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giovedì, 15 Maggio 2025
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Città di Castello: conferenza dedicata al turismo lento e ai cammini inclusivi

L’incontro si terrà sabato 15 marzo alle 17.30, nella sala Santo Stefano del Palazzo Vescovile

Si preannuncia  come un’importante occasione di riflessione e di confronto sui temi del turismo sostenibile e dell’inclusione, con un focus particolare sui cammini e sull’accessibilità, la conferenza “Oltre i limiti – Turismo lento e cammini inclusivi”, organizzata dalla Diocesi di Città di Castello e dall’associazione “Le Rose di Gerico”. L’incontro si terrà sabato 15 marzo alle 17.30, nella sala Santo Stefano del Palazzo Vescovile.

Negli ultimi anni, il turismo lento sta guadagnando sempre più consensi, attirando viaggiatori desiderosi di scoprire luoghi e territori con un approccio rispettoso e consapevole verso l’ambiente e le comunità locali. Camminatori, e non solo, che desiderano progettare itinerari che rispettino il patrimonio culturale e naturale, favorendo al contempo l’inclusione e l’incontro. Una crescente richiesta di esperienze autentiche e responsabili ha portato a un rinnovato interesse per questo tipo di turismo, in contrapposizione alle forme più tradizionali e frenetiche di viaggiare.

Ad aprire i lavori del pomeriggio di sabato sarà Alessandra Croci, consigliera comunale di Viterbo con delega alla Via Francigena. La sua relazione si concentrerà su come i cammini possano fungere da motore per lo sviluppo economico di un territorio e opportunità di crescita economica e inclusione.

Daniele Parrettini, delegato della Fish Umbria (Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie), seguendo le linee guida della federazione, presenterà il vademecum “Accessibilità e fruibilità dei cammini: un metodo di lavoro” e interverrà sul tema “Dal diritto previsto all’esperienza da vivere, il cammino da praticare”.

Ilaria Bartolotti, direttore del Corpo italiano di San Lazzaro, porterà un contributo sul tema della pianificazione e della sicurezza dei tracciati, evidenziando le caratteristiche necessarie per rendere i percorsi accessibili a tutti.

Bruno Morroto, presidente dell’associazione “La Via Francigena in Tuscia”, parlerà dell’importanza dell’associazionismo come rete di servizi per il turismo lento e il pellegrinaggio e di come la sinergia tra diverse realtà associative possa rappresentare un fattore chiave per la promozione di cammini inclusivi e sostenibili.

Marco Bailetti, presidente dell’associazione “Il cammino possibile”, presenterà la Joëlette, un innovativo ausilio da trekking progettato per garantire l’accesso all’outdoor a persone con disabilità. Uno strumento che rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia e l’innovazione possano contribuire a un turismo inclusivo.

Proprio a coloro che vogliono diventare conduttori di Joëlette è dedicato il corso di conoscenza e formazione, organizzato dall’associazione “Le Rose di Gerico” e dalla Diocesi tifernate in collaborazione con l’associazione “Il cammino possibile”, che si terrà a Città di Castello nella giornata di domenica 16 marzo. L’incontro di sabato sarà moderato da Angelica Lombardo, presidentessa de “Le Rose di Gerico”. Concluderà gli interventi don Andrea Czorteck, vicario diocesano.

   

Lavori a Todi, Lega: “Garantire alternative a cittadini e turisti”

Nota del segretario comunale della Lega Todi Claudia Orsini

Importante e partecipata riunione quella presso la Sala Vetrata dei palazzi comunali, alla quale ha partecipato l’ Amministrazione Comunale di Todi e la cittadinanza. Tema dell’incontro l’imminente avvio di lavori di riqualificazione nell’area del ‘mercataccio’ e l’inevitabile impatto sull’intera città, considerato sia il venir meno di un numero importante di posti auto, sia una radicale modifica degli accessi e delle uscite al centro storico. Numerosi gli interventi e le istanze dei cittadini residenti, dei commercianti, delle associazioni di categoria e degli stessi partiti politici.

