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Il Palio di San Michele incontra le scuole: nominati i vincitori!

Venerdì 6 giugno 2015 presso l’Aula Magna della Scuola Media di Bastia Umbra si sono svolte le premiazioni de “IL PALIO INCONTRA LE SCUOLE 2015”. Grande partecipazione ed entusiasmo di tutte le scuole coinvolte in una giornata che ha visto anche la presenza del Sindaco di Bastia Umbra Stefano Ansideri. Oltre i tre vincitori delle varie sezioni, sono state assegnate ben 52 menzioni speciali e attestati di partecipazione.

1° SEZIONE: Scuola Primaria / classi III-IV-V

La Commissione Tecnica ha assegnato il primo premio alla classe IV° Scuola Primaria XXV Aprile della docente Nadia Giugliarelli. Gli alunni premiati: Giuliana Bevilacqua, Lorenzo Covarelli, Mariagiulia Gubbiotti, Laura Guarino, Emanuele Lauria, Safaa Maaiti, Anna Marchi, Alessia Marconi, Daniele Marconi, Mattia Mastroianni, Giulia Santucci, Giovanni Scarano, Gianmarco Tardioli, Elena Tozzi, Matteo Vacca. Motivazione:

“L’elaborato rappresenta in maniera superiore il significato di eggregore: ovvero comunione di intenti e forte coesione per il raggiungimento di un unico obiettivo come scopo di vita sociale. Particolarmente apprezzate le rappresentazioni dei giochi e della lizza con le sagome dei rionali in movimento introdotte all’interno dei colori dei 4 rioni.”

Una menzione speciale e attestato di partecipazione sono stati assegnati anche ai bambini della sezione D anni 5 della Scuola dell’Infanzia “Umberto Fifi” di Bastia Umbra che hanno presentato alcuni elaborati ispirati al tema “Colora le emozioni che trasmette il Palio” docenti Daniela Brunelli, Mirella Proietti, Giada Farinelli. PER UN PUGNO DI SEMI:

Il lavoro con i semi evidenzia simbolicamente la città di Bastia Umbra circondata dai colori del Palio de San Michele. Il lavoro realizzato testimonia come la scuola interagisca con il territorio circostante esplorato attraverso uscite didattiche, rielaborate poi in sezione, suscitando la partecipazione emotiva degli alunni coinvolti”

 2° SEZIONE – MINIPALIO: Scuola secondaria di I°

La Commissione Tecnica ha assegnato il primo premio all’elaborato della classe II° D Scuola Secondaria di I° Colomba Antonietti di Bastia Umbra. Docente Marta Bernicchi. Alunni: Benedetta Storti e Elena Lilli. Motivazione:

È stata apprezzata la rappresentazione allegorica del patrono San Michele Arcangelo: ottima l’idea di raffigurare i 4 rioni nelle ali del Santo, come fossero uno scudo di protezione. La spada avvolta in questo mantello di ali esalto lo spirito del guerriero, mentre l’areola enfatizza la nobiltà dei valori da difendere.”

Marco Gnavolini, presidente Ente Palio de San Michele:

“Questa giornata ha l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni alla festa, per farle innamorare e far capire loro la gioia che può donare una manifestazione come il Palio de San Michele, evento sicuramente unico nel suo genere. Il Palio incontra le Scuole è sempre più ricco! Ormai è diventato un appuntamento imprescindibile e si conclude con il concorso rivolto anche alle scuole di grado superiore. Anche in questa giornata le nuove generazioni hanno manifestato l’amore per il proprio rione, difendendolo e onorandolo con i rispettivi cori. Entusiasmo, gioco e sano divertimento: principi che ricalcano il Palio de San Michele. Eventi come questo testimoniano la longevità e la dipendenza che il Palio è in grado di trasmettere anche in periodi distanti da settembre. Il nostro obiettivo principale è proprio quello di mantenere vivo l’interesse per tutto l’anno. Tutto ciò è possibile anche grazie all’aiuto delle istituzioni: Comune, Parrocchia, Pro Loco che a differenza degli sessanta permettono di usufruire di molte più comodità sia nel lavoro che nella programmazione. Tra queste la Scuola riveste il motore emozionale, il ruolo più importante. È proprio grazie all’educazione civica, sociale e di aggregazione tra le nuove generazioni che questa manifestazione potrà avere futuro e garantire un presente sempre attivo e stimolante. Ringrazio quindi tutti i docenti e i ragazzi che hanno partecipato, dando loro appuntamento a Settembre, quando il Palio incontra le Scuole si ritroverà al Cinema Esperia di Bastia Umbra. Colgo l’occasione per augurare a tutti loro Buone Vacanze!”

