Lavoro: “Attese positive ma metà dei profili non si trovano”

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I dati della rilevazione Excelsior

   

Continua a marciare con il segno più il mercato del lavoro in Umbria.

Le previsioni di assunzione su base tendenziale crescono di 340 unità (febbraio 2024 su febbraio 2023).

Nel trimestre febbraio/aprile saranno 15.130 le previsioni di assunzione, di cui 12.010 nella provincia di Perugia e 3.120 in provincia di Terni.
A creare maggiori opportunità di lavoro è il settore dei servizi, che rispetto al febbraio 2023, prevede di assumere 490 unità in più, per un totale di 2.820. In particolare il commercio e i servizi turistici. Se il commercio è il primo settore per numero di assunzioni a Perugia, a Terni ad assumere di più nel mese di febbraio è il settore delle costruzioni con 150 nuovi ingressi, seguito dal comparto alloggi e ristorazione (140 unità in più nel mese).
Anche il comparto industriale in Umbria è alla ricerca di nuovo personale (costruzioni +610 unità). Emerge dal bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
L’Umbria svetta, stando alle previsioni di assunzione dichiarate dagli imprenditori di industria e servizi intervistati, per difficoltà di reperimento di figure professionali. La percentuale raggiunge la cifra record del 57,7%.
Dato – spiega la Camera di commercio – che non solo non si ferma, ma viaggia al rialzo: un anno fa era del 46,3%.
Motivazione? I profili non ci sono sul mercato, oppure la preparazione risulta inadeguata.
Tra le richieste delle imprese è rilevante quella di aver maturato una precedente esperienza nel settore in cui si ambisce a lavorare, richiesta nel 65% delle previsioni di assunzione. I contratti proposti per febbraio sono in maggioranza a tempo determinato nel 77% dei casi, mentre i contratti a tempo indeterminato sono previsti nel 23% dei casi.
L’Umbria cerca quasi totalmente diplomati o candidati con titolo ancora inferiore. I laureati sono solo l’11 delle richieste. Le entrate previste si concentrano su tre figure professionali nel 60% dei casi: operai specializzati e conduttori di impianti 36%, professioni commerciali e dei servizi 24%.
Solo il 16% delle previsioni di assunzione, sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota che pone l’Umbria sotto alla media nazionale (21%).