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Tra ricami e merletti, a Panicale ancora un grande successo per “Fili in Trama”

In archivio la XIII edizione della Mostra internazionale che ha visto ben 60 espositori da tutta Italia e non solo. Altri eventi in arrivo a Isola Maggiore e Porano

 

Un caloroso saluto tra tutti gli espositori di “Fili in Trama” e un ringraziamento e un plauso all’organizzazione, con la promessa di rivedersi a Panicale più entusiasti che mai il prossimo anno. Ma anche il consenso del pubblico e l’alto gradimento delle proposte presentate nell’arco della manifestazione organizzata dal Gal Trasimeno-Orvietano in collaborazone con l’associazione “La Trama di Anita” e con la direzione artistica di Anna Lisa Piccioni. Sono questi gli attestati più belli e significativi emersi dalla tredicesima edizione della Mostra Mercato Internazionale del Merletto e del Ricamo, che ha saputo soprattutto mettere in risalto la grande rete nazionale, quasi una famiglia con un forte legame all’insegna dell’amicizia e della collaborazione reciproca, composta dagli addetti ai lavori.

“Tre giorni nei quali uno dei Borghi più belli d’Italia che si affaccia sul Trasimeno è stato arricchito di tanta bellezza messa a disposizione dei visitatori dai 60 espositori provenienti da ogni regione d’Italia e da qualche Paese Europeo, selezionati con cura dagli organizzatori che, comunque, non mancano mai di alzare il livello della qualità della proposta artigianale”, commenta soddisfatta la Direttrice del Gal Trasimeno-Orvietano, Francesca Caproni. Che poi aggiunge: “Le migliaia di persone arrivate in continuazione dalle prime ore del mattino fino a tarda sera e le varie iniziative tutte sold out hanno suggellato una kermesse che resterà sicuramente tra le migliori di sempre. Il ringraziamento principale per questo ricco programma va alla Direttrice artistica Anna Lisa Piccioni, che da molti anni organizza eventi di questo genere e che tra genio, creatività ed esperienza riesce a mettere insieme un’ambita vetrina dell’artigianato artistico di qualità, made in Italy e non solo”.

In effetti si è capito fin dall’inizio che sarebbe stato un successo con l’evento “Ricamare il Cantico” a suscitare forti emozioni attraverso sia la lettura della preghiera di San Francesco in tutte le lingue del mondo, sia il dono, appeso ad un ulivo in segno di pace, dei vari manufatti e la benedizione degli artigiani, in omaggio all’anniversario degli 800 anni del Cantico in collaborazione con Accademia Punto Assisi e la “Compagnia In” di Assisi.

Ambitissimi e seguitissimi anche tutti i laboratori per i bambini e per gli adulti, specie quello sul ventaglio (strumento-tema di questa edizione) con un workshop tenuto dal Maestro Fabrizio Fabbroni; oppure il corso in ricamo su tulle per bambini ma anche tanti altri per tutto il periodo. Grande performance poi la sfilata di moda, coordinata dalla bravissima conduttrice Anna Lisa Baldi (volto RAI di Camper, famosa trasmissione nell’ambito di Linea Verde Estate”) incentrata proprio sui ventagli realizzati in tutte le tecniche e “indossati” dalle artigiane che hanno creato i manufatti. Tutto esaurito anche per le iniziative “Cucire il Teatro: dal Bozzetto al palcoscenico” a cura dell’Associazione Téathronmusikè in collaborazione con il Pan Opera Festival e per il “Concerto di Fuselli” diretto da Maria Elena Fanfani e accompagnato dal famoso maestro di chitarra Flamenca Juan Lorenzo e dalla bravissima ballerina di Flamenco Ana Sinal in collaborazione con l’International Green Music Fest. “A tal proposito continua Caproni – un ringraziamento speciale va al gruppo di merlettaie del macramè che fa riferimento al Museo di Castelgomberto, coordinate dalla bravissima Maria Luisa Tonello, referente per l’Associazione “Dopo di noi”, che anche quest’anno ha voluto omaggiare Panicale di un lavoro straordinario, ovvero una

 

grande cartolina che raffigura la piazza di Panicale arricchita da opere in macramè. L’opera sarà collocata, come quella in macramè dedicata al Perugino lo scorso anno, al Museo del Tulle.  A loro anche il merito degli allestimenti con istallazioni in macramè che hanno ulteriormente arricchito le decorazioni dell’antica fontana a cura di Cristina Arcioni, catturando l’attenzione di tutti”.

L’impegno del Gal Trasimeno Orvietano e di tutta l’organizzazione non finisce comunque con Fili in Trama, ma si sposta domenica prossima 14 settembre a Isola Maggiore con l’Isola del Merletto e il 26 ottobre a Porano, dove in collaborazione con il Comune di Orvieto verrà organizzata la terza edizione di “Terre e Trame, speciale Porano” con un altrettanto interessante programma e focus speciale sul merletto di Orvieto.

In tutte queste occasioni protagoniste saranno le cartoline ricamate sul tema “Saluti da…”, che sono ricercate ormai da diversi collezionisti, e la mostra dei rosoni d’Italia con le bellissime riproduzioni nelle varie tecniche di ricami realtivi a numerose chiese italiane. Tutte iniziative che il Gal Trasimeno-Orvietano ritiene importanti contributi all’economia turistica del territorio, dove la bellezza si trasforma in supporto allo sviluppo locale.

Panicale, 9 settembre 2025

   

Delegazione di sindaci Palestinesi accolta a Palazzo dei Priori

La sindaca Ferdinandi: “Per la pace serve anche una rete di diplomazia dal basso”

Martedì 9 settembre la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha accolto a Palazzo dei Priori una delegazione dell’Associazione dei Comuni palestinesi (Apla), in missione in Umbria fino al 10 settembre in occasione della presentazione dei risultati del progetto Land (Autorità locali in rete per lo sviluppo sostenibile).

