Chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Passignano

384
procura Perugia - Sebastiani

In relazione ad aspettativa dopo assunzione da Pd

   

La Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Passignano sul Trasimeno, Sandro Pasquali, ipotizzando a suo carico il reato di truffa aggravata (in quanto commesso ai danni del Comune) e continuata (perché protrattasi nel tempo) in relazione ai contributi previdenziali che gli vennero versati dopo essere stato assunto dal gruppo regionale del Pd.

 

E’ quanto si legge in una nota dell’Ufficio guidato da Raffaele Cantone.

La Procura ha chiesto il processo Pasquali a seguito di indagini “particolarmente approfondite” svolte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, attraverso l’acquisizione di documentazione presso la Regione Umbria e il Comune di Passignano nonché con l’audizione di numerose persone informate sui fatti, fra cui i responsabili ed i dipendenti del gruppo regionale del Partito democratico. E’ emerso che Pasquali, già sindaco di Passignano, veniva assunto nel febbraio del 2020 dallo stesso Gruppo del Pd e dopo un mese – in base alla ricostruzione degli inquirenti -, otteneva l’aspettativa senza stipendio, giustificando tale sua richiesta proprio con le funzioni sindacali svolte. Con l’aspettativa – sostiene la Procura -, Pasquali otteneva, però, il versamento dei contributi previdenziali da parte del Comune di Passignano.
Secondo la prospettazione dell’accusa il versamento è però da ritenersi indebito, in quanto l’instaurazione del rapporto di lavoro è considerata fittizia e finalizzata solo a questo scopo.
Durante le indagini Pasquali ha chiesto di essere interrogato e – si legge sempre nel comunicato della Procura – ha rivendicato “la correttezza del suo operato, contestando l’assunto dell’accusa sulla strumentalità dell’instaurazione del rapporto di lavoro”.
A seguito della richiesta di rinvio a giudizio il gup di Perugia ha fissato l’udienza preliminare per il 20 dicembre prossimo.