Un anno di eventi per i cinquecento anni dalla morte di Bartolomeo d’Alviano

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A cinquecento anni dalla morte del condottiero e “uomo del Rinascimento” Bartolomeo d’Alviano, avvenuta a causa di una malattia il 7 ottobre 1515 a Ghedi, in provincia di Brescia, una ventina di giorni dopo aver impresso alla guida delle truppe della Repubblica di Venezia la svolta decisiva a favore della vittoria dei francesi nella battaglia dei “giganti” a Marignano, una delle più rilevanti combattute nel 1500 e che cambiò il corso della storia, il Comune di Alviano ha organizzato un anno di eventi, da ottobre 2015 a novembre 2016, per celebrare il suo grande rappresentante. Si comincerà ufficialmente domenica 11 ottobre, con la presentazione alla città del programma scientifico e delle rievocazioni, il palio della balestra con sbandieratori, musici, falconieri e danzatori, e con visite guidate nel castello che, dal 1998, ospita un centro museale multimediale di documentazione su Bartolomeo d’Alviano e dei capitani di ventura, unico nel suo genere. Finalità e programma delle celebrazioni organizzate dal Comune di Alviano in collaborazione con la Pro loco e le associazioni locali e con il contributo, tra gli altri, della Regione Umbria,  sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Donini, a Perugia, dal sindaco di Alviano Giovanni Ciardo, dalla professoressa Erminia Irace, docente di Storia moderna dell’Università degli studi di Perugia e coordinatrice del Comitato storico-scientifico del progetto, da Nazario Sauro Santi e Claudio Schiaroli per il Comitato tecnico-operativo e dall’assessore alla Cultura della Regione Umbria, Fernanda Cecchini. Alla conferenza stampa ha preso parte anche l’assessore Catia Massetti, in rappresentanza del Comune di Todi, città dove Bartolomeo ebbe i natali nel 1455 e che sarà coinvolta nel ciclo delle celebrazioni, così come altre città umbre e italiane legate alle gesta e alle opere di Bartolomeo d’Alviano, da Venezia (dove si trova il suo sepolcro monumentale, fu infatti capitano generale dell’esercito della Serenissima) a Pordenone, di cui fu Duca, da Bracciano (dove difese vittoriosamente il castello dalle truppe di papa Alessandro VI Borgia) ad alcuni centri del Cadore, a Padova, Minturno, Tricarico e molti altri ancora in Italia.

“Alviano, centro di appena 1500 abitanti – ha sottolineato il sindaco Giovanni Ciardo – ha organizzato un evento ‘in grande’ attorno alla figura e alle opere di Bartolomeo che, venendo da una piccola realtà, ha cambiato le sorti d’Italia. Un uomo d’armi, ma anche un uomo colto, che ha lasciato molti significativi segni in Italia e che vogliamo degnamente celebrare e valorizzare”.

Un anno di eventi “importantissimo”, come ha rilevato Nazario Sauro Santi, organizzato attorno “a uno dei più importanti condottieri del Rinascimento”, con la volontà di costruire solide basi per un rilancio del territorio, guardando al futuro.

“Alviano si propone di celebrare la figura di Bartolomeo – ha rilevato Claudio Schiaroli – con una serie di eventi, mese per mese, che seguiranno due filoni: uno scientifico, con un ciclo di conferenze ad Alviano, Todi ed Acquasparta sui condottieri, sulla famiglia degli Alviano, sulla storia dell’Umbria e dell’Italia dell’epoca, e uno rievocativo popolare con rievocazioni storiche, rappresentazioni teatrali, eventi gastronomici a tema, mostre ed eventi multimediali. Le celebrazioni – ha aggiunto – offriranno l’occasione di visitare Alviano e il centro museale del castello, con il suo centro di documentazione che ha raccolto e sta raccogliendo documenti e reperti dal XV al XVI secolo, in particolare sulle compagnie di ventura. Una struttura che auspichiamo diventi parte di un circuito di strutture espositive nelle altre città legate ai capitani di ventura e sia la base per altre iniziative”.

“Bartolomeo d’Alviano – ha detto la coordinatrice del Comitato scientifico, Erminia Irace – è stato un uomo di incredibile modernità, come ricostruiremo nel ciclo di conferenze, un innovatore delle tecniche militari, un politico che pensava a una federazioni degli Stati per difendere l’Italia dall’espansionismo straniero. È stato un uomo di incredibile velocità di azione e di ardimento, che ha cambiato i ritmi della storia. Un uomo celeberrimo, dalla risonanza internazionale – ha aggiunto – legatissimo all’Umbria ed in particolare ad Alviano, dove era radicata la sua famiglia, e che ci riporta in contatto con un’Umbria non di provincia e ripiegata su se stessa, ma protagonista della storia dell’Italia del tempo”.

“È uno dei simboli dell’italianità, un ‘eroe nazionale’ – ha rilevato – come nell’Ottocento venivano visti i capitani di ventura. Ed è anche per l’onda lunga di questa rilettura che Alviano è così attaccata a lui, non solo come gloria locale. La sua storia parla di noi, dandoci indicazioni per il futuro”.

“Le celebrazioni – ha affermato l’assessore regionale Fernanda Cecchini – assumono una valenza ancora più importante perché nel valorizzare e divulgare la storia dell’Umbria contribuiscono a costruire un futuro che non può prescindere dalla cultura, dallo studio, dalle vocazioni vere dell’Umbria. Bartolomeo – ha detto ancora – offre molti insegnamenti, non tanto per le azioni di guerra, ma per aver difeso la propria storia, la propria terra. Un letterato, un uomo che ha saputo interpretare il suo tempo, di grande rilevanza nello scenario italiano. La Regione sostiene queste iniziative che avranno sicure ricadute in termini di interesse e presenza sul piano culturale e su quello turistico”.