L’incontro nella sala Rossa, preceduto dall’esposizione della bandiera palestinese sulla facciata del palazzo dei Priori quale segno di amicizia e solidarietà istituzionale, ha visto la partecipazione della delegazione palestinese composta da Abdallah Anati, direttore esecutivo di Apla, Abd AL-kareem Zubaidi, presidente di Apla e sindaco di Salfit, Husam Shakhsir, sindaco di Nablus, Mahmoud Barham, sindaco di Beita, Abd Al-Kareem Sedir, sindaco di Gerico, Ghassan Qabaha, sindaco di Barta, Mohammed Isayed, interprete del Comune di Gerico. Al tavolo per Anci Umbria il presidente Federico Gori e il direttore Silvio Ranieri, per Anci nazionale Antonio Ragonesi e, per Felcos Umbria, il presidente Lorenzo Lucarelli e il direttore Massimo Porzi.

Presenti anche la presidente del Consiglio comunale Elena Ranfa, la consigliera comunale delegata alla pace Lucia Maddoli, i consiglieri comunali Lorenzo Ermenegildi Zurlo, Francesca Pasquino, Antonio Donato, Silvia Pannacci, Lorenzo Falistocco, gli assessori comunali Francesca Tizi, Alessandra Sartore, Pierluigi Vossi e David Grohmann.

La sindaca Ferdinandi ha parlato di “un grandissimo onore per Perugia, che nella sua radice culturale ha i valori della pace e della fratellanza tra i popoli, secondo la grande tradizione incarnata dalle figure di San Francesco e Aldo Capitini”. “Il Comune – ha aggiunto – per questo non può che ringraziare il capo delegazione di Apla, Anci Umbria, Felcos Umbria e tutti coloro che hanno reso possibile un momento così importante in un tempo come questo, in cui la guerra ci viene presentata come destino ineluttabile e la costruzione della pace deve essere sorretta da atti quotidiani, concreti e costanti”.

“L’inazione – ha proseguito la sindaca – non è più un’opzione di fronte a quello che sta succedendo a Gaza. Pensare alla Palestina, tuttavia, non significa solo combattere per costruire la pace nella striscia di Gaza, ma significa anche sostenere tutti quei territori e comuni che rappresentano uno dei più grandi esempi di coraggio e di speranza perché, anche di fronte alla devastazione continua, ogni giorno lavorano per mantenere i servizi e costruire il futuro per i propri cittadini e per le proprie cittadine”. “La pace – ha affermato ancora Ferdinandi – non si costruisce solo nei grandi tavoli internazionali, ma anche grazie al lavoro dei sindaci e delle nostre città per dare vita a una rete di diplomazia dal basso”.

“E’ necessario continuare a pensare che ci sarà un tempo del cessate il fuoco e della ricostruzione in cui i comuni umbri saranno accanto ai comuni e ai sindaci palestinesi. Di fronte alle atrocità e ai crimini di guerra che si consumano in tutto il mondo, ma che in Palestina stanno assumendo le dimensioni di un vero e proprio genocidio, è importante riscoprire questo messaggio di pace. Quello che succede a Gaza e in Palestina rappresenta per ogni istituzione una vera e propria vertigine. L’Europa e il mondo intero saranno chiamati sul banco della storia ad assumersi la responsabilità morale di ciò che sono stati in grado di fare o non fare”.

“Come Comune di Perugia – ha anche ricordato la sindaca – abbiamo cercato di essere vicini alla Palestina prima di tutto rivolgendoci al nostro governo nazionale. Ho scritto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni affinché riconoscesse lo Stato di Palestina. I nostri consiglieri comunali hanno presentato un ordine del giorno in cui si chiede l’immediato cessato di fuoco e il riconoscimento dello Stato di Palestina, ma anche l’impegno dell’amministrazione comunale per la costruzione di corridoi umanitari al fine di garantire l’accoglienza e il rispetto dei diritti umani”.

“Come delegata alla pace di Anci nazionale, posso dire che continueremo a lavorare per creare una rete di diplomazia dal basso tra comuni italiani e palestinesi, perché la pace non si costruisce solo con i grandi trattati internazionali. Essere vicini al popolo palestinese oggi significa non solo parlare di Gaza, ma anche aiutare chi porta avanti i servizi fondamentali, cioè i sindaci e i territori. Capitini diceva che la pace non è solo assenza di guerra, ma giustizia, rispetto ambientale, diritti. La pace non esiste se persistono ingiustizie e atrocità”.

In conclusione, rivolta ai sindaci palestinesi, Ferdinandi ha affermato: “Siete il più grande esempio di resistenza e futuro. Il vostro lavoro quotidiano è un seme di speranza. Perugia e l’Umbria saranno sempre al fianco del popolo palestinese. Insieme a voi coltiviamo il sogno di una Palestina libera”.

   

