‘Il diritto di difendersi’: a Perugia per parlare di legittima difesa

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‘Il diritto di difendersi’: a Perugia per parlare di legittima difesa. Il progetto ‘Difesa legittima sicura’ è partito da Perugia per raggiungere tutta Italia

   

È un tema molto discusso e sentito quello della legittima difesa, che ormai da anni si ricorre nelle pagine dei quotidiani e nei dibattiti politici e televisivi.

La sempre più attuale tematica del diritto a difendersi da aggressioni è stata al centro di un incontro tenutosi a Perugia, presso la Sala Hospitality del Pala Barton, venerdì 30 novembre.

Dopo gli interventi dei vertici dell’amministrazione locale e degli esperti che fanno parte del team di Difesa Legittima Sicura, grazie alla presenza della Judoka di fama mondiale, Lucia Morico, i presenti hanno potuto assistere e partecipare direttamente a dimostrazioni pratiche di tecniche di difesa da eventuali aggressioni.

Un progetto, ‘Difesa legittima sicura’, che, partito dal capoluogo Umbro, ha l’ambizione di divenire sempre più concreto in tutte le città italiane.

A spiegare le modalità di azione della rete attiva nel campo della legittima difesa è stato l’Avvocato Roberto Paradisi, coordinatore del Progetto Difesa Legittima Sicura.

“Questa rete parte proprio da Perugia e in realtà questo è il secondo evento, il primo è stato la presentazione del nostro progetto Difesa Legittima Sicura presso la facoltà di Giurisprudenza. Il progetto parte da un presupposto fondamentale: legittima difesa è un diritto naturale dell’individuo. Nel nostro ordinamento non è così, è una mera concessione dello Stato: il nostro ordinamento deriva da un codice che è nato oltre mezzo secolo fa ed è di natura fascista, quando lo Stato non riconosceva al cittadino diritti individuali. Noi riteniamo che dal pensiero greco, fino ad oggi, fino al pensiero liberale, la legittima difesa sia un diritto naturale di ciascuno. È il gommista di Monte San Savino che viene indagato perché spara al ladro, non viene indagato perché abbiamo un pubblico ministero cattivo, viene indagato perché è un dovere indagarlo, dato che difendersi non è un diritto. È assurdo, molti cittadini non lo sanno ma difendersi non è un diritto. Oggi – ha proseguito l’Avvocato Paradisi – c’è con noi Lucia Morico, l’olimpionica di Judo, una grandissima atleta di livello mondiale, ed è qui come testimone di un’idea che è quella che le donne non possono essere solo oggetto di aggressione senza capacità difensiva: le donne devono sapersi difendere. E purtroppo devono sapersi difendere rispettando i canoni del nostro ordinamento, quindi con dei limiti”.

Il coordinatore del progetto ha poi rimarcato la natura concreta dell’iniziativa

“Noi ci mettiamo a disposizione di tutti quei cittadini che sono stati aggrediti per dargli consulenze e supporti gratuiti: chiunque si voglia rivolgere alla nostra rete ha a disposizione psicologi e avvocati, che hanno il dovere, dopo le consulenze gratuite, si applicare i minimi tariffari nel momento in cui dovessero assumere la difesa di queste persone. È un aiuto concreto che vogliamo dare”.

La rete che tutela tutti coloro che abbiano subito un’aggressione ha preso vita anche grazie al prezioso contribuito dell’Avvocato Matteo Giambartolomei, che del progetto Difesa Legittima Sicura è Vice – coordinatore.

“Il nostro progetto – ha dichiarato Giambartolomei – ha una duplice finalità: la prima è quella di rivolgersi alle donne e a tutti i cittadini che sono stati oggetto di molestie, abusi, violenze e in secondo luogo a tutte quelle persone che si trovano ad incappare nelle maglie della giustizia per il semplice fatto di essersi difeso da un’aggressione. Quello che è l’attualissimo problema dell’abuso di legittima difesa. Noi andiamo a lavorare per cercare di sensibilizzare, spiegare e in qualche modo educare i soggetti interessati all’argomento e coloro che incappano in questi tipi di problemi. Certamente l’aver pensato di creare insieme ai professionisti una rete di palestre e di scuole di arti marziali per poter essere preparati ad un’aggressione, è un modo per fronteggiare il problema del rischio di incappare nell’abuso di legittima difesa. Imparare l’autodifesa attraverso le arti marziali è sicuramente un mezzo per riprendere sicurezza per quei soggetti che sono stati vittime di violenze, dall’altra è un sistema di prevenzione molto efficace”.

