In due salvi in Turchia grazie ai Vigili del Fuoco

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Foto Ansa

Estratti dalle macerie da un team con vicedirigente di Perugia

   

Con il team con il quale è partito ha contribuito a salvare la vita a due persone rimaste sotto le macerie provocate dal terremoto in Turchia ma il vigile del fuoco Andrea Marino, vice dirigente del Comando di Perugia, appena tornato da Antiochia non ha un unico momento fissato nella mente della sua esperienza.

“Perché quando sei lì pensi solo a fare al meglio il tuo lavoro” sottolinea.  Marino ha fatto parte di un gruppo formato da vigili del fuoco provenienti da varie regioni, dei team Usar, Urban search and rescue. Nell’ambito dell’operazione coordinata dal Dipartimento di Protezione civile.

“In Turchia – ha spiegato Marino all’ANSA – ci siamo trovati di fronte uno scenario di danni estesi, con tanti edifici crollati o pericolanti. Veramente scioccante per l’estensione e per la gravità. Una città distrutta con un bilancio di vittime probabilmente destinato a salire perché ci sono siti nei quali ci sono ancora delle vittime sotto alle macerie”.

    Il team italiano, al quale è stato affidato in particolare la responsabilità di un sito, ha avuto anche la l’incarico di coordinare tutti quelli presenti nell’area di Antiochia, che sono arrivati ad essere anche 25 provenienti da vari Paesi.

“In questo periodo – spiega il vigile del fuoco – siamo riusciti a tirare fuori dalle macerie due ragazzi vivi. Abbiamo però dovuto estrarre anche 24 vittime, tra loro anche bambini, uno di due mesi, dalle macerie di un palazzo di otto piani. Nel momento in cui ti rendi conto che le persone non sono in vita si va avanti, si lavora per priorità perché non si può fare tutto nello stesso tempo e la priorità è cercare di mettere in salvo chi è ancora in vita. È stato comunque importante tirare fuori anche persone morte, per dare una risposta alle famiglie, per restituire loro i corpi dei loro cari”.

L’ingegnere Marino spiega che la Turchia è preparata a questo tipo di eventi perché il loro è un territorio sismico ma “una estensione così impressionante mette a dura prova il sistema”.