Eurochocolate incontra i trasformatori di cacao del Camerun

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Si intensificano le relazioni tra Eurochocolate e il Camerun, sesto Paese leader nella produzione di cacao a livello mondiale e quarto produttore africano dopo Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria. Si è infatti tenuto ieri pomeriggio presso il Jazz Hotel di Perugia un proficuo incontro tra Eugenio Guarducci, Presidente di Eurochocolate ed Emmanuel Neossi, Presidente e Direttore Generale di NEO Industry, la più grande azienda a capitale 100% camerunense attiva in Camerun nella trasformazione di cacao e fiore all’occhiello del Governo nazionale per uno sviluppo della filiera in ottica locale.

“Non è più accettabile – ha esordito Guarducci – che la trasformazione del cacao in cioccolato avvenga quasi esclusivamente nelle aree industrializzate e sia sottratta ai luoghi d’origine. La ricchezza che questo prodotto è in grado di generare non è equamente distribuita e solo una minima parte del valore aggiunto rimane ai Paesi produttori. Oggi, questa prassi non è più giustificabile: molti Paesi hanno recuperato situazioni di stabilità politica ed economica e anche in Camerun vi sono le premesse per supportare una svolta storica”.

In un’ottica di massima operatività, il confronto con la delegazione ha avuto ad oggetto la progettazione congiunta di una piccola Fabbrica di Cioccolato in Camerun, un progetto pilota attento sia al coinvolgimento delle varie Associazioni di produttori di cacao che delle Istituzioni, non solo nazionali e africane ma anche italiane ed europee. Il tutto supportato da una formazione mirata che potrà in parte svolgersi nel Paese e in parte in Italia.

Tra gli obiettivi del Camerun per rilanciare lo sviluppo vi è, infatti, quello di incentivare la trasformazione di cacao in loco creando nuovi insediamenti industriali nelle principali regioni in cui il cacao viene attualmente coltivato. La produzione di cacao del Camerun si attesta oggi su poco meno di 210.000 tonnellate di cui solamente 32.700 vengono trasformate in loco. L’obiettivo è quello di raddoppiare questo dato portando il Paese a trasformare il 30% della produzione nazionale.