Premiati i ragazzi del “Bernardino di Betto” sezione architettura ambiente

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Si è svolta presso la sede dell’ordine degli architetti della Provincia di Perugia la cerimonia di premiazione del “Concorso di idee per Magione” che ha visto premiati i progetti degli studenti delle classi quarte B e C del Liceo Artistico Bernardino di Betto, sezione architettura-ambiente. «Il progetto – spiega Vanni Ruggeri, delegato alla cultura del Comune di Magione – ha visto coinvolta l’Amministrazione Comunale in un’interessante proposta di collaborazione con il liceo perugino che ha preso avvio da un protocollo d’intesa tra scuola e Comune operante su due livelli: il primo prevedeva, per i ragazzi delle classi terze, la possibilità di studiare la progettazione di soluzioni abitative in ambiente naturale caratteristico, con la realizzazione nel nostro caso di una residenza di qualità in riva al lago Trasimeno. Il secondo invece aveva per oggetto il tema, di prepotente attualità, della riqualificazione urbana di aree dismesse, periferiche o degradate, esperienza quest’ultima al centro del concorso di idee premiato dall’Ordine degli Architetti di Perugia, e per la quale la scelta è caduta su un vecchio edificio industriale dell’area ex Usl di Caserino». La giuria, composta dall’architetto Paolo Vinti, presidente dell’ordine degli architetti di Perugia; Giuseppina Boccuto, dirigente scolastico del Liceo artistico B. Di Betto; Vanni Ruggeri, referente del progetto per il Comune di Magione; dagli insegnanti del liceo Primetta Vecchietti e Guglielmo Loffredo; e dal coordinatore del progetto Prof. Fausto Bonucci, ha premiato ex-equo i progetti di Aurora Fattorni, classe quarta A con la proposta progettuale “Parola scritta” consistente nella realizzazione di una biblioteca, e Caterina Cirilli, Luca Giorgetti e Susanna Ottavi, della classe quarta C che con il motto “L’albero della conoscenza”, hanno progettato per l’area dismessa un centro polifunzionale.La commissione ha inoltre segnalato quattro progetti: un centro interculturale dal motto “Il cibo come ponte fra le culture” realizzato da Anna Albertini, Gaia Montagnoli e Chiara Rossi della quarta C; il progetto di Gjoshi Anila quarta B; il progetto di discoteca di Matilde Sensi, classe quarta C; e quello di Camilla Rossetti, quarta B. «I ragazzi – commenta Vanni Ruggeri -, singolarmente o in gruppi di lavoro, sono stati chiamati a riflettere sul costruito esistente nonché sull’ambiente circostante, individuandone al contempo criticità e potenzialità architettoniche, per poi elaborare una propria proposta progettuale di recupero e riqualificazione che rispondesse ad una precisa idea di destinazione e di fruibilità da parte della cittadinanza. Il tutto sulla scorta di uno studio e un approfondimento attento e partecipato del nostro territorio comunale, tanto dal punto di vista storico, con l’esame delle emergenze architettoniche più significative e peculiari, quanto da quello urbanistico e ambientale, con visite e osservazioni dirette sui luoghi, per calare i progetti nel giusto contesto. Il lavoro davvero notevole che ha visto impegnati i ragazzi nel corso dell’intero anno scolastico, concretizzatosi nella realizzazione di tavole tecniche che illustrano la filosofia progettuale, i prospetti, gli alzati, il rendering grafico, nonché nella realizzazione di modelli e plastici, sarà oggetto nei prossimi mesi di un’apposita esposizione”.