Venerdì 19 Giugno presso il Miglio Sport Village di Bastia Umbra avranno luogo le finali del TORNEO DI CALCIO A 5 TRA I RIONI:

Ore 21.30 FINALE FEMMINILE: Portella Vs Sant’Angelo

Ore 22.30 FINALE MASCHILE: Portella Vs Sant’Angelo

   

Quello della Grifo Perugia è un bilancio positivo

Non ci sono state vittorie da festeggiare, ma la consueta serata di fine stagione organizzata dalla Grifo Perugia è stata comunque piacevole e coinvolgente. Oltre duecentocinquanta persone, tra atlete, dirigenti, tecnici, famiglie e amici, hanno  preso parte all’evento conviviale che il sodalizio presieduto da Valentina Roscini ha organizzato per domenica 14 giugno. “E’ un’iniziativa nata qualche anno fa per festeggiare la serie A – ci tiene a precisare la stessa Presidente – e che nel corso del tempo abbiamo sempre mantenuto, visti gli altri successi ottenuti, dalla salvezza alla vittoria del campionato Primavera. Quest’anno i risultati sportivi non ci hanno sorriso appieno, ma vedere la partecipazione di così tante gente, è di per se una grande soddisfazione. Vuol dire che siamo riusciti nell’intento di creare un gruppo che rimane unito indipendentemente dalle vittorie o dalla sconfitte. Il bilancio calcistico, comunque, resta positivo: la prima squadra ha ottenuto un confortante terzo posto in serie B e il movimento giovanile ha fornito dei segnali importanti sul piano della crescita. Il futuro? Punteremo sempre con maggiore convinzione sul settore giovanile, perchè è la nostra risorsa”. Obiettivi che potrebbero essere ulteriormente sostenuti dalle nuove disposizioni federali, che dalla prossima stagione in poi, imporranno anche alla società maschili professionistiche un vivaio al femminile. “Questo per noi e per altre società che operano nel settore è una bella iniezione di fiducia. Con il Perugia Calcio collaboriamo ormai da diverse stagioni, visto che siamo stati tra le prime società ad affiliarci.  Se la dirigenza perugina riterrà opportuno dare vita a questo progetto insieme, non potremo che esserne felici e dare il nostro contributo”.  Detto delle giovani, il futuro della Grifo passa anche per le prospettive della prima squadra. “Stiamo cercando di capire chi della rosa della scorsa stagione può e vuole proseguire. In questi giorni stiamo parlando anche con giocatrici che dovrebbero rientrare dal prestito. Punteremo comunque ad una stagione di alto livello, con un mix tra esperienza e gioventù”.

   

Al via gli eventi speciali del ”Cinema sotto le stelle” ai Giardini del Frontone

Era stato già annunciato da Mirco Gatti, titolare della Cinegatti, duarante la conferenza stampa di presentazione della stagione cinematografica del Frontone di Perugia. Il cartellone 2015 non avrebbe visto protagonisti solo i migliori titoli della stagione in corso, ma anche numerosi eventi speciali. Partiti domenica scorsa con le serate “musicali” si replica, martedì 16 giugno, con una “Serata Serf”, nata in collaborazione con il “BardelFrontone”. Si inizia alle 19.30 con un concerto live from Brasilia dei “The dead rock”, per proseguire alle 21.30 con la proiezione del film “Vizio di forma” di P.T. Anderson. Una serata dedicata alla “musica surf” con uno dei più bei film dell’anno, tratto da uno dei romanzi del più importante scrittore americano vivente, quel Thomas Pyncon che nel 1973 sconvolse il mondo della letteratura pubblicando “L’arcobaleno della gravità”.

