“L’Alveare” di Paciano “fa scuola”

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Il servizio educativo 0-6 anni del borgo tra gli esempi virtuosi umbri. Bardelli: “Progetto che coniuga sicurezza, inclusione e autonomia”

   

Colori delle aule diversi a seconda delle attività ospitate; orto didattico nello spazio esterno; refettorio concepito come aula perché anche il pasto è un momento educativo.

“Fa scuola” l’esempio de L’Alveare, il polo scolastico di Paciano che dal 2022 accoglie bambini da zero a sei anni.

L’esperienza dell’innovativo servizio che offre un sistema educativo integrato per la fascia 0-6 è stata tra gli esempi virtuosi di cui si è parlato nei giorni scorsi a Città di Castello, nel secondo incontro formativo di Anci Umbria “Indire” dal titolo “Costruire e ristrutturare scuole del primo ciclo”.

Ad intervenire è stato il sindaco, Riccardo Bardelli che ha spiegato come il progetto realizzato a Paciano coniughi le esigenze di maggiore sicurezza con l’inclusione e l’autonomia dei più piccoli.

Fortemente voluto dall’Amministrazione comunale in accordo con l’Istituto comprensivo, L’Alveare è stato attivato dopo un intervento di ristrutturazione presso l’edificio

“Maria Egiziaca Buitoni Marchettoni”, che già ospitava la scuola secondaria di primo grado.

Alla base di tutto, come già spiegato dall’assessora Cinzia Marchesini, vi è una nuova filosofia che concepisce anche la scuola dell’infanzia

“come uno spazio aperto in cui la didattica è al servizio della crescita dei bambine e delle bambine, in cui i piccoli alunni possono vivere liberamente gli ambienti interni e gli ampi e accoglienti spazi esterni”.

Il progetto è consistito nella modifica e riconversione degli spazi interni, secondo le esigenze didattiche indicate dalla scuola. In particolare è stato creato uno spazio che mette in connessione tutte le funzioni della scuola; un grande spazio per attività libere e ordinate; uno spazio per attività speciali. Anche il giardino antistante è stato messo in sicurezza per quanto riguarda il confine e adeguato per l’eliminazione delle barriere architettoniche all’aperto; sono state create delle aiuole e sono state divise in modo da abbellire il giardino e al contempo creare spazi di gioco e attività educative all’aperto, come la coltivazione di spezie, orto e fiori.

Nell’illustrare a Città di Castello il funzionamento de L’Alveare, Bardelli ha fatto notare come nel polo di Paciano i bagni siano all’interno delle aule per lasciare maggiore autonomia ai bambini; il riscaldamento sia a pavimento; l’area accoglienza agevoli il passaggio dalla famiglia alla scuola; i colori per le aule siano studiati in base alla tipologia di attività svolte.

“L’Alveare – ha spiegato Bardelli – è stato concepito in modo da responsabilizzare i bambini più grandi che a volte guidano i più piccoli, i quali viceversa vengono stimolati dalle attività svolte dai “grandi””.

Il prossimo bando di iscrizione sarà pubblicato nel mese di marzo.