Alla dott.ssa Chiara Scialpi il premio intitolato al dottor Alberto Mezzasoma

Il Magnifico Rettore prof. Maurizio Oliviero ha consegnato oggi alla dott.ssa Chiara Scialpi, laureata magistrale in Giurisprudenza, il premio promosso dall’Associazione “Alberto Mezzasoma” e riservato alle figlie e ai figli dei dipendenti o degli ex-dipendenti dell’Università degli Studi di Perugia, laureate o laureati in uno dei Dipartimenti dell’Ateneo perugino.
Il riconoscimento in memoria del dott. Alberto Mezzasoma, a lungo Direttore Amministrativo dell’Ateneo perugino, a oltre trent’anni dalla scomparsa, è stato assegnato nel corso di una cerimonia svoltasi nella suggestiva cornice della Sala del Dottorato di Palazzo Murena, sede del Rettorato dello Studium Generale.
La Commissione giudicatrice, nominata con decreto del rettorale, è stata composta dai professori Fausto Elisei, pro Rettore vicario, con funzioni di presidente, nonché da Gianfranco CavazzoniVincenzo Nicola Talesa, direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, e Lorenzo Mezzasoma, figlio del dottor Mezzasoma.
Dopo aver salutato e ringraziato i presenti, il Rettore Oliviero si è rivolto alla premiata:
“Oggi lei non è soltanto una delle nostre migliori studentesse: entra a far parte della traiettoria di visione che questo Ateneo si è dato. Il premio che riceve ha un significato molto importante, perché la carica di una responsabilità: al centro della vita della nostra Università ci sono le persone, la catena di trasmissione del sapere, le relazioni umane.
Essere parte di questa comunità significa avere il coraggio di guardare ai cambiamenti che avvengono nel nostro Ateneo, nel Paese, in Europa e nel mondo. Significa farsi carico, con gratitudine e generosità, di mettere a disposizione degli altri, meno fortunati, le proprie capacità, conservando i valori che questo Ateneo custodisce da secoli.
Lei oggi rappresenta questo passaggio di testimone, che lega le generazioni e dà continuità a una Comunità accademica fondata su visione, responsabilità e impegno condiviso.
Le auguro un futuro radioso, ma anche la forza e la testardaggine di perseguire i suoi obiettivi senza dimenticare che fa parte di una famiglia, la nostra Università”.
Il Prof. Oliviero ha poi ricordato il Rettore Ermini, che diede vita all’opera universitaria applicando l’articolo 34 della Costituzione e, nel ringraziare l’attuale Direttrice Generale, Dott.ssa Anna Vivolo, presente alla cerimonia, ha sottolineato come non ci possano essere risultati politici senza adeguate competenze amministrative.
Insieme al Magnifico Rettore, erano presenti alla cerimonia anche la figlia del direttore amministrativo a cui il premio è intitolato, la prof.ssa Letizia Mezzasoma, la quale ha ricordato con molta emozione la figura del padre scomparso e il prof. José Luís Perez Serrabona, Decano della Facultad de Derecho dell’Universidad de Granada nonché Rettore del Collegio di San Bartolomé de Santiago, e il prof. Libero Mario Mari.
La vincitrice ha illustrato in sintesi la sua tesi di laurea, dal titolo “Profili attuali della successione testamentaria”; relatore il prof. Andrea Sassi, anch’egli presente in sala.
La Commissione ha premiato la dott.ssa Scialpi con la seguente motivazione:
“Il lavoro analizza il concetto di autonomia testamentaria alla luce della normativa attuale sulla successione mortis causa. Dopo un inquadramento generale e il richiamo al fondamento costituzionale, il lavoro si concentra sull’art.734 relativo alla divisione fatta dal testatore e sul patto di famiglia, esaminando la proposta dottrinale di una categoria giuridica con funzione divisionale e considerando altresì il contributo giurisprudenziale. Nella parte finale viene affrontato il conflitto fra libertà testamentaria e tutela familiare, approfondendo la proposta di ‘libertà successoria controllata’ di Garofalo. Nel complesso il lavoro- ben strutturato – offre un’analisi sistematica della materia, con una peculiare attenzione alle nuove problematiche il tutto corredato da una bibliografia completa e aggiornata”.
Perugia, 9 settembre 2025
   

Dal forum dei Sindaci un messaggio per rilanciare la pace e la cooperazione dai territori

L’evento si è svolto martedì 9 settembre al teatro Pavone di Perugia – Più di 50 i rappresentanti dei Comuni umbri e italiani che hanno partecipato all’iniziativa

 Un momento concreto di costruzione di ponti tra comunità, di promozione della pace attraverso la cooperazione allo sviluppo, di dialogo istituzionale e di valorizzazione del ruolo delle autonomie locali come motore di solidarietà internazionale. È quanto ha rappresentato il forum ‘Sindaci in rete: dialogo e cooperazione tra Comuni italiani e palestinesi’, che si è svolto martedì 9 settembre al teatro Pavone di Perugia. L’evento, organizzato da Anci Umbria e Felcos Umbria, in collaborazione con Comune di Perugia e Anci Nazionale, è inserito nel calendario delle iniziative che sta coinvolgendo una delegazione di sindaci palestinesi, presente in Umbria in occasione della restituzione dei risultati del progetto internazionale di cooperazione allo sviluppo Land, finanziato da Aics (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), che vede coinvolti vari soggetti istituzionali, a partire dall’Unione dei Comuni del Trasimeno (come capofila) e Felcos Umbria (come implementatore), in partenariato con Anci Umbria, l’Unione di Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino, Comune di Assisi, Tsa (Trasimeno Servizi Ambientali) e Auri (Autorità Umbra Rifiuti e Idrico), con l’apporto del partenariato palestinese e in prima fila quello di Apla (Association of Palestinian Local Authorities), oltre a quattro Municipalità palestinesi (Beita, Huwwara, Beit Liqia e Nileen). Più di 50 i rappresentanti dei Comuni umbri e italiani che hanno partecipato all’iniziativa.

Federico Gori, presidente di Anci Umbria e sindaco di Montecchio, intervenendo all’apertura del forum e assumendo il ruolo di coordinatore del primo panel dedicato ai saluti istituzionali, ha espresso un messaggio di profonda continuità e impegno: “Con la conclusione del progetto Land celebriamo non solo un traguardo, ma l’inizio di un percorso che continuerà a rafforzarsi nel tempo. Il filo che ci unisce alla Palestina continuerà a tessere reti di solidarietà, dialogo e collaborazione. In Umbria, anche grazie all’impegno di Felcos, la cultura della pace è un valore radicato che ci vede custodi e portatori sani di giustizia, rispetto e fraternità”. Gori ha quindi proposto un minuto di silenzio, in ricordo delle vittime innocenti e come monito contro il silenzio delle istituzioni: “Dall’Umbria, terra di San Francesco, San Benedetto e di Aldo Capitini, rilanciamo con forza i valori universali di uguaglianza, solidarietà e pace. Benvenuti, amici palestinesi, in questa che può essere sentita come la vostra seconda casa. L’incontro di oggi è prima di tutto un grande abbraccio alle vostre comunità, oltre che un importante momento istituzionale. Dall’Umbria parte così un messaggio chiaro: rafforzare oggi l’impegno di solidarietà, fraternità e pace per costruire insieme un futuro migliore”.