Molti i suggerimenti per cercare delle soluzioni valide ad un problema annoso, vista la conformazione della città, ora reso ancor più pressante e complesso dalla presenza di numerosi cantieri. Sarà l’Amministrazione a fare sintesi ponendo in essere ogni utile intervento. La Lega Todi, presente con il segretario comunale, Claudia Orsini, condivide buona parte delle soluzioni e proposte esposte nel corso della riunione.

“In particolare – spiega Claudia Orsini – appare di grande utilità attivarsi subito offrendo ai cittadini e, in generale, a chiunque venga a Todi un sistema informativo completo ed integrato in modo da rappresentare in tempo reale la situazione dei parcheggi con indicazione dei posti disponibili, dei tempi di percorrenza per raggiungere i vari punti della città a secondo del mezzo utilizzato (ad esempio in auto oppure a piedi).

L’ipotesi di un totem o schermo informativo in alcuni punti, come potrebbe essere agli ingressi del centro storico (ad esempio presso il Tempio della Consolazione) ovvero in centro (ad esempio fermata degli autobus in piazza Jacopone), potrebbe essere di valido aiuto anche per indirizzare le scelte in un modo o nell’altro ottimizzando i tempi – prosegue – Altra opzione l’introduzione di apposita App informativa ed integrativa delle informazioni turistiche e di pubblica utilità attualmente in essere, proprio per intercettare il maggior numero di utenti ed assicurare la migliore fruibilità della città, tenendo anche conto delle diverse esigenze dei residenti, dei commercianti, dei turisti e, in generale, di chiunque venga a Todi.

Un accesso in centro a piedi, ad esempio, potrebbe risultare opzione preferenziale avendo conoscenza del tempo stimato, anche rispetto ad un accesso in auto tenendo conto delle tempistiche per trovare un parcheggio. Già qualche anno fa, come Lega sezione di Todi ci si è fatti portavoce di proposte migliorative, anche ipotizzando l’introduzione in via sperimentale delle diverse soluzioni, proprio nell’ottica di individuare quelle che meglio possano adattarsi alle esigenze di tutti. Si auspica – conclude l’esponente leghista – che l’approccio collaborativo, possa assicurare la riduzione al minimo degli inevitabili disagi che l’avvio di un ulteriore cantiere nel centro cittadino potrà determinare”.

   

Giornata del fiocchetto lilla: iniziative a Gubbio

L’assessore Lucia Rughi: “Piazza San Giovanni illuminata e un’iniziativa per imparare, tutti, a dare il giusto peso alle parole”

I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, quali anoressia nervosa,  bulimia, alimentazione incontrollata o “binge eating“, ma ne esistono molti altri,  colpiscono sempre più precocemente e, specie tra i più giovani, si presentano in forme sempre più gravi. Non esistono dati ufficiali, ma, sulla base di studi epidemiologici, si stima che in Italia 3,5 milioni di persone siano stati colpiti da anoressia nervosa, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata o da uno degli altri disturbi alimentari. E il nostro territorio, purtroppo, non fa eccezione: all’inizio del 2024 in Umbria venivano segnalate circa 15.000 persone con patologie alimentari.

La “Giornata nazionale del fiocchetto lilla”, che si celebra sabato 15 marzo, mette sotto la lente una situazione che colpisce maggiormente le donne, con una proporzione fino a 9 volte più alta rispetto agli uomini. Le prime diagnosi di disturbo alimentare arrivano già a 8-9 anni, fascia di età in cui, secondo alcuni studi, si arriva in Italia a una nuova diagnosi ogni 100 mila bambini. E il trend, purtroppo, è in crescita: le nuove diagnosi di disturbi della sono aumentate del 64%, passando dalle 138 del 2019 alle 226 del 2024. Sono i pazienti più giovani a presentare quadri psicopatologici più gravi, sia per quanto concerne la sintomatologia alimentare sia per le caratteristiche psicologiche associate. E i nuclei familiari di questi pazienti, stando agli studi recentemente condotti dall’Unità operativa semplice di Anoressia e disturbi alimentari del Bambin Gesù di Roma risultano sempre più sofferenti, con difficoltà comunicative, una maggiore fragilità emotiva e un funzionamento complessivo compromesso.

