Presentato il progetto sperimentale “Co-abitare: verso l’autonomia”

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Presentato questa mattina presso l’ex-refettorio del complesso di San Benedetto il progetto sperimentale ‘Co-Abitare: verso l’autonomia’, residenzialità autogestita da parte di un gruppo di persone, residenti nel territorio dell’Alto Chiascio, in uscita dal circuito psichiatrico. Si tratta di un appartamento di circa 120 metri quadri, dove faranno esperienza di vita in comune 4/5 persone per 2 anni prorogabili per altri 2 anni, affiancati da un operatore sociale e da altre figure di riferimento. L’età media va dai 25 ai 45 anni e la finalità è il reinserimento progressivo nella vita sociale e lavorativa. Il progetto è stato promosso dal gruppo di lavoro del “Tavolo Abitare” che vede impegnati USL Umbria1, Dipartimento Salute Mentale e Distretto Alto Chiascio, i Comuni della Zona Sociale7 (Gubbio, Gualdo Tadino, Costacciaro, Fossato di Vico, Sigillo e Scheggia e Pascelupo), il Comune di Città di Castello e di Umbertide, le associazioni ‘Crisalide’ e ‘Le Fatiche di Ercole’ finalizzate alla promozione della salute mentale. Erano presenti l’assessore regionale al Welfare Luca Barberini che ha concluso i lavori, il sindaco Filippo Mario Stirati e la vice sindaco Rita Cecchetti per il Comune di Gubbio capofila, l’assessore Emanuela Venturi del Comune di Gualdo Tadino coordinatore della Conferenza di Zona, il sindaco Riccardo Coletti del Comune di Sigillo vice coordinatore; il direttore sanitario Pasquale Parise in rappresentanza del direttore generale dell’USL Umbria 1 Andrea Casciari, Anna Rita Commodi direttore distretto ‘Alto Chiascio’, Patrizia Lorenzetti direttore Dipartimento Salute Mentale. Inoltre, sono stati portati i contributi delle associazioni ‘Crisalide’ con Maria Teresa Ubaldini e ‘Le fatiche di Ercole’ con Enrico Landi. Infine, il vescovo di Gubbio Mario Ceccobelli ha elogiato l’iniziativa all’insegna della parola chiave ‘insieme’ che ha ispirato anche il suo ufficio pastorale.

«Oggi tagliamo un traguardo importante – ha sottolineato il sindaco Stirati – in termini di cultura sociale e civiltà, di rispetto per le persone, di costruzione di relazioni. E lo facciamo in una condizione difficile, nella gestione quotidiana di problematiche crescenti nella vita dei Comuni, al livello di guardia. Nonostante le continue emergenze da affrontare, oggi c’è un’iniezione di fiducia, con un progetto pilota che rappresenta una risposta avanzata nella concezione dei servizi, soprattutto delle fasce più deboli. Un ringraziamento va a quanti a vario titolo si sono impegnati per un risultato atteso, anche se non facile né scontato».

Anche la vice sindaco Cecchetti ha ribadito il grande lavoro congiunto per un progetto socio – terapeutico tra le varie realtà territoriali:

«E’ una sfida che i sindaci della Zona 7 si sono posti e che giunge al traguardo. E’ stato possibile perché questo territorio ha una esperienza consolidata nel campo dei servizi sanitari e psichiatrici, un ottimo lavoro di squadra che mette al centro la persona, i suoi problemi, i bisogni. Si tratta di una fra le esperienze innovative nel panorama italiano proprio per le caratteristiche del tessuto sociale nella zona dell’Alto Chiascio, da sempre solidale e disponibile nei confronti dei cittadini in difficoltà».

Nella sua fase attuativa l’iniziativa ‘Co-Abitare: verso l’autonomia’ ha visto la stipula di un Protocollo d’Intesa fra il Comune di Gubbio, in qualità di capofila della Zona Sociale7 e la Usl Umbria1 e ha coinvolto anche l’ATER di Perugia.

«Grazie alla sinergia fra i diversi partner istituzionali e non – ha proseguito la vice sindaco Cecchetti – è stato possibile favorire i percorsi verso la riappropriazione delle scelte di vita di pazienti psichiatrici, incentivando il protagonismo e la responsabilità nel percorso di emancipazione».

Anche negli altri interventi è stato ribadito come quello del sociale sia un settore ‘caldo’ con crescenti problematiche, per le necessità dell’utenza legate alla disabilità e alla cronicità. Lorenzetti ha ricordato come esistano già da tempo residenzialità protette e che questa ulteriore disponibilità va ad arricchire l’offerta dei servizi, modulati per fasce di gravità. L’assessore Barberini ha ringraziato i presenti e quanti si sono prodigati per raggiungere questo traguardo:

«L’auspicio è che sia possibile la realizzazione di altre situazioni analoghe, facendo di questo territorio un modello per altre realtà. Occorre uno sguardo nuovo e un atteggiamento mentale diverso per affrontare problematiche complesse. E’ un fatto che la popolazione attuale dell’Umbria ha un’alta percentuale di ultra 65 enni, e che le necessità sono crescenti e diversificate. La Regione lo sta facendo con un nuovo Piano Sociale che sarà approvato a breve, con risorse il più possibile adeguate».

Il ” taglio del nastro” ha inaugurato l’appartamento individuato nel complesso di San Benedetto che verrà gestito in collaborazione con gli stessi ospiti, gli Enti e le Associazioni che hanno promosso la sperimentazione.