Usl Umbria 1, precisazioni su liste di attesa e intramoenia

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Perugia, 03 dicembre 2025 – In merito agli articoli pubblicati dalla stampa locale, la direzione dell’Usl Umbria 1 chiarisce che il recupero delle liste di attesa si fonda su un piano articolato e multilivello. Tale strategia, sostenuta dal lavoro dei professionisti e da una riorganizzazione interna mirata, sta già producendo risultati concreti e rilevanti. Il programma aziendale dedicato alle liste di attesa ha dimostrato, nel suo complesso, un’efficacia misurabile. Nei primi dieci mesi del 2025 si è registrato un incremento dell’8% nella produzione complessiva, con oltre 18.832 prestazioni aggiuntive tra quelle monitorate. Un dato che conferma la validità delle scelte organizzative e l’impegno del personale, capace di coniugare qualità ed efficienza.

Le azioni strategiche messe in campo sono quattro: riorganizzazione interna (ottimizzazione delle agende ambulatoriali e riallocazione delle prestazioni verso esami più critici, come le risonanze); accordo con i medici specialisti Sumai (incremento delle prestazioni con oltre 2.000 attività aggiuntive, riduzione dei tempi di attesa e miglior presa in carico dei pazienti cronici, anche tramite telemedicina); coinvolgimento del privato accreditato (supporto mirato per prestazioni delicate, come ad esempio risonanze, ecografie, prime visite dermatologiche) come misura integrativa; collaborazione con l’Azienda ospedaliera di Perugia (ampliamento dell’offerta, in particolare nel distretto perugino, con migliaia di esami già programmati).

Sul tema della libera professione intramuraria, l’Usl Umbria 1 ha recepito le indicazioni regionali adottando un regolamento specifico e predisponendo un piano aziendale dedicato. L’obiettivo è garantire un equilibrio corretto tra l’attività istituzionale e quella libero-professionale, evitando possibili conflitti di interesse. Ad oggi, soltanto una piccola parte dei dirigenti medici – circa il 5% – svolge attività libero-professionale al di fuori delle strutture aziendali, sempre con autorizzazione. Tuttavia, anche questi professionisti, in base al piano aziendale Alpi (che disciplina l’Attività libero professionale intramuraria), dovranno progressivamente rientrare negli spazi interni dell’Usl. Parallelamente, la direzione ha avviato un confronto con le organizzazioni sindacali per rivedere le tariffe della libera professione, in un’ottica di trasparenza e condivisione.