“Proprio per dare un messaggio di attenzione e vicinanza alle famiglie che affrontano al fianco dei propri figli patologie così gravi, invalidanti, con elevato indice di mortalità, vogliamo, come Comune, fare la nostra parte – spiega l’assessore alle Politiche Sociali e alla promozione della Salute Lucia Rughi – nella serata del 15 marzo, per promuovere la sensibilizzazione della cittadinanza sul tema dei disturbi alimentari, illumineremo di lilla Piazza San Giovanni, così da dare un segno evidente dell’attenzione della città a questi temi. Insieme allo Sportello Lilla, lo spazio di ascolto protetto dedicato ai disturbi alimentari, sempre il 15 marzo vivremo poi al Centro Giovani di via del Popolo un momento di condivisione con la dottoressa Elisa Ciaccasassi. “Il peso delle parole”, si intitolerà l’incontro, una riflessione sulla comunicazione pensata per prendere consapevolezza dell’importanza dell’uso che facciamo delle parole e degli effetti che possono avere su chi le riceve, così da imparare a farne carezza, risorsa e non ostacolo alla relazione. Un modo concreto per essere vicini a chi lotta contro l’anoressia e la bulimia e per dare un messaggio di attenzione e vicinanza alle famiglie che quotidianamente vivono una situazione complessa, alla quale non possiamo e non vogliamo smettere di guardare”.

   

Sicurezza a Perugia, Donato: “Impegno su stazione di Sant’Anna”

“Maggior presidio finalizzato a prevenire i fenomeni di degrado noti da molto tempo”

Il consigliere Antonio Donato, delegato in materia di Sicurezza Urbana, ha annunciato l’intenzione dell’amministrazione comunale di intensificare misure di prevenzione e sicurezza  presso la Stazione di Sant’Anna, un luogo che attende da anni maggiore attenzione e presidio del territorio.

“Negli ultimi anni, la stazione di Sant’Anna ha vissuto troppo spesso situazioni di degrado e problematiche legate ad attività illecite che hanno suscitato preoccupazione nei cittadini, a partire da coloro che la frequentano per motivi di mobilità, lavoro e turismo,” ha dichiarato Donato in una nota. “Oggi – prosegue – ho avuto l’opportunità di visitare la stazione e dialogare con dipendenti e commercianti per comprendere meglio le dinamiche di certi fenomeni”.

Dopo aver esaminato i rapporti della Polizia Locale, il consigliere ha evidenziato la necessità di un intervento coordinato e strutturato, che sarà portato all’attenzione del prossimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

“Insieme alla Sindaca – ha aggiunto – abbiamo deciso di sottoporre la questione al prossimo incontro in Prefettura per sviluppare un piano d’azione congiunto, che includa anche interventi infrastrutturali e misure di prevenzione tecnologica. È essenziale che la Stazione di Sant’Anna, come porta d’accesso al centro storico, diventi un luogo più sicuro e accogliente”.

“Il nostro approccio, come sempre – sottolinea il consigliere – sarà diretto, proattivo e integrato: ci impegneremo a prendere tutte le misure necessarie per il miglioramento della situazione. Questo rappresenta un chiaro segnale di impegno per affrontare le problematiche di degrado ormai note da tempo e garantire la sicurezza dei nostri cittadini”.

“Siamo fiduciosi – conclude – che una forte collaborazione tra il comune, le autorità e le forze dell’ordine porterà a risultati positivi”.

   

Morte detenuto: presidente Proietti e Giunta regionale esprimono dolore

si valuta con il Comune di Perugia l’istituzione di un tavolo sull’emergenza penitenziaria

Di fronte alla tragedia che si è consumata nel carcere di Capanne la presidente della Regione Stefania Proietti insieme alla Giunta esprime grande dolore per la morte del detenuto dopo un incendio all’interno della propria cella.

Tale evento drammatico è avvenuto in seguito a momenti di tensione che di frequente si verificano negli istituti penitenziari della regione gravati da persistenti problemi come il super affollamento e la mancanza di personale nelle 4 case circondariali.

