“Un Castello all’Orizzonte”: la 6^ edizione

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Nell’ambito della sesta edizione della manifestazione culturale “Un Castello all’Orizzonte” che si tiene al borgo restaurato di Postignano (PG), sabato 10 giugno 2017, alle ore 18, si inaugurerà la mostra di fotografie dal titolo “Appunti fotografici” scattate dal giornalista Pietro Del Re, in giro per il mondo durante le sue missioni di inviato speciale del quotidiano La Repubblica. L’esposizione, con 44 immagini, è visitabile fino al 1° maggio 2018 nei seguenti orari: 10 – 22; l’ingresso è gratuito. Il 10 giugno, dopo l’inaugurazione della mostra, nella Chiesa SS. Annunziata si terrà la presentazione del libro “Cose Viste” Editore Laterza, 2016. Con l’autore dialogheranno i giornalisti Guido Rampoldi, Francesco Merlo e l’attore Marco Paolini. Pietro Del Re è nato a Roma nel 1960. Si è laureato in Scienze Naturali nel 1982, a Parigi, dove ha lavorato nel laboratorio di Neurobiologia del Collège de France, ma ben presto s’accorse che la sua vita era un’altra. Nel 1984 fu assunto come reporter nel settimanale Paris Match, poi passato a France-Soir e al Figaro. Rientrato a Roma nel 1989, un anno dopo approdò a Repubblica. Nel frattempo aveva conseguito a New York un master presso la School of Journalism della Columbia University. Come inviato di Esteri, negli ultimi venticinque anni ha seguito i maggiori eventi internazionali occorsi nel mondo, portando sempre con sé la sua Leica per scattare ciò che definisce “appunti fotografici”. Le fotografie esposte a Postignano, sono state già presentate, nel 2014 all’Istituto di Cultura italiana di Amsterdam, nel 2015 al Centro San Fedele di Milano e nel 2016 all’Institut français di Roma. Nel 1995 ha pubblicato “In viaggio con Poirot” (Il Minotauro), nel 2001 “Fratello orso, sorella aquila” (Le Lettere), nel 2013 “Giallo Umbro” (La Lepre edizioni) con cui ha vinto il Premio Portus per la narrativa e nel 2016 “Cose viste” (Laterza). Nel 2016 ha vinto il Premio Luchetta per il miglior articolo pubblicato nella stampa italiana. Vive tra Roma e Nijmegen, e la sua casa del cuore è in un’alta valle delle montagne dell’Umbria. Il borgo medievale di Postignano (o Castello di Postignano), frazione del Comune di Sellano, fu abbandonato negli anni ’60 ed è tornato a vivere grazie ad una attenta opera di restauro durata molti anni, a cura degli Architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella.

CASTELLO DI POSTIGNANO HA RETTO PERFETTAMENTE E SENZA ALCUN DANNO ALLE SCOSSE DEL TERREMOTO CHE SONO AVVENUTE DA AGOSTO AD OTTOBRE 2016, GRAZIE ALLA QUALITÀ ANTISISMICA DEL RESTAURO.

E’ interamente vincolato dal Ministero dei Beni Culturali; nel 2014, nell’ambito del Premio ‘La Fabbrica nel Paesaggio’, ha avuto l’attestato di merito dalle Federazioni italiane ed europee dei Club e Centri per l’UNESCO “come efficace interprete dei valori unescani per la salvaguardia e tutela del paesaggio e dell’ambiente ”; nel 2016, è entrato a far parte de “I Borghi più belli d’Italia” attraverso Sellano, il suo Comune, di cui è una delle gemme più preziose. “Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari italiani”, così è stato definito dall’architetto americano Norman F. Carver Jr, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns” pubblicato nel 1979. Il borgo offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna – un relais villaggio albergo 4 stelle – un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l’attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia – una caffetteria con terrazza panoramica – un wine bar “Vini e Oli dell’Umbria” – un centro servizi – l’antica Chiesa della SS. Annunziata, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento; qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca – alcune botteghe artigiane – un centro benessere, la piscina, l’area all’aperto “Il giardino delle rose”.