‘Questione Nodino’, Melasecche risponde a Romizi, Naldini pensa alla rampa

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Continua a tenere banco la ‘questione Nodino’ a Ponte San Giovanni. Dopo la presa di posizione del Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, in Consiglio Comunale, non è tardata ad arrivare la risposa dell’Assessore regionale Enrico Melasecche, intervistato da ‘Il Messaggero’ nell’edizione regionale.

“Palazzo dei Priori e di conseguenza Romizi sapevano tutto: il Sindaco cambi il Prg se vuole un’opera più strategica. Quanto alle fughe in avanti, credo dopo venti anni di attese, con la situazione di Collestrada e di Ponte San Giovanni ai limiti del default, con Romizi che in sette anni non ha mai messo in discussione il progetto, non so se dobbiamo aspettare altri venti anni che in quella specie di camionabile succeda qualcosa di grave. E’ un anno che se ne parla anche con Romizi. Addirittura sei mesi fa in un incontro a Palazzo Donini, la Presidente Tesei, scherzando, ha detto a Romizi che avrebbe dovuto ringraziare me che abito a Terni da quarant’anni se Perugia poteva finalmente fare il nodo. Progetto alternativi? Non esistono. Ricominciare l’iter da zero significa voler affossare per sempre la soluzione del problema perdendo altri anni di preziosissimo sviluppo, con 200 milioni per il prima stralcio e oltre 500 per il secondo (Madonna del Piano – Corciano)”.

In un articolo pubblicato da ‘La Nazione’ (edizione Umbria) diversa appare la posizione dell’Ing. Leonardo Naldini, dirigente responsabile dei trasporti regionali.

“Ad oggi non esiste ancora un progetto aggiornato del Nodino perchè Anas non ha ancora provveduto a redigerlo. Al momento si sta solo procedendo sulla base di quello preliminare del 2003, che potrà essere soggetto a modifiche. Ciò che la Regione considera priorità assoluta è la realizzazione del raddoppio della rampa di accesso alla città di Perugia all’altezza di Ponte San Giovanni”.

Sui tempi Naldini sostiene che saranno necessari ad Anas almeno tre mesi per definire gli aggiornamenti.