A seguito di segnalazione al Numero Unico di Emergenza, il personale della Polizia di Stato di Perugia è intervenuto nel quartiere di San Sisto dove ha rintracciato e denunciato un cittadino italiano, classe 1974, ritenuto responsabile del reato di ricettazione.
Nello specifico, le ricerche dei poliziotti sono state avviate a seguito della chiamata di una cittadina che ha segnalato il furto di un telefono cellulare, avvenuto nei pressi del “Barton Park” da parte di un soggetto ignoto.
Nel contesto, la richiedente ha informato gli agenti che lo smartphone in questione era dotato di un sistema di geolocalizzazione e che questo risultava in movimento – verosimilmente a bordo di un veicolo – in località Corciano.
A quel punto i poliziotti, dopo aver monitorato attentamente gli spostamenti del dispositivo, si sono messi alla ricerca dello stesso, riuscendo in poco tempo a rintracciarlo all’interno di un’auto, in una via del quartiere di San Sisto.
Gli operatori hanno quindi bloccato il conducente del veicolo, un 51enne cittadino italiano, che è stato sottoposto a controllo con esito positivo. Infatti, appoggiato sul sedile lato passeggero, gli agenti hanno notato il telefono asportato poco prima, del quale l’uomo, visibilmente nervoso e agitato, non è stato in grado di motivare il possesso.
Per questi motivi, al termine delle attività di rito, l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione; il telefono, invece, è stato restituito alla legittima proprietaria.
Nella tarda mattinata di giovedì i Carabinieri della Stazione di Ficulle, coadiuvati da personale della Stazione di Montegabbione, hanno tratto in arresto tre cittadini rumeni, due donne ed un uomo, di età compresa tra 20 e 29 anni, domiciliati a Napoli e gravati da precedenti, per furto aggravato in concorso. A seguito della segnalazione giunta alla Centrale Operativa della Compagnia di Orvieto, mediante NUE 112, relativa all’avvenuto furto di generi alimentari e cosmetici presso un supermercato di Ficulle, una pattuglia della locale Stazione si è portata immediatamente sul posto ed ha intercettato un’autovettura sulla quale 3 persone erano intente a caricare delle buste della spesa. Insospettiti dal quantitativo di cosmetici presenti nelle borse, i militari, dopo aver identificato le persone, li hanno sottoposti ad un approfondito controllo e perquisizione, rinvenendo altri prodotti per l’igiene personale ed alimentari.
Dalla successiva ricostruzione è emerso che la refurtiva, del valore di oltre 900,00 €, era il risultato di tre complessivi taccheggi in altrettanti esercizi di grande distribuzione, due ubicati a Ficulle ed il terzo a Fabro.
Per i tre è così scattato l’arresto in flagranza per furto aggravato in concorso ed il trattenimento in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo che si è celebrato nel primo pomeriggio di ieri, all’esito del quale il Giudice, nel convalidare gli arresti, ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora nella Provincia di Terni. Avviata dai militari anche la procedura per l’irrogazione del f.v.o. da parte della Questura.
Il procedimento è pendente in fase di indagini preliminari e sino ad eventuale condanna irrevocabile gli indagati devono ritenersi innocenti.
Nella mattinata di venerdì, 30 maggio u.s., i Carabinieri della Stazione di Perugia sono intervenuti presso una scuola media del capoluogo, a seguito di una segnalazione da parte del personale docente.
Durante un controllo interno, effettuato dagli insegnanti in merito alla scomparsa di un cellulare di proprietà di un insegnante – successivamente ritrovato – è stato rinvenuto, nello zaino di uno studente 14enne, una pistola a salve.
L’arma, di colore nero, priva del tappo rosso identificativo, con caricatore, senza cartucce, è stata immediatamente sequestrata.
I militari dell’Arma, giunti sul posto, hanno proceduto alle verifiche del caso e deferito in stato di libertà il giovane all’Autorità Giudiziaria per i Minorenni, per l’ipotesi delittuosa di porto abusivo di armi.
Al termine degli accertamenti preliminari, il 14enne è stato affidato dai Carabinieri ai genitori.