Subito dopo Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia e delegata Anci Nazionale alla pace, ha dichiarato, intervenendo sia nei saluti iniziali che nelle conclusioni: “Desidero ringraziare sinceramente tutti voi sindaci palestinesi per essere qui a Perugia. La vostra presenza rappresenta una testimonianza concreta di resistenza civile che ci chiama a prendere una posizione chiara. Per me, ciò che sta accadendo a Gaza non è una guerra tra pari, ma un genocidio: la distruzione sistematica di un popolo, della sua terra, della sua storia e della sua memoria. Di fronte a questo orrore, il silenzio significherebbe complicità. L’incontro di oggi, che promuoviamo insieme ad Anci e Felcos, non è un semplice gesto formale, ma un atto politico e morale. Voglio contribuire a creare una diplomazia dal basso che rifiuti la forza e coltivi legami di fiducia e la difesa della vita. Il Comune di Perugia conferma con orgoglio il proprio sostegno al popolo palestinese, ai sindaci e alle comunità che lottano. Per me, piantare un albero o coltivare un giardino a Gaza e in Palestina è un atto di cura e di resistenza contro chi vuole cancellare un intero popolo. Concludo con un saluto e un impegno: ‘Salam malecom’, la pace sia con voi, con la Palestina, con Gaza e con tutta l’umanità che non si arrende”. Massimiliano Presciutti, presidente della Provincia di Perugia e sindaco di Gualdo Tadino: “Dobbiamo avere il coraggio di andare controcorrente. In un momento in cui il Governo resta inerte, sento che è responsabilità degli enti locali intervenire. Per me, la bandiera esposta dal Comune di Perugia deve rimanere lì, a prescindere da tutto. Dobbiamo dimostrare che un altro mondo è possibile. Per questo, propongo di fare del prossimo 12 ottobre, giorno della marcia della pace Perugia-Assisi, un evento forte e radicato sul territorio, capace di parlare al mondo e di far sentire tutti i Comuni umbri e italiani impegnati concretamente per la pace”.

Fabio Barcaioli, assessore regionale con delega alla Pace: “Come Regione, dopo anni di silenzio, stiamo lavorando per riportare al centro la cooperazione internazionale. Questo progetto apre nuove prospettive e ci fa guardare al futuro con fiducia. Le istituzioni devono costruire le basi per la pace, e per questo rilancio l’invito del presidente Presciutti, la Marcia della Pace del 12 ottobre deve essere la più grande mai organizzata. La Perugia-Assisi può diventare un punto di riferimento internazionale. È fondamentale lavorare per il riconoscimento dello Stato della Palestina e per fermare il genocidio in atto a Gaza”.

Stefano Lo Russo, vicepresidente Anci Nazionale con delega alle politiche comunitarie e internazionali e Sindaco di Torino: “È un momento molto delicato della nostra cooperazione internazionale che è messa in difficoltà dalla situazione che vive ora la Palestina, realtà con cui, nel corso degli anni, abbiamo sviluppato tanti progetti. Ma non dobbiamo perdere la speranza. La cooperazione decentrata può supportare la costruzione di una cultura della pace, che è quella che sta mancando. L’iniziativa di Perugia va in quella strada e siamo contenti che la cultura della pace si stia sviluppando da Perugia per abbattere la cultura dell’odio”.

Ha concluso la carrellata degli interventi istituzionali Lorenzo Lucarelli, presidente Felcos Umbria e sindaco di Narni: “Sono orgoglioso per il grande lavoro svolto da Felcos Umbria in questi vent’anni nell’ambito della cooperazione allo sviluppo e nella costruzione di relazioni tra enti locali e territori. Questo forum rappresenta un gesto di responsabilità e impegno verso i Comuni e il popolo palestinese. Siamo qui perché sosteniamo il valore della cooperazione internazionale come strumento di sviluppo sostenibile e di pace e per sostenere il riconoscimento dello stato palestinese come atto di giustizia verso quel popolo e come fondamentale per la pace in Medio Oriente. I nostri progetti di cooperazione non sono solo simboli, ma azioni concrete. Sappiamo che la pace si costruisce dal basso, nei territori. Negli anni abbiamo creato una rete solida, collegando ogni obiettivo allo sviluppo sostenibile per il bene comune globale. Il nostro impegno è anche un atto politico. Per me è un grande onore partecipare a questo percorso. Solo lavorando insieme possiamo trovare soluzioni efficaci. Abbiamo operato in 19 paesi nel mondo, perché le sfide dello sviluppo sostenibile non conoscono confini”.

Subito dopo si è parlato de ‘Il ruolo degli enti locali per lo sviluppo sostenibile – sindaci a confronto: esperienze di cooperazione umbre, italiane e palestinesi’. Al panel, moderato da Lucia Maddoli, responsabile area Cooperazione Internazionale Felcos Umbria e consigliera del Comune di Perugia con delega alla pace, hanno preso  parte alcuni sindaci italiani e palestinesi a partire da Sandro Pasquali, sindaco di Passignano sul Trasimeno e presidente pro-tempore dell’Unione dei Comuni del Trasimeno: “L’obiettivo che ci poniamo è semplice: è meglio costruire giardini, luoghi di cultura e di interscambio che creare odio e comprare armi. In questo contesto è importante dare vita ad una rete di gemellaggi. Dobbiamo continuare a costruire progettazione ed essere pratici, coltivare la politica del fare”.

Abd AL-kareem Zubaidi, sindaco di Salfit e presidente Apla: “Grazie per aver dato speranza al nostro popolo. A Gaza ed in alcune aree della Cisgiordania hanno distrutto grandi opere, anche di supporto alla nostra economia locale, ma noi continuiamo ad insistere nel parlare di pace. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato in questo progetto. É stato il più grande a cui abbiamo partecipato. Non so se al nostro ritorno saremo arrestati visto che, dall’inizio di questa guerra, sono stati uccisi 6 nostri sindaci”.

