Ex presidente Umbria Marini condannata per concorsi sanità (Notizia in aggiornamento)

528
Marini:
Fonte foto: Ansa.it
 

Assolta da associazione, riconosciuta ad ex assessore e Bocci

   

Potrebbe arrivare nella tarda mattinata di oggi la sentenza del processo che a Perugia vede coinvolte una trentina di persone per la presunta manipolazione di concorsi banditi dall’Azienda ospedaliera di Perugia e dall’Usl Umbria 1. I giudici del tribunale del capoluogo umbro sono infatti entrati in camera di consiglio. Tra gli imputati l’ex presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e l’allora sottosegretario all’Interno e segretario regionale del Partito democratico Gianpiero Bocci, entrambi presenti questa mattina in aula.

L’inchiesta nel 2019 portò alle dimissioni della presidente della Regione Umbria.

Per lei i sostituti procuratori hanno chiesto una condanna a due anni di reclusione e l’assoluzione dall’accusa di associazione per delinquere.

Due anni e tre mesi, invece, la richiesta per Giampiero Bocci, per il quale nella requisitoria i pm hanno chiesto l’assoluzione dall’accusa di avere rivelato alcuni particolari dell’indagine.

Resta l’accusa di associazione per delinquere, invece, per Luca Barberini, ex assessore regionale alla sanità , per il quale sono stati chiesti tre anni e quattro mesi.

Tra le altre richieste di condanna quella di un anno e cinque mesi per Emilio Duca, ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia.
Richiesta di assoluzione per l’accusa di peculato, invece, per Maurizio Valorosi, ex direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Perugia per il quale è stata chiesta la condanna a quattro mesi per associazione per delinquere e che è stato già stato condannato a due anni (pena sospesa) in seguito a un patteggiamento.

Sette, invece, gli imputati per i quali la Procura di Perugia ha chiesto l’assoluzione da ogni accusa. Per i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta, l’indagine ha fatto emergere come nel tempo, da parte di alcuni degli imputati, fosse stata creata “una vera e propria rete di sistema attraverso cui condizionavano gran parte dei concorsi pubblici gestiti gestiti dall’Azienda ospedaliera di Perugia e da altre aziende sanitarie umbre, impartivano le direttive attraverso i vertici aziendali di nomina politica, affinché i concorsi pubblici venissero manipolati a favore dei candidati indicati da loro stessi”.

Ore 14:07

L’ex presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, Pd, è stata condannata a due anni di reclusione dal tribunale di Perugia per due degli episodi contesti nel processo per la presunta manipolazione di concorsi banditi dall’Azienda ospedaliera e dall’Usl 1.

Assolta invece “per non avere commesso il fatto” dall’accusa di associazione per delinquere. Reato quest’ultimo del quale sono stati invece ritenuti responsabili l’ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini e l’ex segretario regionale del Pd e sottosegretario Gianpiero Bocci, condannati a tre anni e due anni e sette mesi.

“Considero molto importante che si sia fatto definitivamente chiarezza che non ho mai promosso in questa regione un’associazione per delinquere ai danni del sistema sanitario regionale e di non averne mai fatto parte”.

Così l’ex presidente umbra Catiuscia Marini dopo la sentenza del tribunale di Perugia sui concorsi in sanità.

“Questo lo considero un risultato importante” ha aggiunto lasciando il palazzo di giustizia. Rimangono in piedi – ha detto ancora Marini – alcuni resti tipici del pubblico amministratore, tra cui l’abuso d’ufficio, e sono serena che in secondo grado sapremo far valere le nostre ragioni. Il mio è stato un lavoro a difesa del servizio sanitario pubblico regionale. A tutela dei servizi e della capacità di innovazione. Ogni mio comportamento è stato improntato ad assicurare quell’accesso al servizio pubblico regionale che vedo pesantemente messo in discussione in questo momento. L’abuso d’ufficio – detto ancora Catiuscia Marini – è un tipico reato che si usa quando si vuole mettere in mezzo l’amministratore pubblico. Quindi sono abbastanza serena. Non è un caso che ci sia una discussione del Paese e in Parlamento nel ridefinire questa tipologia di reato”.

Ore 14:47

Condanne fino tre anni di reclusione ma anche diverse assoluzioni sono state decise dal tribunale di Perugia al termine del processo per la presunta manipolazione di concorsi banditi dall’Azienda ospedaliera del capoluogo umbro e dall’Usl 1. In particolare l’associazione per delinquere è stata riconosciuta all’ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, tre anni la pena complessiva inflitta anche in relazione agli altri episodi contestati, all’ex segretario regionale del Pd e sottosegretario Gianpiero Bocci, due anni e sette mesi, e all’ex direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Maurizio Valorosi, un anno (già patteggiati due anni, pena sospesa).

Assolti invece dal reato associativo l’ex presidente della Regione Catiuscia Marini, che si dimise in seguito all’indagine e alla quale sono stati invece inflitti due anni per le altre accuse, Antonio Tamagnini, un anno, e Maria Rosa Franconi, un anno e quattro mesi. Assolto anche con formula piena il già direttore generale dell’Usl Umbria 1 Andrea Casciari che era accusato di falso. Stralciata per motivi di salute la posizione dell’ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia Emilio Duca. La lettura del dispositivo è durata oltre 21 minuti. Il processo ha riguardato complessivamente una trentina d’imputati.

Ore 15:16

“Coloro che salgono in cattedra e pontificano impartendo lezioni su come andrebbe gestita la sanità in Umbria, hanno ereditato il partito da chi oggi è stato condannato in primo grado proprio per averla distrutta. A differenza loro, che sono garantisti a intermittenza e solo quando gli torna utile, io lo sono convintamente, ma a questo punto è evidente che ci siano delle responsabilità da parte di chi oggi ha subito una sentenza pesante. Nella convinzione di aver lavorato con serietà, fronteggiando serie difficoltà sia per colpa di chi prima di noi era chiamato a governare, sia per la pandemia che ci ha sottratto due anni, e consapevoli di dover fare ancora molto per restituire agli umbri una sanità sempre più efficace, di certo non accetteremo mai gli insegnamenti di chi l’ha ridotta in brandelli, umiliando una regione intera fino a farla diventare modello negativo a livello nazionale. Abbiamo ancora diverse problematiche da risolvere, continueremo a metterci impegno, determinazione, serietà, e potrà anche capitare di non riuscire sempre a centrare subito gli obiettivi, ma non ci arrenderemo e ci metteremo sempre la faccia, perché una cosa è certa: noi non siamo come chi ci ha preceduti e tutto ciò che abbiamo fatto e faremo, sarà solo e unicamente nell’interesse degli umbri, tutti, nessuno escluso”.

Così in una nota l’Onorevole Riccardo Augusto Marchetti, Segretario della Lega Umbria