Coletto: “Triste i morti Covid senza un ultimo saluto”

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L’assessore sottolinea “Straordinario lo sforzo dei sanitari”

“Quante mamme e quanti papà se ne sono dovuti andare per il Covid senza nemmeno un ultimo saluto dei loro cari… è questo il ricordo più triste di quel periodo”

   

a dirlo è Luca Coletto, assessore regionale dell’Umbria alla sanità in occasione della quarta Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.

 “Resta anche lo straordinario sforzo fatto dal personale sanitario e comunque ne esce una regione più forte” aggiunge parlando con l’ANSA.

 “Ho ancora nitido – ricorda Coletto – l’impatto fortissimo di quando fu ufficiale la chiusura del Paese. Cominciavano a crescere i ricoveri e ogni giorno giorno eravamo in collegamento con la protezione civile per reperire mascherine, guanti, camici e gli altri presidi necessari per fronteggiare l’avanzata del coronavirus. C’era poi la questione dei ventilatori polmonari per i malati più gravi che mancavano e degli appena 69 posti di terapia intensiva che trovammo, inadeguati alle esigenze”.

L’assessore ricorda però anche la seconda face.

“Quando – sottolinea – cominciammo ad avere le certezze su come si poteva sconfiggere il Covid, i vaccini anzitutto ma anche gli anticorpi monoclonali. Ne siamo usciti più forti e più preparati su come affrontare una eventuale altra pandemia”.

 Per Coletto, comunque,

“niente sarà più uguale a prima. Abbiamo scoperto le videoconferenze – afferma – che permettono di evitare tanti spostamenti inutili e il lavoro da casa che è una opportunità importante. Ci sono però strascichi negativi da affrontare, soprattutto il contraccolpo psicologico sui più giovani che devono affrontare tanti difficoltà per riappropriarsi della loro vita. L’Umbria ha comunque reagito bene al Covid – sottolinea l’assessore – e abbiamo avuto meno decessi degli altri. Abbiamo una rete territoriale piú strutturata e stiamo procedendo a una piú corretta assegnazione delle strumentazioni”.

“Quattro anni dopo i giorni terribili di sgomento e sospensione, le immagini delle file di camion militari con le bare delle vittime del Covid in Lombardia sono tuttora impresse nella nostra memoria. Oggi, nella Giornata in memoria delle vittime del Covid, ricordiamo chi non c’è più e chi ancora soffre per la perdita di un proprio caro”.

A dirlo è il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco.

“È anche l’occasione per tributare un omaggio al lavoro, e spesso al sacrificio, dei sanitari, delle forze dell’ordine, dei tanti volontari e dei vigili del fuoco, che durante la pandemia furono chiamati a svolgere interventi inediti e di enorme importanza per i cittadini, spendendosi senza riserve e a dispetto dei rischi. Per dare concretezza al nostro tributo – afferma Prisco -, proprio a fine febbraio il Governo è intervenuto per sanare una situazione che si trascinava appunto da allora, disponendo la liquidazione delle somme dovute al personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco per lo straordinario svolto in occasione dell’emergenza pandemica da Covid19. Con lo stesso provvedimento, abbiamo inoltre prorogato il termine per l’erogazione del contributo in favore dei familiari del personale di polizia di Stato e vigili del fuoco vittima del Covid. Perché celebrare la Giornata di oggi significa anche non dimenticare quanti hanno reso possibile un adeguato supporto soprattutto ai più fragili”.