Gubbio: ennesimo atto di violenza sulla linea pubblica dell’autobus

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Gubbio: ennesimo atto di violenza sulla linea pubblica dell’autobus. La Lega: “Dura condanna e presa di distanza da qualsiasi tipo di violenza, senza farne una questione politica. Inefficaci i provvedimenti presi fino ad oggi per garantire la sicurezza”

“Inefficaci i provvedimenti presi fino ad oggi per garantire la sicurezza sulle linee autobus di servizio pubblico, in particolare sulla Gubbio-Fossato di Vico- Gualdo Tadino”.

   

È quanto sostengono i consiglieri del Gruppo Lega Michele Carini, Angelo Baldinelli e Stefano Pascolini alla luce dei recenti fatti di cronaca, presentando una interrogazione per capire

“se si possa intervenire con atti concreti, senza strumentalizzazioni politiche fine a se stesse, solo per accaparrarsi qualche voto in più”.

Come accaduto per un autista degli autobus tempo fa, il punto di vista dei consiglieri Lega è il medesimo:

“Dura condanna e presa di distanza da qualsiasi tipo di violenza, senza farne una questione politica. Questi episodi sono la prova di una trascuratezza del problema che è stato sollevato anche dalle sigle sindacali degli autisti che hanno denunciato le criticità sulle tratte Gubbio-Fossato di Vico- Gualdo Tadino e Gubbio-Perugia. È quindi compito delle istituzioni – aggiungono i consiglieri – risolvere questo problema per evitare ulteriori episodi di violenza. Servono controlli delle forze dell’ordine e serve che anche tutti i sindaci dei comuni coinvolti non sottovalutino questi episodi e che immediatamente si adoperino per tutelare sia i lavoratori dei trasporti pubblici, sia i passeggeri delle tratte a maggior rischio. Molte persone di fronte a questi fatti hanno invece politicamente un atteggiamento doppio pesista, cercando di sminuire o strumentalizzare quanto accaduto. Assistiamo anche ad un tentativo maldestro di dare responsabilità politiche di certi fatti a determinati movimenti politici. Per noi – concludono i consiglieri – quello che conta è il rispetto delle regole, indipendentemente da chi poi le infrange”.