Perugia: via libera della Giunta alla sperimentazione di vendita delle cubature di proprietà del Comune

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Perugia: via libera della Giunta alla sperimentazione di vendita delle cubature di proprietà del Comune. Obiettivo di incrementare gli introiti monetari e riequilibrare la distribuzione sul territorio delle capacità edificatorie

   

E’ stata approvata dalla Giunta comunale la delibera che, di fatto, dà il via libera alla sperimentazione della vendita dei diritti edificatori nel Comune di Perugia. L’obiettivo è, da un lato, di incrementare gli introiti monetari da destinare alla realizzazione, manutenzione e riqualificazione di opere pubbliche,dall’altro,di riequilibrare la distribuzione sul territorio delle capacità edificatorie, in una città che nel tempo ha cambiato volto ed esigenze rispetto alle previsioni del piano. Il tutto senza incrementare la capacità edificatoria fissata dal PRG. Un altro passo, dunque, verso l’individuazione di strumenti innovativi, in grado di rispondere alle nuove esigenze della città.

Sostanzialmente, si tratta della vendita da parte dell’ente a privati, tramite bando pubblico, delle cubature di sua proprietà. Vendita che, in ogni caso, dovrà tenere conto sia dell’equa distribuzione delle risorse edificatorie sul territorio comunale, sia della destinazione. A tal fine, le cubature alienabili saranno suddivise, per esempio, in piccoli lotti, così da consentire un accesso più ampio ed evitare concentrazioni in capo a pochi soggetti. Inoltre, la vendita sarà possibile solo all’interno del contesto urbano ed in luoghi urbanisticamente compatibili, previa variante urbanistica al PRG Parte operativa. Il perfezionamento della vendita sarà, peraltro, condizionato dall’accoglimento della variante stessa da parte del Consiglio comunale.

Per l’assegnazione dei diritti edificatori si farà, dunque,ricorso ad un bando ad evidenza pubblica-anch’esso subordinato all’esito della suddetta variante-mentrela determinazione del prezzo di alienazione dovrà necessariamente tenere conto delle differenze di valore tra le diverse ubicazioni nell’ambito del territorio comunale.

Non ultimo, l’aspettodella destinazione dei proventi della vendita, che dovranno essere indirizzati alla realizzazione e manutenzione di infrastrutture pubbliche o alla riqualificazione di spazi ed edifici pubblici su tutto il territorio comunale, in base alle priorità programmate dall’Amministrazione.

L’azione del Comune di Perugia, l’unico ente con un PRG “tradizionale” che abbia avviato una sperimentazione del genere, nasce dalla volontà di rendere alienabili le cubature da aree di proprietà comunale, come l’area di Sant’Egidio/Lidarno, già da tempo inserita nel piano delle alienazioni e rimasta invenduta, ma anche da aree edificabili private declassate, sulla base del D.L 70/2011 (cd Decreto Sviluppo) convertito nella L. 106/2011, che qualifica il diritto edificatorio tra i diritti alienabili e ha dato fondamento normativo alla circolazione dei diritti edificatori stessi.

L’intervento è in ogni caso ispirato ai principi di limitazione del consumo di suolo complessivo e alla razionalizzazione delle potenzialità edificatorie nell’ambito del PRG, sulla base delle mutate esigenze economiche e sociali della città.

La delibera, costruita anche sulla base di una ricerca svolta dagli uffici comunali  che ha verificato e sondato esperienze di altre realtà comunali,  ha definito i principi e ha dato mandato per la costituzione di un gruppo di lavoro interno all’ente che dovrà definire un bando tipo per la vendita delle cubature (già previste nel PRG e “gestibili” dal comune), finalizzato a definire modalità di vendita, prezzo e principi di allocazione delle volumetrie con relativi procedimenti di variante. Una sfida importante, visto che non si rilevano casi di vendita di quantità edificatorie da parte di amministrazioni comunali aventi un Piano regolatore tradizionale come quello di Perugia, che non prevede alcuna “circolazione dei diritti edificatori”. Una modalità pianificatoria, contemplata, al contrario, in numerosi Piani di recente generazione.