“Il servizio non può essere soppresso”

705

Bori (PD) chiede “Audizione dei vertici sanità sulle unità speciali di continuità assistenziale” 

   

“Con l’aumentare dei contagi da Covid, piuttosto che predisporre un percorso di accompagnamento o addirittura una proroga delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) per l’assistenza dei pazienti Covid, la Regione Umbria ha deciso di sopprimere il servizio senza proporre nient’altro e anzi, nascondendosi dietro alle normative, a differenza di quanto fatto anche da altre regioni come l’Emilia Romagna”.

Così il consigliere regionale Pd e vicepresidente della commissione Sanità, Tommaso Bori, che ha presentato

“la richiesta di audizione in Terza commissione, nella prima seduta utile, del direttore regionale Salute e Welfare Massimo D’Angelo, dei direttori generali delle Aziende Unità Sanitaria Locale Umbria 1 Massimo Braganti e Umbria 2 Massimo De Fino. L’incontro – continua Bori – dovrà essere dedicato al servizio delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca) preposto all’assistenza domiciliare dei pazienti affetti da COVID 19, servizio soppresso dal 30 giugno e non sostituito. Una scelta di una gravità inaudita – conclude il consigliere di opposizione – che non può essere accettata, tanto più in una fase in cui il Covid sembra tornare a mordere. Auspichiamo dunque un confronto con i vertici della sanità umbra, ai quali spiegheremo quanto gli umbri abbiano bisogno di più assistenza, e non di meno servizi”.