L’episodio, che ha destato forte preoccupazione tra il personale scolastico e le famiglie degli alunni, è ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Perugia per stabilire eventuali ulteriori responsabilità e chiarire la dinamica dei fatti.
Narni, 27 maggio 2025 – Poco dopo le 11:20 di oggi, una Volvo in marcia sulla strada Tiberina nei pressi di Narni ha preso fuoco. L’autista, notando del fumo uscire dal veicolo, si è immediatamente messo in salvo e ha chiamato i Vigili del Fuoco per chiedere aiuto. Le fiamme hanno avvolto l’autovettura, rendendo necessario l’intervento dei soccorritori. Al momento non si segnalano feriti. Le operazioni di spegnimento sono in corso.
Camminata organizzata dalla Flai Cgil Umbria nell’ambito della campagna referendaria
“È importante ricordare come è nata la classe operaia a Perugia e come si è sviluppata l’economia della nostra città, per capire che il lavoro non è solo legato alle logiche di mercato ma svolge anche una fondamentale funzione sociale”.
Così l’attore, scrittore e drammaturgo Graziano Vinti, nella veste di guida, ha spiegato il senso della Passeggiata del Sì organizzata sabato 31 maggio a Perugia dalla Flai Cgil Umbria, un itinerario in città tra le antiche fabbriche e i luoghi simbolo delle prime rivendicazioni sindacali. L’iniziativa, che si inserisce nella campagna a sostegno dei Referendum su lavoro e cittadinanza in programma l’8 e 9 giugno e ha visto la partecipazione di alcune decine di camminatori, è partita dalla Fontana Maggiore in piazza IV Novembre per dirigersi verso il laboratorio della Perugina in via Angusta e poi raggiungere il cotonificio Pucci Boncampi in via del Roscetto, la sede della prima Camera del lavoro a Santa Maria Nuova, la Domus Pauperum Collegio della Mercanzia e la sede dell’ex stabilimento Saffa in cui si è svolto il primo sciopero cittadino nel maggio 1904, entrambi in corso Garibaldi. Il corteo è poi giunto alle Officine Piccini in via del Fagiano e alla Conca Piselli in via del Cardellino. La conclusione della passeggiata è andata in scena all’ex torrefattore della Perugina in piazza del Bacio, dove si sono tenuti gli interventi finali a sostegno del Sì ai cinque quesiti referendari.
“Abbiamo organizzato questa passeggiata rievocativa – ha spiegato il segretario generale della Flai Cgil Umbria, Luca Turcheria – che, partendo dalla conoscenza del passato, vuole farci riflettere sugli appuntamenti referendari dell’8 e 9 giugno. Abbiamo toccato alcuni punti strategici della nostra città, dove sono sorte le principali aziende di Perugia, dove si trovava la prima Camera del lavoro e dove si sono svolti i primi scioperi. Un’occasione per conoscere la nostra storia e, allo stesso tempo, rimettere al centro la dignità del lavoro”.
Iniziative nelle scuole anche per ribadire la necessità della figura del geometra carente nel territorio. Il presidente Tonzani: Occasione per confrontarsi su vari temi e rafforzare i legami
“Il geometra è una di quelle figure di cui sembra si possa fare a meno e di cui invece se ne ha bisogno sempre più spesso. In particolare oggi che questa professione si è ancora più qualificata dal punto di vista dell’istruzione e della formazione, con l’istituzione di uno specifico corso universitario. Siamo molto contenti di poter ospitare eventi come quello di oggi insieme all’associazione locale dei geometri, con cui collaboriamo e che sta lavorando bene anche a livello regionale e provinciale”.
Così il sindaco di Todi Antonino Ruggiano, giovedì 29 maggio, durante l’incontro organizzato all’Istituto tuderte d’istruzione superiore ‘Ciuffelli Einaudi’ dal Collegio dei geometri di Perugia e dall’Associazione geometri Media Valle del Tevere, per approfondire tematiche legate al cosiddetto ‘Decreto Salva Casa’, oggi legge 105/2024. L’incontro era inserito nel programma itinerante di eventi di formazione su questa tematica, che il collegio perugino sta promuovendo nei territori per tenere aggiornati i professionisti. Il primo incontro è stato a Città di Castello e se ne svolgeranno altri nel Folignate e nello Spoletino. Ultimo appuntamento del ciclo sarà a Perugia.
