Il giudice di Spoleto ricorre alla consulta sul divieto di sesso per i detenuti

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Garante Anastasia, in 31 Paesi europei ammessi incontri partner

   

Il giudice di sorveglianza di Spoleto, Fabio Gianfilippi, ha sollevato una questione di legittimità davanti alla Corte costituzionale sul divieto ai detenuti, previsto dall’articolo 18 dell’Ordinamento penitenziario, di fare sesso con i loro partner, in quanto tale divieto potrebbe colpire i diritti costituzionali.

A renderlo noto è il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, che dichiara:”Il riconoscimento del diritto alla sessualità dei detenuti non solo favorirebbe la loro crescita personale, ma andrebbe a beneficio dell’intera istituzione carceraria perché migliorerebbe i rapporti con gli agenti di polizia penitenziaria e aiuterebbe il clima generale della vita in carcere”.