“Ci sono trenta case pronte, ma il Comune non le assegna”
(Aun) – Perugia, 21 ottobre 2025 – “A Terni ci sono trenta appartamenti Ater già pronti e disponibili – spiega Fabio Barcaioli, assessore regionale alle politiche abitative – trenta famiglie in graduatoria potrebbero entrare subito, ma dal 17 luglio la commissione comunale che dovrebbe valutarle non viene convocata. L’ultima riunione risale a tre mesi fa. È assurdo, famiglie con punteggi alti vivono nel disagio, alcune costrette a scegliere tra pagare l’affitto o comprare il cibo”.
“E il sindaco Bandecchi cosa fa? Lancia proclami e – prosegue Barcaioli – dice di volere le chiavi dei 600 appartamenti sfitti, come se bastasse un annuncio a risolvere la situazione. Sono parole vuote, slogan populisti senza alcuna cognizione di causa, che fanno pensare che non si sia nemmeno preso la briga di capire come funziona davvero l’assegnazione delle case popolari. Il Comune sembra ignorare, o fa finta di ignorare, che occorre convocare una commissione per valutare le domande. I sindacati hanno più volte ricordato che dal 2023 molte famiglie attendono una casa popolare e che l’ultimo passaggio burocratico, la verifica dei requisiti e dei documenti già presentati, resta bloccato a causa dei ritardi del Comune di Terni”.
L’assessore sottolinea il lavoro della Regione: “Con Ater stiamo mappando ogni appartamento, verificando lo stato reale di ciascuna unità e lavorando per una programmazione seria dell’edilizia residenziale pubblica. Ci stiamo confrontando con i sindacati e con le organizzazioni degli inquilini per un nuovo piano casa regionale e per far sì che il diritto alla casa non sia uno slogan, ma un diritto rispettato”.
“Bandecchi può fare proclami quanto vuole – conclude Barcaioli – ma finché non convoca la commissione comunale, quei trenta alloggi resteranno vuoti e le famiglie in attesa continueranno a pagare il prezzo della sua politica di facciata. Il diritto alla casa si garantisce con atti non con slogan e titoli ad effetto. La Regione farà la sua parte, ma il Comune di Terni deve smettere di parlare e cominciare a lavorare”.