Un autunno all’insegna della GDPR

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Illustration showing key elements of GDPR (effective 25 May 2018) - DPOs, Compliance, Data Breaches and Personal Data
   

Terminate le vacanze, finita l’estate, possiamo dire che quella che si è appena chiusa sia stata anche l’“estate della GDPR”considerando anche che ad inizio agosto sono stati emanati i decreti attuativi sull’ordinamento italiano al Regolamento (UE) n. 679/2016, meglio noto come GDPR, attesi per il 25 agosto. 

Cosa è cambiato rispetto al precedente “Codice Privacy”? Il trattamento collegato ad un interesse pubblico viene inquadrato dal punto di vista oggettivo e non più soggettivo con riferimento alla finalità del trattamento 

Presso l’Università di Perugia, proprio in quei giorni si tenne un interessante seminario di fine corso organizzato dall’avvocato Alberto Giulio Cianci, docente ordinario di Istituzioni di Diritto privato e di Comunicazione pubblicitaria e tutela del consumatore al Dipartimento di Scienze Politiche, dal titolo “Approfondimenti verso Comunicazione pubblicitaria e tutela del consumatore”. 

All’evento che raccolse la partecipazione di molti studenti, erano stati invitati anche altri esperti di comunicazione, quali Pietro Vultaggio, giornalista e titolare di un’agenzia di comunicazione TiberADV srls, Elena Torselli, dell’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo ed esperta di comunicazione Kosher, halālbio, il professor Giorgio Grimaldi, docente di Filosofia presso dell’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino. 

Pietro Vultaggio nel corso del suo intervento “L’advertising digitale sul GDPR” ha dichiarato che “la nuova normativa prevede la disciplina della comunicazione, evidenziando la distinzione tra i due trattamenti di comunicazione e diffusione. Eccezion fatta per alcune particolari categorie di dati di cui all’art. 9 del GDPR o i dati giudiziari, per il quali il cui trattamento è consentito qualora necessario per il perseguimento di un interesse pubblico rilevante”. Ha mostrato poi come è stata la comunicazione pubblica attraverso i siti internet e privata tramite l’invio di messaggi di posta elettronica da parte di molte aziende, enti, associazioni, timorose a ridosso dell’entrata in vigore della GDPR di perdere letteralmente il loro patrimonio di indirizzi e numeri di telefono, dimenticando che la conservazione dell’acquisizione del consenso iniziale a trattare tali dati costituisse un valido fondamento per vivere con maggior serenità tale scadenza. 

Sulla stessa linea anche la dottoressa Torselli, esperta di cucina Kosher, Halal e bio, con tutte le implicazioni di dati personali che ne derivano quando si parla di gusto e di informazioni sulle esigenze alimentari dell’individuo ha detto “devo ammettere che gli interventi del professor Cianci e del dottor Vultaggio sul GDPR sono stati estremamente utili, entrambi con tempismo straordinario. Non ero a conoscenza delle modifiche apportate alla disciplina europea sulla privacy né che la stessa fosse di così imminente entrata in vigore, considerato l’assordante silenzio delle istituzioni nazionali sul tema. Il seminario a cui ho assistito mi ha, dunque, consentito di acquisire un quadro completo del nuovo assetto normativo e di reagire in modo consapevole alla valanga di email che mi ha sommerso nei giorni immediatamente seguenti l’intervento del dottor Vultaggio”. 

Nell’ambito del suo intervento dal titolo “L’ambito del Nomos: sull’origine e il fondamento della Legge” il professor Giorgio Grimaldi ha dichiarato che “fra gli aspetti fondamentali di una legge vi sono il suo carattere pubblico e la chiarezza del contenuto, dato che la legge è un dispositivo atto a regolare la vita della collettività. Questo seminario, organizzato dal prof. Cianci, ha permesso un momento di riflessione su ambiti specifici della legge – vedi ad esempio la GDPR oppure la normativa sul commercio degli alimenti di cui ha parlato la dott.ssa Toselli – e sull’idea di legge in quanto tale”. 

Durante il seminario professor Alberto Giulio Cianci pose l’attenzione sul potenziamento del controllo, in particolare dicendo che “è stato fatto molto nel corso di questi anni per realizzare una normativa che consenta il controllo; considerate che gli attori non sono molti, perché c’è una tendenza alla concentrazione nelle società che operano anche nel campo dell’informatica e del software. Negli anni ’70 – ’80 sarebbe stato paradossalmente più difficile controllare, poiché avevamo dei server fisici, avevamo dei soggetti plurali: molte aziende operavano in questo settore. Oggi, invece, sappiamo quali sono i soggetti che realizzano servizi di cloud computing e, quindi, penso che non sia così difficile provvedere per delle autorità che sono dotate di sistemi incisivi di controllo proprio dal punto di vista tecnologico che, naturalmente, devono fronteggiare la stessa realtà che disciplinano. In conclusione, ad oggi, credo che ci siano tutti gli elementi per realizzare i controlli effettivi”. 

Il professor Cianci fu anche ospite della nota trasmissione “L’Uovo di Colombo”, in onda sulle frequenze di Umbria Radio (Perugia 92.000Mz; Terni 105.300Mz)condotta dai giornalisti Francesco Locatelli (Umbria Radio) e Laura Marozzi, responsabile dell’Ufficio Comunicazione Istituzionale, social media e grafica dell’Ateneo di Perugia, nella quale ebbe modo di affrontare, nuovamente, il tema del GDPR e degli aspetti di maggiore novità rispetto alla precedente normativa in tema di privacy. La trasmissione, ascoltabile anche in podcast, è stata un’occasione per approfondire i principi generali in tema di privacy, qual è l’obiettivo della protezione dei soggetti interessati e il rapporto tra la normativa in tema di privacy e il diritto dell’Unione Europea 

In esclusiva per i nostri lettori il professor Alberto Giulio Cianci ha ribadito l’importanza dell’adeguamento alla GDPR per tutte le attività, in particolare quelle commerciali, che utilizzano questi dati per finalità di business, spiegando che “i temi sono molto correlati tra di loro perché la privacy è proprio l’informazione strumentale: senza il dato non è possibile fare marketing e poiché il marketing riguarda l’accesso al mercato abbiamo una compartecipazione di questi due soggetti, che potremmo chiamare <<watchdog>> (cane da guardia), se volessimo seguire la giurisprudenza anglosassone, i quali dovrebbero, cosa che stanno facendo in questi anni, fare molto per la tutela del consumatore e per un trattamento lecito dei dati personali”.  

Sempre in esclusiva per i nostri lettori, appunto, Pietro Vultaggio, titolare dell’agenzia di comunicazione, prevalentemente digitale, TiberADV srls, sul tema GDPR ha evidenziato come “la comunicazione sul tema GDPR ha generato, a volte, uno stato di ansia in alcuni imprenditori, specie di microimprese, i quali preoccupati, e anche forse mal consigliati, non hanno visto questo adeguamento normativo come un’opportunità per monitorare e migliorare la propria azienda in termini di processi organizzativi e informatici con gli indubbi benefici di carattere economico, finanziario e di sicurezza del proprio business che ne conseguono, oltre a ridurre i rischi imprenditoriali ad iniziare dal rischio digitale”. 

Redazione