Bartolini (Cia Umbria): «Rivedere il modello della filiera agroalimentare e puntare su quelle corte e locali»

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 “Sfide e opportunità del comparto primario”: è il titolo ed il tema dell’assemblea regionale di Cia Agricoltori italiani dell’Umbria che si è svolta giovedì 8 febbraio 2024 a Perugia, all’hotel Giò Wine e Jazz. All’assemblea regionale sono intervenuti Matteo Bartolini, presidente Cia Umbria e vice presidente nazionale, Roberto Morroni, assessore alle Politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria, e Fabio Del Bravo, responsabile della direzione Servizi per lo Sviluppo rurale di Ismea, l’istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare.

L’ANALISI

L’agricoltura sta attraversando una fase particolarmente delicata nella quale agli strutturali problemi di equa distribuzione del valore lungo la filiera si vanno a sommare anche l’estrema volatilità, non solo dei prezzi, ma anche dei costi, delle rese e della qualità dei prodotti ottenuti. Tutto questo rende complessa la programmazione produttiva, la gestione aziendale e spesso insufficiente la sua redditività. In era pre Covid, gli studi ISMEA sulla catena del valore indicavano in 6 euro lordi su 100 di prodotti trasformati quello che resta all’agricoltore. Oggi, probabilmente, la situazione è ulteriormente peggiorata. E se l’apparente riduzione del differenziale della distribuzione trova compensazione nell’incremento dei volumi venduti nel 2020 e 2021, per l’agricoltura accade esattamente l’opposto: il differenziale tra prezzi e costi tende ad aumentare ma le rese basse non garantiscono la redditività.

FILIERE ALTERNATIVE

«Abbiamo condiviso con gli associati quello che è il reale problema che affligge l’agricoltura italiana, cioè quello del valore all’interno della filiera agroalimentare – ha sottolineato il presidente Bartolini – . Secondo i dati presentati, bisogna rivedere tutto il modello per costruire filiere che siano corte, locali e rispettose di chi non solamente produce cibo, ma si preoccupa anche di fare un presidio del territorio e di mantenere una biodiversità».

RIPENSARE L’IMPRESA AGRICOLA

«Le vicende di questi giorni hanno contribuito ad accendere i riflettori sulla situazione del settore agricolo – ha detto l’assessore Morroni – sul quale occorre aprire una riflessione. C’è un problema di redditività delle imprese agricole, della loro compatibilità in merito alla transazione green portati avanti dall’Ue. Le vicende di questi giorni devono essere lo stimolo per avviare una riflessione molto serie sulle prospettive di questo settore che in Umbria può vantare delle potenzialità straordinarie. Potenzialità che vanno declinate rispetto ad una questione di fondo: qual è il volto delle imprese agricole dei prossimi anni? L’impresa agricola va ripensata perché è una realtà che deve produrre valore e reddito: oggi non sempre è cosi, ci sono ostacoli e situazioni che impediscono all’impresa agricola di sviluppare a pieno questa dimensione imprenditoriale. In questo periodo ci sono ancora risorse comunitarie importanti che devono accompagnare e aiutare un processo di sviluppo dell’impresa agricola».