una successione di appuntamenti in ciascuno dei quali verranno invitati artisti diversi sulla base di una logica, di volta in volta differente, fondata su riflessioni critiche e criteri storiografici. Il primo appuntamento chiamerà a raccolta quattro artisti di fama internazionale emersi negli anni Ottanta: Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo e Marco Tirelli. All’inizio degli anni Ottanta Ceccobelli, Dessì, Gallo e Tirelli, insieme ad altri autori della loro generazione, sono stati i protagonisti di una esaltante riflessione sui mezzi tradizionali della pittura e della scultura che ha modificato – incidendo su un vasto ambito internazionale – il modo di intendere l’arte. Accantonando il principio della frattura, della cancellazione e della tabula rasa che era stato il maggiore agente di cambiamento nel modernismo, Ceccobelli, Dessì, Gallo e Tirelli hanno lavorato sul principio dell’inclusione e della valorizzazione, pur rimanendo del tutto estranei all’eclettismo postmoderno. Eredi delle istanze concettuali sulle quali è basata la loro formazione e consapevoli della necessità di restituire all’individuo la responsabilità di inventare forme e trame, hanno scelto di esercitare la propria arte nel solco di una tradizione, quella della pittura e della scultura, conferendole una rinnovata libertà. Oggi, a distanza di anni dalle loro scelte iniziali, quell’esercizio di libertà appare essere stato un potente fertilizzante per le successive espressioni artistiche, anche per quelle tra loro più diverse. Nelle opere di Ceccobelli, Dessì, Gallo e Tirelli dialogano attitudini e istanze diverse, riflessione concettuale e forma, materia e disegno, colore, figura, paesaggio, visione storica, impegno sociale, discorso particolare persino domestico, messaggio universale, visione mistica e dato contingente, astrazione e narrazione… tutti questi diversi aspetti non convivono secondo lo schema tassonomico del catalogo o secondo quello postmoderno della citazione, ma attraverso una sintesi potente, frutto in ciascuno di loro di scelte originali e personalissime. La mostra sarà accompagnata, nell’arco temporale del suo svolgimento, da una serie di attività collaterali. Tra le altre iniziative, saranno organizzati incontri pubblici con gli artisti, con i critichi di fama internazionale che più da vicino hanno osservato il loro lavoro e con altri esponenti della cultura affini per sensibilità agli autori in mostra, senza rinunciare a mirati confronti dialettici. La mostra di Ceccobelli, Dessì, Gallo e Tirelli, si inserisce in un più ampio progetto pensato nel suo complesso come un work in progress. Numerosi saranno gli artisti e gli eredi degli artisti ai quali rivolgeremo l’invito a partecipare a questa iniziativa che consideriamo un omaggio a loro rivolto dalla città di Todi, tra gli altri: Bill Bailey, gli eredi di Agostino Bonalumi, Martha Boyden, Bizan Bassiri, Roberto Bernardi, gli eredi di Alighiero Boetti, la Fondazione Palazzo Albizzini Alberto Burri, Roberto Caracciolo, Nino Caruso, Michele Ciribifera, gli eredi di Nino Cordio, Stefano .Di Stasio, Giuseppe Ducrot, Isabella Ducrot, gli eredi Piero Dorazio, Pietro Fortuna, Paola Gandolfi, gli eredi di Al Held, gli eredi di Robert Jacobsen, gli eredi di Sol LeWitt, Robin H. Kennedy, Jannis Kounellis, Carlo Maria Mariani, Graziano Marini, Carmen Gloria Morales, gli eredi di Ninni Mulas, Achille Perilli, Beverly Pepper, Bruno Romeda, Jack Sal, Bernardo Siciliano, Pino Spagnulo, Joe Tilson, Claudio Verna, Antonella Zazzera.