Vertenza Perugia, un accordo insufficiente e sbagliato

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Vertenza Perugia, un accordo insufficiente e sbagliato. La denuncia di Mattioli e Vinti de La Sinistra per Perugia.

   

Dopo tanti mesi di discussioni e confronti fra la Nestlè e i sindacati, la vertenza Perugina, fra pochi giorni, si potrebbe concludere.

L’accordo che si prospetta, secondo noi, risulta di una gravità devastante sia per la fabbrica che per il tessuto sociale della città.

I punti dell’accordo, al momento informale, prevedono la trasformazione di circa 200 persone da fisse in part time, di diversa forma e retribuzione, la ricollocazione di circa 80 lavoratori in aziende del territorio, per ora senza nessuna contrattazione, l’uscita volontaria di 60 operai, più alcuni prepensionamenti, il recupero di posti attraverso il riassorbimento del lavoro della cooperativa interna e la cassa integrazione per un anno.

Intanto questo svolgimento della vertenza ha portato alle seguenti coonseguenze:

la divisione fra lavoratori, l’azienda ad agire in modo unilaterale e senza contrasti per forzare gli operai a prendere una decisione, in pochi giorni, per aderire alle varie opzioni, infine un clima di incertezza e mancanza di alternative.

La Sinistra per Perugia ritiene che si stia delineando una epocale sconfitta dei lavoratori e del movimento sindacale, un pericoloso ridimensionamento dello stabilimento, senza nessuna garanzia certa per il futuro sia produttivo che occupazionale.

Certamente non ci convincono, a fronte di pesantissimi sacrifici richiesti ai lavoratori, i fantastici piani di marketing, di strategie commerciali, come presupposti per il rilancio dell’azienda.

Noi riteniamo un grave errore che il sindacato non abbia portato avanti una linea di attacco con lotte significative, di contestazione sia alla politica delle multinazionali, alla riforma delle pensioni della Fornero, sia agli effetti devastanti del Jobs Act, che ha autorizzato mano libera alle aziende.

Fin dall’inizio della vertenza nessuna voce contraria a quella dei sindacatati è stata ascoltata e oggi, visti i risultati, comprendiamo benissimo lo stato d’animo dei lavoratori che esprimono preoccupazione e arrabbiatura.

Vogliamo ribadire, ancora una volta, che la Perugina potrebbe avere una prospettiva solo se ci saranno investimenti in nuovi macchinari e produzioni: ma per ottenere questo bisogna lottare duramente.

Giuseppe Mattioli- Stefano Vinti
La Sinistra per Perugia