La presidente della Regione, appena insediata, ha preso a cuore la questione carceraria, andando a visitare la struttura di Terni, e mettendo in calendario le visite alle altre carceri, in stretto contatto con il Garante dei detenuti avvocato Giuseppe Caforio. Ma la presidente della Regione ha fatto anche altri passi concreti, si è rivolta il 10 gennaio scorso ai massimi livelli governativi come il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, a cui ha sottoposto anche il tema dell’emergenza sanitaria nelle carceri proponendo l’istituzione di un fondo nazionale per la sanità carceraria. Tale fondo permetterebbe una redistribuzione più equa dei costi tra le diverse regioni anche in base alla popolazione ristretta nelle carceri ma soprattutto la reale possibilità di erogare tutte le cure e i servizi necessari, anche dal punto di vista sociale, al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti e quindi anche dei lavoratori che se ne prendono cura.

Proprio pochi giorni fa la presidente Proietti ha inviato una lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio, e mandata per presa d’atto anche al procuratore generale della Corte di Appello di Perugia Sergio Sottani, anch’egli assolutamente preoccupato per la situazione.

Nella lettera la presidente Proietti ha denunciato “la gravissima situazione in cui versano, in queste ore, le carceri umbre a causa dello spropositato sovrappopolamento che mai come in questo momento, ha superato ogni limite di capacità di gestione e organizzativa.

Mi viene rappresentato, anche dal Garante Regionale, che il carcere di Terni, già di per sé come noto complesso, avendo una sezione del 41 bis e anche ben quattro sezioni di alta sicurezza, ha raggiunto la presenza di circa 600 detenuti a fronte di una disponibilità di 422. Anche il carcere di Perugia ha una popolazione superiore di circa il 40% rispetto alle previsioni massime previste. Per non parlare del super carcere di Spoleto che è in una fase di gravissima criticità con episodi di violenza fra detenuti stessi e fra detenuti e rappresentanti della polizia penitenziaria che si susseguono quasi quotidianamente. 

Peraltro l’Umbria con le sue quattro carceri, perché vi è anche Orvieto che non è certo in situazioni migliori, ha circa i due terzi dei detenuti che provengono da altre regioni per reati commessi altrove”.

“Questo di per sé non sarebbe rilevante – ha scritto ancora la Presidente – se questa attività ricettiva non si caratterizzasse sotto il profilo quantitativo, per avere un numero di detenuti molto superiore alla capacità ricettiva e sotto il profilo qualitativo, molti detenuti che giungono d’altrove e in particolare dalla Toscana, hanno gravi problemi di natura psichiatrica e quindi di difficilissima gestione. A ciò ovviamente si aggiunge la cronica carenza di addetti della polizia penitenziaria che aggrava il contesto.

Vi è il forte timore che permanendo questa situazione si possano verificare episodi di particolare gravità che possono investire sia i detenuti stessi che il personale militare e civile addetto alla gestione delle carceri, con fatti violenti che possono ben andare oltre a ciò che già quotidianamente accade”.

Nell’ambito dell’incontro la presidente della Regione aveva rappresentato al Presidente del Consiglio anche la gravità dei tanti casi psichiatrici all’interno delle nostre carceri (la maggior parte dei quali provenienti da altre regioni) che determinano necessità di ulteriori spese sanitarie che gravano esclusivamente sul sistema sanitario regionale umbro.

“Nella mia funzione di rappresentante della Regione Umbria – ha concluso la lettera la presidente – chiedo un deciso e immediato intervento volto a ridurre l’attuale stato di sovraffollamento dei detenuti e al contempo un deciso rafforzamento del personale, a cominciare dalla polizia penitenziaria. Le chiedo altresì con ogni urgenza di formalizzare il Provveditorato Umbria in luogo del precedente Provveditorato Umbria-Toscana, situazione all’origine di molte criticità e dell’attuale sovraffollamento”.

In accordo con la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi la Presidente della Regione sta valutando l’istituzione di un tavolo sull’emergenza penitenziaria a Capanne e in tutte le carceri umbre.