Giovanna Iacovone, vice sindaca di Bari: “Questo evento rientro in una mobilitazione di quella parte delle istituzioni non vuole stare inerme. É proprio vero, come in questo caso, che l’indifferenza uccide e noi non dobbiamo permetterlo. Sarebbe bello mettere in atto un patto dei Sindaci europei che prendano delle posizioni al posto dei Governi europei”.

Andrea Sisti, sindaco di Spoleto e presidente Auri: “Noi come Comune di Spoleto abbiamo dato il primo segnale e siamo contenti che questa solidarietà si stia espandendo a macchia d’olio. Ringrazio la sindaca Ferdinandi per quello che ha fatto. Questi luoghi e persone hanno bisogno di vicinanza e vanno sostenuti. Vivere in questi territori occupati è difficile. Dobbiamo fare in modo che con questi progetti ritorniamo sui territori”.

Mahmoud Barham, sindaco di Beta: “Ci avete offerto un’accoglienza calorosa che ci ha fatto capire che non siamo soli. Il popolo palestinese ne ha bisogno, soprattutto gli enti locali. Siamo qui per difendere i nostri diritti umani, sanciti anche dalle leggi internazionali”.

Valter Stoppini, sindaco di Assisi: “Il progetto Land incarna i valori del Comune di Assisi, da secoli faro di pace e di dialogo, simbolo di fratellanza universale. Ora è nostro dovere stimolare la creazione di un tavolo di dialogo per rendere la diplomazia concreta ed attiva. Dobbiamo iniziare dal basso, partendo da noi stessi e dai nostri rapporti interpersonali”.

Abd Al-Kareem Sedir, sindaco di Jericho: “Il popolo palestinese vuole rivendicare i propri diritti. Per noi è importante poter partecipare a dei progetti condivisi tra i sindaci, che ci aiutino a crescere”.

Marzia Marchesi, assessore alla pace del Comune di Bergamo: “Essere qui oggi è importante. È fondamentale dare il nostro contributo e parlare di pace”.

Oltre alla Sindaca Ferdinandi, le conclusioni all’evento sono state fatte anche da Fabio Roccuzzo, vicepresidente Consiglio Nazionale Anci e sindaco di Caltagirone: “In Sicilia abbiamo firmato la Carta dei Diritti del Mediterraneo, con Caltagirone come primo comune firmatario, con la speranza che sempre più comuni italiani si uniscano a questo importante impegno. La questione palestinese è storica e di grande rilievo ed è fondamentale riconoscere lo Stato della Palestina. I Comuni hanno un ruolo decisivo e devono continuare a lavorare dal basso, affinché le comunità possano migliorare concretamente la qualità della loro vita. Per realizzare tutto questo, sono necessarie maggiori risorse da parte dello Stato, per poter avviare e sostenere un numero più ampio di progetti, non solo in Palestina ma anche in altre realtà nel mondo che hanno bisogno di aiuto. Non possiamo più accettare il silenzio di molti, né tollerare come Anci una disparità così profonda nel trattamento delle amministrazioni locali. Il prossimo 12 ottobre, Anci deve supportare con forza la Marcia della Pace, un momento che sono convinto rappresenterà la voce libera di uomini e donne che camminano insieme per la pace in Palestina. Ringrazio sinceramente per questa iniziativa: siete un modello concreto e positivo che merita di essere preso a esempio”.

   

Marsciano, il Comune ottiene 80mila euro per abbattimento barriere architettoniche in tre scuole

 

Il Comune di Marsciano ha ottenuto il finanziamento di tre importanti interventi di abbattimento di barriere architettoniche presso edifici scolastici, con risorse a valere sul Fondo interventi straordinari in materia di edilizia scolastica. Le tre opere, con le quali l’Ente ha partecipato al bando promosso dalla Regione Umbria, riguardano i plessi della scuola primaria di Papiano, e delle scuole primarie dei quartieri di Schiavo e di Ammeto a Marsciano.

I lavori di abbattimento delle barriere, per un ammontare complessivo sui tre plessi di 80mila euro, sono finalizzati a rendere tutti gli ambienti, interni ed esterni, fruibili anche da persone con ridotta o impedita capacità motoria, attraverso una serie di intervertenti che, in base alle necessità dei vari plessi, prevedono l’installazione di montascale, l’adeguamento degli accessi e dei percorsi pedonali, la realizzazione e l’adeguamento di locali igienici, l’installazione di ausili per utenti ipovedenti, la realizzazione di nuovi parapetti e corrimano, l’adeguamento degli impianti e il potenziamento della segnaletica luminosa, acustica e tattile.

“Il finanziamento di questi tre progetti – spiegano gli assessori del Comune di Marsciano alla scuola, Chiara Tomassoni, e ai lavori pubblici Sergio Berti – ci permette di iniziare subito a dare concreta attuazione a quello che è il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, redatto dal Comune e attualmente in corso di partecipazione con i cittadini che fino al 13 ottobre potranno far pervenire le loro osservazioni. Andremo a superare alcune delle criticità di accessibilità di questi 3 plessi, rendendoli più funzionali e inclusivi per tutta la popolazione scolastica, dagli studenti agli operatori. Il ringraziamento dell’Amministrazione va, quindi, agli uffici comunali per il lavoro fatto che ci ha permesso di cogliere questa fondamentale opportunità di finanziamento”.

Ora gli uffici procederanno con la realizzazione dei progetti esecutivi e quindi, a seguire, con l’espletamento della gara per l’affidamento dei lavori.

   

Spoleto, serata speciale tra arte, libri e performance a Palazzo Collicola


Venerdì 12 settembre, dalle 18 alle 23, presentazioni, performance, mostre e collezioni aperte al pubblico

Il 12 settembre Palazzo Collicola a Spoleto apre straordinariamente le sue porte dalle ore 18 alle 23 per un evento unico a cura di Maggioli Cultura e Turismo, che intreccia letteratura, fotografia, arte contemporanea e musica dal vivo.

