L’Umbria è la regione d’Italia che meglio ha risposto al Covid-19

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L’Umbria è la regione d’Italia che meglio ha risposto al Covid-19. Nell’analisi del Dott.Luca Fusaro emerge l’elevato tasso di guarigione pari al 92,5% e il basso tasso di letalità del 5,3%

   

Dopo le recenti polemiche legate ai dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, che vedevano l’Umbria tra le principali regioni a rischio ‘ripresa del contagio’, riceviamo e pubblichiamo un’interessante analisi del Dott. Luca Fusaro (Dottore Magistrale in Economia Applicata), effettuata sui dati del Ministero della Salute e della Protezione Civile in merito al Covid-19, con riferimento ai mesi di aprile e maggio e che si basa su tre aspetti:

  1. Positivi e tamponi;
  2. Deceduti e dimessi/guariti;
  3. Attualmente positivi.

Il totale dei soggetti trovati positivi al Covid-19 in Umbria, al 2 giugno, è di 1.431 con un tasso di guarigione del 92,52% e di letalità del 5,31%. Gli attualmente positivi sono il 2,17% di cui lo 0,98% in isolamento domiciliare, l’1,05% ricoverato con sintomi, lo 0,14% in terapia intensiva.

Il tasso di guarigione del 92,52% è il più alto d’Italia. Il grafico seguente evidenzia il confronto con le altre regioni:

Positivi e tamponi

La tabella mostra il numero di tamponi analizzati, comprensivi di quelli di controllo o monitoraggio, e di persone risultate positive nei mesi di aprile e maggio in Umbria.

Il numero di tamponi analizzati a maggio è superiore a quello di aprile, mentre i soggetti positivi al Covid-19 si sono ridotti di molto passando da 314 a 39. L’aumento dei tamponi non si è tradotto in un incremento dei soggetti positivi bensì in una riduzione.

I tamponi diagnostici sono quelli che servono a scoprire se una persona è infetta, escludendo così i successivi tamponi di controllo. Nel mese di maggio solo lo 0,16% dei tamponi diagnostici sono risultati positivi (39 su 24.954).

Deceduti e dimessi/guariti

Nel mese di maggio si evince una notevole riduzione del numero di deceduti e dei soggetti dimessi/guariti rispetto ad aprile.

Attualmente positivi

L’alto numero di guariti nei mesi di aprile e maggio permette un calo notevole degli attualmente positivi. Il 30 aprile risultano 233 casi attivi di cui 68 ricoverati con sintomi, 16 in terapia intensiva, 149 in isolamento domiciliare. Il 31 maggio i soggetti attivi si riducono a 31 di cui 15 ricoverati con sintomi, 2 in terapia intensiva, 14 in isolamento domiciliare.

Al 31 maggio dei soggetti attivi il 48,39% è ricoverato con sintomi, il 6,45% in terapia intensiva, il 45,16% è in isolamento domiciliare.

CONCLUSIONI

Vediamo nel dettaglio cos’è cambiato nel mese di maggio rispetto a quello precedente:

  • Il numero di tamponi analizzato è più alto, ma non si è tradotto in un aumento dei soggetti positivi bensì in una riduzione;
  • Il numero di decessi e di dimessi/guariti è stato sensibilmente inferiore;
  • Si è riscontrata una riduzione del numero di soggetti attivi pari a 202.

Grazie all’efficienza del suo sistema sanitario, alle misure adottate e al rispetto delle stesse da parte della popolazione, l’Umbria è la regione d’Italia che ha risposto meglio all’emergenza Covid-19.  Una dimostrazione è l’elevato tasso di guarigione pari al 92,5% e il basso tasso di letalità del 5,3% al primo giugno. Si è dimostrato che l’aumento dei tamponi analizzati non si è tradotto in una crescita dei casi positivi in quanto l’epidemia è in regressione. La percentuale dei tamponi diagnostici positivi, pari a 0,16%, è ormai quasi nulla. Il mese di aprile è stato quello con il numero più alto di guariti, pari a 902, e a maggio si ha un ulteriore calo di decessi, 9 contro i 30 del mese precedente. I soggetti attivi al primo giugno sono 31 e 14 di questi sono in isolamento domiciliare. Solo la Basilicata con 29 e la Valle d’Aosta con 15 hanno meno casi attivi. Il mese di maggio ha segnato una svolta importante nella battaglia al Covid-19 per l’Umbria. Quest’analisi dimostra un complessivo e marcato miglioramento che ci consente di guardare con ottimismo al mese di giugno.