Giambartolomei ha ricordato inoltre come rivolgersi al team di esperti che si occupano della tutela di coloro che hanno subito aggressioni sia semplice e le risposte immediate.

“La nostra rete ha dei recapiti telefonici e il nome Difesa Legittima Sicura è ormai in rete a tutti gli effetti quindi lo si può trovare con estrema facilità in internet: un’altra cosa innovativa è che abbiamo creato questa rete su tutto il territorio nazionale quindi chiunque si rivolga a noi avrà la possibilità di trovare dei professionisti non molto distanti dal luogo in cui la persiana chiama e ci contatta. Il progetto ha una sede operativa in provincia di Ancona ma ad oggi siamo presenti in gran parte delle maggiori città d’Italia e ci auguriamo che nel 2019 riusciremo ad essere presenti in tutti i capoluoghi in modo che chiunque avrà bisogno di una rete difensiva potrà rivolgersi a noi e trovare un team di professionisti e delle palestre associati al progetto, vicino al luogo in cui si trova”.

L’evento è stato realizzato anche grazie alla disponibilità della società sportiva perugina Invictus Perugia, che ha aperto le sue porte al progetto Difesa Legittima Sicura.

 

Questo è testimonianza di quanto difesa e sport siano un binomio inscindibile. A ricordarlo anche il consigliere del Comune di Perugia Clara Pastorelli, che ha la delega all’assessorato dello sport.

“Una bellissima iniziativa che il Comune di Perugia e l’Assessorato allo sport sperano possa prendere piede. Sentirsi sicuri oggigiorno è una cosa importante, bisogna sapere quali sono i limiti da non travalicare e quindi convegni del genere dove ci sono professionisti, avvocati, psicologi, medici legali e anche un supporto tecnico operativo che parte dal mondo dello sport e che possa dare delle regole su come difendersi. Se dal mio punto di vista la difesa ad un’aggressione è sempre eticamente corretta, sappiamo che il nostro sistema giuridico non sempre le reazioni vengono accettate, quindi qui entra in gioco lo sport: sapere come fare e quello che si può e non si può superare. La presenza dell’Invictus Perugia – ha sottolineato la Pastorelli – può fornire degli strumenti tecnici e operativi per affrontare un’aggressione e quindi reagire adeguatamente. Speriamo che questi eventi possano prendere piede e che i cittadini possano essere sempre di più informati”. 

Non è voluto mancare all’evento l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Perugia, Edi Cicchi, da sempre impegnata sul sociale, che ha portato anche i saluti del Sindaco, Andrea Romizi.

“Credo che sia una giornata importante soprattutto per quanto attiene la parte che seguo io, che è quella delle pari opportunità e del sociale, quindi tutto il tema della tutela delle donne che sono vittime di violenza, perché questo corso dà la possibilità alle donne che sono state vittime di violenza di essere più adeguate rispetto ai problemi che hanno dovuto affrontare. Le violenza possono perpetuarsi – ha chiosato l’Assessore Cicchi – soprattutto se parliamo di violenze che avvengono nei contesti domestici. Anche chi si è difeso deve saper dimostrare la sua non colpevolezza, quindi sapere che una legge ti consenta di fare questo, dà una garanzia in più alle donne che devono essere supportate”.

 

Il tema della sicurezza e quindi della legittima difesa è avvertito come prioritario dalla cittadinanza, che ha partecipato numerosa all’incontro, insieme all’Onorevole Emanuele Prisco e al Consigliere Regionale Marco Squarta.

 

Importanti contributi d’opinione sono stati forniti anche dall’Ispettore Sergio Ragni della Questura di Perugia. Il dibattito è stato moderato dal giornalista Enzo Beretta.

 

Elena Sofia Baiocco