Il programma prende avvio alle ore 18 con la presentazione del libro fotografico Brenva, insieme agli autori Stefano Cerio e Riccardo Venturi, a cui seguirà una visita alla mostra Corpi d’aria in corso al secondo piano di Palazzo Collicola. Nella serie Brenva (2023), nome del noto ghiacciaio ai piedi del Monte Bianco che, a causa dei cambiamenti climatici, si sta prosciugando a vista d’occhio, è stato realizzato un muro gonfiabile, posizionato dove un tempo si trovava la fine del ghiacciaio. In questo modo il fotografo Stefano Cerio ha reso visibile lo spazio perso negli ultimi anni, a rappresentare anche il limite del nostro sguardo e la mancanza di visione del futuro.

Alle ore 21 sarà protagonista la performance “Kentridge’s words. Rifrazioni fuggitive” di Diletta Masetti, pensata per dialogare con la grande esposizione William Kentridge. Pensieri Fuggitivi che sta investendo con la sua vitalità e originalità le sale del Piano Nobile del Palazzo. Presenta una selezione di cinquanta opere realizzate negli ultimi venticinque anni dall’artista sudafricano, uno dei nomi più influenti della scena contemporanea internazionale. La mostra offre al pubblico disegni, sculture, video, stampe e taccuini, a comporre un repertorio ricco e sfaccettato per cogliere la profondità, la coerenza e l’evoluzione della sensibilità artistica di Kentridge.

La serata si chiuderà alle ore 22 con Coll-icola: la presentazione del libro La città è bellissima e un live set di Canedicoda a cura di Icola.

Per tutta la durata dell’apertura, dalle 18 alle 23, il pubblico potrà visitare le mostre temporanee Pensieri fuggitivi di William Kentridge, Listen to Your Eyes opere dalla collezione De Donno, Festival dei Due Mondi. Manifesti 1958-2025, Corpi d’aria di Stefano Cerio, Mahler & LeWitt Studios e le collezioni permanenti di Palazzo Collicola. Potrà inoltre usufruire del servizio bar, curato dal Ristorante San Lorenzo.

La partecipazione agli eventi è gratuita, previo acquisto del biglietto d’ingresso al museo. La prenotazione è obbligatoria.

Info e prenotazioni: Maggioli Cultura e Turismo – spoletomusei@gmail.com, tel. 0743 46434.

   

Sorpreso con 60 grammi tra eroina e cocaina: arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Perugia hanno arrestato in flagranza di reato un 36enne, di origini tunisine, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a un Pubblico Ufficiale e lesioni personali.
Il soggetto, noto alle Forze dell’ordine, sorpreso in via Solatia nell’atto di cedere sostanza stupefacente ad un giovane, allontanatosi celermente dal luogo, alla vista dei militari si è dato a precipitosa fuga all’interno della vicina boscaglia, lanciandosi da un muro alto circa 4 metri.
Raggiunto dai Carabinieri, l’uomo ha opposto viva resistenza colpendo i militari con calci e pugni e tentando di estrarre dal proprio borsello un oggetto risultato essere successivamente uno spray al peperoncino.
Bloccato e sottoposto a perquisizione personale, il 36enne è stato sorpreso in possesso di 127 involucri termosaldati, contenenti complessivamente 41 g di eroina e 19,5 di cocaina, la somma in contanti di 1.510 euro, costituente provento dell’attività di spaccio, insieme ad una bomboletta di spray al peperoncino, il tutto sottoposto a sequestro.
Gli ulteriori accertamenti condotti in Caserma hanno consentito agli operanti di accertare che l’interessato era colpito da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo scontare una pena residua di 2 anni e 10 mesi di reclusione per cumulo pene concorrenti.
In ragione della condotta tenuta, dei gravi elementi probatori raccolti dai militari, insieme alla misura restrittiva a carico, il 36enne è stato dichiarato in stato di arresto ed è stato associato alla Casa Circondariale di Perugia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

   

Melasecche (Lega): “Urgente intervenire sul nodo di Perugia, gallerie e rampe da adeguare”

