“Trame Urbane”: il progetto Made in Accademia che riannoda la storia e l’arte 

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Lungo via dei Priori le installazioni che reinterpretano l’identità della città realizzate dagli studenti attraverso un linguaggio visivo innovativo

   



La città etrusca si trasforma in un arazzo di simboli e colori, dove la memoria storica si intreccia con la creatività contemporanea. “Trame Urbane” è il progetto di ricerca dell’Accademia di Belle Arti di Perugia che riannoda i fili della storia e dell’arte, reinterpretando l’identità di Perugia attraverso un linguaggio visivo innovativo.

Protagoniste tre studentesse (Angelica Trinchillo, Claudia Angileri, Clelia Calcatelli) del II anno del biennio magistrale in Brand Design, coordinato dal prof. Marco Tortoioli Ricci, che hanno lavorato sul ricco patrimonio storico della città, rielaborando simboli archeologici, epigrafi e elementi decorativi provenienti da monumenti storici come la Fontana Maggiore, la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo dei Priori, reperti esposti nel Museo Archeologico nazionale dell’Umbria, chiese e altri monumenti a ridosso dell’acropoli. I risultati sono installazioni artistiche che trasformano lo spazio urbano in una galleria a cielo aperto, invitando cittadini e visitatori a riscoprire il paesaggio urbano attraverso nuovi codici visivi.

Con “Trame Urbane” i simboli selezionati sono stati rielaborati graficamente in chiave contemporanea e stampati su tessuti di recupero, scelti con l’intento di promuovere la sostenibilità ambientale attraverso il riuso creativo di materiali esistenti, trasformando lo spazio urbano in una galle ria a cielo aperto.
L’intervento si configura come un’azione di arte urbana capace di rileggere lo spazio pubblico, invitando cittadini e visitatori a riscoprire il paesaggio urbano attraverso nuovi codici visivi. In questo modo, la memoria storica si intreccia con il linguaggio contemporaneo del design, attivando processi di narrazione condivisa e appartenenza collettiva. Un progetto visibile lungo via dei Priori fino a domenica 25 maggio.
“Con l’idea di riportare i simboli sul territorio – spiegano le studentesse – il professor Tortoioli Ricci ci ha stimolate a realizzare qualcosa di realmente concreto, prendendo contatti con le attività commerciali presenti lungo via dei Priori, proprio a ridosso della nostra Accademia. Ci siamo presentate, abbiamo illustrato il progetto a ciascun esercente e loro si sono mostrati disponibili a partecipare, sia perché si sentivano coinvolti in prima persona, sia perché l’iniziativa avrebbe dato visibilità a questa zona della città. C’è stata un’interazione autentica, un dialogo costruttivo. Abbiamo realizzato le maschere con il taglio laser e, grazie a supporti rigidi in legno, siamo riuscite a colorare i teli sia a mano – con le tempere – sia con bombolette spray. I drappi sono stati ricavati da materiali di recupero: federe, centrini, tovagliette e tutto ciò che siamo riuscite a reperire nei mercatini dell’usato e che potesse adattarsi al nostro progetto. Ogni simbolo utilizzato proviene dalle facciate dei monumenti, come quella del Duomo e il suo interno, o dalle formelle della Fontana Maggiore, dai reperti del Museo archeologico, dalle statuette in bronzo e in ceramica, le anfore, i simboli dei cinque Rioni e così via. Abbiamo raccolto più materiale possibile per creare una sorta di database al quale attingere, così da poter ricostruire l’identità visiva di Perugia”.