Mozione di censura nei confronti di Bori. “Proietti revochi immediatamente le deleghe all’assessore”
“C’è un limite che nessun rappresentante delle istituzioni dovrebbe oltrepassare: quello tra la verità e la propaganda. Abbiamo deciso di presentare una mozione di censura nei confronti dell’assessore al Bilancio Tommaso Bori per porre un argine netto e inequivocabile a una deriva comunicativa che non solo ha umiliato il ruolo delle opposizioni e minato la correttezza del confronto democratico, ma ha danneggiato la credibilità delle istituzioni e allarmato inutilmente i cittadini”, è quanto scrivono, in una nota, i consiglieri regionali di opposizione: Paola Agabiti (FdI), Nilo Arcudi (TP-Uc), Enrico Melasecche (Lega), Matteo Giambartolomei (FdI), Eleonora Pace (FdI), Laura Pernazza (FI), Andrea Romizi (FI), Donatella Tesei (Lega).
“Nel marzo scorso – continuano – Bori ha ripetutamente dichiarato l’esistenza di un presunto ‘buco’ di bilancio da 243 milioni di euro, ha parlato di sistema sanitario al collasso, di aziende sanitarie in ginocchio, evocato il commissariamento della sanità, tasse ai massimi livelli per tutti i cittadini. Una narrazione falsa e tendenziosa, pregna di terminologia scorretta e inadeguata come ‘buco’ e ‘ammanco’, che non solo ha palesato la totale inadeguatezza di Bori a ricoprire il suo ruolo istituzionale, ma che ha anche generato, senza alcuna ragione reale, allarmismo tra i cittadini solo per giustificare la stangata di tasse che la sinistra intendeva imporre agli umbri”.
“Quando, il 24 marzo scorso – aggiungono i consiglieri d’opposizione -, l’assessore Bori è stato convocato in Prima commissione per illustrare la manovra fiscale, ha dato subito prova di ignoranza istituzionale con un’arringa da Segretario di partito, non pertinente a quella sede. In quell’occasione ha inoltre affermato che la Direttrice Donetti avrebbe consegnato un documento redatto da KPMG a supporto della manovra finanziaria, peccato che il documento, mai concesso alle opposizioni nonostante le reiterate richieste di accesso agli atti, non esisteva, poiché si trattava solo una bozza di lavoro, e sono stati gli stessi rappresentanti di KPMG a confermarlo. Ancora oggi, all’opposizione non è stata fornita la relazione ‘prime evidenze’ in possesso della Giunta fin dalla conferenza stampa del 26 marzo e nemmeno la relazione finale che doveva essere consegnata entro il 30 aprile”.
“Il 9 aprile, durante la conferenza stampa sul maxi-emendamento sostitutivo alla manovra fiscale – commentano gli esponenti di opposizione -, l’assessore Bori con palese disonestà intellettuale ha continuato a mostrare slide con cifre allarmistiche, parlando ancora di un ‘buco’ di 90 milioni, quando ormai il MEF aveva già certificato che il disavanzo era di 34 milioni e che poteva essere compensato, addirittura chiudendo in avanzo, con il payback dispositivi medici. Nell’occasione, lo stesso Bori ha affermato che la manovra fiscale corrisponde a 184 milioni di euro e non 322 milioni come ‘affermato da altri’. Peccato che la manovra da 322 milioni sia stata proposta proprio dall’assessore al bilancio e approvata in Prima commissione”.
“In quelle stesse diapositive – ricordano – veniva, inoltre, attribuita a KPMG una ‘operazione verità’ mai documentata, di cui non esiste ancora alcuna relazione pubblica. Ma non è finita. Bori ha anche parlato di una ‘tassa occulta’ che costringerebbe le famiglie umbre a spendere ‘fino a 1000 euro l’anno’ per curarsi nel privato, peccato che i dati ufficiali 2023 diffusi dalla Fondazione Gimbe raccontino la verità: in Umbria la spesa sanitaria privata è pari a 645 euro pro capite, ben al di sotto della media nazionale di 730 euro. Mentre la sinistra ci rappresentava come al collasso, l’Umbria è stata ufficialmente riconosciuta come una delle cinque Regioni benchmark del sistema sanitario nazionale: un dato oggettivo, ma certamente scomodo per chi cercava di alimentare l’allarme. Come se non bastassero le tante menzogne costruite dalla maggioranza, l’assessore Bori ha voluto strafare pubblicando sui suoi canali social una foto che ci ritrae durante una visita istituzionale al Prefetto, accompagnandola con un titolo falso attribuito a una testata on line: ‘Montefalco, la voragine di bilancio va al processo penale’. Un articolo mai pubblicato, un contenuto totalmente inventato. L’ennesimo gesto vergognoso, che calpesta la dignità delle istituzioni e il rispetto per la verità”.
“A fronte delle reiterate prese in giro ai danni degli umbri – spiegano i consiglieri dei gruppi di opposizione – abbiamo ritenuto indispensabile depositare una mozione di censura nei confronti di chi è colpevole di aver ingannato i cittadini, diffamato avversari politici architettando menzogne vergognose e costruito un’intera manovra finanziaria su numeri e dati falsi. Bori ha agito con cinismo, alimentando allarmismo sociale, gettando discredito sull’opposizione e danneggiando l’immagine dell’Umbria. Auspichiamo che la maggioranza, in uno slancio di onestà intellettuale, sostenga senza esitazioni la nostra mozione di censura e che la Presidente Proietti revochi immediatamente le deleghe all’assessore Bori. È finito il tempo delle ombre – concludono -: è tempo di verità, e la verità, anche quando è scomoda, viene alla luce”.