Indossò la divisa per 40 anni, dal 1955 al 1995 Romizi: “Figura che ha lasciato un segno profondo nella storia della città”
Autorevolezza, rispetto delle persone e competenza professionale. Sono le parole chiave della targa dedicata alla memoria del comandante Bruno Di Mario, le qualità grazie a cui “ha accresciuto, nei lunghi anni di servizio, il merito e il prestigio del Corpo della Polizia municipale di Perugia”. L’epigrafe commemorativa è stata inaugurata oggi, 25 giugno, presso il Comando della Polizia locale a Madonna Alta.
Un momento caratterizzato da grande partecipazione, con la presenza dei figli del comandante Di Mario – Nicola, Bernardina e Elisa -, della moglie Fernanda Castellani, dei nipoti, di amici e di decine di ex colleghi, oltre che del sindaco del Comune di Perugia, Andrea Romizi, affiancato dagli assessori Edi Cicchi e Luca Merli, del deputato Emanuele Prisco, di Michele Nannarone, presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che, in modo unitario, ha sottoscritto la proposta della targa commemorativa, del vice presidente della commissione toponomastica Paolo Befani e del consigliere comunale Lorenzo Mattioni.
“L’intero Corpo e l’amministrazione comunale sono felici di accogliere in questa sede la famiglia di Bruno Di Mario”, ha introdotto la cerimonia l’attuale comandante della Polizia locale, Nicoletta Caponi. “Il giorno cui entrai in servizio, il 5 novembre del 1995, è stato il suo ultimo giorno di lavoro prima del pensionamento – ha aggiunto -. Accolse me e Antonella Vitali (attuale vicecomandante, ndr) con auguri e consigli. In ventisette anni di servizio ho spesso sentito parlare della sua professionalità e del suo modo di dirigere il Corpo in un periodo segnato da grandi evoluzioni. Oggi portiamo avanti la sua eredità e la presenza di tanti colleghi è la conferma che quanto fatto dal comandante non è stato vano”.
A prendere la parola è stato poi l’avvocato Nicola Di Mario. “Ringrazio a nome di tutta la mia famiglia il sindaco, i consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia e i componenti della commissione toponomastica per avere, nei rispettivi ruoli, coltivato l’iniziativa di una targa in ricordo di mio padre e del lavoro da lui svolto – ha detto -. Numerose sono state le innovazioni introdotte durante la sua dirigenza. Penso solo alla creazione delle zone a traffico limitato, alla costruzione di percorsi alternativi di mobilità, all’installazione degli impianti semaforici nella città e all’impulso offerto per l’ingresso di personale femminile negli organici della Polizia locale. Tutto ciò, all’epoca, costituiva non solo un programma di avanguardia, ma, quello che più conta, rappresentava per Perugia il raggiungimento di un primato nazionale su tematiche fino ad allora mai affrontate neppure in quelle che sono diventate realtà metropolitane”. L’avvocato Di Mario ha sottolineato che “ogni attività svolta da mio padre nell’interesse dell’amministrazione è stata caratterizzata da costante rispetto dei singoli, utenti pubblici o collaboratori professionali, e da assoluta abnegazione per garantire, con prestigio e responsabilità, l’efficace adempimento dei doveri d’ufficio. Per questa targa è senz’altro riconoscente anche papà, che, nei lunghi anni di servizio, ha sempre esercitato le sue funzioni di comando con la dignità e l’orgoglio di appartenere a questo Corpo di Polizia municipale”.
“Non ho avuto modo di conoscere personalmente il comandante Di Mario – ha quindi detto il sindaco Romizi – ma lo ho conosciuto per la narrazione che se ne fa anche a distanza di tanti anni. Per molti, infatti, resta un riferimento per competenza, capacità di mediazione e innovazione. Figure come la sua hanno lasciato un segno profondo nella storia della città e ci rammentano che le amministrazioni sono fatte principalmente dalle persone che le rappresentano e le servono. A Di Mario va la nostra riconoscenza per il tempo dedicato alla comunità, con l’auspicio che possa portare il suo nome anche la nuova sede della Polizia locale per cui tutti speriamo si avvii presto l’iter”.
Note biografiche. Bruno Di Mario ha prestato servizio nel Corpo di Polizia municipale del capoluogo umbro per quasi 40 anni. Ufficiale dell’Esercito italiano (Capitano Istruttore e pilota di carri armati) presso il distretto militare de L’Aquila, nel 1958 si è trasferito a Perugia vincendo il concorso di Ufficiale Addetto presso la Municipale. In seno al Corpo ha quindi svolto le mansioni di comandante facente funzione dal 1966 fino al 1970, quando è subentrato nel ruolo di comandante a Francesco Perna. E’ rimasto alla guida della Municipale fino al pensionamento avvenuto nel 1995. Circondato dall’affetto di parenti e amici, si è spento nell’ospedale cittadino nel gennaio 2014.
Nel periodo in cui ha svolto funzioni dirigenziali a capo della Municipale, Di Mario è stato direttamente coinvolto in cambiamenti che hanno inciso nel tessuto socio-organizzativo della città, facendosi anche promotore (e talvolta precursore nel territorio italiano) di innovazioni.
In particolare, dal 1963 in poi, si registrano: lo spostamento del Comando da via Bartolo in via Fiorenzo di Lorenzo; la disciplina viaria con impianto semaforico in via Largo Cacciatori delle Alpi; l’istituzione della centrale operativa con apparato radio in funzione fino alle 24 e, poi, h24; la costruzione del sottopasso di via Cortonese, con gravoso impegno personale; la rivoluzione del traffico con costituzione della Ztl (Perugia fu tra i primi comuni d’Italia); la realizzazione di percorsi pedonali alternativi e meccanizzati (scale mobili e ascensori); l’istituzione di corsie e percorsi preferenziali per bus, sensi unici e impianti semaforici; la promozione dell’immissione di personale femminile e l’istituzione dei vigili di quartiere con servizi a mezzo veicoli a due ruote; l’ideazione ed elaborazione del notiziario del Corpo dei vigili urbani, pubblicazione che trattava problemi tecnici, amministrativi e giuridici per l’orientamento professionale della categoria; il trasferimento del Comando nell’attuale sede di via Madonna Alta.
A tracciare un suo ricordo, l’attuale comandante, il colonnello Nicoletta Caponi.
“Il 5 novembre 1995 quando fui assunta era il suo ultimo giorno.
Ma di lui abbiamo sentito tanto parlare in 27 anni di servizio”.
Di Mario è stato ricordato “per il suo impegno e la professionalità”. “Oggi – ha aggiunto – portiamo avanti con orgoglio la sua eredità”.
A scoprire la targa, insieme alla comandante Caponi e al sindaco Andrea Romizi, la moglie Fernanda Castellani insieme ai figli, Bernardina, Elisa e Nicola che ha ringraziato la commissione toponomastica del Comune per “aver accolto la proposta di una targa nel ricordo di mio padre”. Numerose furono le innovazioni durante il servizio del comandante Di Mario: dalla creazione della Ztl in centro all’ingresso del personale femminile nel Corpo della polizia locale. Nel suo saluto durante la partecipata cerimonia, il sindaco Romizi ha detto che “la sua figura è rimasta nella memoria e nella stima del Corpo e dell’amministrazione”. Per il sindaco e la comandante Caponi, l’auspicio è quello di dedicare la futura nuova sede della polizia locale al comandante. “Mi piacerebbe che prima possibile si possa avviare questo percorso”.