   

Art bonus per i beni culturali di Perugia

l Comune di Perugia ha stilato il primo elenco dei beni culturali che i privati potranno finanziare godendo delle detrazioni fiscali previste dalla legge che introduce il cosiddetto art bonus. L’intervento prioritario su cui convogliare le risorse, sarà la Fonte dei Tintori di via San Galigano, per il cui restauro servono 150 mila euro. Gli altri sono il Pozzo di San Francesco (15 mila euro), la Fonte di via Maestà delle Volte (25 mila), le statue del Frontone (50 mila).

   

Partecipanti entusiasti al Jeep Experience off-road presso il Golf Club di Perugia

Erano clienti e piloti entusiasti e positivamente sbalorditi quelli scesi dalle vetture Jeep al termine del test drive in fuoristrada che la concessionaria Centralcar ha organizzato al Golf club Perugia. Nel green di Santa Sabina è andato in scena il ‘Jeep experience off road’, evento grazie al quale è stato possibile provare Renegade, Cherooke, Grand Cherooke e Wrangler su un percorso costellato da salite, dossi, tornanti e ostacoli da superare.

“In due chilometri abbastanza impegnativi – ha commentato Gianluca Baroni, vicepresidente di Centralcar – abbiamo concentrato il massimo dell’esperienza che solo Jeep può offrire. Non sempre si ha infatti la possibilità di provare queste auto per quelle che sono le loro vere caratteristiche”.

“Una location azzeccatissima – ha aggiunto Luciano Roselli, responsabile Jeep di Centralcar – perché, benché oggi sia apprezzato un po’ da tutti, il brand Jeep nasce in realtà come marchio prettamente off road”.

“Questo test – ha raccontato Antonello Macellari, cliente Jeep che ha partecipato all’iniziativa – ha esaltato le caratteristiche di questi fuoristrada senza compromessi. Con Jeep, infatti, non parliamo di Suv. Queste sono auto per chi ha un grande senso di libertà, mezzi che danno piacevoli emozioni, soprattutto se si ha la fortuna di provarli su simili terreni”.

“Renegade – ha spiegato infine Roselli – ha per esempio un sistema di trazione che si differenzia da tutti gli altri e che, con cambio automatico, risulta imbattibile in off road. Grand Cherooke è la nostra vettura di lusso, rifinita nei minimi particolari, ma comunque sempre con uno spirito da fuoristrada perché di serie dotata di marce ridotte. Wrangler è invece l’icona di Jeep, entusiasmante in off road”.

   

Jack Sistini racconta in ”Forza e coraggio” la sua partita contro il cancro

“Questa tragica esperienza mi ha insegnato tre cose. Prima: ognuno possiede una forza dentro di sé che non sa di avere fino a quando la vita lo costringe a usarla. Seconda: siamo molto più forti se combattiamo per qualcuno a cui vogliamo bene piuttosto che per noi stessi. Terza: da ogni difficoltà nascono delle opportunità”.

Giacomo Sintini, ‘Jack’ per tutti, si confessa così ai curiosi, ai fan e agli atleti delle squadre giovanili del club Sir Safety Perugia Volley, dal palco allestito al centro di intrattenimento Gherlinda di Ellera di Corciano dove ha presentato il suo primo libro “Forza e coraggio” in cui racconta della lotta contro la malattia. A rendere omaggio al campione il presidente del Coni Umbria Domenico Ignozza, i fan e i rappresentanti delle squadre giovanili della Sir Safety Perugia Volley dal mini volley misto alle squadre maschili Under 13, 14, 15, 17, 19, serie d regionale e serie c. Per le femminili invece c’erano le militanti del campionato di Prima divisione e dell’Under 16. Presenti anche i ragazzi dell’Under 13 3X3, quest’anno vicecampioni d’Italia, con un risultato storico mai raggiunto prima da una squadra giovanile maschile in Umbria, e premiati proprio da Sintini. “Linfoma non hodgkin a grandi cellule b diffuso”. Questo il verdetto dei medici che il primo giugno 2011, annunciano a Sintini, nel pieno della sua carriera sportiva, la causa da cui provengono i dolori acuti. Un tumore al sistema linfatico, al quarto stadio e molto aggressivo, che lo costringe ad abbandonare la pallavolo. Dopo 7 cicli di chemioterapia, mesi di cure e un autotrapianto di midollo osseo all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, Sintini vince la sua partita più importante, sconfiggendo il cancro. L’8 marzo 2012 ottiene il certificato di idoneità sportiva e il 12 maggio 2013 è già sul “tetto della pallavolo italiana” conquistando sul campo lo scudetto con la Trentino volley e il titolo di Mvp, miglior giocatore della partita.

