Todi: Bilancio di previsione 2015, approvate le delibere propedeutiche

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Nella seduta del Consiglio comunale di Todi del 28 luglio 2015 sono state approvate a maggioranza tutte le delibere propedeutiche al Bilancio di Previsione 2015 per la definizione delle politiche delle entrate. Il bilancio previsionale ed i relativi allegati saranno discussi nel prossimo Consiglio comunale. L’ordine del giorno dei lavori prevedeva l’esame del regolamento e la determinazione delle aliquote dell’addizione IRPEF, le modifiche al regolamento comunale per la disciplina dell’Imposta Unica Comunale (IUC), l’approvazione delle aliquote e delle detrazioni per l’Imposta Municipale Propria (IMU) e l’approvazione delle aliquote del Tributo per i Servizi Indivisibili (TASI).

“Le delibere propedeutiche – sottolinea l’Assessore al Bilancio Luca Pipstrelli – definiscono le principali politiche delle entrate del Comune di Todi per l’esercizio finanziario 2015. L’impianto e le scelte di fondo rispondono all’esigenza di continuare a mantenere gli equilibri di bilancio e garantire il livello dei servizi fino ad oggi assicurato ai cittadini. Sul fronte delle entrate l’Amministrazione comunale ha scelto di non aumentare le tariffe dei servizi a domanda individuale: rimarranno invariate le rette dei servizi scolatici, inclusa la refezione scolastica, e dei servizi socio-assistenziali. Riguardo all’IRPEF, proseguendo nella scelta di rispettare il principio costituzionale che prevede che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva introducendo il concetto della progressività, si è deciso di aumentare la soglia di esenzione per redditi imponibili fino a 11.000 euro: ciò porterà all’esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale per circa 4.733 cittadini rispetto al totale dei circa 11.973 soggetti dichiaranti, con un aumento di circa 500 soggetti esenti rispetto al 2014. Con questa manovra – aggiunge Pipistrelli – abbiamo cercato, pur con le note difficoltà del quadro economico generale, di rispondere all’impegno preso di continuare ad innalzare la soglia di esenzione per i possessori di redditi bassi. Vale inoltre la pena di ricordare la composizione dei soggetti che beneficiano di questo ulteriore innalzamento della fascia di esenzione: si tratta di circa 1.530 lavoratori dipendenti, anche cassaintegrati, ed oltre 2.000 pensionati, soggetti il cui reddito annuo non supera gli 11.000 euro”.

“Per quanto attiene l’IMU – prosegue l’Assessore – per la quale già nel 2014 erano sono state compiute importanti scelte nel segno dell’equità, l’Amministrazione ha scelto di riconfermare l’intero pacchetto del 2014, seguendo l’impostazione generale di grande attenzione alle categorie più deboli ed alle attività produttive e commerciali, ed è stata riconfermata l’agevolazione per abitazioni e pertinenze date in uso gratuito a parenti in linea retta entro il primo grado di parentela. Per la TASI si è scelto di continuare di praticare la strada della sua applicazione al minimo per la copertura della somma pari all’1 per mille del gettito TASI trattenuto dallo Stato nella determinazione del Fondo di solidarietà. Riguardo la TARI, le cui tariffe vengono determinate sulla base del metodo normalizzato di cui al D.P.R. 158/1999, l’Amministrazione ha scelto di applicare i coefficienti minimi tabellari riportati nel D.P.R. per le utenze domestiche e per quelle non domestiche, tenuto conto che a carico di queste ultime risultavano gravare le percentuali più alte tra gli aumenti tariffari”.

“In questi anni di grandi difficoltà per il Paese – sottolinea il Sindaco di Todi Carlo Rossini – molta parte del risanamento economico è passata per i sacrifici dei Comuni. Gli amministratori locali e le forze politiche che li hanno sostenuti hanno sopportato la maggior parte del carico di difficoltà oggettive e di rapporto con i cittadini. A questo quadro generale non è di certo sfuggito il Comune di Todi. Dal 2009 ad oggi Todi ha subito tagli sui trasferimenti dello Stato per oltre 4,3 milioni di euro, passando dai 5,3 milioni del 2009 a circa 1 milione previsto per quest’anno. La drastica riduzione dei trasferimenti statali mina in modo determinante la possibilità di azione e di intervento per le Amministrazioni comunali. Il mancato gettito dovuto ai tagli dello Stato di un milione di euro – continua il Sindaco – sarà compensato da ulteriori tagli sulle spese amministrative e per il resto da tassazione sui redditi attraverso l’addizionale Irpef, che manterrà una base di proporzionalità, chiedendo a chi più ha di contribuire in misura maggiore ed esentando una parte rilevante di soggetti a basso reddito, che sarà ampliata rispetto al 2014. Esenzioni, è bene ricordarlo, inserite, come più volte auspicato da soggetti economici e sociali, solo negli ultimi due anni da questa Amministrazione. Allo stesso tempo, Amministrazione e maggioranza hanno deciso di non aumentare la tassazione sui patrimoni immobiliari di famiglie e aziende, e di mantenere tutti i servizi fino ad oggi garantiti ai cittadini senza alzare le tariffe. Nel dover chiedere sacrifici, in buona sostanza, si è scelta la strada di chiederli sulla base del reddito, in maniera proporzionale, piuttosto che sulla casa e quindi sulla proprietà, indipendentemente dal reddito. Con questo bilancio, quindi, l’Amministrazione comunale continuerà ad applicare una tassazione che negli ultimi tre anni è stata più bassa della media, e che oggi che la situazione dei tagli lo impone, si assesta comunque sui livelli medi dei Comuni umbri”.