“È un’abitudine – ha commentato il presidente del Collegio dei geometri di Perugia Enzo Tonzani – che in questi dieci anni di consiliatura abbiamo sempre più sviluppato per non costringere i colleghi a venire a Perugia a fare formazione, ma organizzando gli eventi nei territori, un modo anche per stare vicini tra colleghi, ascoltare le diverse esigenze e confrontarsi. Questi momenti di confronto ci consentono di crescere tutti insieme”.
L’evento, come è nella consuetudine del Collegio dei geometri di Perugia, è stato organizzato in una scuola, scelta dovuta all’attenzione che da sempre questa categoria rivolge ai giovani per sensibilizzarli rispetto alla professione del geometra di cui c’è carenza nel territorio.
“Ai ragazzi e ai loro genitori – ha sottolineato il presidente Tonzani – cerchiamo di far capire quanto sia importante questa attività professionale e quanto sia ancora estremamente utile nella società. Non conto più le tante richieste che riceviamo dalle imprese e dagli studi professionali che cercano tecnici da inserire in organico. Richieste che però non riusciamo quasi mai a soddisfare vista la carenza di geometri nel territorio. Qualche volta anche i concorsi pubblici non riescono a soddisfare il numero dei posti che mettono a bando perché manca questa figura. Chi frequenta oggi l’istituto Cat può anche proseguire il suo percorso di studi all’università. Nell’ateneo perugino, ad esempio, è attivo un corso di laurea triennale in Tecniche digitali per la gestione sostenibile delle costruzioni, dell’ambiente e del territorio, al termine del quale si è abilitati direttamente alla professione di geometra. Una professione piena di stimoli, sempre nuova e interessante, e che da anche buone soddisfazioni economiche”.
“Con la sua visione, la sua esperienza e uno sguardo profondamente contemporaneo, Nicola Lagioia guiderà UmbriaLibri verso una fase di apertura, sperimentazione e dialogo, capace di parlare a tutte le generazioni e di connettere l’Umbria ai grandi temi culturali del nostro tempo”: così il vicepresidente della Regione Umbria con delega alla Cultura, Tommaso Bori, annuncia che lo scrittore Nicola Lagioia, già alla guida del Salone del Libro di Torino e intellettuale tra i più riconosciuti del panorama culturale italiano, è il nuovo direttore artistico di UmbriaLibri.
“Questa scelta – afferma Bori – rientra in una strategia più ampia che vuole portare l’Umbria a diventare un vero e proprio laboratorio della cultura. Stiamo lavorando a un Testo unico su cultura e impresa creativa, strumenti concreti per dare forza e visione a un settore che consideriamo centrale per lo sviluppo, l’innovazione, l’identità. A tal fine, vogliamo investire sempre più risorse per la cultura, perché crediamo in una regione che investe nelle idee, nella bellezza, nel pensiero, nella creatività. Promuovere la cultura attraverso la lettura è il segno della crescita di civiltà di una popolazione e l’editoria, portata a certi livelli, è anche un’occasione di crescita economica di qualità. In Umbria abbiamo piccoli e medi editori sapienti con produzioni curate e con la nuova direzione di UmbriaLibri intendiamo dare loro il massimo spazio e sostegno. Con la nomina di Lagioia, la manifestazione che da anni porta la lettura al centro della vita culturale della regione si appresta a vivere quindi, una nuova fase”.
“Con UmbriaLibri e con questa nuova direzione, vogliamo continuare a coltivare cultura, farla crescere, sorprendere, generare futuro – ha sottolineato Nicola Lagioia – L’Umbria è un luogo speciale, anche sul piano letterario. È la regione di Patrizia Cavalli, di Severino Cesari, di un maestro come Goffredo Fofi, solo per citare alcuni. Ed è, in tutto il mondo, tanto più in un periodo come questo, un antico e potente simbolo di pace. L’editoria e i libri sono sinonimo di relazione, scambio, dialogo continuo, nel nome dei quali sono felicissimo di occuparmi di Umbria Libri, una manifestazione a cui ho sempre guardato con ammirazione e affetto. E intorno alla quale c’è un gruppo di lavoro e di ragionamento (gli sono grato) capace di conquistare chiunque nei libri cerchi una soglia per accedere a un mondo più degno, bello, interessante”.