“Voglio raccontare la mia storia – dice Sintini – innanzitutto perché è a lieto fine. Questa esperienza drammatica ha insegnato a me e alla mia famiglia che si possono vincere anche le battaglie più dure. Non so dirvi perché alcuni ce la fanno e altri no e sinceramente ho smesso di chiedermelo. Quello che posso fare è raccontare la mia esperienza in questo libro e aiutare attraverso raccolte fondi la ricerca sulle leucemie e linfomi. Per questo ho deciso di fondare l’associazione ‘Giacomo Sintini’ che offre assistenza in campo onco-ematologico ed è riuscita a donare 400mila euro alla ricerca in tre anni”.

“Sintini – ha dichiarato Ignozza – è un esempio positivo per tutti gli sportivi perché dimostra che con il sacrificio si possono superare gli ostacoli. La mia presenza qui è per testimoniare l’importanza che il Coni Umbria dà a manifestazioni di questo tipo e per far sentire la vicinanza del mondo sportivo”. “Mettiamo volentieri a disposizione il nostro palcoscenico – ha dichiarato Simone Mainiero, responsabile del Centro d’intrattenimento Gherlinda –. Noi vogliamo diffondere il messaggio di speranza e di coraggio che porta Sintini. Le difficoltà che ci può riservare la vita possono essere diverse, non solo relative alla salute. Jack è l’esempio di chi affronta a testa alta ogni avversità”.

   

Vallo di Nera: per “Fior di cacio” boom di presenze nonostante il maltempo

“Migliaia di persone hanno sfidato il maltempo per partecipare alla tredicesima edizione di “Fior di cacio”, a ciascuno di loro va il mio sincero ringraziamento”.

Queste le parole del sindaco di Vallo di Nera Agnese Bendetti in chiusura della due giorni dedicata ai prodotti caseari della Valnerina e del Centro Italia. Nonostante il tempo inclemente la RICOTTA GUINESS  è stata l’attrazione di questa edizione, con tantissimi visitatori pronti ad assaggiare il gusto piatto. La maxi ricotta è stata adagiata nella cesta di vimini intrecciata da Genesio Rosati, trasportata a bordo di un’Ape, scortata e servita dai ‘Cavalieri della Tavola apparecchiata’ avvolti nella bandiera tricolore. A vincere il Concorso Caseario “Premio Fior di Cacio” 2015, organizzato dal Comune di Vallo di Nera e l’ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi, delegazione Assisi – Perugia), è stata l’azienda Agricola Rossi di Colforcella di Cascia con il formaggio PIRAMIDE DI CAPRA. Il premio della giuria popolare, assegnato durante l’ultimo educational dei Matrimoni del Formaggi al formaggio, è stato consegnato al Caseificio Broccatelli di Assisi con il suo PECORINO SUBASIO. Il concorso è stato ideato con lo scopo di  valorizzare i migliori formaggi del Centro Italia e di stimolare le aziende casearie a produrre formaggi di qualità che possono al tempo stesso conseguire l’apprezzamento dei consumatori. A seguire sono stati consegnati i premi: Vaccini freschi all’Az. Agricola “Valle Santa” (Rieti) con il formaggio Caciotta Valle Santa, Vaccini semistagionati all’Az Agricola “Valle Santa” (Rieti) con il formaggio Caciotta Valle Santa, Ovini freschi Caseificio a Broccatelli (PG) con il formaggio “Il funghetto”, Ovini semistagionati all’Az. Agricola “Solana” con il formaggio “Solazzano”, Ovini Stagionati Caseificio Broccatelli (PG) con il formaggio “Pecorino Subasio”, Caprini all’Az. Agricola Rossi Rita (PG) con il formaggio “Piramide di capra”, Spezziati/affinati all’Az. Agricola Calcabrina (PG) con il formaggio “Tronchetto con crusca”. La premiazione ha avuto come madrina Elena Angela Peta della Rete rurale nazionale, membro del comitato per la ‘Strategia delle Aree interne’ che ricomprende anche la Valnerina. La giuria di questa prima edizione del concorso era composta dal Maestro assaggiatore Claudio Spallaccia Responsabile di Giuria, Simone Scavizzi e Marco Servili Maestri assaggiatori, Sergio Consigli Presidente di Slow Food Umbria e Federico Fioravanti Giornalista enogastronomico.