“Molto positiva l’audizione di questa mattina dei due dirigenti ANAS dell’Umbria, l’ing. Anna Maria Nosari, nuovo capo compartimento, e dell’Ing. Davide Ricci, responsabile delle nuove opere. Dopo una sintetica descrizione del progetto del I stralcio Collestrada-Madonna del Piano e delle opere più urgenti che, progettate nel corso della passata legislatura, stanno in questo momento prendendo il via, sono iniziati gli interventi chiarificatori dei consiglieri presenti. Sarebbe stata molto opportuna la presenza dell’Assessore al ramo, ma era impegnato altrove. Ciò che emerge in tutta chiarezza è la necessità di procedere con l’iter del I stralcio del Nodo, nei riguardi del quale AVS e M5S continuano a manifestare totale contrarietà per ragioni puramente negazioniste e ideologiche. Il PD, con il pollice verso, è in forte imbarazzo per il parere diventato negativo dall’ultima campagna elettorale a causa del ricatto che il partito di governo di maggioranza relativa subisce anche in questo caso per tenere in piedi una giunta basata sul ‘patto della poltrona’.  Tutto l’iter è stato ormai regolarmente espletato da mesi e manca soltanto il finanziamento che consentirebbe di indire la conferenza di servizi presso il Ministero per andare all’appalto dell’opera. Basta, come ribadito dal Ministro Salvini ad un giornalista durante la sua visita in Umbria della scorsa settimana, che i tre enti territoriali si vedano, e decidano se procedere o meno. In democrazia gli enti pubblici parlano per atti e da qualche mese assistiamo a una sequela di bocciature formali di mozioni nelle relative assemblee elettive in merito alla questione del Nodo. Il Ministro, prendendo atto del cambiamento di rotta delle attuali maggioranze in Comune a Perugia e in Regione, ha sollecitato i tre enti territoriali a trovare un accordo per la realizzazione dell’opera ed è disponibile, qualora rivedano le loro attuali posizioni, a riceverli per attivare le procedure del finanziamento di 500 milioni necessari per quello che sarebbe cantiere più importante dell’Umbria da qualche decennio a questa parte. Nel corso dell’audizione in Seconda Commissione sono state fatte emergere molte delle forti contraddizioni utilizzate dal fronte massimalista in questi anni, basate anche su notizie destituite di qualsiasi fondamento. La verità è che non esiste alcun progetto realmente alternativo, tutti gli aspetti ambientali sono stati ampiamente considerati con il nuovo progetto che vede oggi un’unica galleria e non più due, non viene toccato un solo albero di farnetto del SIC, Sito di Interesse Comunitario le cui radici arrivano a circa 70 metri dalla sommità della galleria, non è vero che il lavoro durerà dieci anni, ma sono previsti sei anni e mezzo, con la gara che premierà quell’impresa che si impegna a ridurre i tempi di realizzazione, cosa possibile in quanto, trattandosi di un’opera in variante, non va ad incidere sul traffico, che nel frattempo procede regolarmente. Verrà ridotto del 20% il traffico medio giornaliero e addirittura del 44% quello pesante. Ci si è soffermati inoltre sulle opere più urgenti che la dirigente apicale ANAS ha descritto nella obbligatoria quanto urgente messa a norma delle due gallerie di Perugia Pallotta e Madonna Alta. Per la prima, lunga poco più di un chilometro, i lavori, dal costo già finanziato da un anno di 50 milioni circa, partiranno entro l’anno, e si prevede una durata di ben due anni, con cantiere in funzione di notte e la riattivazione del traffico la mattina. Questo grazie ad un progetto fortemente innovativo che prevede la creazione di gusci in cemento armato che riducono leggermente la volumetria libera attuale, ma che consentono di evitare la fresatura dell’arco rovescio con la riattivazione del traffico la mattina. Per la galleria Madonna Alta, il cui costo è 23 milioni, è previsto invece il consolidamento tradizionale previa fresatura, per cui i lavori dovranno avvenire di giorno nel periodo estivo, in cui si prevede una riduzione del traffico di attraversamento della città a partire dalla estate 2026. In entrambi i casi si dovrà valutare se dirottare il traffico sulla galleria parallela oppure in città, di notte per la Pallotta, di giorno, ma per un periodo più breve, per quella di Madonna Alta. Quanto all’ampliamento delle rampe, viene ritenuto indispensabile dall’ANAS per l’adeguamento normativo dell’attuale struttura e il miglioramento della fluidità del traffico in quel punto in entrata e uscita dalle gallerie di Perugia. Il costo previsto è di 50 milioni. Questo intervento di certo non risolverà i problemi che affronta il progetto del I stralcio né quelli del II, in quanto ogni opera ha obiettivi specifici diversi, anche se coordinati fra di loro. Sulle rampe, avendo superato positivamente la conferenza di servizi e avendo ottenuto il finanziamento fin dalla passala legislatura, la procedura di gara è prevista a cavallo fra quest’anno e il prossimo, con inizio dei lavori estate 2026 e durata del cantiere prevista in tre anni. È stata accettata la richiesta. avanzata sia formalmente che negli incontri presso la Direzione Generale, di non chiudere lo svincolo di Via Adriatica, soluzione che sembrava volesse prevalere fra i tecnici ANAS in un primo momento, come quello di realizzare le necessarie barriere acustiche in quel tratto. Le altre barriere vanno inserite nel piano nazionale apposito. Appare anche ai più ostici e ideologizzati nemici del Nodo l’irrinunciabilità di quest’opera nel suo complesso, perché quanto avevamo ottenuto, cioè anche il finanziamento di 8,5 milioni per la progettazione del secondo tratto del II stralcio Madonna del Piano-Silvestrini, è stata assegnata, ed è in corso alla società Sintagma, mentre è da reperire il finanziamento per la progettazione del terzo e ultimo stralcio Silvestrini-Corciano, percorso ancora da definire nei dettagli. Tutti comprendono che se il Nodo nel suo complesso fosse stato realizzato nel corso dei trent’anni precedenti, oggi i disagi anche per le manutenzioni straordinarie, sarebbero ben inferiori a quelli a cui la città di Perugia andrà incontro. Appare antistorico e talebano l’atteggiamento di questa nuova maggioranza nonostante gli indicatori economici e sociali, da quelli della Banca d’Italia all’AUR ed altri ancora, sottolineano l’assoluta necessità di realizzare le infrastrutture la cui mancanza frena ancor oggi la produttività degli investimenti privati e pubblici per cui non basterà la ZES, Zona Economica Speciale, a farci risalire dal limbo della ‘transizione’ nel quale ci troviamo da prima del 2019. Urgono decisioni e investimenti. Le altre Regioni, in modo decisamente più intelligente, benedicono questo nostro improvviso voltafaccia allo sviluppo così da poter acquisire loro i finanziamenti che ci spettano, mentre in Umbria continua inesorabile lo spopolamento e la politica locale galleggia invece che amministrare con serietà e dare al territorio reali occasioni di crescita, penalizzando gravemente sia il futuro delle nostre imprese che dei nostri giovani”.

Così in una nota il capogruppo della Lega Umbria e vicepresidente della Seconda Commissione regionale, Enrico Melasecche

   

Proietti presenta il Punto unico di accesso

“Porta d’ingresso ai servizi sociosanitari nelle Case della comunità”

(Aun) – Perugia 9 settembre 2025 – Si è svolto oggi, 9 settembre presso la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, l’evento dal titolo “Il Punto Unico di Accesso: porta di ingresso all’integrazione sociosanitaria” durante il quale stato presentato il modello organizzativo regionale del Punto Unico di Accesso (PUA) per la presa in carico della persona con i suoi bisogni complessi e ponte per l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari e sociali dell’Umbria. Alla giornata, che rappresenta la seconda tappa del percorso avviato con la presentazione del Piano Sociosanitario territoriale, il 14 luglio scorso, sono intervenuti la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, l’Amministratore Unico Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Joseph Flagiello, la Direttrice regionale salute e welfare, Daniela Donetti. Hanno partecipato oltre 220 persone, tra cui: i Direttori delle aziende sanitarie regionali, i professionisti del sistema sanitario e sociosanitario, delle zone sociali, i rappresentanti degli ordini professionali, del terzo settore e delle parti sociali.