Si tratta di un percorso triennale articolato in otto sezioni
Un percorso triennale articolato in otto azioni, condiviso tra Comune di Perugia e Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi, che punta, tra l’altro, a rendere capillare la partecipazione attraverso luoghi dedicati al coinvolgimento diretto delle comunità. E’ quanto è stato illustrato nella sala dei Notari del Palazzo dei Priori nel pomeriggio del 30 maggio, alla presenza di oltre 250 persone.
A intervenire sono stati la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, la professoressa Alessandra Valastro, responsabile del progetto di ricerca-azione su processi e organismi partecipativi nel territorio comunale, Pasquale Bonasora, presidente nazionale Associazione Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà, Lanfranco Binni, collaboratore di Aldo Capitini negli anni Sessanta e direttore per Il Ponte Editore della collana “Opere di Aldo Capitini”, e Marco Pizzi, membro del gruppo di ricerca dell’Università. Nel corso dell’incontro, brani tratti da opere di Aldo Capitini, su musiche di Rachele Spingola, sono state letti da Francesco Bolo Rossini.
La collaborazione tra Comune e ateneo
Ad aprire l’incontro è stata la professoressa Valastro, spiegando che la collaborazione avviata già da alcuni anni tra il Comune di Perugia e il Master in politiche partecipative di Scienze Politiche con la nuova amministrazione è stata estesa. Il risultato è “un progetto di ricerca e terza missione assai più articolato e ambizioso, dedicato allo studio e alla realizzazione di processi e organismi partecipativi nel territorio comunale”. “Il progetto – ha proseguito Valastro – intende sperimentare forme regolative, soluzioni organizzative e strumenti partecipativi efficaci per l’amministrazione comunale, soprattutto alla luce delle più recenti e innovative direzioni aperte dal modello dell’amministrazione condivisa: ciò al fine di assicurare il coinvolgimento effettivo delle comunità locali nella costruzione delle politiche pubbliche”.
“Obiettivo dell’intero progetto – ha aggiunto la professoressa – è la strutturazione della partecipazione come metodo dell’agire pubblico, attraverso azioni che vanno dalla formazione interna e dalla riorganizzazione delle competenze all’organizzazione di tavoli territoriali per l’ascolto strutturato delle comunità locali, dalla coprogettazione delle Case della partecipazione alla condivisione di patti di collaborazione per la cura dei beni comuni, dalla revisione degli atti normativi comunali in tema di partecipazione alla valutazione partecipata delle politiche, ecc.”.
Amministrazione condivisa come vera e propria funzione
“Dopo il primo Festival nazionale dell’amministrazione condivisa tenutosi ad Assisi alla fine di marzo, prosegue l’impegno di sempre più Comuni verso la strutturazione di un metodo partecipativo nella costruzione delle proprie politiche”, ha notato Pasquale Bonasora. “L’amministrazione condivisa – ha aggiunto – è ormai un modello di riferimento che, prendendo le mosse dallo strumento dei Patti di collaborazione, ha assunto un significato giuridico, culturale e politico assai più ampio, in quanto riferito ad un certo modo di governare il Paese.
I patti, oggi più di 8mila in Italia, stanno diventando vero e proprio strumento di costruzione delle politiche, anche negli ambiti più sensibili, come quelli del lavoro, dell’inclusione, dell’innovazione sociale. E la grande innovazione sta nel fatto di essere pensati per valorizzare le risorse che chiunque, anche i gruppi informali e le singole persone, possono portare alla costruzione di risposte efficaci ai bisogni. Ma non si tratta di un modello di delega al contrario (dal pubblico ai privati, in luogo della delega tradizionale dai privati al pubblico): si tratta di un modello che può consolidarsi solo se si ripensa dal di dentro l’amministrazione pubblica, accogliendo l’amministrazione condivisa come vera e propria funzione”.