   

Ad Orvieto l’innovazione passa dalla produzione della giustizia sociale e dell’equità

Si è svolta ad Orvieto la Summer School nazionale di Legacoopociali, tre giorni dove le cooperative sociali di tutta Italia si sono incontrate per confrontarsi e mostrare le buone pratiche di ogni regione e, insieme agli esperti del settore, cercare di capire come queste pratiche possano essere estese su base nazionale. La parola che ha risuonato per tutti gli incontri è stata “innovazione”, avendo sempre ben chiaro che una cooperativa sociale deve innovare senza perdere di vista il benessere generale della comunità. Proprio la giustizia e l’equità sono i temi che Legacoopsociali vuole mettere al centro delle strategie di sviluppo e partendo da questi valori esplorare i percorsi innovativi che le cooperative sociali possono realizzare costruendo nuovi servizi di welfare, più coerenti con l’evoluzione dei bisogni, e sperimentando nuovi percorsi di sviluppo locale capaci di valorizzare le risorse imprenditoriali, sociali, turistiche e culturali di cui il territorio è dotato.

“ Veniamo da un periodo non troppo roseo per noi – dice Paola Menetti Presidente Legacoopsociali – basti pensare a Roma Capitale che è ancora una ferita aperta. Con la Summer School abbiamo voluto ripartire dai valori ed insieme ai cooperatori costruire nuove traiettorie di sviluppo che puntino su quell’innovazione capace di aumentare il livello di giustizia ed equità della società. ”

Negli anni della crisi si sono moltiplicati i bisogni sociali ed ampliate le diseguaglianze, i programmi di welfare pubblici hanno subito importanti contrazioni. È diminuito il numero degli occupati ed è aumentato in modo significativo quello dei disoccupati, in particolar modo tra i giovani ed in alcune regioni del paese, è cresciuto il numero delle famiglie che vive in condizioni disagiate. Durante la Summer School particolare attenzione è stata riservata allo studio delle modalità di coinvolgimento dei cittadini e degli utenti nell’ideazione, progettazione e gestione dei servizi di welfare e delle politiche di sviluppo locale.

“Uno dei settori su cui si deve innovare – afferma Andrea Bernardoni Responsabile Area Ricerche di Legacoopsociali- è anche il settore del welfare legato ai servizi alla persona tradizionali, infatti bisogna superare la logica in cui il pubblico paga, la cooperazione eroga servizi e il cittadino diventa utente, fruitore di servizi spesso inadeguati. Innovare nel welfare significa partire dalle storie e dai bisogni dei singoli cittadini e progettare filiere di servizi sociali che mettono al centro le biografie delle persone. La frontiera è quella di coinvolgere, ove possibile, i cittadini nella co-produzione dei nuovi servizi di welfare.   In questa prospettiva la cooperativa sociale diventa una piattaforma alla quale possano accedere cittadini che hanno bisogni e competenze, capaci di aggregare risorse, in modo da realizzare un mix di risorse pubbliche, private e comunitarie. Questo è uno dei ruoli fondamentali che la cooperazione sociale ha sviluppato nel corso della storia e questo è un ruolo che dovrà sviluppare nei prossimi anni. Dovrà diventare un motore di innovazione capace di aggregare risorse e capace di creare percorsi di sviluppo aperti e partecipati centrati sui reali bisogni dei cittadini.”

La cooperazione sociale negli ultimi anni ha aumentato del 31 per cento nel suo complesso i valori della produzione e quindi i fatturati, quasi del 40 per cento i redditi da lavoro, ha aumentato gli investimenti del 44 per cento, ha creato 50 mila nuovo posti di lavoro arrivando a quasi 400 mila occupati e di questi quasi l’80 per cento con contratti a tempo indeterminato.

