Lavoro come strumento di empowerment femminile

502

L’assessore Cicchi: “Un’importante occasione di confronto”

   

Mercoledì 13 marzo – ricorda l’assessore alle politiche sociali Edi Cicchi – ci sarà un incontro sul tema del lavoro come strumento di empowerment femminile (ore 14.30, al Family Hub di via Diaz, 150).

“Sarà un’occasione di confronto – spiega l’assessore – su un argomento che può apparire secondario, ma che non lo è affatto! Anzi, l’empowerment femminile è un processo virtuoso di acquisizione da parte delle donne di maggiore consapevolezza di sé e del loro ruolo all’interno di un contesto culturale o economico, come quello aziendale. In questo senso, è anche uno strumento di promozione della parità di genere. L’empowerment femminile è creazione di opportunità e un mezzo per contribuire a rimuovere le barriere che ostacolano l’integrazione delle donne all’interno del contesto in cui si trovano. Tra le sue misure, possiamo citare la promozione dell’autonomia, della fiducia in loro stesse e della capacità di influenzare il nostro tempo. Se ben attuato e compreso, l’empowerment femminile è una pratica utile alla società nel suo complesso, fino a intervenire sull’organizzazione e i successi di un’impresa, di una comunità, di un ente. Ma sopra ogni altra cosa, aumenta la diversità, intesa come ricchezza, e l’inclusione, generando creatività e innovazione e quindi cambiamento! Un tema che declineremo sotto diversi punti di vista”.

Il programma prevede alle 14.30 la prima parte dell’incontro “Progetto Lei, lavoro, Empowerment ed inclusione” con gli interventi dell’assessore Cicchi, di Valentina Tiecco (Arca di Noè) per presentare il progetto LEI, di Massimo Ronchini e Serena Miccolis (Aiccon-centro studi di Unibo) su l’orientamento all’impatto del progetto Lei.

La seconda parte dell’incontro dalle 15.30 sarà dedicata al tavolo di lavoro moderato da Alessia Pauselli di Arca di Noè. Partecipano Annagrazia Faraca (Cidis) che relazionerà su “non siamo supermamme: just mums at work” – percorsi di integrazione lavorativa e sociale per madri migranti in Umbria, Roberta Veltrini (frontiera lavoro) su “l’orientamento al lavoro per accrescere l’occupabilità delle persone fragili”, Marta Montanari (arpal Umbria) su “le politiche attive del lavoro del centro per l’impiego. Interverrà anche un rappresentante del Comune di Perugia sul tema del servizio di accompagnamento al lavoro.

Questo, invece, il messaggio che ha voluto l’assessore Cicchi ha voluto lasciare a tutte le donne.

“Saluto tutte le donne, con la loro forza, i loro sogni, le loro fragilità, la loro voglia di vivere, il loro modo di affrontare la vita, di prendersi cura di sé, della famiglia e degli altri. La Giornata Internazionale della Donna – commenta l’assessore alle politiche sociali Edi Cicchi – è un giorno per focalizzare, ancora di più, l’attenzione sul grande valore della donna, per non dimenticare il lungo percorso fatto per arrivare fin qui e quanta altra strada c’è da percorrere per affermare una vera parità di genere, per eliminare violenze ed emarginazione. Le donne sono il motore della vita e della società, coloro che ogni giorno contribuiscono a realizzare una società più equa e giusta, più integrata, inclusiva, accogliente e solidale. Donne che, spesso, lavorano in silenzio, soffrono in solitudine, che sormontano grandi ostacoli. Con la loro tenacia, forza, determinazione e pazienza, le donne sono costruttrici di un mondo migliore. Lo hanno fatto quando si sono messe in marcia per affermare il diritto al voto, lo fanno oggi per dire no alla violenza sulle donne. Il mio pensiero va a tutte le donne vittime di violenza, alle vittime di tutti i conflitti e ai loro bambini, alle donne malate a chi subisce persecuzioni e soprusi. Il mio non è solo un augurio, ma è affiancato dalla consapevolezza del grande lavoro che in questi anni abbiamo fatto. Il Comune di Perugia è da sempre a fianco delle donne, per sostenerle e tutelarle concretamente.  Insieme possiamo riuscirci, mattone dopo mattone, con le nostre politiche sociali, con le politiche alla famiglia, con un nuovo welfare culturale. Cambiare si può. Ma per il successo di questa Giornata occorre che a cambiare siano tutti! Una trasformazione che deve iniziare dai più piccoli, educando i nostri figli al rispetto dell’altro e della diversità, all’ascolto di voci diverse che non sono da temere e combattere, ma da accogliere! Buon 8 marzo!”.