Il “potere nuovo” del governo locale secondo Capitini
Lanfranco Binni ha delineato le tappe fondamentali del pensiero di Aldo Capitini: dall’antifascismo “liberalsocialista” degli anni Trenta agli esperimenti di “nuova socialità” (Centri di Orientamento Sociale) nell’immediato dopoguerra, al “potere di tutti” della democrazia diretta (nelle due fasi “dal potere senza governo al potere dal governo”) nel 1968, anno della morte del filososo.
“Capitini – ha ricordato Binni – riteneva che la democrazia, senza la vitalità di movimenti dal basso, diventasse un regime di caste e concentrò la sua attenzione sugli enti locali piccoli e medi, a suo avviso caratterizzati da dinamiche che si prestano a configurare un ‘potere nuovo’, perché tutti i cittadini coinvolti in processi partecipativi ‘dal basso’ sono portatori di potere. Tutti, grazie a forme di partecipazione che non siano semplice condivisione di scelte altrui ma fonte di questo potere ‘diverso’, possono diventare soggetti della storia”. Per Binni, in conclusione, sembra naturale che la partecipazione, come politica pubblica strutturata, prenda piede proprio a Perugia, “ente locale medio con un forte retroterra capitiniano”.
Le conclusioni della sindaca Ferdinandi
“Speranza, positività, avere a cuore, socializzazione. Sono state parole come queste a emozionarmi alla fine dei primi due incontri territoriali per la costruzione delle Case della partecipazione svolti a Madonna Alta e a Ponte San Giovanni. Parole pronunciate da cittadine e cittadini che hanno scelto di incontrarsi, conoscersi, confrontarsi – ha detto la sindaca Ferdinandi -. Quanti hanno preso parte all’avvio di questo percorso, che di certo sarà lungo e non semplice, hanno subito interpretato le future Case della partecipazione, prima che come sottostrutture di governo capaci di rimettere i territori al centro e di elaborare politiche pubbliche più efficaci, come luoghi aperti di accoglienza e ascolto attivo, con una funzione sociale, capaci di favorire il dialogo intergenerazionale e di creare ponti tra cittadinanza e istituzioni. Spazi di relazione, quindi, contro la solitudine e in cui tornare a sentirci comunità. Ecco perché, al termine del nostro progetto, immagino una città più unita, solidale, partecipe alla vita politica e amministrativa, più responsabile, capace di pensare al bene comune e, soprattutto, in grado di combattere con più forza la solitudine sociale, grande emergenza del nostro tempo. Il cammino che stiamo strutturando con l’ateneo può servire a vincere questa e altre sfide fondamentali e l’invito che rivolgo a tutte e a tutti è di mettersi in gioco e farne parte”.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, ha convocato per mercoledì 11 giugno, alle ore 15.00 presso la sede del Mimit, la riunione conclusiva per la firma dell’Accordo di Programma relativo al rilancio del sito produttivo AST di Terni. All’incontro saranno presenti i rappresentanti del Gruppo Arvedi, il presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi e i rappresentanti del Mase. Si tratta di un passaggio cruciale nel percorso condiviso di riconversione industriale e messa in sicurezza ambientale del polo siderurgico umbro, che segue il completamento dell’analisi del piano industriale da parte delle istituzioni e delle rappresentanze sindacali.
L’Accordo di Programma definirà in modo puntuale gli impegni di soggetti pubblici e privati per garantire il rilancio competitivo del sito, attraverso un piano orientato alla sostenibilità, alla tutela ambientale e alla valorizzazione industriale del territorio ternano. Il Mimit, in collaborazione con il Mase, la Regione Umbria e il Comune di Terni, ha lavorato intensamente alla stesura del testo che disciplinerà gli investimenti, le misure ambientali e gli strumenti di sostegno pubblico .
L’Accordo di Programma su AST-Terni si inserisce nella più ampia strategia nazionale per rafforzare la competitività della filiera siderurgica italiana, con l’obiettivo di coniugare innovazione tecnologica, transizione ecologica, tutela dell’occupazione e riduzione della dipendenza dall’acciaio importato.