Lo scultore Adriano Massettini accolto dal sindaco di Perugia Andrea Romizi

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Visita a Palazzo dei Priori

   

Due sculture in creta raffiguranti un grifo, simbolo per eccellenza di Perugia, e un elefante, elemento che invece campeggia nello stemma del rione di Porta Eburnea. Sono i doni consegnati al sindaco di Andrea Romizi da Adriano Massettini, 64 anni, “artista dilettante” come lui stesso si definisce, impegnato da otto anni a sperimentare un personale modo di espressione “per instaurare un colloquio speciale con l’osservatore”.

Massettini è stato ricevuto dal sindaco a Palazzo dei Priori. “L’arte è di tutti – ha detto lo scultore spiegando la sua visione – e ha senso se riesce a suscitare emozioni, a connettere gli esseri umani, a uscire dai confini dell’individualismo, altrimenti è mero edonismo o ricerca di una perfezione fine a sé stessa”.

L’interesse per il risultato estetico, quindi, “non è mai stato centrale”. Massettini ha iniziato come autodidatta pensando che l’arte sarebbe stato un “hobby rilassante”, utile per chi come lui viveva i ritmi e lo stress di una professione come quella dell’infermiere, “sempre a contatto con la sofferenza”. Poi si è convinto che “l’arte può veicolare un messaggio profondo facendo da ponte tra materia e spirito ed evocando significati attraverso i simboli”. Per questo da subito la produzione di Massettini si è collocata in spazi pubblici: un’arte “non invasiva”, però, perché tiene conto del “consenso della gente” e perché nel tempo, senza manutenzione da parte del suo autore, può venir meno a causa degli agenti atmosferici.

L’artista, infatti, utilizza un impasto di argilla e cartone che prepara in un giardino in via Faina, il suo “studio” en plein air e, siccome non dispone di un forno, le sculture non vengono neppure sottoposte a cottura. “Impiego prodotti naturali a basso costo – spiega -. Per le mie opere non aspiro alla durevolezza assicurata da materiali quali ferro e marmo. Credo che la vita sia una danza di forme governata dal dinamismo e dall’impermanenza. La stessa bellezza è effimera, quindi bisogna essere plastici, sentirsi parte di un flusso e pronti a godere del momento presente”.

Un’arte così ancorata alla filosofia del movimento e che aspira a un dialogo con l’osservatore non può che “uscire dai musei” e inserirsi nel filone della street art prendendo lo spazio pubblico “in prestito momentaneo”. Per questo, dopo un primo esperimento fatto su un muro di casa (riparato con l’argilla e la fantasia in luogo del cemento), Massettini ha iniziato decorando le cavità di diversi alberi a Elce con figure che evocano fate ed elfi, per poi passare ai bassorilievi in via Faina e in via della Viola, alle sculture verticali a tutto tondo presso la “Casina Rossa” in via XIV Settembre e, ora, anche a manufatti come quelli donati al Comune. Forme tondeggianti e senza spigoli, che si riallacciano al mondo naturale e a un simbolismo teso a evocare una dimensione non fisica.

Il sindaco Romizi, a nome dell’amministrazione, si è rallegrato per la vivacità e freschezza dell’artista autodidatta e per la sua volontà generosa di omaggiare il passante con le sue creazioni.