Perugia, l’Isuc riprende l’attività con un nuovo programma

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Convenzioni con le Università e una istituzione privata

L’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea (Isuc) riprende l’attività sulla base del nuovo programma e del nuovo bilancio 2022-24, “superando i problemi di organizzazione interna e gestionale”.

Ad annunciarlo, a Perugia, nella sede di piazza IV Novembre, il presidente dell’Istituto, Alberto Stramaccioni.

Un’attività del “nuovo Isuc” che riparte quindi, dopo la gestione commissariale dal 2019 al 2021 e l’approvazione della nuova legge regionale, grazie a tre convenzioni con altrettante istituzioni pubbliche (Università degli Studi di Perugia e Università per Stranieri) e private (da individuare ancora sulla base di un avviso esplorativo pubblico in corso con scadenza il 28 luglio) che saranno attivate a partire dal primo settembre.

La principale esigenza, infatti, era quella di dotarsi di nuovi ricercatori e collaboratori dopo la scadenza al 31 dicembre 2021 degli incarichi dei precedenti studiosi.

“Saranno accordi annuali e prorogabili per il secondo e terzo anno – ha spiegato Stramaccioni – e la strada che si apre è quella degli assegni di ricerca che noi finanzieremo con i ricercatori che potranno così lavorare ai nostri progetti insieme alle università. Non che prima non ci fosse, ma ora inizia a muoversi un rapporto privilegiato con le due università istituzionalizzandolo”.

    Accordi che puntano “a qualificare ed ampliare l’area della ricerca storica sull’Umbria contemporanea così come a garantire e migliorare i servizi utili ai cittadini e studiosi per la divulgazione e la conoscenza storica”.

    I nuovi dirigenti dell’Isuc nel loro programma hanno voluto definire poi nuove piste di ricerca articolate in otto fasi storiche.

    La nuova fase della ricerca storica dell’Isuc, istituto nato nel 1974, arriva a seguito delle decisioni assunte dall’Assemblea dei soci istituzionali e privati che il 20 luglio scorso ha approvato programma e bilancio preventivo presentati dal presidente e dai membri del Comitato tecnico scientifico (Costanza Bondi, Jacopo Caucci, Alba Cavicchi, Massimiliano Presciutti) eletti dall’ottobre 2021.

    Il tutto sulla base delle disponibilità finanziarie riconfermate dall’Assemblea legislativa dell’Umbria (123.000 euro annui).