   

Ospedale di Branca, donate 22 televisioni e un apparato audio hi-fi

La donazione è stata effettuata dall’azienda Siami Spa Acque Minerali

Ventidue televisori 43″ smart di fascia elevata ad alta definizione, modello hotel, per le camere del reparto di Medicina e un apparato audio hi-fi di musica di sottofondo per gli spazi comuni, come i corridoi e le sale d’attesa, installato a norma e gestito centralmente in forma “chiusa” (solo musica non più soggetta a diritti di autore). In questo è consistita la donazione effettuata dall’azienda Siami Spa Acque Minerali all’ospedale di Gubbio – Gualdo Tadino dell’Usl Umbria 1.

La cerimonia di consegna delle apparecchiature si è tenuta mercoledì 12 marzo presso l’Auditorium del nosocomio. Erano presenti Teresa Tedesco, direttore sanitario dell’ospedale di Branca, Stefano Radicchia, direttore della Struttura complessa di Medicina, Vittorio Fiorucci, sindaco di Gubbio, Jada Commodi, assessore comunale di Gualdo Tadino, e Michele Notari, figlio dell’Amministratore delegato dell’azienda Siami Spa Acque Minerali, il cavaliere Sauro Notari.

“Ringraziamo l’azienda Siami Spa per questa importante donazione che ci consentirà di migliorare l’accoglienza e l’ospitalità all’interno del nostro ospedale. Vogliamo sottolineare l’alto valore sociale ed antropologico della donazione, soprattutto per gli anziani, che in prevalenza sono presenti nei reparti di Medicina, il cui ricovero si trasforma in una percezione di desolazione, di disorientamento, di smarrimento e di frastornamento. La presenza di un televisore o di una programma televisivo consueto, può portare alla rottura di una spirale depressiva e di estraniazione che sovente conduce a vari effetti collaterali, come la dispercezione temporo-spaziale, che possono portare a dover sedare farmacologicamente l’anziano, con ulteriori complicanze connesse con gli effetti avversi di questa gestione. Anche la musica di sottofondo è un presidio già riconosciuto utilissimo da una ricca  letteratura scientifica in materia, perché permette di ridurre e lenire in maniera immanente tensioni e angosce”, hanno dichiarato i dottori Teresa Tedesco e Stefano Radicchia.

   

Incidenti stradali da fauna selvatica: installato impianto di prevenzione a Collazzone

Sulla S.P. di Ponte di Ferro montato l’undicesimo dispositivo che punta a ridurre gli impatti con i veicoli

Un nuovo impianto per la prevenzione degli incidenti provocati da fauna selvatica è stato installato dalla Provincia di Perugia.

E’ in funzione da martedì scorso, sulla S.P. 415 di Ponte di Ferro (al km 5 – località Gaietole) l’innovativo dispositivo per la gestione e riduzione delle collisioni veicolari con la fauna selvatica.

Si tratta dell’undicesimo impianto montato dal Servizio progettazione viaria della Provincia di Perugia sulla rete stradale di propria competenza.

In tutti i casi si tratta di dispositivi previsti dal progetto LIFE STRADE – LIFE11BIO/IT/072, per la gestione e riduzione delle collisioni veicolari con la fauna selvatica.

L’impianto recentemente installato sulla Sp 415 (nel comune di Collazzone) è di nuova generazione, come spiega il geometra Lanfranco Ghiani, dell’Ufficio competente, in quanto per la prima volta viene utilizzata una telecamera “doppler” che registra l’arrivo dei veicoli fino a 500 metri di distanza.

La Provincia di Perugia è una delle pochissime in Italia ad aver sperimentato e creduto in questo progetto molto efficace per contrastare il fenomeno delle collisioni con la fauna selvatica. Si tratta di un piano che va nella direzione della salvaguardia della fauna, della biodiversità, oltre che della salvaguardia degli utenti della strada.