“Nel prossimo futuro io non credo che questo trend non si fermerà – asserisce Carlo Borzaga Docente all’Università di Trento e Presidente di Euricse- se usciamo dalla crisi questo trend si manterrà e continueranno a crescere i fatturati, perché i bisogni a cui rispondono le cooperative sociali sono bisogni a cui è difficile non dare una risposta anche da parte del pubblico. Se la cooperazione sociale saprà uscire dai settori in cui si è sviluppata in questi anni, importanti ma limitati, il trend sarà sicuramente ancora più marcatamente positivo. Pensiamo al discorso dei beni culturali, al riuso dei beni pubblici con finalità ricreative culturali turistiche, certo non lo può fare la cooperazione in quanto tale perché ci sono dei vincoli  di legge rispetto ai settori di attività  ma lo può fare comunque la cooperazione sociale utilizzando diverse forme di cooperazione.”

Storicamente la cooperazione sociale nasce in quasi tutte le regioni d’Italia come soggetto innovativo, è infatti grazie alla cooperazione sociale se si chiudono gli istituti per disabili gli orfanotrofi i manicomi. Specialmente nelle ultime settimane c’è l’idea che la cooperazione sociale sia un soggetto diverso abbastanza corrotto o conservatore, ma i dati smentiscono questo aspetto perché dicono che la cooperazione sociale in questo periodo di crisi importante sta rimarcando una vocazione all’innovazione. Questo lo si vede in una serie di nuovi settori come la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, come l’agricoltura sociale, lo sviluppo locale, l’innovazione all’interno dei servizi, quindi un soggetto che sta dando un contributo significativo all’innovazione del welfare.

“La cooperazione sociale – dice Luca Fazzi Docente all’ Università di Trento – deve guardarsi al proprio interno e capire cosa è successo con Mafia Capitale. Buzzi era presidente da 30 anni, non si può tenere delle organizzazioni chiuse e verticistiche per così tanto tempo, le organizzazioni devono essere aperte, trasparenti e partecipate. E’ importante tornare al concetto democrazia che è tipico della cooperazione che significa aprire le organizzazioni e renderle trasparenti, Credo che, per quanto riguarda la capacità e la spinta verso l’innovazione, sia fondamentale per la cooperazione sociale ristringere un patto forte con la cittadinanza.”

   

A Paciano antropologi e storici a spasso tra le colline del Perugino

Antropologi, archeologi, storici dell’arte, studiosi e appassionati: è stata molto partecipata, lo scorso fine settimana, la passeggiata del Fai su “I paesaggi locali tra arte e contemporaneità” tra Panicale e Paciano. Dal borgo storico di Panicale, dopo aver apprezzato i grandi artisti Caporali e Perugino, il gruppo si è mosso alla volta di Paciano. Durante il percorso è stata fatta una tappa alla piccola chiesa del Ceraseto, per ammirare un’altra opera del Caporali e il paesaggio che dalle colline si apre verso il lago. Lo studio del paesaggio è un impegno del FAI, che con la giornata del 13 giugno ha continuato a tenere vivo il dibattito sui paesaggi dell’Umbria, grazie alla collaborazione con TrasiMemo (la Banca della Memoria del Trasimeno), all’attenzione della Scuola di Specializzazione in Beni DEA dell’Università degli Studi di Perugia, della Regione Umbria e dei Comuni di Città della Pieve, Paciano e Panicale.

“É questo un modo – spiegano i promotori – per riflettere e diffondere conoscenze, che è cominciato con l’incontro di Città della Pieve il 30 maggio quando si è svolta la giornata di geologia e turismo, dedicata sempre ai paesaggi del Perugino, prendendo spunto da ricerche dall’Università degli Studi di Urbino, che con la professoressa Nesci ha progettato analisi di ricerca su Piero della Francesca”.

Particolarmente utile si è rivelato il contributo di esperti della Regione Umbria che hanno parlato del Piano Paesaggistico Regionale e del Contratto di Paesaggio. Il FAI presente assieme alle Istituzioni ha contribuito alla riflessione libera da stereotipi, portando esempi concreti con gli interventi di TrasiMemo e dell’Università di Perugia.