Holydays Festival, oltre venti artisti live per tre giorni di musica

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Holydays Festival, oltre venti artisti live per tre giorni di musica

Holydays Festival, oltre venti artisti live per tre giorni di musica. Dagli americani “Dirty Faces” ai colombiani “Meridian Brothers”, spettacoli gratuiti.

   

Nato come manifestazione itinerante con una spiccata vocazione internazionale (ha ospitato artisti da tutto il mondo, dalla Francia all’Argentina, dagli Stati Uniti al Qatar fino alla Corea del Sud), arrivato alla quarta edizione Holydays festival sceglie come presidio sonoro il borgo di Collepino (Spello). Tre giorni completamente gratuiti di live, dj set e arti visive dal 3 al 5 agosto, oltre 20 artisti tra band e dj del panorama internazionale.

L’idea centrale di Holydays festival è l’unione tra musica e territorio. Una rassegna musicale, ma anche un’immersione in contesti sonori e geografici poco noti o dimenticati, nel tentativo di gettare un ponte tra esperienza sonora ed esplorazione dei luoghi più suggestivi dell’Umbria. Borgo medievale immerso nella campagna umbra tra gli oliveti, alle pendici del monte Subasio, Collepino diventa il cuore dell’edizione 2018 di Holydays festival. Grazie alla disponibilità del Circolo di Collepino, della comunità locale e dei gestori de La locanda, con il patrocinio e il supporto del Comune di Spello, l’intero paese sarà coinvolto nella tre giorni, con attività ludico-ricreative e possibilità di campeggio.

L’intero festival è organizzato e coordinato da volontari, che operano da più di un decennio nel campo della produzione di eventi artistico-musicali, capace di integrarsi con rispetto e intelligenza nei contesti in cui interviene. Tra i nomi in programma, Dirty Fences (USA – 3 agosto), band erede del più genuino punk ‘n’ roll dai Ramones ai Cheap Trick fino agli MC5, che ha fatto del palco la sua dimensione naturale; Meridian Brothers (Colombia – 4 agosto), progetto del produttore e sperimentatore Eblis Alvarez, in line up per il fantasmagorico Le Guess Who 2018, che esplora tutte le sfumature della musica latina, dal tropicalismo alla cumbia fino alla salsa, dai ritmi antillani alla bossa nova, dal latin jazz alla canzone andina, contaminati da un’elettronica destrutturata; e ancora il krautrock dei Grand Veymont (Francia – 5 agosto), il folk psichedelico di Diente de Madera (Argentina – 5 agosto) e il minimalismo acustico di Pandelindio (Argentina – 5 agosto). Tra gli italiani Drive!, nuovo progetto in trio del pianista di estrazione jazz Giovanni Guidi, con Joe Rehmer al basso e Federico Scettri alla batteria (4 agosto), la sassofonista avant-cosmic Laura Agnusdei (5 agosto), il duo minimal-kraut Cacao (4 agosto), i Black Tail con il loro alternative folk lo-fi (3 agosto), i Tiger! Shit! Tiger! Tiger!, umbri d’origine ma acclamati anche all’estero (3 agosto).