Il sistema è inoltre dotato di sensori termici, energeticamente autonomi, che riescono ad individuare la presenza di animali a bordo strada e ad attivare una segnalazione luminosa per avvisare l’auto in transito, al fine di indurne il rallentamento. Se l’automobilista non diminuisce la sua velocità, entra in funzione un sistema di dissuasione acustica che fa allontanare l’animale, riproducendo il suono di una battuta di caccia al cinghiale.

Ad oggi, grazie all’impegno del Servizio guidato dal dirigente Andrea Rapicetta, sono stati installati complessivamente undici impianti: sulla SR 599 (Lago Trasimeno), sulla SP 340 tratto 3 di Pietrafitta, sulla SP 105 di Trestina, sulla SP 174 tratto 2 di Ponte Rio, sulla San Pellegrino SP 241 tratto 5,T, S.P. 303 della Romea, sulla SP 340 tratto 1 di Spina, sulla SP 308 (due impianti), sulla S.P. 201 di Pietralunga e appunto sulla SP di Ponte di Ferro.

   

Todi, al via i lavori in piazza del Mercato Vecchio

Il cantiere verrà allestito a partire dal 19 marzo, otto mesi la durata prevista. Le misure alternative di viabilità e parcheggio concordate in una riunione con residenti e commercianti

L’allestimento del nuovo cantiere per la riqualificazione di Piazza del Mercato Vecchio, ultimo atto delle opere di rigenerazione urbana finanziate a Todi dal PNRR, è previsto per mercoledì 19 marzo. A tal fine l’Amministrazione comunale, dopo un articolato confronto con i progettisti e la ditta esecutrice durante il quale si sono vagliate le diverse soluzioni operative per serrare i tempi e limitare i disagi ai cittadini, ha tenuto martedì scorso un incontro pubblico nella Sala Vetrata per condividere le fasi dei lavori e le modifiche alla mobilità ed accogliere suggerimenti e modifiche migliorative.

Alta e costruttiva la partecipazione da parte di residenti e commercianti, che hanno preso atto dell’importanza dell’opera ed indicato alcune possibili integrazioni a quanto previsto nella bozza di ordinanza che verrà emanata a breve, una volta aggiornata alla luce di quanto emerso dalla riunione.

Di sicuro è che per l’area cantiere verrà utilizzato il terreno a ridosso delle mura urbiche, alla base della salita di San Carlo, così da poter continuare ad utilizzare parzialmente in una prima fase ancora una parte del “Mercataccio” ad uso degli abitanti. L’accesso dei mezzi della ditta, che saranno di più piccole dimensioni rispetto a quelli inizialmente previsti, avverrà dalla cosiddetta salita di Simoncino, con spazio di manovra in ingresso e  in uscita davanti alla chiesa di Sant’Ilario, evitando così che si vada a ingolfare il corso principale del centro storico, o addirittura la sua parziale interdizione in alcuni momenti.

Per i residenti di Via Cesia e ZTL 2 l’accesso sarà dal Sacro Cuore, passando quindi da piazza del Popolo, durante gli orari di lavoro (dalle 7:30 alle 18:00), mentre la sera e la notte e il sabato e la domenica tornerà accessibile ai soli residenti l’ingresso anche da  Viale San Carlo.

Molto importante sarà la possibilità di utilizzare come area di sosta quella dell’ex campetto dell’Istituto Crispolti, concesso gratuitamente come parcheggio dal Vescovo e dalla dirigenza dell’Istituto, che nell’occasione il Sindaco Ruggiano ha voluto ringraziare per la piena collaborazone.

Altre novità riguarderanno una diversa distribuzione degli stalli di piazza Garibaldi, con una decina di posti riservati ai residenti, ed il recupero di una quindicina di spazi per la sosta, davanti alla Sala Vetrata e difronte alle Fonti dii Scarnabecco, spazi che seppur marginali, contribuiranno a riequilibrare la situazione.

Il  Sindaco Antonino Ruggiano e l’assessore ai lavori pubblici Moreno Primieri hanno anche spiegato che un altro sollievo arriverà dalla conclusione dei lavori di ripavimentazione di Via Menecali entro fine mese e dall’attivazione entro maggio del doppio ascensore da Porta Orvietana a Via Termoli, dove la viabilità ai residenti potrà essere riaperta con la conclusione della fase più complessa dell’intervento presso i Giardini Pubblici.