“Il Punto Unico di Accesso, già attuato in alcuni territori, diventerà il modello unico per tutta la regione, presente in tutte le Case della Comunità previste dal nuovo Piano sociosanitario, rivoluzionando la concezione di assistenza sociosanitaria in Umbria”, ha dichiarato la Presidente Proietti. “Finalmente i cittadini avranno un unico punto di riferimento, nel Distretto sanitario di residenza, per accedere a tutti i servizi, superando la frammentazione che spesso ha reso difficile orientarsi nel sistema. È un passo fondamentale verso un sistema salute più accessibile, integrato e vicino alle persone. Si tratta dell’esito di un lavoro costruito e condiviso con le zone sociali, le direzioni delle aziende sanitarie, i distretti, in cui sono stato individuati sia gli standard da attivare nei servizi sia lo standard per l’applicazione del DM 77 sull’assistenza territoriale”.

Il PUA punta ad eliminare l’attuale frammentazione nell’assistenza sanitaria, sociale o sociosanitaria, creando un unico sportello dove ogni cittadino, indipendentemente dal tipo di bisogno espresso, può trovare accoglienza, orientamento e una risposta concreta. Il nuovo sistema garantisce che nessuna richiesta venga respinta o rimandata ad altri uffici. Il personale formato appositamente per questo ruolo ha il compito di accogliere ogni istanza e di avviare immediatamente il percorso più appropriato, anche quando la documentazione non è completa o quando il bisogno non è ancora ben definito. Questa filosofia dell’accoglienza incondizionata rappresenta un cambio di paradigma fondamentale: non è più il cittadino a doversi adattare alla complessità del sistema, ma è il sistema che si organizza per essere accessibile a tutti. Particolarmente significativo è l’approccio verso le persone più fragili e vulnerabili. Il PUA è stato pensato proprio per chi ha maggiori difficoltà a orientarsi nei servizi: anziani, persone con disabilità, famiglie in difficoltà, cittadini con problemi di salute mentale. Per questi soggetti, spesso portatori di bisogni complessi che richiedono l’intervento coordinato di più servizi, il PUA rappresenta finalmente un punto di riferimento stabile e qualificato. Il funzionamento del PUA si basa su un modello organizzativo articolato su più livelli, ciascuno con competenze specifiche ma tutti coordinati per garantire continuità e appropriatezza degli interventi. Al primo livello, il front office rappresenta il volto più visibile del servizio. Qui operano professionisti amministrativi specializzati che hanno il compito di accogliere tempestivamente ogni richiesta e di orientare correttamente la persona all’interno della rete dei servizi. Quando la richiesta necessita di approfondimento, entra in gioco il back office di primo livello, dove operano professionisti sanitari e sociali con il compito di decodificare la domanda e proporre il percorso più appropriato. Questo livello è fondamentale perché rappresenta il momento in cui viene effettuata la prima vera valutazione professionale del bisogno espresso. Se la situazione è semplice e può essere risolta con l’attivazione di un servizio specifico, il percorso si conclude qui. Se invece emerge la necessità di una presa in carico integrata, la persona viene affidata all’équipe multiprofessionale del secondo livello. Il back office di secondo livello costituisce il cuore pulsante del nuovo modello assistenziale. Qui operano équipe integrate composte da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici di distretto, infermieri di famiglia o comunità e assistenti sociali. Quando necessario, il team si arricchisce con altre figure professionali specialistiche. Queste équipe hanno il compito di effettuare una valutazione multidimensionale del bisogno, considerando non solo gli aspetti clinici ma anche quelli funzionali, sociali e ambientali della persona. L’approccio multidimensionale non rappresenta un semplice affiancamento di competenze diverse, ma una vera integrazione professionale che permette di leggere la complessità della persona nella sua interezza. L’obiettivo è elaborare un Piano Assistenziale Individualizzato che tenga conto tanto delle limitazioni quanto delle potenzialità del soggetto e del suo contesto di vita, per favorire il recupero della massima autonomia possibile. Per le situazioni di maggiore complessità, che richiedono una presa in carico sociosanitaria integrata con impegno significativo di risorse, viene attivata l’Unità di Valutazione Multidimensionale. Questa rappresenta il livello più specialistico del sistema e ha il compito di definire progetti personalizzati di lungo termine, inclusi i nuovi Progetti di Vita Individuali previsti dalla normativa nazionale per le persone con disabilità. Ogni PUA sarà collocato presso le Case della Comunità, strutture che rappresentano il nuovo modello di assistenza territoriale previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questa collocazione non è casuale, ma risponde alla volontà di creare un sistema integrato dove i servizi dialogano costantemente tra loro. Il PUA, infatti, non opera in isolamento, ma si connette con la Centrale 116117, le Centrali Operative Territoriali, le Unità di Continuità Assistenziale e tutti gli altri nodi della rete assistenziale territoriale.

L’introduzione ai lavori dell’evento è stata curata dalla Direttrice Salute e Welfare della Regione Umbria, Daniela Donetti mentre i relatori sono stati: Costanza Spera, Assessora Comune di Perugia, Coordinatrice Consulta Welfare e Politiche Sociali, ANCI Umbria – L’esito del lavoro integrato sul PUA, Valentina Battiston, Dirigente Programmazione e sviluppo sistema sociale integrato, Regione Umbria, Emilio Paolo Abbritti, Direttore Distretto del Trasimeno, USL Umbria 1 – Il modello organizzativo del PUA, Emanuele Ciotti, Direttore Generale USL Umbria 1 – L’integrazione tra PUA, COT e Centrale 116117, Enrica Ricci, Dirigente Programmazione e controllo strategico SSR, Regione Umbria – La formazione e l’aggiornamento costante dei percorsi, Dina Bugiantelli, Dirigente Settore Risorse Umane, Comune di Spoleto – Il punto di vista delle Zone Sociali, Stefano Piccardi, Responsabile Sezione Comunicazione, Regione Umbria – PUA virtuale e l’identità visiva Umbria in Salute