In aggiunta verrà esteso l’orario di servizio di collegamento dal parcheggio di Porta Orvietana da mezzanotte fino alle ore 2:00. Prevista anche una campagna di comunicazione, sia in loco che web, per meglio informare ed indirizzare chi arriva in città.

Gli interventi in piazza del Mercato Vecchio, che si concluderanno con la completa ripavimentazione in pietra-cemento e con una valorizzazione dei Nicchioni Romani, sia a livello di arredo urbano che di illuminazione, dovranno essere ultimati nell’arco di otto mesi, quindi entro la fine di ottobre.

Al termine dell’incontro è stato concordato di attuare monitoraggio costante delle misure attuate al fine di adeguarle prontamente alla luce di nuove e ulteriori esigenze che vengano a manifestarsi.

 

 

 

   

Tavolo per contrastare i PFAS nelle acque umbre

Assessore De Luca: “Massima attenzione per la salute dei cittadini”

Si è svolta a Perugia la prima seduta del Tavolo tecnico convocato dall’assessore Thomas De Luca per il coordinamento delle azioni volte alla progressiva riduzione ed eliminazione delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque del territorio umbro. L’incontro ha rappresentato un momento cruciale per l’avvio di un percorso condiviso tra istituzioni, enti di controllo e gestori del servizio idrico, con l’obiettivo di anticipare gli obblighi normativi e garantire la massima qualità delle acque potabili. L’istituzione del Tavolo, avvenuta con Deliberazione della Giunta Regionale n. 119 del 21 febbraio 2025, testimonia l’impegno della Regione Umbria nell’affrontare con la massima serietà la problematica dei PFAS, sostanze inquinanti emergenti che destano crescente preoccupazione a livello globale.

   L’obiettivo è quello di anticipare gli obblighi normativi e implementare un monitoraggio efficace, in collaborazione con ARPA e i tre gestori del servizio idrico. Fissata una road map operativa con il prossimo incontro convocato già per il primo aprile 2025, e successivamente con cadenza regolare, nel corso del quale verranno valutati tutti i possibili miglioramenti della rete acquedottistica a partire dall’attivazione degli attingimenti dalla diga di Valfabbrica e della rete ternano-amerino-narnese, nonché l’implementazione del piano di monitoraggio sulla rete di distribuzione. Il tavolo tecnico si propone così di definire la piena applicazione delle azioni previste dal Dlgs 18/2023, velocizzando l’accreditamento dei laboratori regionali di ARPA Umbria con l’obiettivo di implementare i monitoraggi e la loro pubblicazione sul sito www.lacquachebevo.it.

“La tutela della qualità delle nostre acque è una priorità assoluta – ha dichiarato l’assessore De Luca – con questo tavolo tecnico-politico, vogliamo affrontare in modo preventivo e tempestivo la nuova normativa in merito alla qualità delle acque per continuare a fornire ai cittadini umbri acqua sicura e di qualità. L’obiettivo è dare seguito alle attività di monitoraggio e di studio in corso, alla condivisione dei risultati e delle conoscenze e al coordinamento delle iniziative per garantire l’assoluta salubrità della distribuzione idrica, concorrendo al risultato della progressiva eliminazione di queste sostanze”.

   Al Tavolo coordinato dall’assessore Thomas De Luca hanno preso parte rappresentanti della Direzione regionale Salute e Welfare, delle Aziende Sanitarie Locali (Umbria 1 e Umbria 2), di ARPA Umbria, AURI, dei Gestori del servizio idrico integrato (Umbra Acque, SII, Valle Umbra Servizi), dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, e della Direzione regionale Governo del territorio, ambiente e protezione civile.

   L’assessore De Luca ha chiuso la riunione sottolineando l’importanza di procedere con celerità nell’anticipare i tempi previsti dalla legge, contribuendo così all’obiettivo di trasformare l’Umbria nella regione benchmark nella sostenibilità e tutela ambientale.